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Vecchio 23-02-2004, 20.58.01   #3991
Paco
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Si risponde ripetendo la negazione che è nella tua domanda. No, non ne ho voglia
Ah sì, avrei detto il contrario. Come mai hai avuto voglia di leggere questi inutili post e non la mia sign?
Paco non è collegato  
Vecchio 23-02-2004, 21.00.37   #3992
Giorgio Drudi
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Ah sì, avrei detto il contrario. Come mai hai avuto voglia di leggere questi inutili post e non la mia sign?
Quello che leggo dai tuoi post è quanto tu esprimi direttamente. Se hai qualcosa da dire...dillo
 
Vecchio 23-02-2004, 21.02.18   #3993
Paco
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Quello che leggo dai tuoi post è quanto tu esprimi direttamente.
Ogni volta che posto compare la mia sign, metto nella sign quello che direi ogni volta che posto, quindi è come se lo dicessi direttamente ogni volta che posto e tre...
Paco non è collegato  
Vecchio 23-02-2004, 21.04.44   #3994
Giorgio Drudi
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Ogni volta che posto compare la mia sign, metto nella sign quello che direi ogni volta che posto, quindi è come se lo dicessi direttamente ogni volta che posto e tre...
Vedi i caratteri sono piccoli e poi non ne ho voglia
 
Vecchio 23-02-2004, 21.05.41   #3995
exion
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cos'è... un flame a colpi di petali di rose?
Avete inventato un genere!
 
Vecchio 23-02-2004, 21.07.16   #3996
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cos'è... un flame a colpi di petali di rose?
Avete inventato un genere!
Un genere del genere
 
Vecchio 23-02-2004, 21.09.22   #3997
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Vedi i caratteri sono piccoli e poi non ne ho voglia
Giorgio, non te l'ha ancora detto nessuno che in questo periodo sei proprio uno...senza offese sui forum
Paco non è collegato  
Vecchio 23-02-2004, 21.10.23   #3998
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cos'è... un flame a colpi di petali di rose?
Avete inventato un genere!
Mi sa che sono finiti i petali.
Paco non è collegato  
Vecchio 23-02-2004, 21.11.33   #3999
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Mi sa che sono finiti i petali.
Si ?
 
Vecchio 23-02-2004, 21.14.12   #4000
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Si ?
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Vecchio 23-02-2004, 21.20.12   #4001
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Dunque dicevo che L'Annunziata si è comportata come un vero fascista d'altri tempi. E ha fatto un colossale flop. Quelli del centro destra ci hanno sguazzato! Non solo ma le interviste fatte riguardo alla "uscita" del Berluska ..."i politici sono tutti ladri" hanno incontrato il gusto della gente. Una vera volpe quel Berluska!
Si annunciano nuove scenette, gags, un varietà quello della politica da scompisciarsi

Ultima modifica di Giorgio Drudi : 23-02-2004 alle ore 21.27.27
 
Vecchio 23-02-2004, 21.25.53   #4002
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Violante ha detto " Sarebbe ora di discutere del conflitto d'interessi " non è patetico
 
Vecchio 23-02-2004, 21.32.10   #4003
Paco
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Paco promette bene
Alessandro Amadori, autore di "Mi consenta" e studioso
del linguaggio politico del premier: "I toni forti sono il suo ring"
"Berlusconi è più debole
ecco perché cerca la rissa"

"Ma sul Milan ha sbagliato, è sindrome di onnipotenza"
di DARIO OLIVERO

ROMA - Anche l'ultima uscita di Silvio Berlusconi sull'allenatore del suo Milan è campagna elettorale. Così come era campagna elettorale quella precedente sull'evasione fiscale che può essere tollerata se le tasse sono troppo alte o quella, subito seguente, sui politici di professione che "rubano o hanno rubato". Campagna elettorale. Sarà lunga, lunghissima fino a giugno per le amministrative e le europee. Poi continuerà fino alle politiche del 2006. E sarà dura, radicale, dai toni forti. Un clima pesante. Perché così la vuole Berlusconi "perché quello è il suo ring, lì lui è cintura nera e sa di poter vincere". E' l'analisi di Alessandro Amadori, psicologo, fondatore dell'istituto di ricerca Coesis Research. E' autore di due libri su Berlusconi: Mi consenta volumi 1 e 2.

Amadori, che tipo di campagna elettorale sarà questa che è di fatto già incominiciata?
"Radicalizzata, dai toni forti. E tutta basata a fare quadrato interno. Cioè a consolidare, da parte di entrambi gli schieramenti, il proprio mercato più che attrarre mercato potenziale".

