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26-10-2005, 21.47.26 | #1 |
Guest
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Come trovare lavoro oggi
Mi sono posto la domanda di quali possano oggi essere le migliori tecniche per trovare lavoro efficacemente, in particolare al colloquio di assunzione. La risposta potrei trovarla su migliaia di siti rivolti ai lavoratori, che consigliano come redigere un buon CV, come affrontare al meglio il colloquio, come "vendersi" bene, etc.... Ma sono risposte che non mi soddisfano più. Anche perché oggettivamente sono troppo generiche. Quello deve essere la base di partenza. Secondo me, il buon "cercatore di lavoro" deve saper fare di più e meglio. Allora questo pomeriggio, mentre aspettavo i turisti su nella mia chiesetta sperduta, ho provato a teorizzare fra me e me una linea guida per affrontare in modo diverso, e più "aggressivo", un colloquio di lavoro 1) Conoscere il nemico. I siti per chi cerca lavoro sono pieni di consigli su come presentari al colloquio di lavoro e vendere al meglio le proprie capacità. Approcio sbagliato dal mio punto di vista. Essere se stessi, oggi, non paga. Allora l'idea è quella di passare dall'altra parte. Studiare da selezionatore, non da selezionato. Porsi in posizione di attacco, e non di difesa. I manuali che consigliano a noi lavoratori come porsi durante un colloquio non servono a niente, perché i selezionatori hanno un'arma molto più micidiale: manuali che insegnano loro come sondarci. Tecniche di sondaggio psico-attitudinale contro le quali, in condizioni normali, non abbiamo difese. Ogni buon cercatore di lavoro dovrebbe quindi essere consapevole dell'esistenza di una folta manualistica rivolta ai selezionatori di personale: http://www.profiliecarriere.it/master/bibliografia.htm Ai colloqui bisogna andarci non con le armi propriamente nostre, di chi si propone, ma con le stesse armi del "nemico", ovvero di chi cerca. E in questo modo dare a chi cerca esattammente ciò che vuole, non ciò che siamo. Qual è la risposta migliore a "si descriva con 10 aggettivi"? La risposta la troveremo nei manuali per i selezionatori, non in quelli per chi cerca lavoro. Loro barano applicando tecniche di sondaggio psicologico per valutarci. Ebbene la mia personale risposta è: bariamo anche noi usando le stesse tecniche! 2) Vendere il prodotto base? No! Vendere il top della gamma. Vendersi: non l'anima, ma le proprie capacità. Come un vero commerciale. Attenzione: non bisogna venderle come consigliano di fare i "manuali" per chi affronta il colloquio. Tutti consigliano la stessa cosa: mettere in mostra le proprie capacità, e dimostrare così di essere esattamente la persona che l'azienda sta cercando facendo collimare il proprio profilo personale a quello cercato dall'azienda. Sbagliato! Questa è una tecnica difensiva che mette il manico del coltello dalla parte dell'intervistatore, lasciando al lavoratore l'onere di dimostrare che si è la persona giusta nel posto giusto. Un lavoratore al colloquio di lavoro deve andarci già convinto di questo: deve essere una cosa scontata, sottolineando che altrimenti non ci si troverebbe lì. Ciò che si deve dimostrare è di più: non si è la persona giusta per quel posto, ma molto di più. Bisogna saper giostrare sulle parole, per far capire che si potrebbe puntare più in alto, ma qualcosa in quel particolare posto di lavoro stuzzica la nostra attenzione e curiosità di lavoratore a tal punto da volerlo. Cosa esattamente però non bisogna rivelarlo assolutamente: lasciate che il vostro selezionatore maceri nel dubbio Bisogna restare padroni del gioco. Quindi giusto mettere in mostra tutte le proprie capacità. Però dopo è necessario andare oltre, e vendersi anche per altre capacità (tutti abbiamo talento in più di una cosa, alcune che non riguardano magari minimamente il lavoro ma che sipuò "vendere" lo stesso in sede di colloquio). Bisogna offrire così tanto al selezionatore, e in modo tanto convinto, che non solo penserà che siete la persona giusta, ma addirittura avrà voglia di assumervi! A lui l'onere, eventualmente, di dimostrare che non siete la persona giusta malgrado la descrizione esaltante e convincente che state facendo di voi. Così il ribaltamento dei ruoli sarà completo: lui sulla difensiva, e noi all'attacco. Mettetevi nei panni di un venditore di auto. Un cliente viene da voi per comprare una Polo, e voi gli rifilate una Golf convincendolo che è molto più bello avere quella. Viene un cliente che vi chiede la Golf, e allo stesso modo gli vendete una Passat. Nel colloquio di lavoro, se il selezionatore cerca una Polo, voi siate la Passat! 