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#106 |
The Journalist
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Registrato: 09-04-2002
Messaggi: 3.715
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A decidere un gol di de Rossi al 21' del primo tempo BOCHUM - Alla fine l'italia di Gentile ce l'ha fatta. Ha conquistato la semifinale dell'Europeo U21 battendo per 1-0 la squadra croata. A decidere l'incontro un gol di De Rossi al 21' del primo tempo. Gli azzurrini sono stati costretti a giocare in inferiorità numerica dal 18' del secondo tempo per l'espulsione di Del Nero. |
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#108 |
Sarunashi
Registrato: 20-08-2003
Loc.: Napoli
Messaggi: 2.385
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Adesso speriamo di evitare la Germania, in semifinale sarebbe meglio affrontare la Svezia
![]() Ma avete visto quanto è strano il pallone che stanno usando?
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Io sono parte nopeo e parte napoletano |
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#109 |
WT Italian Team Leader
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Registrato: 07-11-2001
Loc.: Everywhere with Monster Fede: Desmocredente
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(Y)
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www.TyDany.it News! -> Il mio sito... la mia vita e le mie passioni... TyFoto.it -> TyDany Fotografia, fotografie sportive, ritratti, paesaggi... Tutto quello che è stato ora non è più... come un colpo di spugna che tutto cancella... |
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#110 | |
High King of Noldor
Er pistone dell'Urbe Registrato: 12-01-2002
Loc.: Lost
Messaggi: 349
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tutti i palloni usati negli e uropei e nei mondiali, con le specifiche tecniche. mooolto bello ![]()
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4 - 8 - 15 - 16 - 23 - 42 Salve, sono Guybrush Threepwood, un temibile pirata. Powered by OsX Tiger Google™ santo subito. |
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#111 | |
WT Italian Team Leader
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#112 |
The Journalist
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Registrato: 09-04-2002
Messaggi: 3.715
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bel sito davvero interessante. (Y)
![]() Il roteiro non mi piace tanto con quel grigio invece il mio preferito rimane l'etrusco usato ad Italia '90 |
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#113 |
Gold Member
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Registrato: 18-12-2001
Messaggi: 4.392
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Bello bello...
Però se mi compro un pallone così poi smetto di giocare...quindi per altri 30 anni non penso che farò l'acquisto... ![]() |
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#114 |
Guest
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dal sito di repubblica:
Parla Fabio Capello, i retroscena dell'arrivo alla Juve "Non ho scaricato nessuno ma è successo qualcosa" "Troppe falsità sulla mia storia questo addio è convenuto a tutti" MARBELLA - "Su questa storia, su di me, sulle mie scelte sono state dette troppe falsità. È arrivato il momento di cominciare a mettere le cose in chiaro". A parlare, da questo angolo lussureggiante di Spagna, è un Fabio Capello solo apparentemente rilassato e inaspettatamente sorridente. E' mezzanotte passata, e l'ex allenatore della Roma sta tornando a casa in compagnia di sua moglie. L'abbronzatura incipiente regala ai loro volti un'espressione molto distesa. Non sono passati neanche cinque giorni da quando Capello ha firmato il contratto della Juventus, quello che gli ha appiccicato addosso l'etichetta del traditore. E per i due, questa, è la prima vera giornata di vacanza. Si sono lasciati dietro il chiasso da loro stessi innescato in Italia, hanno salutato