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Vecchio 29-01-2003, 20.08.11   #2281
lilith
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lilith promette bene
un pensiero ...

io non mi sento rappresentata da codesto tizio chiamato berlusconi, mi dà fastidio essere italiana quando c'è un governo del genere, quando c'è gente immeritevole che stra-guadagna mentre il cittadino arranca e deve prima schiattare e forse dopo arriva a percepire la pensione ... quando sarò vecchia io non esisterà più ... stessa paura d mia madre..che pur ha compiuto i 55 anni poco tempo fa ..

non mi sento tutelata da un governo che fa le leggi a proprio uso e consumo

ho sempre più paura che un romanzo futuristico stia diventando giorno dopo giorno fatalmente realtà.
Ci imbevono d storie, danno le notizie come vogliono loro ...

...ma io vorrei che venissero fuori tutti questi elettori che col prosciutto sugli occhi hanno votato questo governo.

Non so..ma mi pare che si sia caduti dalla padella nella brace ...

e poi ... uno che appoggia la guerra e fa il leccac..o non lo sopporto, non so cosa gli farei!
non c'è più petrolio? uh mamma! come facciamo?
abbiamo il vento, il sole, l'acqua x quel ke ne rimane ...
abbiamo milioni e milioni d tonnellate d rifiuti ... convertiamo quelli in energia...

studiate gente, vi prego studiate!
lilith non è collegato  
Vecchio 29-01-2003, 20.28.41   #2282
Lello
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un pensiero ...
non c'è più petrolio? uh mamma! come facciamo?
abbiamo il vento, il sole, l'acqua x quel ke ne rimane ...
abbiamo milioni e milioni d tonnellate d rifiuti ... convertiamo quelli in energia...

studiate gente, vi prego studiate!

Credo che buona parte del successo del centro destra è dovuto all'abbassamento delle soglie di attenzione a temi quali la cultura, la convivenza tra i popoli, la realizzazione di se, le problematiche sociali...
tutto si è catapultato e specchiato nele TV commerciali, con i suoi modelli, le scorciatoie per la ricchezza ed il successo...
e livello si è abbassato anche nella TV pubblica...

accolgo e rivolgo anche a me stesso il consiglio di studiare...