3) Spudorati e convinti. Dal punto 2, ne consegue che bisogna essere profondamente, deliziosamente, esuberatamente sfacciati e spudorati. Di nuovo, i consigli tradizionali che si trovano in giro parlano di restare sobri, attenti alle domande, possibilmente sicuri di sé ma senza strafare, rispondere concisamente e assennattamente, e solo ogni tanto porre qualche domanda giusto per dimostrare prima di tutto di essere attenti e interessati, e in secondo lugo per "reinquadrare" la conversazione quando necessario. Tutte belle cose ma anche in questo caso non basta. Bisogna tempestare l'intervistatore di domande, bisogna prendere le redini del gioco, e sapere a un certo punto invertire le parti. Non restare sulla difensiva ma prendere in mano la situazione e mettere il selezionatore sulla difensiva sottoponendolo a una serie di domande precise, conseguenti l'una all'altra e ad ogni risposta ottenuta ricalibrare il tiro con un altro set di domande. Bisogna insistere per farsi dire tutto sul profilo dell'azienda che assume. Bisogna in questo modo trovare la falla, perché di falla ce ne sicuramente almeno una: c'è per forza qualcosa, nel lavoro che viene proposto, che è a tutto vantaggio dell'azienda e a svantaggio del futuro impiegato. Una volta scovata la falla, la si potrà comodamente utilizzare per mercanteggiare l'ingaggio. Quando le vostre domande avranno costretto il selezionatore a confessarvi il punto nero nell'offerta che viene sempre presentata come "unica, dinamica, motivante, ben retribuita, etc....", e lo metterete di fronte alla vostra altissima consapevolezza della situazione, lo avrete in pugno. Per il semplice fatto che non se l'aspetta. Credo anche che sia importante informarsi sull'azienda per la quale si sta facendo il colloquio. Anche in questo caso, non seguendo i soliti consigli: piccola ricerca sulle attività delle aziende, sulle sue attività, giusto per fare bella figura come il primo della classe all'esame di terza media... Pfui! NO! Carpite prima del colloquio qualsiasi informazione, anche nascosta, sull'azienda. Cifre, dati, nomi, qualsiasi cosa, magari usando anche un pò di social engineering per ottenere informazioni non destinate al grande pubblico. Questo dovrebbe permettere al candidato 1) di spiazzare il selezionatore e 2) di trattare le condizioni di assunzione alla pari, potendo mettere più efficacemente in mostra gli eventuali difetti che quell'azienda potrebbe avere. Le dichiarazioni come 4) Dimostrare che non si ha bisogno di loro. Naturale conclusione di tutto il ragionamento, che riassume in sé i tre punti precedenti. Non bisogna presentarsi al colloquio di lavoro come qualcuno che cerca lavoro, ma come qualcuno che offre i propri indispensabili servizi. Nel colloquio, bisogna sapere fare emergere che è più grande il bisogno dell'azienda di assumere quel candidato, che non il bisogno del lavoratore di lavorare per quella azienda. Forse questo è il punto più difficile, ma forse anche il più efficace: se si arriva a un colloquio carichi di aspettative, o con un pressante bisognoso di lavorare, il selezionatore lo sente lontano un miglio. Questo non va bene perché potrebbe pensare che siamo lì per necessità Meglio fargli credere che siamo lì per curiosità, desiderio di cambiamento, sfida con sé stessi... Qualunque cosa, ma non per bisogno. Chiaramente, questo disinteresse manifesto per il lavoro proposto deve solo essere l'"antipasto" prima di far emergere un motivo secondario ma comunque importante che giustifichi la ricerca di lavoro. Altrimenti non si spiegherebbe che ci si sta a fare a quel colloquio. Giustificare il tutto con qualsiasi scusa si possa ritenere valida: semplice curiosità di vedere cosa offre il mercato del lavoro, desiderio di rinnovare le motivazioni con un altro lavoro, migliorare il trattamento economico (forse questa è la migliore, per diversi aspetti legati all'interpretazione psicologica del colloquio). Dopo tutta questa pappardella.... Vi dico solo che tra una settimana proverò queste cose sul terreno, per verificarne l'efficacia o meno Sarò massiccio e aggressivo come un venditore di Pinguini De Longhi in Alaska Ora a voi la parola |
26-10-2005, 22.23.29 | #2 |
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4) Dimostrare che non si ha bisogno di loro (Y)
Fondamentale. Una mia esperienza personale lo dimostra. Lavoravo a RM quando decisi di tornare a casa per fare la libera professione. Rifiutai spassionatamente un buon contratto...3 giorni dopo me ne offrirono un altro.. decisamente migliore.. Ahimè, o ahiloro (chissà ).. avevo già deciso! |
27-10-2005, 00.27.17 | #3 |
White Stripes
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Io ancora sono in fase di formazione universitaria e mi dedico più, come dire, ad un'arrotondamento con compra-vendita di telefonia e oggetti su internet....
