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03-03-2011, 10.27.12 | #1 |
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Registrato: 04-04-2000
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Intendix: l'interfaccia cervello-PC
Al CeBIT di quest'anno, evento che ha luogo ad Hannover, Guger Technologies ha tenuto una dimostrazione pratica della sua tecnologia Intendix, la prima interfaccia cervello-macchina per uso personale. Il sistema consiste di una sorta di casco, dotato di vari elettrodi, abbinato ad un display luminoso contenente dei caratteri e ad un amplificatore di onde cerebrali, il tutto coordinato da un'applicazione che gira su sistemi Windows. Indossato il casco e focalizzandosi su ogni lettera del display, il sistema riconosce le onde cerebrali dell'utente e permette di scrivere sul PC i caratteri corrispondenti. La tecnologia è stata sviluppata per fornire un aiuto a persone disabili, con paralisi parziali o totali, secondo i tecnici della Guger, dopo un periodo di allenamento si può arrivare a scrivere fino a 10 caratteri al minuto. Per configurare la macchina e farle riconoscere le onde cerebrali da associare ad ogni lettera, però, è necessario un periodo di apprendimento non breve, anche se, gli ultimi aggiornamenti al software hanno ridotto sensibilmente questo tempo. Nonostante, durante una prova pratica, ad un utilizzatore siano stati necessari più di cinque minuti di concentrazione per scrivere solo tre caratteri, Intendix è senza dubbio una tecnologia promettente e, anche se ancora troppo dipendente dalla variabile umana, merita di essere sviluppata e commercializzata, perchè potrebbe fornire un valido aiuto nella comunicazione per tutte quelle persone che sono impossibilitate ad utilizzare gli arti e a parlare. |
03-03-2011, 15.26.03 | #2 |
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Messaggi: 5.505
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Interessante.
Chissà come fa a riconoscere il carattere che voglio digitare ... Secondo me deve essere impostato manualmente, cioè è necessario prima impostare il carattere, poi concentrarsi su quel carattere per focalizzare l'attenzione ed attivare particolari aree del cervello che il casco memorizza in base ai parametri di voltaggio prodotti ed amplificati; l'operazione deve essere ripetuta più volte perchè l'algoritmo sia in grado di identificare con buona approssimazione i parametri in comune tra le varie prove. Il fatto che sia così lento, è probabilmente dovuto alla potenza di calcolo ridotta in confronto ai miliardi di neuroni impegnati nel processo di riconoscimento di natura elettrochimica o memoria. Penso che la variabile umana dipenda dallo sviluppo del cervello: Il cervello di un bambino è differente da quello di un adulto o da quello di un anziano: Il primo è in sviluppo e la curiosità alimenta la crescita delle cellule cerebrali atte alla memorizzazione ed all'apprendimento: Nel secondo, le cellule cerebrali hanno raggiunto un numero sufficiente a sopperire di gran lunga a quelle in disuso, che inevitabilmente aumentano con l'età e più si tiene la mente allenata, minore è il degeneramento delle cellule. D'altronde, il cervello, come tutti gli altri organi, deve essere alimentato consumando energia chimica ed è soggetto inevitabilmente ad usura, anche se provvisto di potere rigenerativo entro certi limiti. Nel terzo caso, se non si rallenta la degenerazione cellulare con continui stimoli visivi, motori ed udibili, l' esubero di cellule "spente" si traduce nella forte limitazione delle capacità cognitive e logiche del cervello: Il rincoglionimento è inevitabile. (io, ad esempio, ho bisogno di una patch già adesso ) |
04-03-2011, 23.14.56 | #3 |
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Loc.: Bologna
Messaggi: 775
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Utilizza la tecnica del BCI (Brain Computer Interface). Occorre un certo allenamento ma permette di fare tante cose, avevo visto un filmato dove viene comandata una protesi ad un arto.
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Se qualcosa può andar male... lo farà. I° legge di Murphy |
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