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Vecchio 18-03-2006, 01.05.12   #1471
NightMan
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Ecco cosa propone oggi il Beppe nazionale nel suo blog:

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Il portale scomparso

Il turismo, lo sappiamo tutti, è una grande risorsa dell’Italia. Il nostro è un Paese a vocazione turistica. Un’altra grande risorsa di cui disponiamo è Mister I, dove I sta per Innovazione e Internet. Quale migliore combinazione?

L’ex capo magazziniere dell’IBM Stanca, questa la sua vera identità, ha annunciato nell’opuscolo inviato a 16 milioni di famiglie, il lancio del portale del turismo: www.italia.it.

Un portale on line del costo di 45 milioni di euro “nato per promuovere l’offerta turistica via internet e il patrimonio culturale, ambientale e agroalimentare italiani” e che, come citato a pagina 36 dell’opuscolo, “utilizza un programma interattivo per organizzare e programmare il viaggio”.
Il progetto è stato avviato nel marzo del 2004 ed affidato ad Innovazione Italia che ha assegnato parte dell’appalto a Ibm, Its e Tiscover.

Chi si collegasse, spinto dall’entusiasmo contagioso di Mister I, a www.italia.it, invece delle meraviglie interattive del Bel Paese troverebbe solo una richiesta di inserimento di username e password.
Del portale non c'è traccia e neppure una pagina di spiegazioni con la data di avvio. Forse perchè non lo sa nessuno.
Falavolti, amministratore delegato di Innovazione Italia, dichiarò lo scorso anno: “entro gennaio 2006 potrebbe essere on line la prima versione del sito in due o tre lingue”.

Il turismo mondiale vale un terzo dell’intero commercio on line, pari a circa 650 miliardi di euro nel 2005.
Un business mostruoso, ma solo per gli altri Paesi.
Pensate a un giapponese o a un russo che cerchi on line il “ patrimonio culturale, ambientale e agroalimentare italiani” usando il portale ufficiale del Governo senza che nessuno gli abbia spiegato prima chi è Stanca. Cosa penserà di noi?

http://www.beppegrillo.it/2006/03/il...scomparso.html
Oramai ci arrivo prima io di Beppe Grillo, visto che l'avevo segnalato ieri da una news di repubblica ma repetita iuvant...
che dire... SCANDALOSO!!!
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Vecchio 19-03-2006, 01.35.58   #1472
afterhours
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Berlusconi attacca Della Valle
Da Vicenza: "Ha scheletri nell'armadio"

Dal convegno di Confindustria duro attacco di Berlusconi a Della Valle presente in sala. Dopo aver criticato i giornali - "non c'è crisi, è solo un'invenzione della sinistra e dei giornali tutti schierati con loro" - il premier dichiara che "gli imprenditori come Della Valle che appoggiano la sinistra hanno scheletri nell'armadio e sono sotto il manto di Magistratura Democratica". I fischi della platea hanno impedito a Della Valle di replicare.
Berlusconi con De Bortoli

Berlusconi aveva iniziato il suo intervento al Convegno di Confindustria di Vicenza attaccando Prodi: "Non puoi sposare il programma della Cgil e poi venire qui dagli imprenditori e dire la stessa cosa".

Non ha avuto peli sulla lingua il presidente del Consiglio quando ha criticato i giornali che "spargono pessimismo" e alzandosi di scatto dalla sedia ha parlato direttamente alla platea di imprenditori del nordest: "Ho delle cose da dire e ve le voglio dire guardandovi negli occhi" ha detto alzandosi nonostante la lombosciatalgia curata con delle iniezioni. "Non è vero che c'è la crisi, è una invenzione dei giornali della sinistra. Siamo tra i primi in Europa per numero di automobili, di telefonini, lo saremo presto per i computer ma anche la radio di Confindustria (Radio 24) tutte le mattine non fa altro che attaccare il governo. C'è qualcosa che non va".

La proposta più innovativa della breve apparizione di Berlusconi è rivolta ai giovani. Dopo aver difeso la riforma della scuola, che "darà alle imprese giovani più preparati al lavoro" ha annunciato provvedimenti per i giovani che vogliono aprire un'azienda": "Fin dal primo consiglio dei Ministri vareremo un provvedimento che toglierà tutte le tasse ai giovani, tranne una del 5% che sarà omnicomprensiva per i primi 3 anni".