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Bu Viviamo nel paese dei balocchi...abbiamo i ciuchini che ci governano >>Alex alias Alcalino << |
27-10-2005, 00.44.22 | #4 |
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ex...sai che ti dico'...che son tutte palle...come le 3 ore di test psico-attitudinali che ti fanno fare per andare a lavorare in un call center (e poi guarda caso in 15 minuti mi son sentita attaccare il telefono in faccia da 3 diversi operatori...tutto perchè non sapevano cosa rispondermi)...oppure come quando vieni rifiutata/o perchè cercano una persona come la tua pero' hai lavorato troppo, ti sei troppo formato in un ambito e allora non va bene...o come quando ti chiamano per un colloquio per il quale hai inviato una risposta a una loro domanda e poi che ti dicono?..."La ringraziamo, ci faremo sentire, ma se non va bene teniamo il suo cv nella nostra banca dati per occasioni future..." e poi rifai lo stesso colloquio con le stesse persone come se le vedessi per la prima volta...peccato che è la terza volta in 6 mesi che la vedi. quasi quasi ci si invita a casa per un caffè!
io personalmente mis ono stancata...e ti giuro che una piccola bombicella ai palazzi la metterei volentieri....
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A.A.A.Cercasi lavoro come grafica web designer o impiegata in Milano e Hinterland.L'annuncio è SEMPRE valido!!!!!..per info PVT |
27-10-2005, 01.45.43 | #5 |
Guest
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come trovar lavoro???
facendosi raccomandare da qualcuno...è da millenni che funziona cosi'... |
27-10-2005, 01.51.49 | #6 | |
Guest
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No non funziona più neanche questa! Parola... |
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27-10-2005, 09.57.43 | #7 | |
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A.A.A.Cercasi lavoro come grafica web designer o impiegata in Milano e Hinterland.L'annuncio è SEMPRE valido!!!!!..per info PVT |
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27-10-2005, 10.14.16 | #8 |
WT Odate Buta
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Loc.: Roma
Messaggi: 8.782
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Secondo me, l'essere "presentati" da qualcuno funziona ancora, anche se meno di prima. Certo negli ambiti medio-piccoli
Per il resto: 1) Tanto sano culo! 2) Saper accettare compromessi, a volte piuttosto significativi
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"God's in his heaven. All's right with the world". "Anche un maiale può arrampicarsi su un albero quando viene adulato". |
27-10-2005, 11.27.12 | #9 |
WT Dragon
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Loc.: VDV (Very Deep Void)
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Exion, non per sminuire quello che hai fatto, ma quello che hai scritto è la quintessenza dello pseudo-stronzo e cinico che va bene in qualsiasi campo della vita, ivi compresa la conquista di una donna (rileggendo i vari 4 p.ti capirete che è vero).
E' una considerazione, non una critica. In realtà son tutte balle, poichè il discorso vale se il colloquio è fatto da una ditta medio-grande oppure una ditta che si affida a quegli "ignobili" personaggi (aborrenti quasi quanto i commerciali ) che, per dar un senso alla loro laurea in psicologia, fanno i selezionatori di personale IMHO, finchè si resta nel medio-piccolo le cose cambiano.
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27-10-2005, 11.28.28 | #10 | |
Guest
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Quasi quasi ci si invita per un caffé? Togli il quasi quasi!! Fallo! Dai un taglio all'ipocrisia che vuole che vi comportiate come se non vi conosceste, anche se gli hai visti tre volte negli ultimi 6 mesi. Stupiscili! Abbagliali!! Sconvolgili al limite, perché no? Tanto che hai da perdere? Nulla! Un colloquio andato male in più o in meno, non credo faccia differenza a questo punto. Allora volgi la situazione a tuo favore, e gioca in campo libero: sii la scheggia impazzita che stravolge le regole del gioco e riscrivile a tua convenienza Ti "accusano" di avere lavorato troppo? Di esserti troppo formata in questo o quell'altro settore? Ribalta la situazione e accusali tu di cercare un pivello che accetti uno stipendio da fame, accusali tu di voler assumere gente inesperta per competenze specifiche solo per risparmiare sulla forza lavoro! Mettili davanti alle loro responsabilità e fa capire loro che non sei cieca, che sai benissimo interpretare lucidamente il loro linguaggio. Sii proattiva! |
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27-10-2005, 11.32.45 | #11 |
Guest
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Al di là dei miei toni un pò dimessi , sono profondamente convinto della correttezza della mia intuizione: cambiare le regole del gioco. Affrontare i colloqui in modo originale, anticonformista, disinvolto, spavaldo è oggi l'unica carta vincente per elevarsi dal mucchio.
