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15-05-2004, 16.11.45 | #76 |
COM.SUB.IN.
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Non avete idea di quanto mi siano girate le b@lle e non so nemmeno io chi mi abbia trattenuto dal chiamare il 117... Hanno quasi esaurito i metodi per spolpare noi cittadini e ora hanno scoperto che internet potrebbe essere l'eldorado per tasse e balzelli... che arriveranno comunque nonostante la strenua resistenza di tutti noi... |
17-05-2004, 02.42.18 | #77 |
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Come ben sapete la modifica alla camera tra la locuzione "lucro" e "profitto", cioè quella che manda in carcere chiunque scarichi un mp3, è stata proposta dalla Margherita.
E qualcuno si dirà, oddio loro che dell'Ulivo sono un pilastro. Libertà e giustizia ai primi posti? bene bene, se volete sapere cosa pensano di noi, e quali teorie liberiste propongono, datevi una bella letta qui: http://www.perlulivo.it/pipermail/ga.../msg16786.html Qui i 3d della lista con le repliche: http://www.perlulivo.it/pipermail/ga...ads.html#16786 sconcertante Ultima modifica di Gigi75 : 17-05-2004 alle ore 02.56.21 |
17-05-2004, 04.19.10 | #78 |
The Journalist
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Cappato violerà il decreto Urbani
Oggi a Roma l'europarlamentare radicale, in presenza di stampa e forze dell'ordine, procederà alla violazione delle disposizioni del decreto che, come noto, proprio domani potrebbe essere convertito in legge. 17/05/04 - News - Roma - La propria opposizione alle misure repressive delle libertà digitali rappresentate anche dal "Decreto Urbani" si rinnova oggi per l'europarlamentare radicale Marco Cappato, che ha annunciato per le 17 una clamorosa iniziativa di disobbedienza civile. http://punto-informatico.it/p.asp?i=48224 Cappato violerà pubblicamente il decreto che, come noto, si appresta ad essere convertito in legge dal Parlamento italiano martedì 18 maggio. "Il decreto Urbani - ha dichiarato Cappato - rappresenta un tentativo maldestro e pericoloso di coprire con la repressione il ritardo accumulato dalle imprese cinematografiche nel mettere a disposizione in forma legale i contenuti digitali. Ottima iniziativa, speriamo serva a qualcosa... |
18-05-2004, 02.46.41 | #80 |
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faccio il punto.
Domani alle 9.30 al Senato manifestazione contro il dl. alle 10 inizia la discussione che è possibile seguire dal sito del senato via webtv. In queste ultime 48 ore sono successe moltissime cose, tra le quali un possibile compromesso con il ministro. molti di noi però sono diffidenti (me compreso). Su p.i. un articolo che fa il punto dell situazione: http://punto-informatico.it/p.asp?i=48243 Si può seguire la manifestazione via mms, dal cell di beppe caravita che trasmetterà su un url (che domani vi comunico). Per ogni altra info, il punto di riferimento è sempre lì: www.fiorellocortiana.it A domani |
18-05-2004, 03.31.47 | #81 |
The Journalist
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Speriamo bene! In bocca al lupo!
Mantienici informati |
18-05-2004, 12.08.47 | #82 |
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Si discute in senato
per vedere, qui: mms://217.169.108.44/wmtencoder/50142243.wmv foto della manifestazione in diretta, qui: http://tommaso.typepad.com/photos/esperimento_caravita/ per ora discutono gli emendamenti, hanno contingentato i tempi, solo 8 minuti per i verdi! |
18-05-2004, 15.42.00 | #83 |
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La manifestazione è riuscita, non si pensava di portare migliaia di persone, ma appunto una rappresentanza, e così è stato.