Altro provvedimento annunciato la possibilità di scaricare i costi del lavoro degli straordinari. Il premier ha annunciato che l'Iva sarà pagata all'incasso della fattura.

Il presidente del Consiglio ha ricevuto molti applausi per il suo intervento che ha rotto il protocollo curato dal direttore del Sole 24 Ore Ferruccio De Bortoli che, alla fine lo ha salutato con una battuta:" Complimenti per lo scatto siglifica che sta bene", riferendosi alla lombosciatalgia che aveva in un primo momento costretto Berlusconi ad annunciare il momentaneo forfait.

Al termine Berlusconi se ne è andato un po' zoppicando ma con il conforto della platea che ha subissato di fischi Della Valle nel suo tentativo di prendere la parola per rispondere all'attacco del premier che non gli ha risparmiato un'ultima stoccata: "Il signor Della Valle quando parla al presidente del Consiglio gli dia del Lei".

Chiusura di convegno toccata ad Andrea Pininfarina che prende le distanze dall'invito del premier all'ottimismo. "Confindustria non fa del disfattismo - dice Pininfarina - sono le cifre a dire che il Paese sta scivolando indietro nelle classifiche".
 
Vecchio 19-03-2006, 10.47.39   #1473
Nothatkind
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Al termine Berlusconi se ne è andato un po' zoppicando ma con il conforto della platea che ha subissato di fischi Della Valle nel suo tentativo di prendere la parola per rispondere all'attacco del premier che non gli ha risparmiato un'ultima stoccata: "Il signor Della Valle quando parla al presidente del Consiglio gli dia del Lei".
Senza entrare nel merito del discorso (è meglio...), questa frase mi ha fatto ridere
Allora, a San Siro non si può fischiere Berlusconi perchè lì è il presidente del Milan; all'assemblea di Confindustria è il Presidente del consiglio e non un imprenditore, quindi ci vuole rispetto.
Se viene a fare anche l'amministratore del mio condominio giuro che non lo fischio

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Non farti più amici di quanti non possa tenerne il cuore. J. De Valckenaere
Per raro che sia il vero amore, è meno raro della vera amicizia. F. de La Rochefoucauld
Non chiedere a me il perchè, chiedi a te stessa cosa hai fatto e come hai rovinato tutto.
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Vecchio 19-03-2006, 10.58.41   #1474
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Per quel che riguarda l'economia, in un mese che ormai ascolto dibattiti, leggo i giornali e cerco di documentarmi... si può dire, ed è stato detto, tutto ed il contrario di tutto.

Per Berlusconi è tutto rosa e fiori, e i risultati sono eccezionali, per gli altri della destra qualche problema c'è, alcune cose potevano essere fatte meglio, ma la congiuntura sfigata degli ultimi 5 anni e le carenze ataviche italiane non hanno consentito miracoli.
La sinistra concede agli avversari l'attenuante sfiga, ma cmq rimprovera di aver fatto davvero poco di buono.

Gli uni e gli altri per sostenere le proprie tesi snocciolano cifre su cifre, che volendo sono anche verificabili, però resta il fatto che sono numeri "interpretabili". +3% di vattelapesca è tanto o è poco? Si poteva fare di più? Boh, di certo io, profano, non so dare risposta.
Allora o uno si fida del suo istinto, guardandosi un po' attorno, e vedendo come vanno le cose, o si fida di quello che gli passano i media.

I media principali d'altra parte si palesano quasi tutti contro la destra (Il Sole, Il Corriere, La Repubblica, La Stampa...). Il CD ribatte con la tesi del complotto. I giornali sono in mano ai comunisti. Anche quelli stranieri, tra l'altro: The Economist, Washington Post, Le Monde, El Pais...

In questi ultimi due giorni Prodi e Berlusconi hanno cercato di vendere il loro prodotto alla Confindustria. Prodi si è sottoposto disciplinatamente alle domande ed ha risposto nei tempi, pur dicendo qualche cazzata, vedi quella sull'Irap. Berlusconi invece proprio non riesce a rispettare le regole democratiche, si è impossessato del microfono ed ha fatto il solito monologo fiume, scaricando tutte le colpe sulla sinistra menagrama e bugiarda.