Grazie Lilith per le tue incursioni,
sferzanti ma sempre piene di contenuti buoni per il dibattito...
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Fermiamo la Guerra Globale: PACE
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Vecchio 29-01-2003, 20.46.42   #2283
Cecco
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Cecco promette bene
Caro Lello, intanto ti ringrazio per la stima che in un certo modo mi dimostri, proprio per questo vorrei esporti alcune mie idee che non ti faranno certo cambiare bandiera ma potranno invitarti alla riflessione.
Io non sono più un ragazzino, non mi piace più tifare e non tifo per la mia parte politica, l'ho scelta per le ragioni che ti dirò ma ne sono il primo critico quando sbaglia.
Detto questo vorrei che tutti prendessero atto di certe premesse:
1)Quando Tangentopoli è esplosa, io credo che avesse dalla sua parte la quasi totalità degli italiani ed io votavo per un partito che era il più accanito sostenitore dei giudici in quanto aveva fin lì gridato invano alla corruzione che dilagava nel paese.
2)Ad un certo punto però cominciai a rendermi conto che qualcosa non quadrava più, forse per protagonismo, forse per essere stati succubi della politica per tanti anni ed aver dovuto chiudere entrambi gli occhi, forse più perchè spinti dal desiderio di un maggior potere profittando della debolezza della classe politica, quei giudici iniziarono ad usare mezzi impropri: ti ricorderai la continua fuga di notizie, interviste sempre più frequenti sui giornali, metodi inquisitori quale l'uso delle manette per far rilevare agli imputati
nomi eccellenti, una certa arroganza durante i processi.
3)Tutti si sapeva che la corruzione dove più dove meno aveva inquinato
la società ed i partiti, ma, i giudici non potevano espellere l'intera
classe politica e, a mio parere, non perchè "rossi" o "neri" ma per strategia dovevano poter contare sull'appoggio d'una parte d'essa.
4)In realtà quell'operazione che doveva essere giudiziaria divenne del tutto politica poichè, avendo procurato il dissolvimento di CD, PSI, PLI, PRI, in pratica consegnava alle prossime elezioni il paese
alla sinistra: non che ciò fosse un male in assoluto, lo era invece per carenza democratica poichè non c'erano alternative di voto anche in considerazione dell'emarginazione in cui all'epoca versava la destra.
4)Fosse solo per questo, non finirò mai di ringraziare Berlusconi, per averci cioè consentito l'alternativa che lo stato ci negava. Ma ti sei mai chiesto come mai in quelle condizioni che ho descritto, il popolo, contro tutti gli iniziali pronostici, espresse quel voto?
5) Fin qui questo imprenditore scaltro e, perchè no, amico di Craxi
era stato esentato da qualsiasi inchiesta, da lì...... e non c'è bisogno che continui. Ma sopratutto quello che mi ferì e lì giurai che mai avrei nella mia vita votato a sinistra fu l'inaudita violenza che ci venne dalla sinistra per la vittoria dei fascisti e dei ladri
e un disgusto per quei beceri che li avevano votati.
6)E quel pensiero sinistro permane oggi a dieci anni di distanza nelle parole di molti esponenti del cs, nei girotondi, nelle riunioni
intellettualoidi e, purtroppo anche nelle arringhe di quegli stessi giudici, nelle loro azioni e nella loro supponenza, salvo ad indignarsi quando poi qualcuno gliene canta quattro. Ed ancora noi che abbiammo votato per questa maggioranza siamo visti e descitti, quando ci va bene, come degli stolti culturalmente arretrati. E se ben vedi, anche tu, sia pure con maggior garbo e sensibiità, concludi con "ma davvero Berlusconi vi rappresenta o non meritate di più"
6)Caro Lello in politica non esiste il più od il meno, tutti i partiti democratici hanno pari dignità, come pari dignità hanno quei cittadini che votano con la speranza che la società migliori.
7)Pensa poi al periodo in cui ha governato il cs: al di là del merito che sicuramente non ti vedrebbe d'accordo, pensa alla caduta dell'unico governo che gli italiani avevano voluto, il governo Prodi,
ricorda le manovre di palazzo, il soccorso di Cossiga e l'approdo di D'Alema senza neppur considerare di ricorrere al voto popolare visto che un centrista veniva magicamente sostituito da un DS.
Insomma, bisogna tanto riflettere considerare e riconsiderare,ma senza tifare poichè qui è in gioco l'interesse nazionale.
E per concludere questo libro, dici che spesso gli esponenti del cd si danno a reazioni scomposte, ecc.. hai ragione, no c'è dubbio, ma non dimenticarti di questi dieci anni e della demonizzazione che è stata fatta non tanto di Berlusconi & C. ma dei suoi elettori.
E, se non fosse per altro, solo per questo m'onora aver votato per il cd, mi piace potermi sentire ancora libero. Ciao
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Vecchio 29-01-2003, 21.01.35   #2284
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Caro Lello, intanto ti ringrazio per la stima che in un certo modo mi dimostri, proprio per questo vorrei esporti alcune mie idee che non ti faranno certo cambiare bandiera ma potranno invitarti alla riflessione....
E, se non fosse per altro, solo per questo m'onora aver votato per il cd, mi piace potermi sentire ancora libero. Ciao


Non amo usare il forum per controbattere alle idee, alle convinzioni, alle esperienze, vere e sincere, dei partecipanti,
esperienze anche opposte e in contrasto con la mia...
non lo farò...
perché sono tue esperienze, forti e generose...
che vanno prese così come sono...
come tante mie...

ti ringrazio del post, del libro...
che ho letto d'un fiato, con attenzione...
si vedeva la sofferenza, si sentiva il rispetto per la Politica... e per la democrazia...
Ciao
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Vecchio 30-01-2003, 03.43.12   #2285
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Il problema non è solo Berlusconi, ma anche certi ministri. Tanto sto sbagliando, come tutti, no?
ciao
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Vecchio 30-01-2003, 08.20.49   #2286
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Il problema non è solo Berlusconi, ma anche certi ministri. Tanto sto sbagliando, come tutti, no?
ciao

Ricordati che il POPOLO li ha eletti...
non le toghe rosse...

che tristezza... un Giacobino populista travestito da Liberale...
che manda in giro cassette....

la Telecrazia ormai in tutte le sue salse...
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Vecchio 30-01-2003, 08.28.30   #2287
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THE NEW YORK TIMES



Berlusconi Charges Bias After a Setback in Court


ROME, Jan. 29 — Italy's prime minister, Silvio Berlusconi, said today that he was the victim of "judicial persecution" after the country's highest court rejected his request to move his corruption trial out of Milan. Mr. Berlusconi has contended that politically motivated magistrates there are waging a smear campaign against him.