Perché?
"Perché la politica è a corto di idee. Perché i problemi del Paese sono strutturali, come ha rivelato il caso Parmalat e diventa difficile parlarne in termini realistici. Perché è più facile. E' come il tifo calcistico. Si rafforza la propria parte e si demonizza l'altra. Perché forse è quello che gli italiani in qualche modo inconsciamente desiderano. Ma una delle ragioni decisive è che Berlusconi è più debole. La sua psicologia del sogno non attecchisce più e lui lo sa. Ha bisogno di una via d'uscita chiassosa".
- Pubblicità -


E che spiegazione si darebbe Berlusconi del proprio indebolimento? Colpa dell'azione di governo o, come spesso ha detto, di un difetto di comunicazione delle cose fatte?
"E' convinto che il metodo dell'imprenditore, il metodo autocratico, non è praticabile in questo assetto istituzionale. Quella è la vera partita: le riforme, modificare surrettiziamente il dna della nostra democrazia. Per fare questo ha bisogno di due legislature. E mentre lui lavora a questo noi parliamo di Ancelotti".

L'uscita su Ancelotti servirebbe a sviare l'attenzione? Ma non è stata contropruducente? Gli italiani non potrebbero pensare: "Ma con tutti i problemi che abbiamo, il presidente pensa al Milan"?
"Dall'estate del 2003 all'elemento di distrazione si è aggiunto un elemento di evoluzione psicologica. La teoria della nemesi creativa: l'improvviso imbarbarimento dei grandi capi autoritari. Ci si distacca dalla realtà e si diventa preda di una forma di percezione all'insegna dell'onnipotenza. Questa mi sembra l'unica spiegazione dell'uscita su Ancelotti".

Quindi non era prevista? Non era un calcolo da grande comunicatore. Ma allora questa campagna elettorale rischia di avere elementi aleatori che potrebbero renderla ancora più incontrollabile. E' così?
"E' la teoria dei tre terzi. Per un terzo sarà strategia. Berlusconi parlerà di tasse, sicurezza, grandi opere e così via. La strategia ha come asse portante il presidio del territorio conquistato e fare i conti all'interno della coalizione".

Il secondo terzo?
"E' il diversivo, la schermaglia tattica. Volontà di distrarre l'attenzione. L'evasione fiscale, i comunisti senza comunismo, i politici che rubano. Il messaggio del Berlusconi antipolitico".

Infine?
"Berlusconite. Cesarismo. L'uscita su Ancelotti. Come se dicesse: 'Vedete che avevo ragione?' 'Che se non fate come dico io, se non fate giocare il Milan con due punte sbagliate?'"

Quanto pesa quest'ultimo terzo?
"E' la scheggia impazzita che rischia di rompere le uova nel paniere berlusconiano".

Ma se è come dice lei perché nessuno dei consulenti del premier lo sconsiglia dal fare queste uscite?
"Nella cerchia ristretta dei consulenti di Berlusconi si fa fatica a fargli capire gli effetti collaterali che certe uscite possono avere".

Insomma, nessuno ha il coraggio di dirglielo.
"Secondo me è così. Perché certe uscite sono francamente autolesionistiche. Le grandi personalità autoritarie hanno incominicato a distaccarsi dalla realtà perché sono venuti a mancare gli elementi di controllo, le verifiche razionali".

Quale è stata la miglior uscita elettorale di Berlusconi?
"Quella sui politici che rubano è quella che parla di più al suo elettorato. Che spesso gli rimprovera di proprio aver perduto la sua forza antipolitica".

La peggiore?
"I comunisti senza comunismo. Un messaggio che non interessa più a nessuno".

Il lifting?
"Una via di mezzo. L'ha fatto nel momento sbagliato, quando gli italiani sentono di diventare più poveri".

Berlusconi comunque sembra pronto per la lunga campagna elettorale. Che cosa dovrebbe fare il centrosinistra per vincere?
"Non cadere nella trappola. Se risponde alla provocazione il centrosinistra perde. Berlusconi in questo terreno è più bravo. L'opposizione dovrebbe fare in modo che Berlusconi faccia a pugni con il vuoto".

Succederà?
"Prodi e la Margherita sembrano averlo capito. Per i Ds è un po' più difficile resistere alla tentazione. E' comprensibile con tutti gli attacchi che subiscono quotidianamente".


(23 febbraio 2004)


Da Repubblica.it
Paco non è collegato  
Vecchio 23-02-2004, 21.32.20   #4004
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L'Annunziata ha detto che la Rai è degli abbonati. Ma penso che pure il Berluska lo sia
 
Vecchio 23-02-2004, 21.38.03   #4005
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Alessandro Amadori, autore di "Mi consenta" e studioso
del linguaggio politico del premier: "I toni forti sono il suo ring"
"Berlusconi è più debole
ecco perché cerca la rissa"

"Ma sul Milan ha sbagliato, è sindrome di onnipotenza"
di DARIO OLIVERO

ROMA - Anche l'ultima uscita di Silvio Berlusconi sull'allenatore del suo Milan è campagna elettorale. Così come era campagna elettorale quella precedente sull'evasione fiscale che può essere tollerata se le tasse sono troppo alte o quella, subito seguente, sui politici di professione che "rubano o hanno rubato". Campagna elettorale. Sarà lunga, lunghissima fino a giugno per le amministrative e le europee. Poi continuerà fino alle politiche del 2006. E sarà dura, radicale, dai toni forti. Un clima pesante. Perché così la vuole Berlusconi "perché quello è il suo ring, lì lui è cintura nera e sa di poter vincere". E' l'analisi di Alessandro Amadori, psicologo, fondatore dell'istituto di ricerca Coesis Research. E' autore di due libri su Berlusconi: Mi consenta volumi 1 e 2.