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27-10-2005, 11.47.16 | #12 | |
WT Dragon
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Loc.: VDV (Very Deep Void)
Messaggi: 2.923
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Considera poi che, se ad un colloquio con il capo in persona questo può essere anche un punto a tuo favore (la compentenza) perchè vede una possibilità di utilizzarti in tanti ambiti, con l'insulso esperto selezionatore del personale a cui è stato detto "cercami QUESTO profilo qui" hai poche speranze.
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27-10-2005, 11.53.34 | #13 | |
WT Odate Buta
Top Poster
Registrato: 11-04-2002
Loc.: Roma
Messaggi: 8.782
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Quota:
Il compenso è proporzionato a quello che mi serve che tu faccia, se ciò vuol dire declassarti, ma per te va bene, allora ok! Patti chiari e amicizia lunga. Sennò uno che vuole lavorare che fà, trucca il curriculum? Invece spesso l'esperienza diventa una spada di Damocle.
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27-10-2005, 12.13.34 | #14 |
Le so' .. tutteee
Registrato: 27-11-2002
Loc.: Sorrento
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mi piace sta discussione e vorrei dire la mia...
nella vita ho fatto di tutto cameriere pittore autista facchino fattorino computeraio e ho perfino costruito una discoteca a mani nude io e due altri poveracci sottopagati come me il punto è questo se uno vuole lavorare per vivere o meglio sopravvivere, il lavoro si trova ,senza che ce la tiriamo troppo con colloqui o altro, magari come lavacessi ma a questo punto è meglio fare il lavacessi (con tutto il rispetto) o morire di fame? se uno invece vive per il lavoro o per dirla meglio, ha ambizioni di diventare qualcuno almeno nel suo campo o cmq di trovare un lavoro che lo soddisfi pienamente, allora la cosa si fa dura. Bisogna mettersi a 90° c'è poco da fare. Secondo me il problema base del non trovare lavoro è che la max parte della gente che lavora lavora per due. Chi di voi fa le classiche 8 ore e basta? quasi nessuno credo, tutti o quasi siete sottopagati per lavorare ore in più che potrebbero invece servire per far lavorare altra gente. Questo perchè qualunque media azienda preferisce avere un dipendente magari in nero che gli lavora 12 ore al gg o più a 1500 euro al mese (magari!!!) invece che tenerne 2 a 1000 euro al mese cadauno che lavorano 6 ore. Così si lavorerebbe di meno, lavoreremmo tutti e sopratutto saremmo più felici e meno stressati. Ovviamente poi bisognerebbe distinguere caso per caso. La mia zona per esmpio è turistica quindi il lavoro si trova punto e basta, magari per chi abita in un paese di poche anime su una montagna la situazione è diversa etc.... Alla fine il problema è che nessuno si lamenta della propria situazione per non avere problemi e non perdere il lavoro. Tutti i vari "sotterfugi" per passare colloqui, farsi raccomandare etc.. vanno bene all'inizio, ma dopo? io nn me la sentirei di fare un lavoro che nn mi piace per tutta la vita, peggio ancora se fossi sottopagato o trattato male.. ciao einemass
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Chiacchiere e tabaccher e legn, o Banc e Napule nunne 'mpegn |
27-10-2005, 12.13.53 | #15 | |
WT Dragon
Registrato: 18-11-2002
Loc.: VDV (Very Deep Void)
Messaggi: 2.923
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Un bel giorno (il primo) gli si mostra che fare e questo si giochicchia un pò (e già lì.... ) nn sapendo dove cominciare. Il culmine arriva quando a fine giornata il suo tutor gli fa "beh, andiamo a casa, spegni il pc" e questo qui TAC! Preme il tasto di spegnimento come nulla fosse (e stò parlando di Win 2000 e pc tutt'altro che moderni )
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