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07-12-2004, 20.15.01 | #1 |
Guest
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PRIMA MALATTIA DELLO SPIRITO
L'avarizia cioè l'amore della ricchezza è la radice di tutti i mali. Il ricco è come una nave troppo carica che viene sommersa dall'impeto di un fortunale, è come una nave che imbarca acqua È messa alla prova da ogni onda, così il ricco è sommerso dalle preoccupazioni. Il povero è invece un agile viaggiatore e trova dimora ovunque. Egli è come l'aquila che vola in alto e scende giù a cercare cibo quando vi è costretta. È superiore ad ogni prova, se la ride del presente e si leva in alto allontanandosi dalle cose terrene e accompagnandosi a quelle celesti: infatti ha ali leggere mai appesantite dalle preoccupazioni. Sopraggiunge l'oppressione ed egli lascia il luogo senza dolore; la morte arriva e quegli se ne va con animo sereno: infatti l'anima non è stata legata da vincolo terreno di sorta. Chi invece molto possiede soggiace alle preoccupazioni e, come il cane, è legato alla catena, e, se viene costretto ad andarsene, si porta dietro, come un grave peso e un'inutile afflizione, i ricordi delle sue ricchezze. È punto dalla tristezza e, quando ci pensa, soffre molto, ha perso le ricchezze e si tormenta nello scoramento. E se arriva la morte abbandona miseramente i suoi averi, rende l'anima, mentre l'occhio non tralascia gli affari; a malincuore viene trascinato via come uno schiavo fuggiasco, si separa dal corpo e non si separa dai suoi interessi poiché la passione lo trattiene più di ciò che lo trascina via. Il desiderio di ricchezze dell'avaro non è mai sazio, egli le raddoppia e subito desidera quadruplicarle e non cessa mai questo raddoppio, finché la morte non mette fine a tale interminabile. Chi è ammalato di avarizia infatti si prostra di fronte al falso e all'inutile Il povero assennato baderà alle necessità del corpo e sopperirà con cibo sobrio allo stomaco indigente, e non adulerà i ricchi per il piacere del ventre Il povero non asservirà la sua libera mente a molti padroni: infatti le mani sono sempre sufficienti a servire il corpo e soddisfare le necessità naturali. Il povero che non ha nulla gode per i premi che gli vengono dalle cose ben riuscite e usa il tempo per la meditare e riflettere Il povero che non possiede nulla è un pugile che non può essere colpito in pieno egli è un corridore veloce che raggiunge rapidamente la gioia. Un padre del deserto |
08-12-2004, 13.47.59 | #2 |
Senior Member
Registrato: 24-01-2001
Loc.: La Città dei Mille
Messaggi: 425
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Eh si, noi siamo qui a ridere e scherzare e intanto fuori c'e' gente che non ha i soldi per comprarsi una Range Rover
Gene Gnocchi (Scusa Giorgio, in sti giorni non sono in vena di discussioni serie. Cmq intanto te l'ho riportato up )
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Conoscere per Deliberare Siate il cambiamento che volete vedere nel mondo
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08-12-2004, 14.27.12 | #3 | |
Junior Member
Registrato: 21-09-2004
Loc.: La parte soleggiata della terra
Messaggi: 160
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Re: PRIMA MALATTIA DELLO SPIRITO
Quota:
Ultima modifica di infinitopiuuno : 08-12-2004 alle ore 19.46.24 |
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08-12-2004, 14.35.33 | #4 |
Senior Member
Registrato: 09-04-2003
Messaggi: 273
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L'AVARIZIA È IL DESIDERIO DI RICCHEZZA , IL DISPREZZO DELLA RICCHEZZA È LA VERA POVERTÀ
il titolo è quello "originale" o gli è stato dato dopo? mi sembra che non concordi molto con il resto... poi è solo una mia impressione... Ciao!
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L'ottimismo è il profumo della vita! |
09-12-2004, 00.26.19 | #5 |
Guest
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Il testo mi trova pienamente d'accordo... Non condivido il titolo, perchè, per me, la prima malattia dello spirito è la mancanza d'amore... e per quanto sia raro, anche un ricco può essere pieno d'amore...
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09-12-2004, 11.19.52 | #6 | |
Guest
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Ultima modifica di Giorgio Drudi : 09-12-2004 alle ore 11.31.56 |
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09-12-2004, 11.26.29 | #7 | |
Guest
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A te che consideri le parole di Gesù come parole di verità cito due passi: Matteo 6:24 Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona. Luca 16:13 Nessun domestico può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona». Secondo Gesù amore e ricchezza non possono coesistere....a lungo. Ciao Ultima modifica di Giorgio Drudi : 09-12-2004 alle ore 11.37.25 |
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09-12-2004, 11.29.04 | #8 | |
Guest
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Ciao Ultima modifica di Giorgio Drudi : 09-12-2004 alle ore 11.37.48 |
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09-12-2004, 11.30.49 | #9 |
Guest
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X Eccomi e anche per quelli che considerano le parole di Gesù come qualcosa su cui riflettere.
