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Vecchio 06-05-2003, 10.06.04   #2671
jannaz
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Re: Un referendum che fa acqua da tutte le parti

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Originariamente inviato da exion
La settimana scorsa c'è stato un referendum regionale in Liguria per l'abolizione del buono scuola.

Che bello il buono scuola !!!!
In Lombardia il nostro caro presidente della lombardia Formigoni del centrodestra ha instituito il buono scuola.In cosa consiste? (per chi sfortunatamente magari vivesse in quelle regioni in cui non c'e')Se vai ad una scuola privata ti danno 1100/1600€
In pratica si rivolge solo ai frequentanti le scuole private che in Lombardia sono 64.000 ragazzi e ragazze e si propone un investimento a regime, per il "buono scuola", di circa 300 miliardi.

Nel contempo la regione Lombardia spende, per garantire il diritto allo studio ad 800.000 ragazzi e ragazze, solo 12 miliardi l’anno.
Tutto fatto per la libera scelta che poi consiste in questo:
chi e' ricco ed ha 4000€/annui per mandare i figli in una scuola privata,ricevera' 1100/1600€ di premio - chi invece e' povero non ricevera nulla e probabilmente i figli li mandera' a lavorare dopo l'obbligo.

Comunque non ci sono problemi per i soldi - se qualcuno si preoccupava per questo hanno rimediato.Tutti i malati cronici (asma, cardiopatie gravi ecc ecc...) non sono piu' categoria esente per l'acquisto delle medicine anziani inclusi.

Grazie Formigoni grazie centro destra


JaNnAz


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Vecchio 06-05-2003, 11.58.27   #2672
exion
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Re: Re: Un referendum che fa acqua da tutte le parti

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Originariamente inviato da jannaz


Che bello il buono scuola !!!!
In Lombardia il nostro caro presidente della lombardia Formigoni del centrodestra ha instituito il buono scuola.In cosa consiste? (per chi sfortunatamente magari vivesse in quelle regioni in cui non c'e')Se vai ad una scuola privata ti danno 1100/1600€
In pratica si rivolge solo ai frequentanti le scuole private che in Lombardia sono 64.000 ragazzi e ragazze e si propone un investimento a regime, per il "buono scuola", di circa 300 miliardi.

Nel contempo la regione Lombardia spende, per garantire il diritto allo studio ad 800.000 ragazzi e ragazze, solo 12 miliardi l’anno.
Tutto fatto per la libera scelta che poi consiste in questo:
chi e' ricco ed ha 4000€/annui per mandare i figli in una scuola privata,ricevera' 1100/1600€ di premio - chi invece e' povero non ricevera nulla e probabilmente i figli li mandera' a lavorare dopo l'obbligo.

Comunque non ci sono problemi per i soldi - se qualcuno si preoccupava per questo hanno rimediato.Tutti i malati cronici (asma, cardiopatie gravi ecc ecc...) non sono piu' categoria esente per l'acquisto delle medicine anziani inclusi.

Grazie Formigoni grazie centro destra


JaNnAz



Ma non c'è un limite di redditto oltre il quale non si beneficia del buono scuola?
Il problema, per quel poco che ne so, non è tanto di dare soldi alle famiglie che ne hanno già, ma semmai il problema è che i soldi del buono scuola sono risorse economiche sottratte alla scuola pubblica.

O no?
 
Vecchio 06-05-2003, 18.16.16   #2673
jannaz
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Re: Re: Re: Un referendum che fa acqua da tutte le parti

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Ma non c'è un limite di redditto oltre il quale non si beneficia del buono scuola?
Il problema, per quel poco che ne so, non è tanto di dare soldi alle famiglie che ne hanno già, ma semmai il problema è che i soldi del buono scuola sono risorse economiche sottratte alla scuola pubblica.

O no?
Si il limite c'e' ma e' talmente alto che forse anche i figli di Berlusconi usufruiscono del buono

JaNnAz
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Vecchio 06-05-2003, 18.37.16   #2674
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Mini-Pamphlet Time!


