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#226 | |
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Io penso che il dolore, la morte, il sangue, non abbiano nazionalità: e non vedo che dolore, morte e sangue. Questo davlak lo sa, e se non avesse avuto la sensibilità che ha, e io non fossi riuscito a trasmettergli le mie sensazioni, non avrei lasciato alla sua discrezione una impressione sbagliata del mio pensiero. Può capitare a tutti di usare una espressione infelice (e accadde anche a me, e proprio con davlak, ma in una discussione completamente diversa da questa), ma in quel caso basta una sola parola per ricomporre la faccenda. La parola è "scusami". Non è un attacco personale, Gemma: è il mio modo di pensare. Se questo dovesse averti offesa... Scusami. ![]() |
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#227 | |
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#228 |
Guest
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"A pagina 1 di Ansa del 2004-03-15, la redazione firma un articolo dal titolo «MO: I più gravi attentati suicidi in Israele»
ROMA - Quello avvenuto nel porto di Ashdod e' solo l' ultimo di una serie di attentati suicidi compiuti in Israele. Ecco un breve riepilogo dei piu' gravi degli ultimi tre anni. 2001 - 1 GIU: a Tel Aviv, un kamikaze palestinese si fa saltare davanti a una discoteca. Muoiono 20 persone. Rivendicano le Brigate Gerusalemme della Jihad islamica. - 9 AGO: un attentato compiuto da un kamikaze di Hamas in un fast-food di Gerusalemme provoca 16 morti. - 1 DIC: due kamikaze di Hamas si fanno saltare nel centro di Gerusalemme e, poco dopo, mentre stanno arrivando i primi soccorsi esplode anche un'autobomba. Il bilancio e' di 12 morti. - 2 DIC: un kamikaze palestinese di Hamas si fa esplodere su un autobus ad Haifa causando la morte di 16 persone. 2002 - 2 MAR: nove israeliani sono uccisi in un attentato di un kamikaze delle 'Brigate dei martiri di Al-Aqsa' nel quartiere ebraico ultraortodosso di Beit Israel a Gerusalemme. - 9 MAR: un terrorista kamikaze delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa compie un attentato suicida contro un caffe'-ristorante di Gerusalemme. Restano uccisi 11 israeliani. - 27 MAR: a Netanya, un kamikaze di Hamas si fa esplodere in un albergo al centro della citta', 29 i morti. E' l'attentato piu' grave dall'inizio della nuova Intifada. - 31 MAR: ad Haifa, 15 persone muoiono in un attentato suicida in un ristorante, rivendicato da Hamas. - 7 MAG: un kamikaze si fa esplodere in una sala da biliardo a Rishon Letzion, vicino a Tel Aviv. Le vittime sono 16. - 5 GIU: a Megiddo (Galilea), un kamikaze palestinese a bordo di un'autobomba si fa esplodere dopo aver affiancato un autobus che collega Tel Aviv a Tiberiade. 16 i morti. - 18 GIU: a Gerusalemme un kamikaze si fa esplodere mentre e' a bordo di un autobus uccidendo 19 persone, la maggior parte dei quali studenti. La strage e' rivendicata da Hamas. 2003 - 5 GEN: due kamikaze palestinesi si fanno esplodere a Tel Aviv, in due strade parallele del quartiere di Neve Shaanan, vicino alla stazione degli autobus. I morti sono 23, compresi i due terroristi. Tra le vittime molti immigrati. Hamas, Jihad Islamica e 'Brigate dei martiri di Al Aqsa' rivendicano gli attentati. - 5 MAR: attentato suicida contro un autobus a Haifa. I morti sono 17, oltre al kamikaze. - 30 APR: attaccato un caffe' sul lungomare di Tel Aviv. Le vittime sono tre, oltre al kamikaze, di nazionalita' britannica. - 17 MAG: attacco suicida nel quartiere ebraico di Hebron. Uccisa una coppia di coloni, oltre al kamikaze. - 11 GIU: un kamikaze si fa esplodere su un autobus a urbano a Gerusalemme. Il bilancio e' di 16 morti compreso l'attentatore. - 19 GIU: un kamikaze si fa saltare in aria in un emporio di Sde Trumot e muore insieme al gestore del negozio. - 8 LUG: Attentato suicida a Kfar Yavets, non lontano da Tel Aviv. Oltre all'attentatore muore una donna israeliana. Rivendicazione della Jihad islamica. - 12 AGO: Due attentati suicidi uccidono, oltre ai kamikaze, due israeliani