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Vecchio 26-03-2005, 11.04.08   #1066
infinitopiuuno
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"....Ma delle regole della Costituzione sembra interessare poco non solo a Porta a Porta ma anche a metà degli Italiani...."

Direi meno della metà degli italiani! Azzarderei 1/4!
___________________________________

Wt sta morendo.....
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Vecchio 26-03-2005, 11.08.12   #1067
Frequency
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Due squadre, due Costituzioni

Immaginatevi, come fa oggi Nando Dalla Chiesa nell'articolo pubblicato su L'Unità, i costituenti come una squadra di calcio, di cui allo stadio gli altoparlanti leggono la formazione.

La squadra del 1948: De Gasperi, Moro, La Pira, Dossetti, Lazzati, Croce, Einaudi, Valiani, Calamandrei, Parri, Nitti, Saragat, Pertini, Nenni, Togliatti, Amendola, Terracini.

La squadra del 2005: Berlusconi, Previti, Dell’Utri, Tremonti, Berruti, Bondi, Schifani, Sgarbi, Bossi, Borghezio, Calderoni, Castelli, La Russa, Fini, Nania.

Buona parte dei nomi della prima squadra sono nelle enciclopedie, non solo in quelle italiane.
Buona parte dei nomi della seconda sono negli elenchi degli indagati, dei patteggiati, dei condannati.

In un Paese normale i giocatori della prima squadra sarebbero custoditi nella memoria e nella stima di ogni cittadino.
In un Paese normale molti dei giocatori della seconda squadra sarebbero custoditi da guardie o da infermieri professionisti.

Un italiano famoso disse che un tempo il 10% dei parlamentari erano il meglio del Paese, il 10% il peggio e il resto rappresentava il livello medio della popolazione.
E’ curioso che la costituzione del 1948 sia stata scritta dal 10% dei migliori e quella del 2005 dal 10% dei peggiori.

Nell’Italia della ricostruzione gli Italiani c’erano: leggevano più giornali di oggi, gli iscritti ai partiti erano il triplo di oggi.
Nell’Italia della demolizione, gli Italiani sembrano assenti.

L’Italia da patria del diritto è diventata la patria del rovescio, gli avvocati giudicano i giudici, i fuorilegge scrivono le leggi.
E adesso anche la Costituzione.

Ma delle regole della Costituzione sembra interessare poco non solo a Porta a Porta ma anche a metà degli Italiani.

Le uniche regole che interessano sembrano essere: paghi due, prendi tre. Soddisfatti o rimborsati.

Forse basterà questa come Costituzione del 2020.


___________________________________

"Woe to you Oh Earth and Sea... for the Devil sends the beast with wrath because he knows the time is short. Let him who hath understanding reckon the number of the beast, for it is a human number its number is six hundred and sixty six. "
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Vecchio 26-03-2005, 13.59.56   #1068
wolf76
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Due squadre, due Costituzioni

Immaginatevi, come fa oggi Nando Dalla Chiesa nell'articolo pubblicato su L'Unità, i costituenti come una squadra di calcio, di cui allo stadio gli altoparlanti leggono la formazione.

La squadra del 1948: De Gasperi, Moro, La Pira, Dossetti, Lazzati, Croce, Einaudi, Valiani, Calamandrei, Parri, Nitti, Saragat, Pertini, Nenni, Togliatti, Amendola, Terracini.

La squadra del 2005: Berlusconi, Previti, Dell’Utri, Tremonti, Berruti, Bondi, Schifani, Sgarbi, Bossi, Borghezio, Calderoni, Castelli, La Russa, Fini, Nania.

Buona parte dei nomi della prima squadra sono nelle enciclopedie, non solo in quelle italiane.
Buona parte dei nomi della seconda sono negli elenchi degli indagati, dei patteggiati, dei condannati.

In un Paese normale i giocatori della prima squadra sarebbero custoditi nella memoria e nella stima di ogni cittadino.
In un Paese normale molti dei giocatori della seconda squadra sarebbero custoditi da guardie o da infermieri professionisti.

Un italiano famoso disse che un tempo il 10% dei parlamentari erano il meglio del Paese, il 10% il peggio e il resto rappresentava il livello medio della popolazione.
E’ curioso che la costituzione del 1948 sia stata scritta dal 10% dei migliori e quella del 2005 dal 10% dei peggiori.

Nell’Italia della ricostruzione gli Italiani c’erano: leggevano più giornali di oggi, gli iscritti ai partiti erano il triplo di oggi.
Nell’Italia della demolizione, gli Italiani sembrano assenti.

