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12-05-2010, 12.04.23 | #1 |
WebMaster
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In aumento la pirateria in Italia
La pirateria informatica nel nostro Paese è cresciuta in un solo anno dell'1%, passando dal 48% del 2008 al 49% del 2009. A rivelarlo è uno studio realizzato dalla società IDC per conto dell'associazione Business Software Alliance (BSA). Un 49% che equivale a circa 1.209 miliardi di euro. Insomma, dati questi che confermano che la pirateria software è diffusissima in Italia e sta diventando un problema difficile da combattere. Inoltre, secondo quanto riporta lo studio, nonostante la crisi economica mondiale, dei 111 Paesi presi in esame solo in 19 di essi la pirateria informatica è cresciuta, mentre in 54 si è avuta una riduzione. Nel complesso però il tasso globale di pirateria è aumentato, passando dal 41% al 43% a causa di nazioni come la Cina, l'India e il Brasile in cui il tasso di pirateria è altissimo. Tra i Paesi con un tasso minore di pirateria software gli USA (con il 20%), Lussemburgo e Giappone (con il 21%). Visita |
12-05-2010, 12.29.45 | #2 |
Guest
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Vedendo la mentalità media degli italiani, non avevo dubbi
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12-05-2010, 18.52.01 | #3 | |
Junior Member
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Si ma... solo materiale non coperto da copyright... e dov'è??? Ma per favore va... |
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12-05-2010, 19.09.11 | #4 |
Guarda dietro di te... una scimmia a tre teste!
Top Poster
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Messaggi: 4.688
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Tutte parole al vento... la pirateria c'è sempre stata e sempre ci sarà,chiudono un "lido" ne aprono altri 10.
Anche perchè cosa se ne farebbe un utente domestico di una 20 mega se non per il P2P? Per navigare basta una semplice (e meno costosa) 4 o 7 Mb... ma questo ai provider non piace come idea (€€€€). |
12-05-2010, 19.31.15 | #5 |
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Per navigare basta un 56kbps, comunque è chiaro che l'ADSL sia utile per il download di files di grandi dimensioni e per lo streaming video ... cos'altro se pò fa co tutti 'sti mega ?
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12-05-2010, 19.33.29 | #6 | |
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12-05-2010, 22.36.46 | #7 | |
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la pirateria se (se, eh!) volessero combatterla veramente lo farebbero, ma son tutte parole, parole, parole... P.S. visto i film che ci sono a giro, giusto piratati uno se li deve guardare!! |
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12-05-2010, 22.49.12 | #8 |
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Fino all anno scorso navigavo con il modem a 56Kbps.
I siti in flash li visioni comunque e non c'è davvero da aspettare molto, credimi YouTube fornisce video in streaming ed è chiaro che necessiti di ADSL, come ho già scritto. |
12-05-2010, 22.53.52 | #9 | |
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Visti i prezzi esorbitanti per un biglietto del cinema il cui prezzo tradotto in vecchie Lire dovrebbe far pensare, (e cambia anche in base alle fasce orarie che guardacaso è più basso dove c'è meno affluenza) la gente è invogliata a trovare metodi alternativi per divertirsi. Questo è il discorso da fare. |
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12-05-2010, 23.38.38 | #10 |
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Il tutto si traduce nel suddividere in due grandi gruppi la popolazione: Chi acquista e chi vende. Il discorso è semplice e non necessita di laurea in economia.
Chi acquista punta ad ottenere la piena soddisfazione ad un prezzo il più basso possibile, mentre chi vende tende ad ottenere il massimo guadagno da chiunque acquisti. Chi acquista a prezzo basso e rimane soddisfatto del prodotto, tenderà ad avere un buon ricordo del venditore ed a ripresentarsi da lui per nuovi acquisti ad ogni occasione. Questo semplice modo di ragionare indurrebbe i vari venditori a fare concorrenza al ribasso dei prezzi, guadagnando comunque sulla quantità degli acquirenti senza chiudere il bilancio in perdita. Dal punto di vista di chi vuole arricchirsi, tale concetto è completamente inaccettabile, poichè lamentando un numero elevato di tasse (che fa pagare a chi acquista aumentando il prezzo di vendita e sfido chiunque a sostenere il contrario, vedi IVA che dovrebbe essere una tassa da pagare da parte del venditore, visto che è valore aggiunto derivante dalla messa in vendita) nei confronti dell'esattore Stato, fa pure il furbo e spesso evade. Tirando le somme, allo Stato poco importa di chi paghi, basta che ci sia qualcuno che paghi. A rincarare la dose, la concorrenza da parte di paesi esteri alimenta quella che è una disgrazia per i consumatori: I vari DOC, DOP, DOCG che giustificano i prezzi alti perchè il prodotto è Italiano ed è di qualità. Ora io mi chiedo: E' possibile che si possa mettere in commercio prodotti scadenti e dover pagare prezzi maggiorati per ottenere la qualità di un prodotto rivolto al consumo interno al paese ? ps: io sono ignorante eh, però mi si spieghi l'ultimo punto, per cortesia. Non dovremmo essere orgogliosi di essere Italiani e vantare prodotti di qualità all'estero ? Mi tocca pagare il DOC in casa mia ! Ultima modifica di LoryOne : 12-05-2010 alle ore 23.53.37 |
13-05-2010, 00.41.18 | #11 | |
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Hai ricordo dei primi negozietti di alimentari biologici di tanti anni or sono? Parecchi furbetti vendevano uova "biologiche" con il marchio Coop Adriatica stampigliato sopra. Hai ricordo delle autobotti di "vino" italiano fatto con le bustine ed il metanolo che i cugini d'oltralpe vuotavano nelle strade? Hai ricordo delle torri di rettifica che trasformavano l'olio di oliva di sansa in extra vergine? In un paese di furbi e fessi sono le piccole misure che tentano di arginare il problema della contraffazione e non parlo di marchi ma della sostanza del prodotto. Tutto nasce dal malcostume italiano di voler far nozze con i fichi secchi pensando (ad esempio) di poter acquistare un prodotto genuino al prezzo di uno scadente, e come non bastasse, prodotto in un paese con costi di produzione (per qualsiasi tipo di azienda) che per una miriade di motivi lievitano almeno una decina di volte quelli dei paesi industriali emergenti. Un esempio spicciolo? Almeno il 60% dello zucchero consumato in Italia NON è italiano semplicemente perché produrlo in casa è antieconomico, alias ha un costo di produzione che è fuori mercato e che le aziende trasformatrici non intendono sopportare. Scusa la crudezza.