C'è più profondità nel pensiero sociale dei Depeche Mode (Everythings count) che in quello di Piero Fassino......


Ultima modifica di exion : 06-05-2003 alle ore 18.43.27
 
Vecchio 06-05-2003, 23.17.39   #2675
carletto
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É probabile che fra un anno si andrà a votare a un altro referendum, quello della CGIL. Lì andrò a votare Sì.
Lo dico già da ora. É una presa in giro, non è quell'articolo che blocca il mercato del lavoro. Ci sono altri problemi, come del resto ha ben detto Angius, ci sono altri problemi anche per i lavoratori delle piccole imprese e certamente non è l'assenza dell'art.18.
Lo hai visto Bertinotti ieri sera? Sembrava un ragazzino, felice, ormai è ospite in ogni programma perchè è l'unico (adesso anche la CGIL ) a volere questo referendum. (Dimenticavo i Verdi)

Ciao

Ho detto prima che:
sulla sinistra,tutta, stendo un velo pietoso
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Ogni tanto viene Aprile.
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Vecchio 08-05-2003, 19.14.05   #2676
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Io cerco, ongi giorno che passa, di convicermi che sono troppo pessimista, che vedo il male anche dove il male non c'è. Eppure, mi capita di leggere notizie che vanno persino al di là del mio stesso pessimismo.

Non c'è niente di peggio per un pessimista che vedere le proprie paure confermate dai fatti....


Dal televideo di oggi

Prima questa:

08/05 14:30
Camera: slitta a giugno diffamazione


Slitta a giugno l'esame nell'Aula della Camera del provvedimento sulla diffamazione. Ieri aveva sollevato un polverone l'approvazione in Commissione di un emendamento di Fi,che prevedeva il carcere fino a tre anni per i giornalisti condannati per diffamazione. Il Presidente della Camera,Casini, ha precisato che è stato lo stesso "Presidente della Commissione Giustizia, segnalando quanto è emerso nell'ufficio di presidenza" a chiedere "il differimento dell'inizio dell'esame in Assemblea".



E poi, subito dopo, questa:

08/05 14:56
Usigrai: ispettori Rai in redazione Tg3


"E' in corso un attacco gravissimo alla libertà e all'autonomia dell'informazione".Il sindacato dei giornalisti Rai e il Cdr denunciano che"nella redazione del Tg3 ispettori della Rai stanno interrogando la Direzione e gli autori dei servizi trasmessi dal Tg sulle dichiarazioni rese in tribunale dal Presidente del Consiglio,Berlusconi".E' una"azione che mira a intimidire i giornalisti del servizio pubblico",dicono.



Ai giornalisti che realizzano servizi scomodi, si fa capire chiaramente che il loro operato è sgradito, e che si farà di tutto per tentare di punirli ogni volta che non si allineeranno.
Anche qualora non fosse possibile punirli disciplinarmente (e sono sicuro che non sia possibile, perché hanno solo fatto il loro lavoro e lo hanno fatto bene) la sola umiliazione di sapersi ispezionati e controllati è già di per sé una punizione.


Reintegro della immunità parlamentare, legittimo sospetto, depenalizzazione del falso in bilancio da una parte.
Inasprimento delle pene sul reato di diffamazione e intimidazione incessante di giornalisti e comici satirici dall'altra.

Dopo "Mani pulite", "Mani libere"?
 
Vecchio 08-05-2003, 19.53.05   #2677
Paco
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Io cerco, ongi giorno che passa, di convicermi che sono troppo pessimista, che vedo il male anche dove il male non c'è. Eppure, mi capita di leggere notizie che vanno persino al di là del mio stesso pessimismo.

Non c'è niente di peggio per un pessimista che vedere le proprie paure confermate dai fatti....