L’Italia da patria del diritto è diventata la patria del rovescio, gli avvocati giudicano i giudici, i fuorilegge scrivono le leggi.
E adesso anche la Costituzione.

Ma delle regole della Costituzione sembra interessare poco non solo a Porta a Porta ma anche a metà degli Italiani.

Le uniche regole che interessano sembrano essere: paghi due, prendi tre. Soddisfatti o rimborsati.

Forse basterà questa come Costituzione del 2020.
Quando ascolto o leggo Grillo non so mai se ridere o se piangere.....

wolf76 non è collegato  
Vecchio 26-03-2005, 15.23.27   #1069
jedy48
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Quando ascolto o leggo Grillo non so mai se ridere o se piangere.....

quando ascolti gente come Grillo devi solo fargli tanto di cappello, perchè dice la sacrosanta verità , cosa che a una parte degli italiani non piace
 
Vecchio 26-03-2005, 15.49.16   #1070
Brunok
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Grillo è da una vita che dice verità scomode, non certo da ora.
Ed infatti è da anni che lo hanno censurato in Rai...
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Vecchio 26-03-2005, 18.15.52   #1071
Giorgio Drudi
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Brillante e scoppiettante...ma non sempre oggettivo...di parte... tuttavia mi è simpatico.
 
Vecchio 26-03-2005, 18.21.01   #1072
Giorgio Drudi
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La Pasqua è la festa universale del trionfo sulla morte, promessa di felicità eterna....allora, solo per questa occasione,
Buona Pasqua... a Prodi e Berlusconi , a Fassino e a Bossi, a Bertinotti e Rauti a Pannella e alla Mussolini, ecc. ecc.
 
Vecchio 27-03-2005, 15.01.52   #1073
wolf76
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La Pasqua è la festa universale del trionfo sulla morte, promessa di felicità eterna....allora, solo per questa occasione,
Buona Pasqua... a Prodi e Berlusconi , a Fassino e a Bossi, a Bertinotti e Rauti a Pannella e alla Mussolini, ecc. ecc.
(Y) mi accodo...
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Vecchio 27-03-2005, 16.57.47   #1074
wolf76
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Tratto da un'intervista di Repubblica al Berluska:

Complimenti presidente, per vincere è importante crederci. E lei ci crede.
"Beh, mia madre mi dice: "Gli italiani sono con te". E io: "mamma, non tutti, un po' più della metà". E lei: "No, tutti. Lo vedo per la strada, me lo dicono". E io: "Guarda mamma che venendo qui uno mi ha visto e ha alzato il dito medio in verticale. Sai che vuol dire?" E lei: "Sì, vuol dire che sei il numero uno"".


L'ho sempre detto che come cabarettista è il NUMERO UNO!!!
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Vecchio 29-03-2005, 17.21.17   #1075
Cecco
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Anche a me grillo piace: lui ovviamente fa satira e giustamente coglie
un aspetto che riesce a graffiare ed a far ridere. Una domanda però: se tangentopoli fosse scoppiata nel 50 o nel 60 o nel 70 anzicchè negli anni 90 potremmo costruire quant'altre squadre di calcio? E chissà se in quella squadra non troveremmo pure qualche sorpresa!
Cecco non è collegato  
Vecchio 29-03-2005, 19.04.07   #1076
Giorgio Drudi
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Anche a me grillo piace: lui ovviamente fa satira e giustamente coglie
un aspetto che riesce a graffiare ed a far ridere. Una domanda però: se tangentopoli fosse scoppiata nel 50 o nel 60 o nel 70 anzicchè negli anni 90 potremmo costruire quant'altre squadre di calcio? E chissà se in quella squadra non troveremmo pure qualche sorpresa!
Già! Impuniti contro Indagati
 
Vecchio 29-03-2005, 23.42.55   #1077
exion
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oh... Sorpresa... Scelli è forzista


E ora come la mettiamo con la tesi del "complotto sinistroide" delle due Simone?

Io lo dicevo che non reggeva quell'ipotesi
 
Vecchio 31-03-2005, 01.54.30   #1078
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Di tutor, di più
CONTRORDINE di ALESSANDRO ROBECCHI

Secondo i nuovi orientamenti della riforma scolastica, le ultime cifre del mercato del lavoro e alcune battute di stampo satirico-economico del professor Brunetta, si può finalmente disegnare la nuova vita media di un ipotetico italiano medio in questo medio livello di merda in cui ci troviamo. Mediamente. 0-5 anni. L'età migliore, e infatti è difficile ricordarla. Mamma deve scegliere se lavorare per pagare il nido o risparmiare sul nido e non lavorare. Ma tu, perso nell'estasi dei tuoi bisogni primari, sembri felice.