The decision by Italy's supreme court Tuesday paves the way for the trial to go forward, and raises the unusual possibility of a criminal conviction for a sitting prime minister.

Mr. Berlusconi is accused of bribing judges to gain control of a state-owned food company in the 1980's, but he said in a television address today that he would carry on as prime minister even if convicted, "right to the very end without ever betraying the mandate I was given by my electorate."

The conservative leader and Italy's richest man has denied the graft charges and has ceaselessly asserted that left-leaning magistrates are abusing their powers with the goal of knocking him out of office. Bitter accusations by the government and the country's committed opposition have split the nation between those who believe the courts are targeting conservatives and those who think politicians are trying to avoid justice.

The ruling on Tuesday was only the latest flare-up in the heated debate over whether politics had polluted the justice system.

The country was stunned in November when magistrates convicted a seven-time prime minister, Giulio Andreotti, for ordering a mob hit, and people across the political spectrum expressed bewilderment over the verdict.

Earlier that month, Mr. Berlusconi's governing majority passed a furiously contested law that allowed defendants to seek transfer of their trials if they had a "legitimate suspicion" of judicial prejudice against them. Critics said the law was tailor-made for Mr. Berlusconi and his friends to slip out of legal travails. The court's ruling sidestepped the law and said there was no "concrete danger" of bias in Milan. As a result, Mr. Berlusconi could face a verdict later this year, as he sits at the top of Italian government and as Italy takes the rotating presidency of the European Union.



http://www.nytimes.com/2003/01/30/in...pe/30ITAL.html
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Vecchio 30-01-2003, 10.37.18   #2288
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Ricordati che il POPOLO li ha eletti...
non le toghe rosse...

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É questo il guaio...hai visto Blob...cambiavi tg, ma il risultato non cambiava...

ciao
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Vecchio 30-01-2003, 11.21.48   #2289
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Berlusconi afferma che nel '93 furono i giudici a imporre quella legge
Ma le cronache raccontano che avvenne per iniziativa dei suoi attuali alleati
Quando Bossi e Fini
cancellarono l'immunità


ROMA - Chi abolì, nel 1993, l'immunità parlamentare? Perché? E per ordine di chi? Secondo la ricostruzione del presidente del Consiglio, "le correnti politicizzate della magistratura, giusto dieci anni fa, imposero a un Parlamento intimidito e condizionato un cambiamento della Costituzione del 1948 che ha messo nelle loro mani il potere di decidere al posto degli elettori". Ma, secondo le cronache parlamentari, le cose andarono ben diversamente.

Nessuna corrente o magistrato chiese l'abolizione di quel privilegio, che imponeva alle procure di chiedere il permesso alle Camere anche per poter aprire un'indagine su un parlamentare (permesso quasi sempre negato). A chiederlo, all'indomani del rigetto delle autorizzazioni a procedere per Craxi, furono due mozioni: una firmata da Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Castelli. L'altra da Gianfranco Fini, Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa. Di quei sei, cinque sono oggi ministri del governo Berlusconi. I tre leghisti parlavano di "inaccettabile degenerazione nell'applicazione dell'immunità parlamentare trasformata in immotivato e ingiustificato privilegio" con "conseguenze inaccettabili e aberranti" che vanno "eliminate" al più presto. I tre missini scrivevano: "L'uso dell'immunità e soprattutto l'abuso del diniego dell'autorizzazione a procedere vengono visti ...come uno strumento per sottrarsi al corso necessario della giustizia".

- Pubblicità -

Il relatore della legge che abrogava l'immunità era Pier Ferdinando Casini che, il 12 maggio '93, disse alla Camera: "Il principio del princeps legibus solutus è medievale e quindi superato. Se vi è istanza di eguaglianza, quindi, essa deve riguardare in primo luogo gli autori della legge".

Il 12 ottobre la Camera approvò con 525 sì, 5 no e 1 astenuto. Il 27 ottobre il Senato fece altrettanto con 224 sì, nessun no e 7 astenuti. (m.trav.)