Mi domando, è ancora credibile quest'uomo, che deve ricorrere a questi trucchi per vendere il suo prodotto?

Prodi e Berlusconi li abbiamo già visti tutti e due all'opera... Il secondo mi ha fatto venire nostalgia del primo, il che è tutto dire...
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Vecchio 19-03-2006, 11.41.05   #1475
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Corriere della S..?


Al convegno sulla competitività a Vicenza della Confiindustria
Lo «show» di Berlusconi divide gli industriali
«Chi di voi si schiera con la sinistra ha qualcosa da nascondere». Gelo dei vertici di Confindustria, applausi di attivisti di Forza Italia




VICENZA - «L'imprenditore che si schiera con la sinistra e si mette sotto il mantello protettivo di Magistratura democratica lo fa perché ha scheletri nell'armadio e qualcosa da nascondere». Con questa frase Silvio Berlusconi ha sancito sabato la rottura definitiva con i vertici della Confindustria. «Credo che ci sia uno stato di confusione forse dettato dalla stanchezza e dalla difficoltà di questa campagna elettorale», ha commentato sferzante Andrea Pininfarina, vice presidente della Confindustria. Ancora più eloquente nella sua laconicità il presidente Luca Montezemolo: «Ho troppo rispetto delle istituzioni repubblicane per commentare. Ho troppo rispetto verso il presidente del Consiglio come istituzione».

MAL DI SCHIENA GUARITO - Dopo l'intervento di venerdì di Romano Prodi al convegno sulla competitività a Vicenza della Confindustria, che aveva suscitato l'apprezzamento di Montezemolo per la «chiarezza» delle proposte del candidato premier del centrosinistra, Berlusconi aveva fatto sapere che non sarebbe andato a Vicenza a causa di un'improvvisa lombosciatalgia, delegando al suo posto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. A sorpresa, invece, sabato si è presentato sul palco seppur un po' zoppicante accanto a Tremonti. E qui ha iniziato il suo «show». Ancora una volta, infatti, il presidente del Consiglio si è dimostrato del tutto incompatibile con qualsiasi regola. Il giorno prima Prodi si era scrupolosamente attenuto ai tre minuti di replica imposti dal moderatore Ferruccio de Bortoli, direttore del «Sole 24 Ore», alle domande degli imprenditori. Berlusconi invece ha fatto un comizio elettorale, accaparrandosi il microfono, balzando in piedi per arringare la platea e senza rispettare i tempi imposti (a de Bortoli: «Se lei crede che i tempi siano più importanti delle cose, me lo dica»). «Abbiamo cercato di dare regole al nostro dibattito», ha poi commentato Pininfarina. «Alcuni le hanno rispettate scrupolosamente e altri meno. Credo che tutti i cittadini siano in grado di capire, non è il caso che io dica chi le ha rispettate di più e di meno. Tocca a noi cittadini elettori dare valutazioni alle risposte che sono state date e che non sono state date alle nostre domande».

«CRISI: INVENZIONE DELLA SINISTRA E DEI SUOI GIORNALI» - Berlusconi ha iniziato attaccando i giornali e radio («C'è qualcosa che non va nella radio della Confindustria che tutte le mattine attacca il governo») che diffondono pessimismo e notizie non vere, spronando gli industriali al'ottimismo. «Non è vero che ci siamo impoveriti in questi anni. Siate ottimisti, sono aumentate perfino le nascite. La crisi è solo nella volontà della sinistra e nei giornali che sono suoi alleati. S sono inventati un declino che non c’è per andare al potere. Sappiate che per loro le imprese sono solo macchine che consentono lo sfruttamente dell’uomo sull’uomo, che il profitto è lo sterco del diavolo».

«CHI APPOGGIA LA SINISTRA HA SCHELETRI NELL'ARMADIO» - Poi, per rimarcare il suo discorso, infervorato il premier ha detto: «L'imprenditore che dà il suo appoggio alla sinistra è uscito di testa. Chi appoggia la sinistra e si mette sotto il mantello protettivo di Magistratura democratica significa che ha qualcosa da nascondere, qualche scheletro nell'armadio», ha affermato Berlusconi riferendosi a Diego Della Valle, che in prima fila scuoteva la testa e gridava «vergogna!» («Prego il signor Della Valle che se si rivolge al presidente del Consiglio: gli dia del lei e non del tu»). Berlusconi ha poi invitatogli imprenditori a lavorare di più e a frequentare un po’ meno Confindustria («Stiamo di più in fabbrica, così si porta avanti l'Italia, non piangendoci addosso»).

