Raccontiamo una storia..FANTASY - Page 25

NS-1 · 05-11-2004, 14.41.42

Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo...
Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel.
L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare...
Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre.
Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..."
Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto.
Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima.
Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso...
Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!".
Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia!
Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio
influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto.

Poi decisi di tentare.
Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: ALLA CATENA

Fëanor · 05-11-2004, 15.23.45

Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo...
Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel.
L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare...
Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre.
Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..."
Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto.
Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima.
Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso...
Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!".
Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia!
Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio
influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto.

Poi decisi di tentare.
Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione.

Doomboy · 05-11-2004, 15.27.01

Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo...
Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel.
L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare...
Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre.
Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..."
Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto.
Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima.
Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso...
Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!".
Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia!
Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio
influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto.

Poi decisi di tentare.
Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione.

Mi scagliai

Fëanor · 05-11-2004, 15.31.03

Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo...
Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel.
L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare...
Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre.
Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..."
Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto.
Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima.
Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso...
Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!".
Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia!
Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio
influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto.

Poi decisi di tentare.
Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione.

Mi scagliai ciecamente contro

Doomboy · 05-11-2004, 16.01.20

Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo...
Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel.
L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare...
Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre.
Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..."
Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto.
Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima.
Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso...
Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!".
Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia!
Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio
influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto.

Poi decisi di tentare.
Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione.

Mi scagliai ciecamente contro l'avversario!

Fëanor · 05-11-2004, 16.03.31

Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo...
Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel.
L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare...
Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre.
Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..."
Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto.
Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima.
Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso...
Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!".
Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia!
Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio
influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto.

Poi decisi di tentare.
Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione.

Mi scagliai ciecamente contro l'avversario!
Schivai un

Doomboy · 05-11-2004, 16.06.35

Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo...
Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel.
L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare...
Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre.
Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..."
Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto.
Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima.
Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso...
Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!".
Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia!
Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio
influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto.

Poi decisi di tentare.
Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione.

Mi scagliai ciecamente contro l'avversario!
Schivai un fendente preciso

Thor · 05-11-2004, 16.06.44

.

Fëanor · 05-11-2004, 16.12.14

Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo...
Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel.
L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare...
Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre.
Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..."
Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto.
Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima.
Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso...
Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!".
Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia!
Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio
influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto.

Poi decisi di tentare.
Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione.

Mi scagliai ciecamente contro l'avversario!
Schivai un fendente preciso e scaglai

(scusa thor)

Thor · 05-11-2004, 16.15.01

scagliai è anche alla riga prima..altro termine?

Doomboy · 05-11-2004, 16.16.00

Quota:

Originariamente inviato da Thor
scagliai è anche alla riga prima..altro termine?

Feanor ha editato.

Fëanor · 05-11-2004, 16.20.16

Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo...
Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel.
L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare...
Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre.
Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..."
Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto.
Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima.
Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso...
Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!".
Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia!
Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio
influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto.

Poi decisi di tentare.
Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione.

Mi scagliai ciecamente contro l'avversario!
Schivai un fendente preciso e lanciai

Doomboy · 05-11-2004, 16.22.11

Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo...
Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel.
L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare...
Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre.
Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..."
Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto.
Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima.
Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso...
Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!".
Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia!
Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio
influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto.

Poi decisi di tentare.
Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione.

Mi scagliai ciecamente contro l'avversario!
Schivai un fendente preciso e lanciai con tutta

Fëanor · 05-11-2004, 16.22.58

Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo...
Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel.
L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare...
Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre.
Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..."
Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto.
Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima.
Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso...
Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!".
Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia!
Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio
influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto.

Poi decisi di tentare.
Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione.

Mi scagliai ciecamente contro l'avversario!
Schivai un fendente preciso e lanciai con tutta la forza

Doomboy · 05-11-2004, 16.48.42

Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo...
Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel.
L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare...
Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre.
Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..."
Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto.
Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima.
Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso...
Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!".
Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia!
Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio
influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto.

Poi decisi di tentare.
Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione.

Mi scagliai ciecamente contro l'avversario!
Schivai un fendente preciso e lanciai con tutta la forza che avevo

05-11-2004, 14.41.42	#361
NS-1 Hero Member Registrato: 09-05-2002 Loc.: COMO Messaggi: 1.135	Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo... Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel. L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare... Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre. Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..." Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto. Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima. Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso... Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!". Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia! Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto. Poi decisi di tentare. Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: ALLA CATENA ___________________________________ ...ad ogni alba sorgerà il tuo profumo

05-11-2004, 15.23.45	#362
Fëanor High King of Noldor Er pistone dell'Urbe Registrato: 12-01-2002 Loc.: Lost Messaggi: 349	Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo... Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel. L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare... Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre. Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..." Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto. Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima. Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso... Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!". Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia! Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto. Poi decisi di tentare. Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione. ___________________________________ 4 - 8 - 15 - 16 - 23 - 42 Salve, sono Guybrush Threepwood, un temibile pirata. Powered by OsX Tiger Google™ santo subito.