6-14 anni. Hai il diritto-dovere di andare a scuola. Non è esattamente un obbligo, è un diritto-dovere, come quello del voto, lo stesso per cui alti prelati e vecchi politici invitano a non andare a votare. Diritto-dovere, da queste parti, è una formula retorica che significa: «fai un po' come cazzo ti pare».

15-18 anni. Scuola-lavoro. Stages. Apprendistato. Una volta lo pagava (poco) l'azienda dopo la scuola. Ora lo paga (niente) l'azienda durante la scuola. Confindustria si dice soddisfatta, chi l'avrebbe mai detto. Chi vigila sul fatto che questa faccenda dell'alternanza scuola-lavoro non sia un barbatrucco per fregarti un paio d'anni di (magro) salario? Vigila il Tutor. Esatto, nel volgere dell'anno che ti fa maggiorenne sei messo così: non hai praticamente più la scuola e non hai ancora un lavoro. Però hai il Tutor. E' il progresso. Coraggio, presto andrai anche a qualche convention. Il Tutor della legge Moratti ha dunque la funzione di inserirti lentamente e senza traumi nel mondo del lavoro. Dovevano chiamarlo Vaselina, ma poi hanno preferito Tutor, è più professionale.

19-24 anni. Il tuo stage è andato molto bene e ti ha dato dei crediti formativi e sei finalmente uscito dal tunnel della scuola. La tua alternanza scuola-lavoro ora è solo lavoro. E' sparito pure il Tutor, ora puoi farti male da solo. Qualche mese in nero, poi potrai godere di tutti i meravigliosi optional della legge Biagi/Maroni. Un anno a termine, uno a progetto, sei mesi a chiamata, di nuovo a termine, di nuovo a progetto e poi sei mesi a spasso, poi di nuovo a progetto eccetera.

25-30 anni. Non hai un vero lavoro, ma tre o quattro pezzettini che messi insieme potrebbero anche assomigliare a un'occupazione, con un salario che equivale a quello che ti chiedono per l'affitto di un monolocale. E' piuttosto seccante. Più seccante ancora che ad ogni momento ti si rinfacci di contrarre i consumi, di non comprare macchine o case, deprimendo così l'economia del paese. Non spendi, il declino è un po' anche colpa tua. Sei proprio uno stronzo.

30-35 anni. Ormai non hai più scuse, sei un adulto. Alla tua età tuo padre aveva già due figli e un lavoro con l'articolo 18 incastonato in oro su una montagna di privilegi comunisti. Alla tua età cominci a pensare di condividere la vita con un amore vero, ti piacerebbe avere dei figli veri e sai che per fare tutto questo ti servirebbe un lavoro vero. Chiedi consiglio alle aziende che fraternamente ti accompagnano nel tuo viaggio da anni, dai tempi del Tutor. E tutte ti esortano paternamente ad aprire una partita iva.

35-40 anni. Ne hai fatta di strada! Non hai un lavoro da almeno quindici anni. Bisogna festeggiare! Ti guardi indietro e sei stato di tutto, hai un curriculum bestiale. Sei stato parasubordinato, occasionale, somministrato, a tempo, a chiamata, a cottimo, a progetto, collaboratore, nonché un paio di volte stagista, un paio di volte borsista e qualche volta persino in contratto formazione-lavoro, per non parlare di quando sei stato co.co.co, co.co.pro. e altre sigle che non ti ricordi, ma che ti hanno permesso di arrancare fino a una vita normale. Secondo i tuoi calcoli al termine della tua avventura lavorativa, tra un quarto di secolo, potrai reclamare una pensione di ventun euro, virgola sessanta.

40-45 anni. Ora sei più che adulto, sei un signore, o una signora, di mezza età con figli, una vita strutturata.

45-50 anni. Finita la pacchia, amico! Ora stai per varcare quella soglia in cui da precario diventi «oggetto di tagli». Come dice il prof. Brunetta bisogna eliminare sprechi e privilegi, certi lussi sovietici tutti luccicanti come la «giungla della cassa integrazione», le pensioni di invalidità, i lavori socialmente utili. Insomma quei minimi air-bag antiurto che ti sono rimasti.
 
Vecchio 31-03-2005, 09.43.21   #1079
exion
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Brunetta... ah ah ah... Brunetta! Uah aha haha!!
 
