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Vecchio 30-04-2004, 00.52.47   #1
carletto
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carletto promette bene
30 aprile 1944:inizia l'11 settembre della mia città.

Un undici settembre che durerà esattamente 12 mesi.

Venne per Alessandria il giorno del battesimo di sangue, era il 30 aprile 1944, poco dopo mezzogiorno, la domenica dell'Ascensione. Questa la cronaca:
"Domenica scorsa, poco dopo il mezzogiorno, Alessandria ha avuto il suo battesimo di sangue. Lunedì notte ha registrato il secondo attacco aereo. Gli aerei alleati dopo aver dato vita ad un vero e proprio spettacolare carosello nel cielo di Valenza hanno preso di mira il centro abitato alessandrino, sganciando a casaccio centinaia di bombe dirompenti, senza discriminazione di sorta. La caccia avversaria di scorta ha mitragliato, da 40 metri d'altezza, la popolazione che in quell'ora affollava le vie e le pìazze della città. La seconda incursione, che è seguita lunedi verso mezzanotte, ha avuto carattere spiccatamente terroristico: tant'è vero che il nemico ha fatto uso particolarmente di spezzoni incendiari. La città è stata, nelle due incursioni, duramente provata. Particolarmente colpitì sono stati i rioni popolari abitati prevalentemente da operai e da impiegatì... Nell'incursione di lunedì notte, colpito da bomba incendiaria, è andato distrutto il Teatro Municipale... Il numero delle vittime è rilevante e i danni gravi".
I morti accertati sono 239, in maggioranza casalinghe (n. 75), bambini e studenti (n. 45), ferrovieri, operai e artigiani (n. 59). I militari deceduti, quasi tutti nella caserma di Cabanette, sono 17. Molti nuclei familiari risultano mutilati o interamente distrutti, I morti sono così numerosi e l'organizzazione di soccorso e recupero così precaria che la cerimonia funebre ha luogo senza che si sia riusciti non solo ad estrarre tutte le salme, ma neppure a dare sepoltura a quelle già recuperate e riconosciute.

Ed il calvario era appena cominciato.
La distruzione della città e la morte dei civili entrano nell'esperienza quotidiana, insieme alla tensione provocata dal lacerante urlo delle sirene, che nell'arco della guerra suoneranno ben 1.016 volte.
La "pioggerella" continua infatti anche sulla città per tutto il 1944:

*il 21 e 29 giugno, a metà mattinata, vengono bombardati rispettivamente i ponti ferroviari sul fiume Bormida e sul Tanaro
*l'11 luglio, alle ore 11, è la volta di un bombardamento massiccio su tutta la città e sull'area della stazione ferroviaria, con un bilancio di 46 morti;
*le incursioni proseguono il 17/20/21/27 luglio, senza vittime, ma con molte distruzioni lungo la via ferrata;
*le stesse si ripetono il 2/7/20 agosto, sei arcate del ponte sulla Bormida vengono demolite, mentre la città viene occasionalmente mitragliata di notte;
*il 21 agosto la città è nuovamente colpita in modo massiccio e prolungato, sono colpiti tutti i quartieri, i morti sono 31;
*a fine agosto e settembre lo stillicidio prosegue, il 3 settembre muoiono altre 8 persone, viene colpito il palazzo della GIL e le officine del Gas;
*il 5 settembre un nuovo massacro: il rifugio di Borgo Cittadella situato sotto la statale viene colpito ad una delle estremità da una bomba dirompente, che maciulla tutta la popolazione ívi rifugiata. 1 morti sono 39, ma per 20 di questi verrà stilato un certificato di “morte presunta" per l'impossibilità di una qualsiasi identificazione dei resti.