(30 gennaio 2003)


http://www.repubblica.it/online/poli.../immunita.html

Prima di inviare le cassette ne parli prima con la sua maggioranza.
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Vecchio 30-01-2003, 19.48.30   #2290
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BACHECA

Berlusconi afferma che nel '93 furono i giudici a imporre quella legge
Ma le cronache raccontano che avvenne per iniziativa dei suoi attuali alleati
Quando Bossi e Fini
cancellarono l'immunità

Il relatore della legge che abrogava l'immunità era Pier Ferdinando Casini che, il 12 maggio '93, disse alla Camera: "Il principio del princeps legibus solutus è medievale e quindi superato. Se vi è istanza di eguaglianza, quindi, essa deve riguardare in primo luogo gli autori della legge".



Prima di inviare le cassette ne parli prima con la sua maggioranza.


Ma pensa tè il PierFerfi....


per tornare ad un discorso aperto con Cecco rispetto al fatto che il Centro Destra merita di più....

l'Italia merita di più che un premier che attacca la Cassazione mandando videocassette...

Operatori e truccatori di fiducia... su...
inizia la nuova battaglia per le libertà...
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Vecchio 30-01-2003, 19.58.33   #2291
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Ma pensa tè il PierFerfi....


per tornare ad un discorso aperto con Cecco rispetto al fatto che il Centro Destra merita di più....

l'Italia merita di più che un premier che attacca la Cassazione mandando videocassette...

Operatori e truccatori di fiducia... su...
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Oggi sta legge nun me serve, st'altra sì, st'altra ancora no...che fatica!
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Vecchio 30-01-2003, 20.06.24   #2292
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Oggi sta legge nun me serve, st'altra sì, st'altra ancora no...che fatica!

Con tutti sti sforzi lo faranno santo...



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Vecchio 30-01-2003, 20.11.39   #2293
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In tema di sforzi...

La sindrome di Sansone
a Palazzo Chigi


di EZIO MAURO


INCAPACE di separare la Repubblica dalla sua tragedia personale, e di liberare la politica dall'ossessione del suo dramma giudiziario, Silvio Berlusconi ha scatenato ieri un cortocircuito senza precedenti al vertice delle istituzioni, attaccando dalle sue telecamere (trasformate in telecamere di Stato) la magistratura e annunciando che non si lascerà giudicare dal Tribunale di Milano, perché il primo ministro è un cittadino diverso da tutti gli altri e ha diritto all'immunità, non importa quale reato possa aver commesso......

E' un gesto di guerra istituzionale, a poche ore di distanza dalla pronuncia con cui la Corte di Cassazione ha deciso che i processi di corruzione contro Berlusconi e Previti devono restare a Milano, perché non è fondato alcun legittimo sospetto su quella sede giudiziaria, come sostenevano gli imputati. La cronaca dice che Berlusconi ha atteso in silenzio fino a ieri, sperando che il feroce clima di assalto alla magistratura condizionasse il giudizio della Corte Suprema, e anzi esprimendo un'"assoluta fiducia" nella Cassazione. Poi, dopo la sentenza, un attacco frontale alla magistratura nel suo insieme, come se la Corte avesse compiuto un golpe, un atto irrituale, un rifiuto di adeguarsi non alla legge Cirami, ma alla volontà politica con cui era stata costruita, come grimaldello per evadere da Milano.



La disperazione dell'imputato Berlusconi è evidente. Ma l'irresponsabilità del presidente del Consiglio è stupefacente. Alla vigilia di una missione internazionale molto importante da Blair, Bush e Putin, con il rischio della guerra incombente, quest'uomo che rappresenta il nostro Paese ha trascorso il mattino a occuparsi di una questione penale che riguarda il suo passato da imprenditore e un volgare, anche se gravissimo, caso di corruzione, a far scrivere sul "gobbo" televisivo le accuse al potere giudiziario, a scandirle davanti al suo operatore privato nella residenza di Arcore: come un animale braccato, un contropotere minaccioso e oscuro, un ex statista in esilio. Come se lo Stato, comunque, fosse altrove, estraneo e lontano.

Simbolicamente, il messaggio è recitato nella stessa stanza di Arcore e dentro la stessa inquadratura del giorno fatidico della "discesa in campo", per accrescere il peso della dichiarazione di guerra alla magistratura. Tecnicamente, la miseria televisiva e politica italiana (nel nostro Paese sono la stessa cosa) ha toccato ieri il suo punto più basso. Convocati per una "conferenza stampa", giornalisti e operatori di Rai, Mediaset e La7, e cronisti delle agenzie di stampa si sono trovati spettatori di un comizio privato, disperato e solitario: pronunciato davanti alla sola telecamera di famiglia in uno studio posticcio che in realtà è un set televisivo, approntato apposta per queste occasioni nella finta villa di famiglia, trasfigurata ormai nel fondale eroico e simbolico dell'avventura berlusconiana.