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L'uomo ha attraversato un'evoluzione complessa, dal DOS a Windows 7. Poi ... tutto è vago. Ultima modifica di retalv : 13-05-2010 alle ore 00.55.41 |
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13-05-2010, 00.41.55 | #12 | |
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Loc.: Corsico
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E come ha precisato tigrone1970 con questa sua affermazione "In più, ovunque, riviste di informatica, siti... ci sono articoli che spiegano come impostare emule e bittorrent per "scaricare al massimo"!!!" .... condivido il pensiero, in tali riviste si scrive spesso, ti spiego come si fa' ma non mi prendo la responsabilita' su come verra' usato il programma .... molto contraddittorio e discutibile ....... |
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13-05-2010, 02.04.00 | #13 |
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ancora con 'sta storia
Fra poco usciranno che la II guerra mondiale si è combattuta per colpa dei "pirati". Il concetto di mancata vendita NON esiste. Chi scarica non è detto che avrebbe comprato se non avesse potuto scaricare. Anzi, credo fermamente che solo una miserrima frazione l'avrebbe fatto. Se i soldi non ci sono, non ci sono e si cercano "vie" alternative per la fruizione...ma che male c'è, si è sempre fatto... ricordate vhs,audiocassette,floppy disk... La condivisione è un fatto naturalissimo, è sempre esistita e sempre esisterà, non si può reprimere con leggi e leggine, specie nell'era di internet. Allora vietassero di prestarsi tra amici un libro, un cd od altro, altrimenti l'amico legge ed ascolta senza pagare i "sacri" diritti,tasse,balzelli,siae e scempiaggini simili. Quà si sta esagerando,siamo nell'era dell'informazione e quei signori non hanno capito nulla,tutto ciò che si può digitalizzare circola, punto e basta. Chi usufruisce di ammassi di bytes scaricati non compra, quindi non avrebbe comunque sottratto nulla al produttore. Il resto sono enormi seghe mentali. Comunque, contenti loro... blocchino tutto,reprimano tutto... lucchettino pure le jpeg coi drm, poi vediamo quanto hardware come lettori multimediali/ebook, hard disk capaci, memorie flash enormi, masterizzatori e relativi supporti, iphone/ipod, contratti adsl/fibra... si venderanno. Molti meno di adesso. E a che livello rallenterà la diffusione della cultura, informatica in primis. Peggio, ci si rivolgerà alla VERA pirateria, quella da combattere, quella da strada, a pagamento, degli abusivi gestita dalle mafie del contraffatto che si arricchiranno molto di conseguenza. Depenalizzare il download/p2p di contenuti per uso privato, magari compensandolo con un'UNICA tassa sulle ADSL, come se fosse un servizio extra.
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13-05-2010, 02.07.31 | #14 | |
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invece è così
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13-05-2010, 09.30.30 | #15 |
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Allora qualcuno potrebbe anche dirti che se volessi produrre gratis e condividere il tuo prodotto lo potresti fare, ma ci sarebbe qualcun altro disposto a mettere in vendita il frutto del suo lavoro intellettuale e materiale che si altererebbe non poco nel rendersi conto che sei tu ad immettere gratis il suo prodotto, non il tuo.
Cio che è in vendita ad un certo prezzo lo devi acquistare pagando quel prezzo. Se ne vieni in possesso in maniera illecita, hai torto marcio, così come ha doppiamente torto marcio chi ti consente di venirne in possesso e si arricchisce in modo illecito. Il mio discorso è basato sulla riduzione dei prezzi per la soddisfazione di molti, compreso chi vende. |
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