Dal televideo di oggi

Prima questa:

08/05 14:30
Camera: slitta a giugno diffamazione


Slitta a giugno l'esame nell'Aula della Camera del provvedimento sulla diffamazione. Ieri aveva sollevato un polverone l'approvazione in Commissione di un emendamento di Fi,che prevedeva il carcere fino a tre anni per i giornalisti condannati per diffamazione. Il Presidente della Camera,Casini, ha precisato che è stato lo stesso "Presidente della Commissione Giustizia, segnalando quanto è emerso nell'ufficio di presidenza" a chiedere "il differimento dell'inizio dell'esame in Assemblea".



E poi, subito dopo, questa:

08/05 14:56
Usigrai: ispettori Rai in redazione Tg3


"E' in corso un attacco gravissimo alla libertà e all'autonomia dell'informazione".Il sindacato dei giornalisti Rai e il Cdr denunciano che"nella redazione del Tg3 ispettori della Rai stanno interrogando la Direzione e gli autori dei servizi trasmessi dal Tg sulle dichiarazioni rese in tribunale dal Presidente del Consiglio,Berlusconi".E' una"azione che mira a intimidire i giornalisti del servizio pubblico",dicono.



Ai giornalisti che realizzano servizi scomodi, si fa capire chiaramente che il loro operato è sgradito, e che si farà di tutto per tentare di punirli ogni volta che non si allineeranno.
Anche qualora non fosse possibile punirli disciplinarmente (e sono sicuro che non sia possibile, perché hanno solo fatto il loro lavoro e lo hanno fatto bene) la sola umiliazione di sapersi ispezionati e controllati è già di per sé una punizione.


Reintegro della immunità parlamentare, legittimo sospetto, depenalizzazione del falso in bilancio da una parte.
Inasprimento delle pene sul reato di diffamazione e intimidazione incessante di giornalisti e comici satirici dall'altra.

Dopo "Mani pulite", "Mani libere"?


sono lettaralmente schifato, è finita...qualcuno mi disse...in futuro non mi sarà neppure permesso di esprimere liberamente la mia idea...aveva ragione
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Vecchio 08-05-2003, 20.01.14   #2678
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Abbandonato dalla Dea Catodica

Un articolo sull'asservimento dei media ai loro padroni.

http://www.tornareavincere.it/aprile...p?ID=388&n=104

Vicende tanto vergognose e liberticide non si sono mai viste in un paese libero...
se lo siamo ancora...

Suggerisco di mandare ispettori nelle TV di mezza Europa che ha ritrasmesso quelle immagini e alla CNN...
sì anch'essa le ha mandate...

Sconcertante era la faccia di Berlusconi:
d'un tratto, Lui, principe della ribalta, vede le telecamere cambiare bersaglio...
non più Lui la stella ma un insignificante studente di legge....

riascoltando l'audio dell'accaduto più che le parole del ragazzo fanno impressione quelle del premier...
abbandonato dalla sua musa ispiratrice...
straparla, inciampa nel lessico....

La Dea Catodica preferiva altri a lui... e lui si arrabbia, farfuglia e a sangue freddo organizza il pestaggio e la rappresaglia....
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Fermiamo la Guerra Globale: PACE
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Vecchio 09-05-2003, 00.17.48   #2679
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Tanto lo abbiamo, ce lo dobbiamo tenere, e, dopo le prossime elezioni, lo avremo ancora per un bel pò.
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Vecchio 09-05-2003, 08.12.47   #2680
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I soliti inglesi? Ma non erano alleati di Sua Maestà Silvio I°?

Duro attacco del settimanale inglese "L'Economist"
"Il premier non può guidare l'evoluzione dell'Ue"

"Berlusconi è indatto
a guidare l'Europa"

"Se si sente vittima di un complotto
vada in tribunale e si difenda"


ROMA - Aprile 2001: "Berlusconi è inadatto a guidare l'italia". Maggio 2003: "Berlusconi è inadatto a guidare l'Europa". A distanza di due anni, il settimanale inglese "The Economist" torna a sferrare un duro attacco contro il presidente del Consiglio. E lo fa nel pieno delle polemiche politiche che investono il premier e alla vigilia della presidenza italiana della Ue. Un ruolo che Berlusconi si appresta a ricoprire dal primo di luglio.