Amadori, che tipo di campagna elettorale sarà questa che è di fatto già incominiciata?
"Radicalizzata, dai toni forti. E tutta basata a fare quadrato interno. Cioè a consolidare, da parte di entrambi gli schieramenti, il proprio mercato più che attrarre mercato potenziale".

Perché?
"Perché la politica è a corto di idee. Perché i problemi del Paese sono strutturali, come ha rivelato il caso Parmalat e diventa difficile parlarne in termini realistici. Perché è più facile. E' come il tifo calcistico. Si rafforza la propria parte e si demonizza l'altra. Perché forse è quello che gli italiani in qualche modo inconsciamente desiderano. Ma una delle ragioni decisive è che Berlusconi è più debole. La sua psicologia del sogno non attecchisce più e lui lo sa. Ha bisogno di una via d'uscita chiassosa".
- Pubblicità -


E che spiegazione si darebbe Berlusconi del proprio indebolimento? Colpa dell'azione di governo o, come spesso ha detto, di un difetto di comunicazione delle cose fatte?
"E' convinto che il metodo dell'imprenditore, il metodo autocratico, non è praticabile in questo assetto istituzionale. Quella è la vera partita: le riforme, modificare surrettiziamente il dna della nostra democrazia. Per fare questo ha bisogno di due legislature. E mentre lui lavora a questo noi parliamo di Ancelotti".

L'uscita su Ancelotti servirebbe a sviare l'attenzione? Ma non è stata contropruducente? Gli italiani non potrebbero pensare: "Ma con tutti i problemi che abbiamo, il presidente pensa al Milan"?
"Dall'estate del 2003 all'elemento di distrazione si è aggiunto un elemento di evoluzione psicologica. La teoria della nemesi creativa: l'improvviso imbarbarimento dei grandi capi autoritari. Ci si distacca dalla realtà e si diventa preda di una forma di percezione all'insegna dell'onnipotenza. Questa mi sembra l'unica spiegazione dell'uscita su Ancelotti".

Quindi non era prevista? Non era un calcolo da grande comunicatore. Ma allora questa campagna elettorale rischia di avere elementi aleatori che potrebbero renderla ancora più incontrollabile. E' così?
"E' la teoria dei tre terzi. Per un terzo sarà strategia. Berlusconi parlerà di tasse, sicurezza, grandi opere e così via. La strategia ha come asse portante il presidio del territorio conquistato e fare i conti all'interno della coalizione".

Il secondo terzo?
"E' il diversivo, la schermaglia tattica. Volontà di distrarre l'attenzione. L'evasione fiscale, i comunisti senza comunismo, i politici che rubano. Il messaggio del Berlusconi antipolitico".

Infine?
"Berlusconite. Cesarismo. L'uscita su Ancelotti. Come se dicesse: 'Vedete che avevo ragione?' 'Che se non fate come dico io, se non fate giocare il Milan con due punte sbagliate?'"

Quanto pesa quest'ultimo terzo?
"E' la scheggia impazzita che rischia di rompere le uova nel paniere berlusconiano".

Ma se è come dice lei perché nessuno dei consulenti del premier lo sconsiglia dal fare queste uscite?
"Nella cerchia ristretta dei consulenti di Berlusconi si fa fatica a fargli capire gli effetti collaterali che certe uscite possono avere".

Insomma, nessuno ha il coraggio di dirglielo.
"Secondo me è così. Perché certe uscite sono francamente autolesionistiche. Le grandi personalità autoritarie hanno incominicato a distaccarsi dalla realtà perché sono venuti a mancare gli elementi di controllo, le verifiche razionali".

Quale è stata la miglior uscita elettorale di Berlusconi?
"Quella sui politici che rubano è quella che parla di più al suo elettorato. Che spesso gli rimprovera di proprio aver perduto la sua forza antipolitica".

La peggiore?
"I comunisti senza comunismo. Un messaggio che non interessa più a nessuno".

Il lifting?
"Una via di mezzo. L'ha fatto nel momento sbagliato, quando gli italiani sentono di diventare più poveri".

Berlusconi comunque sembra pronto per la lunga campagna elettorale. Che cosa dovrebbe fare il centrosinistra per vincere?
"Non cadere nella trappola. Se risponde alla provocazione il centrosinistra perde. Berlusconi in questo terreno è più bravo. L'opposizione dovrebbe fare in modo che Berlusconi faccia a pugni con il vuoto".

Succederà?
"Prodi e la Margherita sembrano averlo capito. Per i Ds è un po' più difficile resistere alla tentazione. E' comprensibile con tutti gli attacchi che subiscono quotidianamente".


(23 febbraio 2004)


Da Repubblica.it
Argomenti validissimi contro il Berluska: trattare così l'allenatore

Se questa opposizione lascia perdere il Berluska precipita nel vuoto spinto , non sanno fare altro
Solo Rutelli da segni di vita.
 
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