Con minore intensità le incursioni proseguono fino alla fine del 1944. La vita civile ora è praticamente ferma. Molte le scuole occupate dai sinistrati, molti i negozi distrutti o chiusi. Con gli alleati che avanzano e la Resistenza che ha superato il momento critico dei rastrellamenti, questo è l'inverno che prepara la resa dei conti col nazi‑fascismo. Tra il Comando alleato e il Comando della Sesta Zona Operativa sui monti dell'Appennino Ligure, superato l'attrito causato dal "Proclama Alexander" la collaborazione e le comunicazioni si sono intensificate. Vengono meglio definiti i compiti e gli obiettivi militari. Nonostante questo la città di Alessandria viene investita da un nuovo massiccio bombardamento a tappeto nel primo pomeriggio del 5 aprile 1945. Il bilancio di morti èpesantissimo: 160, quasi tutti civili e tra essi quaranta, tra bambini e suore, dell'asilo di via Gagliaudo. Quarantacinque case rase al suolo, oltre mille vani distrutti o resi inabitabili, oltre seicento feriti, Il dolore e la rabbia della popolazione per questo atto di guerra totalmente ingiustificato viene, per la prima volta, registrato anche dal C.L.N. provinciale che invia una dura nota di protesta al Comando alleato in Italia. Nonostante questo la città sarà ancora oggetto di bombardamenti e di mitragliamenti a bassa quota fino al 24 aprile. Il prolungarsi della trattativa per la resa delle truppe tedesche, che in Alessandria si avrà il 29 aprile, costringe più volte i comandi partigiani a intervenire verso gli alleati per bloccare nuovi bombardamenti a tappeto.


___________________________________

Ogni tanto viene Aprile.

Ultima modifica di carletto : 30-04-2004 alle ore 00.58.46
carletto non è collegato  
Vecchio 30-04-2004, 02.41.49   #2
Kandran Kane
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Re: 30 aprile 1944:inizia l'11 settembre della mia città.

Quota:
Originariamente inviato da carletto
Un undici settembre che durerà esattamente 12 mesi.

Venne per Alessandria il giorno del battesimo di sangue, era il 30 aprile 1944, poco dopo mezzogiorno, la domenica dell'Ascensione. Questa la cronaca:
"Domenica scorsa, poco dopo il mezzogiorno, Alessandria ha avuto il suo battesimo di sangue. Lunedì notte ha registrato il secondo attacco aereo. Gli aerei alleati dopo aver dato vita ad un vero e proprio spettacolare carosello nel cielo di Valenza hanno preso di mira il centro abitato alessandrino, sganciando a casaccio centinaia di bombe dirompenti, senza discriminazione di sorta. La caccia avversaria di scorta ha mitragliato, da 40 metri d'altezza, la popolazione che in quell'ora affollava le vie e le pìazze della città. La seconda incursione, che è seguita lunedi verso mezzanotte, ha avuto carattere spiccatamente terroristico: tant'è vero che il nemico ha fatto uso particolarmente di spezzoni incendiari. La città è stata, nelle due incursioni, duramente provata. Particolarmente colpitì sono stati i rioni popolari abitati prevalentemente da operai e da impiegatì... Nell'incursione di lunedì notte, colpito da bomba incendiaria, è andato distrutto il Teatro Municipale... Il numero delle vittime è rilevante e i danni gravi".
I morti accertati sono 239, in maggioranza casalinghe (n. 75), bambini e studenti (n. 45), ferrovieri, operai e artigiani (n. 59). I militari deceduti, quasi tutti nella caserma di Cabanette, sono 17. Molti nuclei familiari risultano mutilati o interamente distrutti, I morti sono così numerosi e l'organizzazione di soccorso e recupero così precaria che la cerimonia funebre ha luogo senza che si sia riusciti non solo ad estrarre tutte le salme, ma neppure a dare sepoltura a quelle già recuperate e riconosciute.

Ed il calvario era appena cominciato.
La distruzione della città e la morte dei civili entrano nell'esperienza quotidiana, insieme alla tensione provocata dal lacerante urlo delle sirene, che nell'arco della guerra suoneranno ben 1.016 volte.
La "pioggerella" continua infatti anche sulla città per tutto il 1944:

*il 21 e 29 giugno, a metà mattinata, vengono bombardati rispettivamente i ponti ferroviari sul fiume Bormida e sul Tanaro
*l'11 luglio, alle ore 11, è la volta di un bombardamento massiccio su tutta la città e sull'area della stazione ferroviaria, con un bilancio di 46 morti;
*le incursioni proseguono il 17/20/21/27 luglio, senza vittime, ma con molte distruzioni lungo la via ferrata;
*le stesse si ripetono il 2/7/20 agosto, sei arcate del ponte sulla Bormida vengono demolite, mentre la città viene occasionalmente mitragliata di notte;
*il 21 agosto la città è nuovamente colpita in modo massiccio e prolungato, sono colpiti tutti i quartieri, i morti sono 31;
*a fine agosto e settembre lo stillicidio prosegue, il 3 settembre muoiono altre 8 persone, viene colpito il palazzo della GIL e le officine del Gas;
*il 5 settembre un nuovo massacro: il rifugio di Borgo Cittadella situato sotto la statale viene colpito ad una delle estremità da una bomba dirompente, che maciulla tutta la popolazione ívi rifugiata. 1 morti sono 39, ma per 20 di questi verrà stilato un certificato di “morte presunta" per l'impossibilità di una qualsiasi identificazione dei resti.