"Politicamente - osserva il settimanale britannico - l'Europa è divisa. Economicamente, sta arrancando. La guerra in Iraq ha lacerato le relazioni con il suo principale alleato, gli Stati Uniti. Dieci nuovi Paesi stanno per entrare e, se l'Unione allargata non vuole rimanere paralizzata, si deve arrivare a un accordo sulla nuova Costituzione". Se questa è la situazione, ciò che serve, insiste l'Economist, è "una finezza diplomatica, una lungimiranza e un esercizio di una sorta di autorità morale che deriva da un rispetto incondizionato. Può l'Italia offrire questa leadership? O meglio può farlo il suo primo ministro, Silvio Berlusconi? La nostra risposta è no".

Leggendo l'articolo del settimanale inglese, i cronisti britannici mettono in fila le vicende italiane di questi mesi. Ricordano "i cambiamenti introdotti dal parlamento dominato dalla maggioranza di Berlusconi", con la legge sulle rogatorie, il falso in bilancio, il legittimo sospetto. Segnalano il progetto riguardante l'immunità, una legge che, anche se passasse, "non farebbe nulla per migliorare la reputazione di Berlusconi all'estero".



La posizione dell'Economist non sorprende. Due anni fa, il settimanale diede voce a tutte le sue perplessità sulla guida berlusconiana dell'Italia. Lo faceva rilanciando il conflitto di interessi e sottolineando l'incompatibilità del premier. Ed ora che Berlusconi si trova alle prese con un processo "destinato a durare per molti mesi", per l'Economist quell'inadeguatezza si fa più forte."Il semestre così potrebbe così trasformarsi nel terreno di battaglia tra il premier e uno dei suoi predecessori, Romano Prodi, che è ora presidente della Commissione Europea" scrive il settimanale.

Nel lunghissimo e durissimo editoriale, l'Economist, in edicola domani, sostiene che invece di discutere dell'immunità, il Parlamento potrebbe concentrare la sua attenzione sul conflitto di interessi di Berlusconi, che costituisce "un reale o potenziale imbarazzo sin da prima che guidasse il governo per la prima volta nove anni fa e sembra incredibile che neanche per mera decenza sia stata trovata una soluzione prima del voto del 2001. Ma Berlusconi sembra trovare difficile la distinzione tra proprietà e proprietario".

"Se Berlusconi è veramente vittima di un complotto, deve mostrare al mondo le prove - conclude l'Economist - Il modo migliore per farlo è dimettersi dall'incarico pubblico e difendersi in un tribunale. Se e quando avrà pienamente chiarito la sua posizione, per gli europei sarà più facile avere lui che parla a nome dell'Europa".

(8 maggio 2003)





http://www.repubblica.it/online/poli.../inadatto.html
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Vecchio 09-05-2003, 08.17.48   #2681
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Unfit to lead Europe

Silvio Berlusconi
Unfit to lead Europe

The Italian prime minister is not the man to speak for the European Union

ON JULY 1st, Italy becomes president of the European Union. It is a six-monthly handing over of the baton that elicits no excitement at all in normal circumstances, but these days the circumstances are not quite normal. Politically, Europe is split. Economically, it is sputtering. The war in Iraq has lacerated relations with its main ally, the United States. Ten newcomers are about to join the club and, if the expanded Union is not to find itself paralysed, agreement must be reached on a new constitution. It is plainly time for clear-sightedness, diplomatic finesse and the exercise of the sort of moral authority that comes with ungrudging respect. Can Italy offer such leadership? Or, rather, can its prime minister, Silvio Berlusconi?