APLLAUSI E FISCHI - Tra i vertici di Confindustria, alle parole del premier, è sceso il gelo. Nessuno ha applaudito, mentre in platea si scatenava il putiferio tra i cori da stadio («Silvio! Silvio!») degli attivisti di Forza Italia che avevano riempito le ultime file del convegno (gli organizzatori parlano di 300 persone accreditate all'ultimo momento), gli applausi della base di piccoli imprenditori del nord-est e fischi di alcuni altri. «In sala non c’erano solo imprenditori», ha commentato Pininfarina. «Credo che quelli che sono intervenuti durante il dibattito poco avessero a che fare con Confindustria». Pininfarina ha poi difeso anche la stampa: «È stata citata la stampa indipendente per definizione, non è stata citata la stampa di partito e quindi non credo che ci sia il problema citato da Berlusconi. Confindustria non vuole essere pessimista, ma realista; le cifre e i dati sono conoscenza e non disfattismo».







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Vecchio 19-03-2006, 12.59.28   #1476
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L'impegno della Rosa nel pugno per un nuovo welfare

Sala gremita al Residence Ripetta per il convegno economico della Rosa nel Pugno dal titolo "Marco Biagi. Ripartire dal Libro bianco" (Video). «Il nostro è un Paese bloccato a crescita zero, che ha bisogno di ripartire», ha sottolineato Emma Bonino aprendo i lavori. «Da parte nostra è stata fatta la proposta di riforme a costo economico zero ma con un costo politico, in quanto capaci di eliminare alcuni privilegi, come il superamento degli ordini professionali ma anche la rivisitazione del mercato del lavoro», proseguendo per la strada indicata da Marco Biagi.

L'economista ed editorialista del Corriere della Sera Francesco Giavazzi lancia un messaggio molto preciso all'Unione. Subito dopo le elezioni al paese serve una vera e propria «terapia d'urto». Il professore teme invece che prevalga la tendenza a procedere piano piano. Si è spiegato con una metafora. Una rana messa a bollire in una pentola a fuoco lento non ha speranze di uscir viva, mentre paradossalmente, se gettata in acqua già bollente è più probabile che trovi la forza di balzar fuori e stare benissimo. «Bisogna fare così» per il nostro paese, «altrimenti a fuoco lento si muore». E dunque, l'invito che Giavazzi rivolge alla Rosa nel Pugno, raccolto da Bonino, Capezzone e Villetti, è a «scuotere le acque» dell'Unione. L'economista mette in guardia dallo strumento della «concertazione», perché a furia di voler «dare ragione a tutti», di non scontentare nessuna categoria, si rischia di rimanere bloccati, mentre è ovvio che per intaccare privilegi non si avrà mai il consenso dei privilegiati.

Sul mercato del lavoro in particolare, Giavazzi, riferendosi alla proposta di Prodi di ridurre il cuneo fiscale di 5 punti, ha detto che va bene la diminuzione del costo del lavoro, ma per la scarsità di risorse nelle casse dello Stato, e anche perché più efficace, è meglio cambiare le regole, vale a dire più mobilità in uscita per più mobilità in entrata. E' vero che il costo del lavoro in Italia è il doppio che altrove, ma ciò che mette più in difficoltà le imprese è non poter licenziare in caso di errore. Guardando al modello danese, libertà di licenziamento a cospetto di un sussidio di disoccupazione di ampie garanzie ma rigidamente legato alla formazione e alla logica blairiana del "welfare to work". Puntando quindi, come ha fatto Blair, a ridurre il numero di chi necessita del sussidio e il tempo per cui ne ha bisogno.