figli e amici, hanno spento i telefonini, e sono partiti; contrariamente alle abitudini, in macchina (una monovolume Mazda, "ricordo" beffardo delle stagioni giallorosse). Un viaggio lungo, cominciato a Milano e finito qui, a La Quinta, una silenziosa enclave di miliardari golfisti fiorita sulle colline a una manciata di chilometri dalle discoteche di Marbella. E precisamente di fronte a una villetta a schiera, la numero 33 del "Nido del monte Harcones", il piccolo complesso residenziale che, ai tempi gloriosi del Real, l'allora don Fabio decise di trasformare nel suo buen ritiro. Da qui si vede la villa di Panucci e le case di parecchi giocatori della Liga. Prima di arrivare qui, ha fatto il punto con Moggi sul mercato della Juve. Vieri è sempre stato un pallino di Capello, "il migliore attaccante del mondo" ha ripetuto più volte. E poi c'è la difesa che ha preso 42 gol. Tre nomi: Pablo, spagnolo, 23 anni, dell'Albacete; Carvalho, 26 anni, centrale, portoghese già cercato dall'Inter e infine il fido Panucci, 31 anni, che lo ha seguito in tutte le sue avventure. Dopo una giornata rovente, la notte è fresca. Capello ostenta un'aria serena, riuscendo ad apparire lontano dal mare agitato delle polemiche che arrivano da Roma. Ma basta insistere un poco per scoprire che non è così, che tutte le voci, tutta la rabbia di queste ore - compresi gli sgarbi di mercato dei suoi ex compagni di viaggio - gli arrivano in diretta (qualche amico zelante, o forse qualche dirigente interessato) e per scoprire che ogni bisbiglio romano lo colpisce nel segno. "Molte cose dette e scritte sul mio conto in questi giorni non sono affatto vere. Se penso a tutto quello che mi hanno raccontato? Come al solito sono riusciti a tirarmi in mezzo, a farmi dire cose che non ho mai nemmeno pensato". E cioè? "Ho sentito di tutto. Secondo qualcuno avrei addirittura scaricato su altri la responsabilità di quanto successo. Dicono che ho dato la colpa ad altri. Ma non è vero. Figuriamoci". E di chi è la colpa, ammesso che una colpa ci sia, del divorzio dalla Roma, allora? Cosa è successo esattamente con Sensi e Baldini? A dispetto del sorriso, sempre più di circostanza, il tono della voce è netto, quasi rabbioso: "Non ho intenzione di fare polemiche, ché a questo punto sono inutili è poi c'è già chi ci pensa da sé. Non mi va di entrare troppo nel dettaglio, gli animi sono ancora troppo eccitati. Qualcosa evidentemente è successo. Al momento opportuno dirò la verità darò tutte le mie spiegazioni. E vedrete che non rimarrete delusi". A sentirlo parlare così, sotto il pergolato mosso dal vento tiepido che arriva dal mare, Capello sembra voler rispettare il copione di ogni tradimento, con spiegazioni sempre solo annunciate da una parte, e rappresaglie e insulti dall'altra. Ma non è così, almeno non nelle sue intenzioni. Parcheggia la Mazda davanti all'ingresso ornato di fiori (che danno, forse non casualmente, sulle tinte giallo e rossa) e riprende a parlare, assicurando di essere intenzionato a spiegare tutta la verità. Quella stessa verità che continua a ripetere da quando è cominciata "la sua fuga" verso la Spagna. "Quale tradimento? La Roma mi ha lasciato andare. E tutto sommato è stato un bene per tutti. Io, per loro, non ero più una risorsa, rappresentavo un peso. Economico e forse non solamente economico". La Juventus? "In fondo, tutti gli allenatori italiani vorrebbero allenare la Juventus, e quindi cosa c'è tanto da stupirsi?". Tanto più che - come spiega l'avvocato Agostino Guardamagna, l'uomo chiave della trattativa che ha portato in bianconero Capello - "i rapporti con la Roma erano ormai troppo deteriorati. Non si poteva più andare avanti. Per due motivi. Il primo era economico, l'altro tecnico. Da un lato le note difficoltà finanziarie della Roma cominciavano a rendere proibitiva qualsiasi ipotesi di permanenza. Dall'altro non si riusciva a capire quali fossero le reali intenzioni della società per il futuro". Una