e feriscono undici persone nelle citta' di Rosh Ha-Ayn (nord-est di Tel Aviv) e nell'insediamento ebraico di Ariel (Cisgiordania). - 19 AGO - Un terrorista palestinese, Raed Abdel Hamid, di 29 anni, di Hebron, si fa esplodere in un autobus affollato da componenti di famiglie religiose ebree che tornavano dalle preghiere davanti al Muro del Pianto. I morti sono 23, tra cui molti bambini. Hamid e' membro di Hamas, imam di una delle piu' grandi moschee di Hebron e maestro in una scuola. L' attentato e' rivendicato dalla Jihad Islamica. - 9 SET - Un uomo-bomba travestito da soldato israeliano si fa esplodere ad uno degli ingressi della base di Zrifim, alla periferia di Tel Aviv. Il bilancio provvisorio e' di nove militari uccisi e di decine di feriti. - 4 OTT - Una kamikaze palestinese di 19 anni, Hanadi Jaradat, di Jenin, si uccide facendo scoppiare in un affollato ristorante di Haifa la carica esplosiva che portava addosso. 20 le vittime (oltre la terrorista) per un' azione rivendicata dalla Jihad islamica. - 25 DIC - Saed Hanani, elemento del braccio armato del Fronte popolare della Liberazione della Palestina (che rivendica l' attentato), si fa scoppiare a Tel Aviv. Oltre all' attentatore muoiono altre tre persone, una ventina i feriti. 2004 - 14 GEN - Una donna kamikaze palestinese si fa esplodere al valico di Erez, all'interno di una palazzina utilizzata per il controllo dei manovali che quotidianamente si recano da Gaza a lavorare in Israele. Il bilancio dell'attentato e' di cinque morti (inclusa la kamikaze) e di una dozzina di feriti. La kamikaze, Rim al-Ryashi, prima della sua azione, si era fatta riprendere da una telecamera impugnando un Kalashnikov e con in braccio la figlioletta di due anni. - 21 FEB - A Gerusalemme un kamikaze - Mohammed Zahun, di 22 anni, membro della Brigate dei Martiri di Al Aqsa, braccio armato di Al Fatah - si fa esplodere a bordo di un autobus della linea 14: otto morti e una sessantina i feriti. L'attentatore era giunto da un villaggio vicino a Betlemme, in un'area non ancora isolata dalla ''barriera di sicurezza'. http://www.informazionecorretta.com/...ssegna&id=3208 "2 notizie a confronto dal banner di Rai news 24 di oggi 15/03/2004: La prima: Dodici MORTI per l'attentato al porto di Ashdod in Israele. La seconda: Gli israeliani HANNO UCCISO un palestinese a Rafah. Gli israeliani "muoiono", un termine neutro che non scandalizza.Non si dice invece che saltano in aria dilaniati dall'esplosione. I palestinesi non "uccidono" quindi, sono gli israeliani che muoiono. Invece gli israeliani "uccidono" i palestinesi, detto così si stimola il giudizio negativo dei telespettatori contro Israele. In più mai vengono pubblicate le foto degli israeliani assassinati. Gli israeliani non devono avere un volto. I palestinesi si, così li si ricorda meglio. La vecchia scuola Goebbels-Stalin è tuttora in grande efficienza negli studi Rai." ____________________ |
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#229 |
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Lo aspettavamo e puntualmente si è presentato. Igor Man(zella), smagliante più che mai, oggi prova a propinare una delle sue raffinate analisi sull' Islam e sul medio oriente. Man(zella) riconosce che vi sia in atto uno scontro di civiltà tra Islam radicale e Occidente, tuttavia, tra dotte citazioni e linguaggio aulico, punta il dito accusatorio su Israele,la cui presenza nell'area provoca il risentimento delle masse arabe e dà origine al rifiuto dell' Occidente. Israele oltre a creare l'irrisolvibile questione palestinese secondo Man(zella), danneggia chi nell'Islam ha una visione moderata poichè si trova in ritardo rispetto a quel mostro che, pur trovandosi nella stessa area geografica,ne detiene il primato scientifico e bellico. Logica conseguenza di tutto ciò sta nella risposta che l'Islam radicale offre,a cui le masse arabe progressivamente si rivolgono. Cercare un capro espiatorio fa sempre comodo, aiuta a non pensare alle proprie manchevolezze. Igor Man(zella) lo ha trovato da molti anni, Israele.