Le riforme devono riguardare prima di tutto le regole per due motivi. Innanzitutto, perché lo Stato non ha più soldi, con la crescita zero, il rapporto deficit/pil tra il 4 e il 5 per cento, e, cosa ancor più grave in un periodo di rialzo dei tassi d'interesse, l'avanzo primario esauritosi. In secondo luogo perché continuare a investire denaro pubblico in un sistema ingolfato significa sprecarlo. Data la situazione, le prime cose da fare per ridare slancio all'economia sono una serie di riforme delle regole, riforme a costo zero: l'abolizione degli ordini professionali, per un facile accesso dei giovani laureati alle professioni; l'abolizione del valore legale del titolo di studio, per introdurre elementi di concorrenza tra le università; la liberalizzazione di acqua, luce e gas; la riforma delle Authority, che se sono troppo deboli non aiutano la concorrenza. Per quanto riguarda lo stato disastroso dell'università italiana, occorre «modulare i finanziamenti statali» agli atenei in funzione degli esiti della valutazione della didattica e della ricerca, «dal momento che è impossibile avere 100 università tutte eccellenti».

Il professore Boeri si è soffermato in particolare sul mercato del lavoro e sulla riforma degli ammortizzatori sociali. Bisogna uscire dalla logica dell'infinita diversificazione delle tipologie contrattuali e dalla realtà bloccata dei pochi lavoratori super tutelati a fronte dei moltissimi senza alcuna protezione. Bisogna elaborare degli standard minimi universali per quanto riguarda il salario all'ora e i contributi, oltre i quali vi è però libertà contrattuale tra lavoratore e datore di lavoro. L'attuale sistema di sicurezza sociale, basato interamente sulle casse integrazione, ha il difetto di discriminare i lavoratori di medie e piccole aziende, senza protezione in caso di perdita del lavoro. I lavoratori delle grandi industrie altamente sindacalizzate come la Fiat, o di settori sensibili come Alitalia, sono invece super protetti. A questo sistema inefficace, dispendioso e iniquo, occorre sostituire una rete di protezione universale - che può essere meno costosa (eliminando la confusione e gli sprechi attuali) e più efficace - che guardi al cittadino in difficoltà, senza fare distinzioni tra lavoratori di questa o quell'azienda. Tra lo stato e il cittadino un "contratto" di diritti e doveri, con il primo che s'impegna a dargli una mano, e il secondo ad attivarsi per riqualificarsi e trovare lavoro.


http://www.rosanelpugno.it/rosanelpugno/node/2496
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Vecchio 19-03-2006, 14.33.11   #1477
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L'impegno della Rosa nel pugno per un nuovo welfare

il superamento degli ordini professionali


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Vecchio 19-03-2006, 16.47.03   #1478
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Tranquillo....c'è l'albo dei giornalisti...passa mica sta rivoluzione
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Vecchio 19-03-2006, 17.01.28   #1479
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La democrazia funziona quando a decidere sono in due e uno è malato.

La democrazia è una forma di religione. E' l'adorazione degli sciacalli da parte dei somari. (Mr. B.)

Il vizio inerente al capitalismo è la divisione ineguale dei beni; la virtù inerente al socialismo è l'uguale condivisione della miseria.

Non si dicono mai tante bugie quante se ne dicono prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia. (Otto von Bismarck)
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Vecchio 19-03-2006, 21.44.56   #1480
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Ora, lungi da me l'idea di entrare nel dettaglio del discorso con te, perchè ne uscirei con le ossa rotte

però mi sembra innegabile che in Italia ci siano letteralmente delle caste chiuse o quasi, di gruppi di persone con privilegi incomprensibili, dove il nepotismo regna sovrano, e mi riferisco principalemente a notai, avvocati, architetti, medici, ingegneri, giornalisti, politici, commercialisti ecc.

Secondo me dare una scossettina all'ambiente con una riorganzizzazione degli ordini professionali troppo male non può fare... poi chiaro che chi si vede minacciato nei suoi privilegi non voglia mollare l'osso...

Un esempio su tutti, lo raccontava Diliberto in una trasmissione qualche tempo fa.
I PACS in Italia, tra coppie etero, esistono già!
Ma, solo per gli iscritti all'albo dei giornalisti e per i parlamentari. Tant'è vero che Diliberto stesso diceva di aver approfittato della possibilità per fare un pacs con la sua compagna.

