M5S nuovo furto di email

[WinTricks]

Gli indirizzi email di altri tre parlamentari facenti parte del Movimento 5 Stelle, sono state attaccate da hacker, i quali hanno reso pubblici i contenuti rubati.

Questa volta non c'è nessuna traccia ufficiale su chi ha condotto l'attacco, ma si pensa che questo sia riconducibile allo stesso gruppo che, già lo scorso 24 aprile aveva preso di mira gli indirizzi email degli esponenti del partito.

Le nuove vittime dell'operazione sono state Massimiliano Bernini, Tancredi Turco e Stefano Vignaroli. L'annuncio è stato pubblicato attraverso l'account twitter di "ParAnoia".

Dalle poche informazioni disponibili al momento sembrerebbe che la richiesta sia la stessa del primo attacco, quella di rendere pubblici i redditi e patrimoni di Giuseppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, oltre il dettaglio dei ricavi derivanti dal sito beppegrillo.it e correlati.

[Giruzzo]

Questi attacchi sono dei crimini e devono essere puniti, su questo non ci piove.
Ma è anche vero che Grillo predica "bene" e razzola male.

[GINGILLONE]

Inviato da Giruzzo

Questi attacchi sono dei crimini e devono essere puniti, su questo non ci piove.
Ma è anche vero che Grillo predica "bene" e razzola male.

I crimini ci sono e andrebbero sanzionati, ma Grillo deve rendere tutto pubblico come ha sempre predicato.

[antonyb]

Spero che anche i politici rendono tutto pubblico.

[Alhazred]

Inviato da WinTricks

[...]
Dalle poche informazioni disponibili al momento sembrerebbe che la richiesta sia la stessa del primo attacco, quella di rendere pubblici i redditi e patrimoni di Giuseppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, oltre il dettaglio dei ricavi derivanti dal sito beppegrillo.it e correlati.

Secondo me, redditi non relativi e non riconducibili all'attività politica, sono ben fatti loro.

[retalv]

Inviato da Alhazred

Secondo me, redditi non relativi e non riconducibili all'attività politica, sono ben fatti loro.

Quindi, in astratto, un imprenditore entra in politica, la sua impresa vende semplicemente in nero, sono fatti suoi e non devono interessare perché non sono riconducibili alla politica... ma che ragionamento è?

Poter fare attività politica è per tutti un diritto, per pochissimi una missione, per molti opportunismo: qualunque sia la motivazione che porta a farla, è (o dovrebbe essere) diritto di tutti avere la "TAC" di chi ha avuto la delega e presumibilmente il rispetto per amministrare gli "affari" comuni di tutto un paese. Il concetto di "polis" è proprio di delega della/per la città, non confondiamolo con il concetto di lobby ...

Segreto di stato a parte, per il mio punto di vista se vuoi/ti piace fare politica devi accettare di avere meno "diritti alla riservatezza" di un cittadino comune, non l'esatto contrario.

Se non "ti va bene"... non fare politica.

[Alhazred]

Inviato da retalv

Quindi, in astratto, un imprenditore entra in politica, la sua impresa vende semplicemente in nero, sono fatti suoi e non devono interessare perché non sono riconducibili alla politica... ma che ragionamento è?[...]

Per quel tipo di cose ci sono altre vie per fare accertamenti, ciò che ho detto non vuol dire che sono autorizzati a fatturare roba in nero, ma solo che se non ha a che fare con l'attività politica non devono essere tenuti a renderne conto al popolo, ma ovviamente al fisco si.

Al popolo bisogna rendere conto di come vengono spesi i soldi pubblici, quelli provenienti dall'attività imprenditoriale del politico non è affare dei cittadini.

[retalv]

Inviato da Alhazred

Per quel tipo di cose ci sono altre vie per fare accertamenti, ciò che ho detto non vuol dire che sono autorizzati a fatturare roba in nero, ma solo che se non ha a che fare con l'attività politica non devono essere tenuti a renderne conto al popolo, ma ovviamente al fisco si.

Al fisco sono già tenuti a farlo tutti i cittadini, e non si capisce per/con quale motivo un potenziale "ladro" (comportamento dell'esemplificazione fatta precedentemente...), quale del resto sono considerati "de facto" tutti i cittadini italiani (in considerazione delle misure prese negli anni dallo Stato in riferimento all'evasione/elusione fiscale), possa ricevere la delega ad amministrare le ricchezze, che non contribuisce a creare, per erogare i servizi che servono alla comunità, compreso quindi se stesso e quindi triplicando il presunto "crimine". Non si capisce nemmeno perché lo stato può sapere tutto di te mentre non possono farlo i cittadini quando tu assumi una carica pubblica: i cittadini di uno stato sono lo stato o no? Quando si parla di conflitto di interesse si intende anche questo...

Inviato da Alhazred

Al popolo bisogna rendere conto di come vengono spesi i soldi pubblici, quelli provenienti dall'attività imprenditoriale del politico non è affare dei cittadini.

Lo diventano nel momento in cui per essere delegato entra in ballo la credibilità (e quindi il rispetto) della persona e la discrezionalità sull'impunibilità derivata dall'incarico, compreso ciò che ne consegue...

Il vero problema è che gli italiani (e non solo) sono un popolo da imbonitori, in cui la ragione la dice chi urla più forte e non chi dice le cose ragionevolmente più giuste.

Sarebbe ora di vedere le cose partendo anche dal punto di vista economico ma senza fermarsi solo a quello.