Non c'è stato spazio per nessuna domanda, non c'è stato contradditorio, non c'è stata nemmeno la possibilità di una ripresa spostata di qualche centimetro rispetto all'inquadratura napoleonica unica e universale, fatta dall'operatore personale del Cavaliere. Quell'immagine ha centrifugato in sé, in pochi ma significativi minuti, giornalismo, pluralismo, populismo e anche quel minimo di decenza che si pensava sopravvivesse nel sistema informativo unificato d'Italia. Il furgone Mediaset, casualmente appostato nel parco della villa, si è poi incaricato di trasmettere alla Rai la "conferenza stampa" in solitario che il Cavaliere ha confezionato da sé. Saccà e Baldassarre hanno mandato in onda senza avvertire che la Rai era il destinatario, non l'autore del servizio e dunque le normali regole professionali erano, in quel caso, sospese, come se il servizio pubblico italiano fosse Al Jazeera. Mediaset già trasmetteva impavida. Il ministro delle Comunicazioni che parla su tutto, probabilmente era impegnato a polemizzare con Claudio Amendola e non si è sentito. Ma queste sono, appunto, miserie, sulle quali il Cavaliere sa di poter contare per confezionare a puntino la sua politica come un prodotto televisivo ad hoc, senza fastidiose mediazioni come un taccuino, una penna, una domanda.

Veniamo alla sostanza. Il messaggio del presidente del Consiglio accusa in sostanza i giudici di fare politica, di voler "resistere" a chi è stato scelto dagli elettori per governare, di aver allestito una vera e propria persecuzione giudiziaria nei suoi confronti, di aver costretto il Parlamento, dieci anni fa, a rinunciare ad ogni garanzia per i deputati inquisiti mettendo così nelle mani della magistratura "il potere di decidere al posto degli elettori". Riflettiamo su queste parole. Si tratta di un'esplicita e gravissima accusa di eversione organizzata, ai danni del potere politico legittimamente eletto, e dunque contro la Costituzione. .....

Riflettiamo su un altro punto. Queste accuse vengono pronunciate dal presidente del Consiglio in carica, nel pieno esercizio delle sue funzioni, in un momento drammatico di crisi internazionale, quando tutte le democrazie cercano coesione tra le parti e saldezza istituzionale. La vicenda giudiziaria del signor Silvio Berlusconi, nata tutta fuori dalla politica, per la presunta corruzione dei giudici da parte di un imprenditore privato, sta incendiando la politica, lo Stato, le istituzioni. La sindrome di Sansone domina Forza Italia, annichilisce An, zittisce i democristiani: soprattutto, ed è più grave, la sindrome di Sansone governa il Paese. Per questa strada, il conflitto di interessi che strangola ogni ambizione di statista in Berlusconi sta soffocando la politica, ridotta a pura strumentazione tecnica per la fabbricazione di salvacondotti ad personam, come nello studio di un inventore pazzo. Ora tocca alle istituzioni, coinvolte nell'incendio da chi non ha più nulla da perdere, perché teme di perdere tutto.

Ma la gravità, e la novità di questo scontro, non stanno soltanto qui. C'è infatti qualcosa di più. Berlusconi, imputato come cittadino (perché indagato quand'era imprenditore) si difende come presidente del Consiglio, e usa il voto degli italiani come scudo improprio. Il voto dà la piena legittimità a governare, in tutte le democrazie, com'è giusto. Ma in nessuna democrazia il voto cancella di per sé i comportamenti precedenti alla "discesa in campo", gli eventuali reati, le responsabilità che ne conseguono. Berlusconi ha invece unito in un impasto inedito e terribile l'imputato sotto giudizio, il capo della maggioranza parlamentare che gli confeziona le leggi ad hoc e il capo del governo che lo difende dagli schermi televisivi, annunciando "riforme" contro i magistrati che lo vogliono giudicare.

