Anche Apple dice stop a WikiLeaks

[Redazione]

WikiLeaks continua a far parlare di sé, questa volta non per nuove clamorose rivelazioni relative a documenti del Dipartimento di Stato USA, ma per "WikiLeaks App", un'applicazione non ufficiale per iPhone, iPad e iPod Touch non più disponibile sull'App Store di Apple.

L'app, presente sullo store solo da qualche giorno, per la precisione dal 17 dicembre, è stata infatti rimossa. Consentiva di visualizzare i tweet dell'account ufficiale del sito e le notizie pubblicate dalla creatura di Julian Assange. L'applicazione era in vendita al prezzo di 1,99 dollari: lo sviluppatore Igor Barinov aveva comunque precisato che avrebbe tenuto per sé solo il 30% degli introiti, mentre per ogni copia venduta 60 centesimi sarebbero spettati ad Apple e 1 dollaro in beneficenza a WikiLeaks.

A questo punto, dopo la rottura di WikiLeaks con Amazon, PayPal, Visa, Mastercard, Bank of America e in assenza di spiegazioni ufficiali da parte della casa di Cupertino, si cercano possibili motivazioni per la rimozione dell'app. La più accreditata è il fatto che l'applicazione non sia stata rilasciata ufficialmente da WikiLeaks e che sia a pagamento, quando invece le notizie scottanti del sito sono disponibili gratuitamente utilizzando un normale browser. Secondo altri, invece, l'app avrebbe violato il regolamento dell'App Store nella parte in cui si afferma che le applicazioni che consentono di effettuare donazioni devono essere gratuite e queste devono avvenire tramite SMS oppure usando Safari.

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Hanno tutti i propri scheletri nell'armadio e guarda caso sono tutti ricconi, chi per avere un'azienda (forse multinazionale?) con grande fatturato, chi per motivi politici.