Pubblichiamo il suo articolo: dopo averlo letto si prega di inviare e-mail alla Stampa. La probabile complicità islamica nel massacro a ridosso delle elezioni spagnuole, col risultato a sorpresa che sappiamo, questa mistura di angoscia e di paura: l’Angst diagnosticata da Heidegger, insomma la sindrome di Madrid vieta all’Europa - vecchia e nuova - la (beata) speranza di un sereno progresso nel segno della democrazia del benessere? Non è facile rispondere. E’ certo, però, che la sconfitta di Aznar non significa che abbia vinto al Qaeda: poiché la Spagna profonda ha dimostrato con l’esercizio del voto di credere nella democrazia, nell’uomo mortificando l’ambiguità di Aznar. E’ un momento infausto questo che stiamo vivendo: il famoso «scontro di civiltà» sempre negato per scaramanticamente esorcizzarlo, cresciuto nel brodo di coltura della irrisolta (o irrisolvibile) questione palestinese, non è una teoria bensì una realtà della quale è d’obbligo prendere atto. Senza isterismi, lucidamente. Codesto «scontro» sembrerebbe aver per protagonisti il cosiddetto mondo occidentale e l’islàm. Sembrerebbe poiché, in fatto, l’islàm è un universo culturale a sua volta tormentato da uno scontro interno fra (per semplificare) radicali e moderati, tra conservatori e modernisti. Nel mondo islamico, in quello arabo in particolare, oggi come nella metà del secolo XIX quando nell’area mediterranea l’imperialismo occidentale era al suo apogeo, si scontrano due correnti di pensiero. Una prospetta l’urgenza di recuperare il (favoloso) passato mediante una sorta di controcrociata senza misericordia, l’altra di modernizzarsi «tenendo in una mano il Corano, nell’altra il computer», come ebbe a dirmi Hassan II. L’idea modernista provocò nel mondo islamico quel riformismo, mutuato da Atatürk che ha ispirato i vari Nasser, Ben Bella, Burghiba, i dirigenti del Baas e dell’Olp. Ma al principio degli Anni 70 i risultati più evidenti dell’opzione laico-modernista sono il neocolonialismo economico, l’alienazione culturale, l’urbanizzazione selvaggia, la corruzione dei leaders. Di più: come osserva l’islamista Patrick Arfi, i popoli arabi, traumatizzati dal primato bellico e scientifico di Israele, han finito col credere agli ulema pei quali le disfatte son dipese dalla incapacità delle ideologie laiche di realizzare le aspirazioni degli strati popolari. Il malcontento irrobustito da un senso di colpa collettivo, si rifugia nella moschea e i radicali lo cristallizzano nell'islàm della rivincita. Khomeini, con la sua rivoluzione, assesta il colpo finale catalizzando il purismo islamico nel martirio. Il Corano, egli spiega, considera il suicidio peccato mortale ma quando ci si immola per uccidere il nemico di Dio, si diventa martiri destinati al Paradiso. Di conseguenza, la religione diventa «l’anelito della creatura oppressa dall’infelicità, l’anima di un mondo senza cuore e lo spirito di un mondo senza più spirito». A scriverlo non è stato Giovanni Paolo, né Khomeini bensì Carlo Marx. La sindrome di Madrid prevede un futuro prossimo gonfio di pericoli. A dar retta alle videocassette di Osama, non ci sarà tregua, l’islàm ci farà scontare persino colpe antiche come le crociate e attuali come la guerra all’Iraq. Siamo dunque destinati a combattere una «guerra irregolare», poiché sai o credi di sapere chi sia il nemico ma non esiste un fronte dove combatterlo. L’Europa non può fare la guerra a Osama né esorcizzare, negandolo, lo scontro in atto fra la civiltà occidentale e la controciviltà pseudoislamica. Tuttavia esiste un’arma con cui difendersi: il dialogo. Occorre parlare - «per spiegarsi» - con l’islàm vero, non quello deformato con blasfema presunzione dallo Sceicco della Morte e dai suoi scherani semi analfabeti. Il dialogo, ostinato, ragionato, onesto: ecco l’arma contro la cultura della morte dei falsi profeti cresciuti a pane e sangue. «Nei tempi oscuri ci sarà ancora il canto?». Sì, dice Brecht, «ci sarà il canto che parlerà dei tempi oscuri». |
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#230 |
Guest
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L'Europa colpita dal terrorismo