situazione che si stava facendo di ora in ora sempre più pesante e che rischiava di avere conseguenze anche sul piano umano. Pur di uscirne, Capello e Guardamagna avevano addirittura intrapreso una trattativa, a dir poco disperata, con il Real Madrid. Dove gli estimatori del tecnico, che di certo non mancano, sono però in perenne e costante minoranza. "Aspettavamo segnali dall'Inter, che avrebbe potuto chiudere la trattativa nel giro di poche ore se avesse veramente voluto, ma all'Inter le cose funzionano in maniera ancora più complessa che al Real. Così quando si sono fatti avanti Moggi e i suoi, professionisti straordinari, l'affare si è chiuso in un attimo, in tutto la trattativa sarà durata meno di dieci ore". Decisamente più difficile è però spiegare come si possa andare ad allenare una squadra che fino a poche ore prima si dichiarava pubblicamente di non apprezzare. Spiegarlo a Roma, ma spiegarlo anche a Torino. Ed è forse proprio questa difficoltà oggettiva a costringere Capello a prendere tempo. "Ora - dice congedandosi - ho bisogno di riposarmi, di staccare per qualche giorno". Di giocare a golf con la moglie sotto lo sguardo ammirato di qualche fan miliardario venuto dal Libano armato di fotocamera digitale. Di guardare il cantiere (duemila metri quadrati in cima a una collina proprio sopra il Nido) della casa nuova che cresce ogni giorno sotto le gru. E soprattutto di cercare le parole buone per dare una risposta coerente a una domanda che risposte, forse, davvero non ne ha. (2 giugno 2004) |
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#115 | |
Guest
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#116 |
Senior Member
Registrato: 27-10-2003
Loc.: pianeta Ciccioloso
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Emerson: "Voglio solo la Juve"
Il centrocampista, in vacanza a Rio Grande do Sul, avverte la Roma e il Real Madrid: "Io non cambio idea e Sensi lo sa". MILANO, 2 giugno 2004 - Vuole la Juve e non vuol sentire altre ragioni: la sua parola vale molto più dei soldi di Florentino Perez. Quando gli parliamo al telefonino è in auto. La linea va e viene, ma lui non si spazientisce. Ha voglia di parlare il centrocampista brasiliano della Roma, forse anche di sfogarsi. Emerson ha appena lasciato la sua fazenda di Pelotas e si sta godendo il primo scorcio di vacanze nel natìo Rio Grande do Sul. Ma l’eco dei colpi di scena sul suo trasferimento lo raggiunge anche lì. E non può sottrarsi alle nostre domande. — Ha saputo dell’accordo tra Real Madrid e Roma? «Sì, ho sentito. Ma perché prima non informano anche me? Questa storia mi sembra strana». — Qual è questa stranezza? «A gennaio il presidente Sensi m’aveva autorizzato a prendere contatti con altri club e avevo incaricato il mio agente Gilmar Veloz d’ascoltare un bel po’ di club, tra cui il Real Madrid». — E come era andata? «Stranamente in quella fase il Real aveva considerato eccessive le mie richieste. Perciò non mi spiego come mai proprio ora abbia cambiato idea e sia pronto a rilanciare...». — Quindi era stato autorizzato a contattare anche la Juve? «Non c’era un’indicazione precisa. In quella fase si sono fatti avanti club come Real, Barcellona, Chelsea, Inter e Juve appunto». — Quali differenze ha notato tra le varie proposte? «La Juve è stata chiara sin dall’inizio ed ha conquistato subito la mia fiducia». — Quindi la decisione è presa? «Certamente. Voglio andare alla Juve e mi sembra una scelta coerente. Del resto la Roma sa bene quali sono i miei problemi». — Ci faccia capire meglio. «Forse non tutti sanno che un anno fa il Chelsea s’era fatto avanti con un’offerta da 30 milioni di euro alla Roma e un contratto quinquennale da altrettanti milioni di euro per me. Ma il presidente Sensi non volle sentir ragioni. E io non dissi nulla sull’argomento, neanche nei momenti più tristi degli ultimi mesi». — Poi, che cos’è accaduto? «A gennaio secondo i patti sarei dovuto andar via. Invece il presidente Sensi mi chiese