Vecchio 31-03-2005, 11.44.22   #1080
jedy48
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Di tutor, di più
CONTRORDINE di ALESSANDRO ROBECCHI

Secondo i nuovi orientamenti della riforma scolastica, le ultime cifre del mercato del lavoro e alcune battute di stampo satirico-economico del professor Brunetta, si può finalmente disegnare la nuova vita media di un ipotetico italiano medio in questo medio livello di merda in cui ci troviamo. Mediamente. 0-5 anni. L'età migliore, e infatti è difficile ricordarla. Mamma deve scegliere se lavorare per pagare il nido o risparmiare sul nido e non lavorare. Ma tu, perso nell'estasi dei tuoi bisogni primari, sembri felice.

6-14 anni. Hai il diritto-dovere di andare a scuola. Non è esattamente un obbligo, è un diritto-dovere, come quello del voto, lo stesso per cui alti prelati e vecchi politici invitano a non andare a votare. Diritto-dovere, da queste parti, è una formula retorica che significa: «fai un po' come cazzo ti pare».

15-18 anni. Scuola-lavoro. Stages. Apprendistato. Una volta lo pagava (poco) l'azienda dopo la scuola. Ora lo paga (niente) l'azienda durante la scuola. Confindustria si dice soddisfatta, chi l'avrebbe mai detto. Chi vigila sul fatto che questa faccenda dell'alternanza scuola-lavoro non sia un barbatrucco per fregarti un paio d'anni di (magro) salario? Vigila il Tutor. Esatto, nel volgere dell'anno che ti fa maggiorenne sei messo così: non hai praticamente più la scuola e non hai ancora un lavoro. Però hai il Tutor. E' il progresso. Coraggio, presto andrai anche a qualche convention. Il Tutor della legge Moratti ha dunque la funzione di inserirti lentamente e senza traumi nel mondo del lavoro. Dovevano chiamarlo Vaselina, ma poi hanno preferito Tutor, è più professionale.

19-24 anni. Il tuo stage è andato molto bene e ti ha dato dei crediti formativi e sei finalmente uscito dal tunnel della scuola. La tua alternanza scuola-lavoro ora è solo lavoro. E' sparito pure il Tutor, ora puoi farti male da solo. Qualche mese in nero, poi potrai godere di tutti i meravigliosi optional della legge Biagi/Maroni. Un anno a termine, uno a progetto, sei mesi a chiamata, di nuovo a termine, di nuovo a progetto e poi sei mesi a spasso, poi di nuovo a progetto eccetera.

25-30 anni. Non hai un vero lavoro, ma tre o quattro pezzettini che messi insieme potrebbero anche assomigliare a un'occupazione, con un salario che equivale a quello che ti chiedono per l'affitto di un monolocale. E' piuttosto seccante. Più seccante ancora che ad ogni momento ti si rinfacci di contrarre i consumi, di non comprare macchine o case, deprimendo così l'economia del paese. Non spendi, il declino è un po' anche colpa tua. Sei proprio uno stronzo.

30-35 anni. Ormai non hai più scuse, sei un adulto. Alla tua età tuo padre aveva già due figli e un lavoro con l'articolo 18 incastonato in oro su una montagna di privilegi comunisti. Alla tua età cominci a pensare di condividere la vita con un amore vero, ti piacerebbe avere dei figli veri e sai che per fare tutto questo ti servirebbe un lavoro vero. Chiedi consiglio alle aziende che fraternamente ti accompagnano nel tuo viaggio da anni, dai tempi del Tutor. E tutte ti esortano paternamente ad aprire una partita iva.

35-40 anni. Ne hai fatta di strada! Non hai un lavoro da almeno quindici anni. Bisogna festeggiare! Ti guardi indietro e sei stato di tutto, hai un curriculum bestiale. Sei stato parasubordinato, occasionale, somministrato, a tempo, a chiamata, a cottimo, a progetto, collaboratore, nonché un paio di volte stagista, un paio di volte borsista e qualche volta persino in contratto formazione-lavoro, per non parlare di quando sei stato co.co.co, co.co.pro. e altre sigle che non ti ricordi, ma che ti hanno permesso di arrancare fino a una vita normale. Secondo i tuoi calcoli al termine della tua avventura lavorativa, tra un quarto di secolo, potrai reclamare una pensione di ventun euro, virgola sessanta.

40-45 anni. Ora sei più che adulto, sei un signore, o una signora, di mezza età con figli, una vita strutturata.

45-50 anni. Finita la pacchia, amico! Ora stai per varcare quella soglia in cui da precario diventi «oggetto di tagli». Come dice il prof. Brunetta bisogna eliminare sprechi e privilegi, certi lussi sovietici tutti luccicanti come la «giungla della cassa integrazione», le pensioni di invalidità, i lavori socialmente utili. Insomma quei minimi air-bag antiurto che ti sono rimasti.
ti STRAQUOTO in pieno, hai messo la situazione REALE dell'Italia di come la vogliono le destre
 
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