Mi spiegate il senso di queste disuguaglianze?
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Vecchio 19-03-2006, 22.21.52   #1481
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Flying Luka è nella strada per il successo
Secondo me, in linea generale, gli albi professionali sono quanto di più INUTILE esista in Italia ma, nel contempo, sono anche quanto di più NECESSARIO.

Sembra un controsenso, ma non lo è; provo a spiegarmi.

Prendo un "ordine" a caso: quello dei commercialisti. Negli U.S.A. (è solo un esempio) NON esiste la figura del commercialista; esistono degli Account Managers e/o degli avvocati specializzati in ambito fiscale che svolgono quella particolare funzione che da noi si chiama "commercialista".

Che io sappia nel resto del mondo non esistono tutte queste categorie professionali catalogate per "albi" (o se esistono ce ne sono davvero poche), bensì esistono specializzazioni che ti abilitano ad un particolare ruolo, professione, consulenza.

Il vantaggio è ovvio, rendere flessibile un lavoro, "aperto" a più persone... sempre e comunque con studi, lauree, specializzazioni ed attestati compatibili.

In Italia invece il discorso è diverso. A parte il fatto che i cosiddetti "alibi" sono diventati una specie di gotha per pochi eletti, uno a caso l'albo dei notai", dove è difficile accedere e dove rendono le iscirizioni per le nuove leve sempre più difficili, burocratiche e macchinose.

Il rovescio positivo della medaglia è però che qui da noi gli albi sono ASSOLUTAMENTE necessari. In un paese, come il nostro, dove regna l'abusivismo, l'improvvisazione, i ciarlatani, i sedicenti, i "dottori" et similia, credo gli albi siano quanto mai indispensabili per tutelare una o più professioni e per difenderne la relativa professionalità.
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L'ignorante parla a vanvera, l'intelligente parla al momento opportuno, il saggio parla solo se è interpellato, il fesso parla sempre!
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Vecchio 19-03-2006, 23.15.53   #1482
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Ora, lungi da me l'idea di entrare nel dettaglio del discorso con te, perchè ne uscirei con le ossa rotte

però mi sembra innegabile che in Italia ci siano letteralmente delle caste chiuse o quasi, di gruppi di persone con privilegi incomprensibili, dove il nepotismo regna sovrano, e mi riferisco principalemente a notai, avvocati, architetti, medici, ingegneri, giornalisti, politici, commercialisti ecc.

Secondo me dare una scossettina all'ambiente con una riorganzizzazione degli ordini professionali troppo male non può fare... poi chiaro che chi si vede minacciato nei suoi privilegi non voglia mollare l'osso...
Una cosa è una riforma, che in astratto può fare bene.
Un'altra è la liberalizzazione degli ordini, ovvero la loro abrogazione.

Equivale a rischi enormi.
Prima di tutto deontologia ai minimi storici.

Se un ordine è potente, potente è la sua forza di far rispettare il codice deontologico. Viceversa se ha ben pochi poteri, allora meno sarà il timore delle sanzioni disciplinari.
E allora vai che qualunque saltimbanco si improvvisa professionista. Con danni per tutti: clienti per primi.

In secondo luogo. Gli ordini professionali stanno ai sindacati come i lavoratori autonomi stanno a quelli subordinati.
Mi chiedo perchè mai noi dovremmo essere l'unica categoria a non avere una corporazione che rappresenti i nostri diritti. Solo perchè ho sulle spalle le decisioni del mio futuro non capisco perchè mai non debba avere un ente rappresentativo.

Terzo. La costituzione prevede che l'accesso alle professioni sia regolato da esame di stato.
Ora perchè tutti quelli che passano l'esame di stato non possono autoregolarsi con un loro ordine?
Tutti i lavoratori d'Itali hanno una loro autoregolamentazione. I professionisti no?

Quarto. Aprire le porte significa far valere il peso della moneta rispetto a quello della persona.
Enormi società con grossi capitali che fondano studi legali (parlo del mio campo) a scapito di chi compra la scrivania con i soldi del papà.. e si fa in quattro per raggranellare 2 incidenti stradali al mese, per farsi un nome.
Es noi abbiamo il divieto assoluto di farci pubblicità.
Ovvio che aprire le porte agli investimenti significa pure far entrare il marketing tra i professionisti.