di pazientare ancora, visto che c’era la possibilità di vincere lo scudetto». — E lei accettò di buon grado? «Mi rendevo conto che era doveroso fare la mia parte e io in giallorosso mi sono comportato da professionista sino alla fine. Anche quando alla vigilia di Milan-Roma evitai di proposito le polemiche dopo l’ennesimo incontro a vuoto per il rinnovo del contratto con la Roma». — Ma ora le danno del traditore. «Io ho la coscienza a posto. Ho sempre avuto un atteggiamento professionale e soprattutto ho sempre tenuto fede alla mia parola». — Che vuole dire? «Vorrei ricordare che quando dissi sì alla Roma 4 anni fa avevo tante altre offerte importanti. Il Milan e il Parma soprattutto, ma io privilegiai la Roma perché avevo dato la mia parola a Sensi». — Adesso, intanto, va via tra le polemiche. «Vorrei ricordare, però, che Sensi s’era impegnato a lasciarmi andare via. Non è colpa mia se tra Juve e Roma non ci sono buoni rapporti. La mia è solo la scelta di un professionista». — Anche Totti la critica, accusandola d’aver mancato di rispetto ai tifosi scegliendo la Juve. «Gli risponderò al momento opportuno. Io so solo che ho giocato anche quando ero infortunato e sino all’ultima partita: vi ricordate la trasferta di Genova con mezza Primavera in campo?». — In bianconero, guarda caso, ritrova Fabio Capello. «Lo ammetto, è una coincidenza che mi fa molto piacere. Non scopro certo adesso le sue qualità. Con lui mi sono sempre trovato a meraviglia. La Juve non poteva scegliere meglio». — E con l’Inter com’è andata? «So che Gilmar ha parlato più volte con la società nerazzurra, ma anche in quel caso non ci sono state proposte adeguate. Forse non sono stati tempestivi». — I nerazzurri si sono rifatti vivi di recente? «Sì, mi sembra di sì. Ma ormai la mia scelta è fatta». — Gira voce che lei possa prendere le distanze dal suo agente. «Conosco Gilmar da quando avevo 17 anni. La sua parola è come la mia. Rimarrà deluso chi ha certe speranze». — Non teme di rimanere alla Roma in una situazione surriscaldata? «Ripeto, io so di aver avuto un atteggiamento coerente. E i tifosi, che sono la parte più sana del calcio, capiranno bene le mie ragioni. Basta fargliele conoscere, svelando certi retroscena». — Come andrà a finire questa vicenda? «Io spero che Juve e Roma raggiungano l’accordo il più presto possibile. Non mi sembra giusto che se ne faccia un caso». Fonte: http://www.gazzetta.it/primi_piani/c...97440614.shtml |
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#117 |
Senior Member
Registrato: 27-10-2003
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Vieri-Juve, la stretta finale
Già oggi Moggi e Giraudo potrebbero incontrare i dirigenti dell'Inter che oltre a Di Vaio chiedono Maresca. Ma il vero nodo è il contratto di Bobogol. MILANO, 2 giugno 2004 - Ore decisive per il passaggio di Christian Vieri alla Juventus. Malgrado le smentite di Massimo Moratti ("A Vieri si interessano in tanti, la Juve ma non solo - ha detto il patron nerazzurro durante la cerimonia per la Festa della Repubblica in Prefettura a Milano -. Però, per il momento lasciamo perdere. Adesso lui è in Nazionale, lasciamo tutto tranquillo. Se l'Inter è pronta a cederlo? Sono più che altro le avances degli altri. Noi stiamo pensando a metter su la squadra. Una squadra con Vieri? Sì, con Vieri") la volontà delle parti sembra ormai convergere definitivamente. Già nelle prossime ore potrebbe esserci l'incontro decisivo tra le due società. La Juventus continua a proporre uno scambio alla pari con Di Vaio, mentre l'Inter vorrebbe far rientrare nell'affare anche Enzo Maresca. Il 24enne centrocampista di Ponte Cagnano (Salerno) si libera nel 2005, non ha ancora trovato l’accordo con la Juve per il prolungamento e rischia di essere chiuso dall’eventuale arrivo in bianconero di Emerson. Di contro, Maresca sarebbe l'ideale per l’Inter, che è in cerca di qualità per il suo centrocampo, dove è palese l'assenza di un costruttore di