Our answer is no. Two years ago, when Mr Berlusconi was campaigning for the Italian prime ministership, we explained why we thought he was unfit for that job. We argued that, in addition to the many conflicts of interest between his own businesses and the affairs of state that would arise were he to be elected, he also had a compelling case to answer on a string of grave charges. Though Italy's highest criminal court has not definitively convicted him on any of those charges, he has yet to lay to rest all the concerns about his probity.



One reason for that is the manner in which the cases against Mr Berlusconi have been concluded. Most have owed less to clear-cut acquittals based on the evidence than to Italy's statute of limitations, or to recent changes in legislation apparently designed to benefit the prime minister as a defendant. These changes, pushed through a parliament dominated by a pro-Berlusconi majority, have included a law on judicial co-operation with foreign jurisdictions (with implications for at least one case against Mr Berlusconi), a measure to reduce the seriousness of some types of false accounting by making them civil rather than criminal offences (another three cases), and a law to let defendants seek to have their trials moved to another jurisdiction if they have a “legitimate suspicion” that the court handling their case may be biased (which could be used to spin out a trial and thus to help defendants benefit from a statute of limitations). This last law was unsuccessfully invoked by Mr Berlusconi in the one criminal case that is still outstanding, which explains why he was in court this week denying accusations of bribing judges back in 1985.

The allure of immunity
That trial will continue for several months, well into the Italian presidency of the EU and raising the possibility, on the basis of this week's form, that it will become a battleground between the current prime minister and one of his predecessors, Romano Prodi, who is now president of the European Commission. But Mr Berlusconi's allies seem to be more worried about the possibility of a guilty verdict. Last week one of his closest friends and political allies, Cesare Previti, was sentenced to 11 years in jail for corruption. Now there is talk of parliament's passing a law to grant immunity from criminal prosecution to those with “high state roles”. Such a law might ease the discomfiture of Mr Berlusconi's supporters at home. It would do nothing for his wider reputation abroad.

Instead, parliament might usefully be turning its attention to Mr Berlusconi's conflicts of interest. These have been a real or potential embarrassment since before his first prime ministership nine years ago, and it seemed incredible that simple decency had not ensured a resolution by the 2001 election. But Mr Berlusconi seems to find it hard to distinguish between propriety and proprietor. Nearly two years after taking office for the second time, a promised law to tackle his conflicts of interest has yet to be enacted. In the meantime, though Mr Berlusconi exercises huge influence over the state broadcaster, RAI, his family has yet to divest itself of Italy's three largest private television channels.

Mr Berlusconi says he is the victim of a communist plot (The Economist, which he is suing for libel, is apparently a part of it), and the judiciary is biased against him. Some Italian magistrates are no doubt left-wingers; it would be odd if that were not so, in a country in which political partisanship has long permeated almost every public institution. But Italy also has right-wing magistrates, and in any event it is possible to hold political views and yet dispense impartial justice. If Mr Berlusconi is indeed the victim of a plot, he needs to show the world his evidence. The proper way to do that, for a man in his position, is to step down from his public post and defend himself in court. If and when he has fully cleared his name, Europeans may feel easier about having him speak for Europe.


http://www.economist.co.uk/opinion/d...ory_id=1763981
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Vecchio 09-05-2003, 10.11.52   #2682
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ma lello.... insomma... citare questi giornali comunisti post-sovietici.... non è da te....
 
Vecchio 09-05-2003, 11.53.13   #2683
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ma lello.... insomma... citare questi giornali comunisti post-sovietici.... non è da te....
Infatti me ne vergogno profondamente...
mandatemi pure la purga contrassegno e a spese del destinatario...
me la sono meritata.


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Vecchio 09-05-2003, 19.56.13   #2684
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The Italian prime minister is not the man to speak for the European Union

Non solo, anche per l'ITALIA
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Vecchio 09-05-2003, 19.58.22   #2685
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Infatti me ne vergogno profondamente...
mandatemi pure la purga contrassegno e a spese del destinatario...
me la sono meritata.


Palazzo Chigi ti chiama
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