A pagina 1 di Informazione Corretta del 2004-03-13, Deborah Fait firma un articolo dal titolo «» All'improvviso una voce metallica nell'altoparlante invita gli automobilisti a fermarsi, poi raccomanda tutti di chiudere le finestre e ordina a qualche ragazzino indisciplinato e incosciente di non fare un solo passo in piu'. Mi avvicino alla finestra per seguire la consueta scenetta settimanale: allarme bomba. Succede spesso, e' usuale in Israele, un pacco dimenticato, un sacco di plastica legato e abbandonato in un angolo, uno zainetto su una panchina. Qualcuno da l'allarme, qui siamo abituati cosi' e nel giro di tre secondi arrivano polizia e artificieri e incomincia la solita scena: nastri gialli di plastica chiudono le strade circostanti , camionette della polizia si piazzano in mezzo , i soldati e i poliziotti controllano che nessuno distrattamente si avvicini. Il silenzio e' di tomba , sembra che tutto il quartiere trattenga il fiato, si sentono solo i passi degli artificieri che sistemano il robot e poi incominciano a manovrarlo verso l'oggetto sospetto. I passanti immobili stanno a guardare da lontano, si sente una grande tensione, qualcuno parla al telefonino forse avvisa casa che c'e' una sospetta bomba. Gli automobilisti spengono i motori. Si vede una tenda leggermente spostata e qualcuno che cerca di sbirciare. I bambini stanno in silenzio perfetto affascinati dal robot che lentamente si avvicina all'oggetto. Alla fine lo ricopre con una specie di contenitore e lo fa esplodere. Un sospiro di sollievo, non era una bomba e il proprietario dell'oggetto dimenticato non lo ritrovera' mai piu'. Non conviene essere distratti in Israele. Alcuni anni fa mi trovavo alla Posta di Ramat Aviv, ero arrivata da poco e non ancora abituata alle leggi di sopravvivenza degli israeliani ma stavo per impararlo con una lezione pratica: Mi ero messa disciplinatamente in fila e arrivata davanti all'impiegata mi accorsi che sul portaoggetti sotto il bancone c'era un saccetto di carta pieno di qualcosa. Lo sollevai davanti al naso della ragazza dietro il bancone dicendo , sorridendo, tutta orgogliosa del mio ebraico: "qualcuno ha dimenticato questo". E' stato un attimo, l'impiegata si e' messa a urlare "lascialo giuuuuuuuu', non toccarloooooo". Io ero pietrificata dalla soprpesa e tutti quelli presenti in sala erano gia' fuori dalla porta mentre un'altra ragazza mi tirava per la manica dicendomi "get out ". La direttrice , nel suo ufficio a vetri, era al telefono e spiegava velocemente cosa era successo. Non mi ero ancora ripresa dallo stupore e dalla velocita' della scena che avevo appena vissuto che era gia' arrivata la polizia a recintare l'edificio e dopo un paio di secondi un artificiere stava facendo entrare nella sala il solito robot. E' stato il mio primo impatto colla paura del terrorismo e da allora sono diventata un'esperta di "pericolo bomba". Siamo tutti esperti di bombe, pericoli bomba, avvisi di sospetta bomba, in questo paese e tutti ci assoggettiamo di buon grado, quasi con un senso di piacere e sicurezza ad aprire borse e sacchetti davanti ai supermercati, negozi, centri commerciali, bar , ristoranti, uffici. Se non ci controllano bene protestiamo perche' sappiamo che e' per la nostra salvezza. Purtroppo tutto questo, a incominciare dagli accurati controlli che fanno all'aeroporto, infastidisce molti europei che vengono in Israele. Ho assitito personalmente a scene di gente isterica che trattava a male parole chi faceva il proprio dovere e chiedeva se non avevi preso nessun pacchetto da estranei. Io cercavo di spiegare "lo fanno per la vostra sicurezza, per la sicurezza di tutti". Inutile, non capivano, preferivano avere un'ennesima scusa per guardarci in cagnesco. Ciechi e sordi ma non muti! "Ma come vi permettete?" ci rimproveravano rabbiosi. Incominceranno a capire adesso? l'11 marzo l'Europa ha pagato caro il suo pacifismo filoislamico: 200 morti innocenti, il piu' terribile attentato mai vissuto nel vecchio continente. Certo, pensare all'ETA e' rassicurante perche' quei terroristi non andrebbero mai a colpire Milano, Roma o Londra e Parigi ma se, come sembra, e' stato il fondamentalismo islamico allora e' giusto aver paura. Sarebbe anche giusto capire finalmente la tragedia che vive Israele da anni e sarebbe giusto pensare che noi abbiamo vissuto 130 volte l'11 marzo in tre anni e mezzo. 