gioco. Oltre a quello delle contropartite tecniche - da escludere infatti che la Juve paghi Vieri in contanti - il nodo da superare è quello legato al pesantissimo contratto di Vieri. Il bomber azzurro è infatti legato all'Inter per altri due anni per un ingaggio di 7 milioni di euro netti a stagione. La Juventus ovviamente non è disposta ad accollarsi una spesa di 28 milioni lordi e questa sarà il vero nodo da sciogliere. Tre le possibilità: o Vieri accetta di prendere meno soldi (magari attraverso una spalmatura legata all'allungamento del contratto con la Juve) o l'Inter si accolla parte di quella spesa o l'affare salta e Vieri resta in nerazzurro. Sempre che non si riapra la trattativa con il Real Madrid che, secondo voci provenienti dalla Spagna, avrebbe offerto 18 milioni di euro. Vedrei proprio bene il ritorno di Vieri alla Juve! (Y) Fonte: http://www.gazzetta.it/primi_piani/c...98155699.shtml |
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#118 |
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Loc.: out of sight . . Status: renaissance
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Moratti farebbe bene, nel caso, a vendere per soldi, se proprio se ne deve liberare... se la juve fa storie, a cagare e da un'altra parte
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Non farti più amici di quanti non possa tenerne il cuore. J. De Valckenaere Per raro che sia il vero amore, è meno raro della vera amicizia. F. de La Rochefoucauld Non chiedere a me il perchè, chiedi a te stessa cosa hai fatto e come hai rovinato tutto. |
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#119 |
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Loc.: pianeta Ciccioloso
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Brasile-Argentina, tris di Ronie
Il Fenomeno si procura e realizza i tre rigori che decidono il match valido per le qualificazioni al Mondiale 2006. Di Sorin il gol della bandiera. BELO HORIZONTE (Brasile), 3 giugno 2004 - Continuano a dargli del "ciccione" e lui ha deciso di adeguarsi regalandosi un'indigestione di gol nella gara più importante e sentita delle qualificazioni sudamericane per i Mondiali del 2006 in Germania. Ci sono voluti infatti tre rigori di Ronaldo e soprattutto le sue magiche giocate per consentire al Brasile di avere la meglio su una coriacea Argentina, capitanata dall'interista Javier Zanetti. A Belo Horizonte, nel Mato Grosso, i verde-oro si sono infatti imposti per 3-1 sugli storici rivali, e così facendo li hanno scavalcati per un punto, 12 contro 11, nella classifica generale del raggruppamento unico, che manderà ai Mondiali le migliori quattro squadre più eventualmente la quinta, se prevarrà nel doppio spareggio con la vincente del gruppo dell'Oceania. Tra vecchi e attuali, gli "italiani" in campo erano ben dieci. Dida, Cafu, Roque Junior, Roberto Carlos, lo stesso Ronaldo, J. Zanetti, Samuel, Kily e Crespo hanno giocato tutto il match, mentre Kakà è stato sostituito al 74' da Alex. Partita tutto sommato equilibrata e, con due undici di tale classe, ricca di occasioni da rete da ambo le parti. Come spesso gli capita nei periodi in cui appare in ombra, è stato però Ronaldo a fare la differenza: lui ha fatto impazzire i difensori bianco-azzurri, lui si è costantemente fatto trovare in profondità, lui si è procurato i tre penalty e lui li ha realizzati, rispettivamente al 16' del primo tempo, al 68' e al 90'; in precedenza, all'81', l'ex juventino e laziale Juan Pablo Sorin aveva invano accorciato le distanze per gli ospiti. E fortuna che lo chiamano ciccione! ![]() Fonte: http://www.gazzetta.it/primi_piani/c...98717700.shtml |
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#120 |
Forum supporter
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Loc.: out of sight . . Status: renaissance
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vabbè, tre rigori non è un test valido
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