"Beati i poveri...." "Guai a voi o ricchi..." "E ripeto: è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio." Ultima modifica di Giorgio Drudi : 09-12-2004 alle ore 11.36.46 |
09-12-2004, 11.32.43 | #10 | |
Gold Member
WT Expert
Registrato: 09-01-2002
Loc.: None of your business
Messaggi: 5.505
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Non conosco ricchi diventati poveri per far ricco chi non lo era. |
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09-12-2004, 11.49.21 | #11 | |
Guest
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Re: Re: PRIMA MALATTIA DELLO SPIRITO
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L'avarizia è il desiderio di ricchezza...ci domandiamo spesso come mai il tale o il tal'altro già ricchissimi desiderino possedere ulteriori ricchezza...perchè sono avari!. E il desiderio di ricchezza del povero, non la sua giusta aspirazione ad una vita "vivibile", è lo stesso sentimento che anima l'avaro. Ciao Ultima modifica di Giorgio Drudi : 09-12-2004 alle ore 11.57.23 |
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09-12-2004, 12.05.03 | #12 |
Guest
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Un ricco che disponga delle sue ricchezze solo per se, deve essere insensibile alle grida di sofferenza dei miseri...può avere "eros" ma non ha amore.
Il desiderio di ricchezza alberga facilmente nell'uomo ...chi puo dirsi immune ? Questo però non dovrebbe portare alla difesa della ricchezza ma piuttosto a resistere al desiderio...che è il più forte di tutti. Se l'analizziamo, il desiderio di ricchezza è desiderio smodato di "cibo", di "eros", di "piacere" per il corpo, di "comodità", di "raffinatezze", di dominio sugli altri. Tutto questo è facilmente desiderabile ma profondamente ingiusto...e lo sappiamo tutti...anche il ricco. Ultima modifica di Giorgio Drudi : 10-12-2004 alle ore 10.25.22 |
09-12-2004, 16.52.59 | #13 |
Guest
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MALATTIA DELLO SPIRITO
La gola L'origine del frutto è il fiore e l'origine della vita attiva è la temperanza, chi domina il proprio stomaco fa diminuire le passioni, al contrario chi è soggiogato dai cibi accresce i piaceri. Come Amalec è l'origine dei popoli così la gola lo è delle passioni. Come la legna è alimento del fuoco così i cibi sono alimento dello stomaco. Molta legna anima una grande fiamma e un'abbondanza di cibarie nutre la cupidigia. La fiamma si estingue quando viene meno la legna e la penuria di cibo spegne la cupidigia. Colui che ha potere sulla mascella sbaraglia gli stranieri e scioglie facilmente i vincoli delle proprie mani. Dalla mascella gettata via sgorga una fonte d'acqua e la liberazione dalla gola genera la pratica della contemplazione. Il desiderio smodato di cibo genera disobbedienza e una dilettosa degustazione caccia dal paradiso. Saziano la strozza i cibi fastosi e nutrono l'insonne verme dell'intemperanza. Un ventre povero prepara ad una meditazione vigile, al contrario un ventre ben pieno invita ad un lungo sonno. Una mente sobria si raggiunge con una dieta molto scarna, mentre una vita piena di mollezze tuffa la mente nell'abisso. La preghiera di chi mangia poco è come il pulcino che vola più alto dell'aquila mentre quella del crapulone è avvolta nelle tenebre. La nube nasconde i raggi del sole e la grassa digestione dei cibi offusca la mente I giovanissimi sono "esentati" da questa malattia, loro hanno semplicemente un buon appetito e una migliore digestione Ultima modifica di Giorgio Drudi : 09-12-2004 alle ore 18.16.38 |
10-12-2004, 00.39.17 | #14 |
Newbie
Registrato: 16-04-2004
Loc.: Provincia di Torino
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Ciao
Al momento mi trovo d'accordo con Eccomi: la prima malattia dello Spirito è la mancanza d'Amore. O,meglio, l'incapacità di amare... Come si sviluppa questo male? Come si diventa una persona incapace d'amare? Come si può nutrire la propria capacità d'amare, per non arrivare a sentirsi aridi come un deserto? Si può aver "fame" d'amore, come di ricchezza o di cibo? Ed è un male non riuscire a vivere, senza? Temperanza... forse la desidero, come un luogo di pace: ma ne sono ancora molto lontana. |
10-12-2004, 10.40.05 | #15 |
Guest
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Non essere capaci di amare è come dire che uno è morto, non è una malattia ma l'esito del male.
I mistici , gli asceti, hanno cercato, in tutti i tempi, di analizzare quali sono i mali che portano alla morte dello spirito: si può mettere al primo posto l'ira o la gola o la lussuria o l'accidia ecc... ma dal Vangelo emerge che l'avarizia cioè il desiderio smodato di ricchezza è il "vizio" determinante ovvero un amore disordinato , come dicevano i padri. Questo vizio è stato sempre il primo e il più combattuto da tutti i santi che hanno fatto della poverta integrale il loro ideale Ciao Morella , buon Natale |
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