05-11-2004, 15.27.01	#363
Doomboy WT Odate Buta Top Poster Registrato: 11-04-2002 Loc.: Roma Messaggi: 8.782	Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo... Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel. L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare... Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre. Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..." Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto. Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima. Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso... Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!". Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia! Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto. Poi decisi di tentare. Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione. Mi scagliai ___________________________________ "God's in his heaven. All's right with the world". "Anche un maiale può arrampicarsi su un albero quando viene adulato".

05-11-2004, 15.31.03	#364
Fëanor High King of Noldor Er pistone dell'Urbe Registrato: 12-01-2002 Loc.: Lost Messaggi: 349	Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo... Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel. L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare... Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre. Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..." Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto. Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima. Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso... Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!". Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia! Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto. Poi decisi di tentare. Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione. Mi scagliai ciecamente contro ___________________________________ 4 - 8 - 15 - 16 - 23 - 42 Salve, sono Guybrush Threepwood, un temibile pirata. Powered by OsX Tiger Google™ santo subito.

05-11-2004, 16.01.20	#365
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05-11-2004, 16.03.31	#366
Fëanor High King of Noldor Er pistone dell'Urbe Registrato: 12-01-2002 Loc.: Lost Messaggi: 349	Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo... Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel. L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare... Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre. Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..." Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto. Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima. Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso... Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!". Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia! Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto. Poi decisi di tentare. Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione. Mi scagliai ciecamente contro l'avversario! Schivai un ___________________________________ 4 - 8 - 15 - 16 - 23 - 42 Salve, sono Guybrush Threepwood, un temibile pirata. Powered by OsX Tiger Google™ santo subito.

05-11-2004, 16.06.35	#367
Doomboy WT Odate Buta Top Poster Registrato: 11-04-2002 Loc.: Roma Messaggi: 8.782	Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo... Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel. L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare... Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre. Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..." Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto. Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima. Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso... Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!". Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia! Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto. Poi decisi di tentare. Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione. Mi scagliai ciecamente contro l'avversario! Schivai un fendente preciso ___________________________________ "God's in his heaven. All's right with the world". "Anche un maiale può arrampicarsi su un albero quando viene adulato".

05-11-2004, 16.06.44	#368
Thor Il re di bastoni Top Poster Registrato: 26-04-2001 Loc.: Milàn Messaggi: 23.413	. ___________________________________ Un giorno in cui voleva fare il cattivo, Mister Coniglietto sbirciò oltre la siepe e vide che l'orto del Contadino Fred era pieno di lattuga fresca e verde; Mister Coniglietto, invece, non era pieno di lattuga per niente. E ciò gli parve un'ingiustizia. Sono un Vampiro! I am a Vampire! Ultima modifica di Thor : 05-11-2004 alle ore 16.14.26

05-11-2004, 16.12.14	#369
Fëanor High King of Noldor Er pistone dell'Urbe Registrato: 12-01-2002 Loc.: Lost Messaggi: 349	Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo... Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel. L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare... Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre. Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..." Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto. Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima. Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso... Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!". Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia! Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto. Poi decisi di tentare. Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione. Mi scagliai ciecamente contro l'avversario! Schivai un fendente preciso e scaglai (scusa thor) ___________________________________ 4 - 8 - 15 - 16 - 23 - 42 Salve, sono Guybrush Threepwood, un temibile pirata. Powered by OsX Tiger Google™ santo subito.

05-11-2004, 16.15.01	#370
Thor Il re di bastoni Top Poster Registrato: 26-04-2001 Loc.: Milàn Messaggi: 23.413	scagliai è anche alla riga prima..altro termine? ___________________________________ Un giorno in cui voleva fare il cattivo, Mister Coniglietto sbirciò oltre la siepe e vide che l'orto del Contadino Fred era pieno di lattuga fresca e verde; Mister Coniglietto, invece, non era pieno di lattuga per niente. E ciò gli parve un'ingiustizia. Sono un Vampiro! I am a Vampire!

05-11-2004, 16.20.16	#372
Fëanor High King of Noldor Er pistone dell'Urbe Registrato: 12-01-2002 Loc.: Lost Messaggi: 349	Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo... Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel. L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare... Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre. Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..." Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto. Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima. Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso... Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!". Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia! Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto. Poi decisi di tentare. Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione. Mi scagliai ciecamente contro l'avversario! Schivai un fendente preciso e lanciai ___________________________________ 4 - 8 - 15 - 16 - 23 - 42 Salve, sono Guybrush Threepwood, un temibile pirata. Powered by OsX Tiger Google™ santo subito.

05-11-2004, 16.22.11	#373
Doomboy WT Odate Buta Top Poster Registrato: 11-04-2002 Loc.: Roma Messaggi: 8.782	Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo... Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel. L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare... Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre. Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..." Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto. Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima. Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso... Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!". Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia! Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto. Poi decisi di tentare. Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione. Mi scagliai ciecamente contro l'avversario! Schivai un fendente preciso e lanciai con tutta ___________________________________ "God's in his heaven. All's right with the world". "Anche un maiale può arrampicarsi su un albero quando viene adulato".