Con minore intensità le incursioni proseguono fino alla fine del 1944. La vita civile ora è praticamente ferma. Molte le scuole occupate dai sinistrati, molti i negozi distrutti o chiusi. Con gli alleati che avanzano e la Resistenza che ha superato il momento critico dei rastrellamenti, questo è l'inverno che prepara la resa dei conti col nazi‑fascismo. Tra il Comando alleato e il Comando della Sesta Zona Operativa sui monti dell'Appennino Ligure, superato l'attrito causato dal "Proclama Alexander" la collaborazione e le comunicazioni si sono intensificate. Vengono meglio definiti i compiti e gli obiettivi militari. Nonostante questo la città di Alessandria viene investita da un nuovo massiccio bombardamento a tappeto nel primo pomeriggio del 5 aprile 1945. Il bilancio di morti èpesantissimo: 160, quasi tutti civili e tra essi quaranta, tra bambini e suore, dell'asilo di via Gagliaudo. Quarantacinque case rase al suolo, oltre mille vani distrutti o resi inabitabili, oltre seicento feriti, Il dolore e la rabbia della popolazione per questo atto di guerra totalmente ingiustificato viene, per la prima volta, registrato anche dal C.L.N. provinciale che invia una dura nota di protesta al Comando alleato in Italia. Nonostante questo la città sarà ancora oggetto di bombardamenti e di mitragliamenti a bassa quota fino al 24 aprile. Il prolungarsi della trattativa per la resa delle truppe tedesche, che in Alessandria si avrà il 29 aprile, costringe più volte i comandi partigiani a intervenire verso gli alleati per bloccare nuovi bombardamenti a tappeto.


Grazie per questa testimonianza. Forse non è stata vissuta(lo dico solo per dubbi anagrafici sia chiaro), ma è sicuramente storica. E' questo che importa. Perché serve a non far dimenticare....

A non far dimenticare
A non far dimenticare
A non far dimenticare
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A non far dimenticare.
 
Vecchio 30-04-2004, 03.17.40   #3
Lillo
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In ricordo di quei giorni...
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Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei loro sogni... (Eleanor Roosevelt)
:::MAZZA CHIODATA GROUP::: Presidente del Club dei Nottambuli
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Vecchio 30-04-2004, 09.40.37   #4
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Anche da noi successe una situazione di grave pericolo, quando gli alleati decisero di svernare di là dall'Appennino.
Meno male che c'è stata la Resistenza, meno male che ci sono stati i Partigiani... infatti, il 21 Aprile Bologna si era già liberata da sè, e così pure avrebbero fatto le altre città emiliane...
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Non farti più amici di quanti non possa tenerne il cuore. J. De Valckenaere
Per raro che sia il vero amore, è meno raro della vera amicizia. F. de La Rochefoucauld
Non chiedere a me il perchè, chiedi a te stessa cosa hai fatto e come hai rovinato tutto.
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Vecchio 30-04-2004, 12.50.55   #5
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Vecchio 30-04-2004, 13.11.32   #6
Eccomi
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Re: Re: 30 aprile 1944:inizia l'11 settembre della mia città.

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A non far dimenticare.
Non è necessario aver vissuto quei giorni. Basta avere un cervello e... Usarlo.
 
Vecchio 30-04-2004, 13.57.43   #7
Kandran Kane
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Re: Re: Re: 30 aprile 1944:inizia l'11 settembre della mia città.

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Non è necessario aver vissuto quei giorni. Basta avere un cervello e... Usarlo.

(Y) (Y) (Y)
 
Vecchio 30-04-2004, 14.01.57   #8
handyman
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Registrato: 20-08-2003
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Io sono parte nopeo e parte napoletano
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