Un esempio su tutti. Per chi ha visto il film "Crash", non so se vi siete chiesti (io si) perchè quando l'assicurazione del negozio dell'arabo rapinato decide di non pagare, nessuno pensa a fare causa all'assicurazione?
Qui sarebbe la cosa più scontata del mondo. Lì invece si prende la pistola e per disperazione cerca di ammazzare un povero cristo che crede sia il colpevole.

Un potere tra una serie di persone con interessi comuni esiste sempre. C'è da scegliere se deve essere il potere bene o male organizzato da una corporazione, o da una serie di grandi centri di potere economico.

Sinceramente questa proposta, dalla sinistra, mi sembra davvero incredibile.
Non solo mina chi ne fa parte, ma è pericolisissima pure per le persone clienti di questi professionisti.

Lo trovo tremendo
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Vecchio 20-03-2006, 00.35.43   #1483
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Ragazzi, ma avete visto quello che ha combinato il premier al congresso di confindustria? Io son rimasto letteralmente basito... quest'uomo non ha più contegno e, secondo me, è sull'orlo di una crisi di nervi...
Tralasciando il contenuto del suo intervento, come sempre concentrato su cifre inventate, sul RIBALTAMENTO DELLA REALTA' delle sinistre e sul fatto di presentarsi sempre vittima di comunisti, toghe e giornali rossi, ieri mi ha fatto paura l'arroganza con cui ha trattato tutto e tutti, il totale dispregio delle regole e la violenza del suo intervento finale. Per me la paura di perdere lo sta facendo stressare oltremodo.
IO NON VOGLIO PIU' ESSER GOVERNATO DA UNA PERSONA COSI'. Non mi rappresenta!
Per me è un personaggio che volente o nolente spacca in due l'Italia e non rende possibile un'unità d'intenti che in questo periodo di crisi è più necessaria che mai.
Ne parlavo oggi con un mio amico. Berlusconi, indipendentemente da quel che ha fatto in 5 anni di governo, una cosa è riuscita a farla... Ha diviso in due l'Italia!
E' incredibile come oggi in Italia o stai con Berlusconi e lo ami o stai contro Berlusconi e lo odi. Ma se la verità è nel mezzo, perchè due parti contrapposte politicamente hanno così distanza tra di loro? Siamo tornati ai tempi di Mussolini dove se non eri fascista eri comunista ed eri disprezzato. E ci è bastato un solo Mussolini, no? In definitiva, per me un personaggio che divide così non è un bene per una democrazia.
Per questo motivo mi rifaccio anch'io all'appello di Exion. Non volete votare il centrosinistra? OK! E' legittimissimo! Ma se proprio dovete votare la cdl, almeno optate per Fini o Casini. Loro si che sono politici con i quali è possibile un confronto democratico e civile. Berlusconi NO.
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Vecchio 20-03-2006, 11.15.05   #1484
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Il rovescio positivo della medaglia è però che qui da noi gli albi sono ASSOLUTAMENTE necessari. In un paese, come il nostro, dove regna l'abusivismo, l'improvvisazione, i ciarlatani, i sedicenti, i "dottori" et similia, credo gli albi siano quanto mai indispensabili per tutelare una o più professioni e per difenderne la relativa professionalità.
Concordo. Le ricette estere non sempre sono valide perchè funzionano all'estero.

Immaginare poi dottori o avvocati che si improvvisano tali....una via di mezzo sarebbe l'ideale e non per tutte le categorie dei "professionisti".

Per quanto riguarda i commercialisti e la loro professione, ricordo che sono presenti anche associazioni/unioni artigiane e commercianti, consulenti del lavoro ed altri che esercitano lo stesso lavoro.; insomma non si può parlare propriamente di monopoli o di caste come per i notai.

E per i notai e per l'importanza e la delicatezza della loro professione (si pensi ai testamenti, per esempio, o alle semplici compravendite di case), paradossalmente se le cose rimangono tali non ci vedo nessun male, imho.
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Vecchio 20-03-2006, 11.26.01   #1485
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IO NON VOGLIO PIU' ESSER GOVERNATO DA UNA PERSONA COSI'. Non mi rappresenta!
Non votarlo. E a proposito di spaccature ricordo quella tra Rifondazione e Partito Comunista; stesse teste, ma legittima volontà di prendere più voti e più seggi.
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