05-11-2004, 16.22.58	#374
Fëanor High King of Noldor Er pistone dell'Urbe Registrato: 12-01-2002 Loc.: Lost Messaggi: 349	Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo... Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel. L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare... Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre. Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..." Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto. Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima. Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso... Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!". Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia! Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto. Poi decisi di tentare. Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione. Mi scagliai ciecamente contro l'avversario! Schivai un fendente preciso e lanciai con tutta la forza ___________________________________ 4 - 8 - 15 - 16 - 23 - 42 Salve, sono Guybrush Threepwood, un temibile pirata. Powered by OsX Tiger Google™ santo subito.

05-11-2004, 16.48.42	#375
Doomboy WT Odate Buta Top Poster Registrato: 11-04-2002 Loc.: Roma Messaggi: 8.782	Quando arrivai in quel vecchio sobborgo, immerso nelle nebbie mattutine, mi resi conto che aveva un aspetto innaturale; il mio sesto senso mi disse di stare lontano da quel maniero. Qualcosa di sinistro persino nell'aria che respiravo... Poteva davvero essere reale? L'avrei scoperto solo entrando... Senza indugio mi avvicinai al possente arco di nanica fattura, che era stato eretto come baluardo e mònito contro l'antico nemico di sempre, il Demone Turel. L'immenso portale sembrava socchiuso, un silenzio ancestrale avvolgeva e opprimeva quell'attesa quasi secolare... Impugnai lentamente l'elsa d'acciaio e vidi che del fumo saliva dalla soglia... Acre e venefico rendeva difficoltoso vedere oltre, tuttavia scorsi nella penombra una figura decisamente familiare! Il capitano Ioria, riverso al mio fianco con sul viso i segni indelebili della morte. Mi rivolse un flebile conato. Con voce roca disse: "Non entrare... Non...", chiuse gli occhi per sempre. Superai allora l'angoscia e varcai la soglia. Avvenne allora che intorno all'immenso braciere, mi apparve lo spirito dell'elementale. "Ascolta cavaliere, nobile e puro" disse con voce profonda, "Sei giunto alla fine della ricerca. Bene hai seguito la via del tuo cuore, hai dimostrato di amare la giustizia. Sei pronto per ricevere il Sigillo del Gran Maestro Hagadar. Ti indicherà quale destino ti sorriderà..." Pronunciate queste fredde parole, tese una mano infuocata verso il mio cuore bramoso di verità, e subito una luce calda e avvolgente iniziò a sprigionarsi. Mi feci il segno che imparai dal nano Rock Thunderingcave, sacerdote di Ancient Stone, un cerchio spiraleggiante verso il volto. Tale gesto mi bruciò letteralmente il petto. Guardai dentro il corpetto di scaglie di adamantio: una nuova sensazione di grazia e fortezza mi pervase l'anima. Il mio ego aveva raggiunto il culmine della conoscenza. Adesso potevo vedere il vero motivo della morte di Ioria: non aveva sbagliato, ma di certo era stato troppo precipitoso... Mi diressi verso la grande porta a nord, l'unica che dava sulla piazza d'armi. Stringevo ancora tra le mani la spada, ma quasi mi cadde dall'eccitazione della battaglia che incombeva! All'improvviso un enorme ombra oscura, eterea e dalla forma minacciosa si materializzò innanzi a me. "Non combattere, è inutile." Attaccai per primo, cercando di colpire quello che credevo fosse il punto vulnerabile: il centro del volto: fintai un balzo laterale e affondai la spada dritta. Non sembrò tuttavia risolutivo. "MUAHAHAHAHAHAA, folle! I miei poteri ti annienteranno senza che tu possa tentare nulla!". Le braccia diventarono scheletriche, l'ombra svanì e mi apparve in mente la soluzione: era così ovvia! Dovevo colpire il fulcro del suo smisurato potere: l'oscuro medaglione iniziò a farmi sentire il proprio influsso malvagio: malgrado tentassi di concentrarmi, facendo ricorso a tutte le mie energie, non riuscii a reagire, finché il medaglione rimaneva intatto. Poi decisi di tentare. Chiusi gli occhi e privo di paura, lanciai il mio spirito nell'ardua impresa di concentrare il colpo proprio dove speravo servisse: alla catena del medaglione. Mi scagliai ciecamente contro l'avversario! Schivai un fendente preciso e lanciai con tutta la forza che avevo ___________________________________ "God's in his heaven. All's right with the world". "Anche un maiale può arrampicarsi su un albero quando viene adulato".

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