Dicano i liberali italiani, che se ne intendono, se questo uso improprio del potere annunci o no il sapore di regime. Io dico che mai, nella Prima Repubblica, abbiamo visto l'esecutivo e il legislativo riuniti e raccolti nelle mani di un imputato-premier, pronto a scagliarli con forza contro il giudiziario, a salvaguardia di sé: e muoiano le istituzioni. ....
Ma è perfettamente consapevole dell'effetto politicamente devastante di un'eventuale condanna, dell'indebolimento della sua immagine interna e internazionale, un indebolimento che potrebbe portare rapidamente ad una perdita di egemonia nel Polo.

In queste settimane che mancano alla pronuncia dei giudici di Milano, dunque, giocherà il tutto per tutto, riesumando la legge sull'immunità di modello spagnolo, che sospende il giudizio penale finché il parlamentare è in carica. E' evidente che l'immunità, quando è costruita a posteriori, contro una specifica inchiesta e i suoi ultimi atti, su misura per un imputato eccellente, diventa impunità: e infatti nei mesi scorsi Forza Italia ci provò ma dovette fare marcia indietro, col Cavaliere che prese le distanze, attento all'opinione pubblica. ...

Dunque, no alla giurisdizione uguale per tutti, sì a una giurisdizione speciale, sospensiva a tempo indeterminato. Perché il governo "è del popolo, non di chi ha vinto un concorso". Così parlò il presidente del Consiglio italiano. Appiccato l'incendio istituzionale, Silvio Berlusconi è partito per la sua missione all'estero, incurante dei danni che si lasciava alle spalle. Dopo le rogatorie, il falso in bilancio, la Cirami, avremo dunque l'immunità tombale. Legislazione deformata, giurisdizione sfigurata, istituzioni squilibrate. Forse, senza accorgercene, siamo già in una Terza Repubblica di rovine statuali. Tutto questo, per un salvacondotto al cittadino Berlusconi. Prima o poi, davanti alle macerie di ogni civismo, anche il "popolo" del Cavaliere si chiederà se ne vale la pena.

http://www.repubblica.it/online/poli.../sindrome.html
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L'associazione di categoria risponde a Berlusconi

L'Anm replica a Berlusconi
"Mina la fiducia nella giustizia"


Una nota ufficiale per respingere il discorso del premier
"Non apre un problema per i magistrati, ma per le istituzioni"


ROMA - Una replica durissima e "meditata" al discorso di ieri di Silvio Berlusconi, in cui il premier ha attaccato con forza i giudici e il loro modo "politico" (a suo giudizio) di amministrare la giustizia. Ma adesso, a 24 ore di distanza, la categoria rompe il silenzio. Affidandosi a uno scarno comunicato firmato dall'Associazione nazionale magistrati, in cui rispedisce le accuse al mittente e lancia un grave allarme: con le sue parole, si legge sulla nota, il presidente del Consiglio ha messo "in crisi alla radice la fiducia dei cittadini nella giustizia indipendente. Non vi è, a questo punto, un problema per i magistrati ma un problema per le istituzioni".



Nella breve nota - firmata dal presidente Edmondo Bruti Liberati, dal segretario Carlo Fucci, dal vice presidente Piero Martello - i vertici dell'Anm assicurano che tutti i magistrati continueranno ad amministrare giustizia "soggetti alla legge e soltanto alla legge, come vuole la Costituzione".

Ma ecco il passaggio dedicato più direttamente al premier, e alla sua dura reazione alla pronuncia della Cassazione sul non trasferimento dei processi che lo riguardano: "Il Presidente del Consiglio Berlusconi - si legge - intervenendo nella qualità, a seguito della decisione delle sezioni unite della Cassazione che ha respinto la richiesta di rimessione dei noti processi pendenti a Milano, ha dichiarato, su tutte le reti televisive, che oggi in Italia è in gioco una giustizia amministrata 'in nome e per conto di una parte politica'".

"Questa affermazione - prosegue il comunicato - è pronunciata nella qualità di primo ministro, coinvolge la magistratura italiana nel suo complesso, dall'uditore di prima nomina alle sezioni Unite della Cassazione e mette in crisi alla radice la fiducia dei cittadini nella giustizia indipendente. Non vi è, a questo punto, un problema per i magistrati ma un problema per le istituzioni".

"Noi magistrati italiani - conclude la nota - assicuriamo che, fedeli al giuramento dato, continueremo a rendere giustizia soggetti alla legge e soltanto alla legge, come vuole la Costituzione". Una presa di posizione decisa che non mancherà di suscitare polemiche, da parte delle forze politiche di maggioranza.

http://www.repubblica.it/online/poli...e/anm/anm.html
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