130 attentati suicidi in un Paese piccolo come una regione italiana. Dopo ogni attentato sentivamo i commenti piu' atroci: " lotta di liberazione, non hanno altra possibilita'che il terrorismo, militanti per la liberta', occupazione militare, peggio per loro (cioe' noi)". Mai una normale parola di comprensione per i nostri bambini lacerati dai chiodi e dall'esplosivo. Una bambina di sette mesi e' la piu' piccola vittima di Madrid. La sua morte dovrebbe pesare sulla coscienza di chi ha sempre tentato di giustificare il terrorismo islamico. La sua morte, come quella delle altre vittime, dovrebbe togliere il sonno a chi esaltava Durban, a chi approvava i cortei pacifisti urlanti "Bush e Sharon Boia" e ai capetti europei sempre pronti a calare le braghe davanti alle dittature islamiche. Io li porterei tutti a Madrid e li farei stare sull'attenti davanti ai pezzi dei corpi delle vittime dei fratellini di Ben laden, Arafat e Saddam Hussein. 2004-03-13 |
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#231 | |
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Ciechi e sordi ma non muti! Incominceranno a capire adesso? l'11 marzo l'Europa ha pagato caro il suo pacifismo filoislamico: 200 morti innocenti, il piu' terribile attentato mai vissuto nel vecchio continente. Una bambina di sette mesi e' la piu' piccola vittima di Madrid. La sua morte dovrebbe pesare sulla coscienza di chi ha sempre tentato di giustificare il terrorismo islamico. La sua morte, come quella delle altre vittime, dovrebbe togliere il sonno a chi esaltava Durban, a chi approvava i cortei pacifisti urlanti "Bush e Sharon Boia" e ai capetti europei sempre pronti a calare le braghe davanti alle dittature islamiche. |
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#232 |
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Il segretario delle Nazioni Unite, Annan, ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire per cooperare alla stabilizzazione dell'Iraq
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#233 |
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Jasin, un vecchio stanco e paralizzato dalla cui bocca uscivano però parole di morte che trasformavano molti giovani palestinesi in bombe umane. Con la sua morte il mondo è un pò meno peggio.
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#234 |
Junior Member
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uhm...
pensavo fosse una cosa indegna in assoluto rallegrarsi di mali e morti altrui... ![]() |
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#235 | |
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Cara Gemma non perdi occasione eh? ![]() ![]()
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Guarda i miei occhi . . Trinity . . Intorno a me c'è il buio,ma se il buio c'è e il buio fa parte della foresta allora il buio dev'essere buono. come what may... |
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#236 | |
Junior Member
Registrato: 30-01-2004
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#237 | |
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(Y) Complimenti!!!
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#238 | |
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#239 | |
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Intanto ferma disapprovazione dell'uccisione del leader di Hamas è stata espressa dal ministro degli Esteri britannico, Jack Straw. Il capo della diplomazia britannica ha sottolineato che tutti comprendono "il diritto di Israele a difendersi e il suo pieno diritto di farlo all'interno delle leggi internazionali", ma ha definito quello di stamane "un assassinio illegittimo". Il mandante di questo assassinio non vuole la pace del suo popolo. ![]() Passi tratti da due articoli di Repubblica.it |
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#240 | |
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