per il resto aleggia un po' di pessimismo per il fatto che sopratutto l'opposizione sembra molto debole e con poca volontà di reagire, probabilmente mossa da diversi interessi. Vi riporto il resoconto del dibattito in aula, che riprenderà alle 16.30. (2912) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 marzo 2004, n. 72, recante interventi per contrastare la diffusione telematica abusiva di materiale audiovisivo, nonché a sostegno delle attività cinematografiche e dello spettacolo (Approvato dalla Camera dei deputati) (Relazione orale) PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta antimeridiana del 6 maggio il relatore ha consegnato il testo scritto della relazione orale ed è stata dichiarata aperta la discussione generale. MODICA (DS-U). Lamentando il ricorso alla decretazione d'urgenza e la ristrettezza dei tempi della discussione parlamentare su temi che richiedono una profonda riflessione e su cui è in corso un dibattito internazionale, si sofferma in particolare sulla norma di polizia istitutiva di una nuova forma di reato. Qualificando come tale la semplice immissione in rete di materiale protetto da diritto di autore, al di là delle finalità, si lede la grande potenzialità di circolazione di conoscenza che caratterizza Internet; per tali ragioni occorrerebbe fare riferimento al lucro e non al profitto. CORTIANA (Verdi-U). È disastroso intervenire con provvedimenti coercitivi e di semplificazione che si basano su modelli industriali e commerciali superati e in contrasto con le direttive europee e il contesto tecnologico e normativo internazionale dell'era digitale, che richiede invero un approfondimento su tutta la complessa e straordinaria attività di conoscenza legata ad una rete mondiale di comunicazione; pertanto è da considerare positivamente la disponibilità della maggioranza rispetto alla proposta di istituire una Commissione ministeriale di approfondimento. Anche in funzione di questo e riconoscendo la meritoria competenza del Ministro per l'innovazione tecnologica, si dichiara a sua volta disponibile a modificare la netta opposizione che ha indotto il suo Gruppo a presentare 750 emendamenti, anche grazie all'aiuto del popolo della rete, a dimostrazione delle potenzialità di Internet. ACCIARINI (DS-U). Si associa alle considerazioni critiche in ordine alla velocità con cui il Governo intende legiferare senza un adeguato approfondimento e riconosce i miglioramenti apportati dalla Camera dei deputati rispetto, ad esempio, al riequilibrio tra l'attività giudiziaria e quella di polizia. Tuttavia, non sembra che la volontà di escludere la perseguibilità del semplice scambio di informazioni attraverso Internet senza finalità di lucro sia tradotta normativamente in maniera efficacia; anzi, il ricorso al decreto-legge già fa incorrere il popolo della rete in possibili sanzioni. Inoltre, occorre istituire un tavolo di concertazione per modificare la normativa concernente l'apposizione del contrassegno SIAE. COMPAGNA (UDC). Il Gruppo condivide l'esigenza di un intervento d'urgenza per arrestare la pirateria informatica ai danni dei prodotti dell'ingegno e pertanto sosterrà la sua conversione in legge, ma ne lamenta l'appesantimento con materie estranee, quali l'organizzazione sportiva, i finanziamenti allo spettacolo e le celebrazioni per la conquista del K2, nonché l'impossibilità di apportarvi modifiche vista l'estrema ristrettezza dei residui tempi di conversione; pertanto, cercherà di correggere gli aspetti più carenti con specifici ordini del giorno. Va distinta la vendita abusiva dei prodotti informatici, che è illegale e la cui repressione è totalmente condivisa, dallo scambio di dati senza finalità commerciali, che pur danneggiando gli autori rappresenta uno strumento di libertà e di conoscenza. La materia non va regolamentata attraverso il ricorso a norme speciali, ma applicando ad Internet le disposizioni generali del sistema, che sono le più utili ai fini della prevenzione. Circa le disposizioni in materia sportiva, vi è il rischio che il decreto incentivi la pluralità delle federazioni sportive, mentre lo sport richiede identiche regole, garanzie e modalità di competizione. MONTICONE (Mar-DL-U). Pur riconoscendo la disponibilità del relatore e del Ministro all'accoglimento degli ordini del giorno, resta la critica per la dannosa commistione delle materie contenuta nel provvedimento. Le misure di contrasto all'abusivismo telematico necessitano maggiore ponderazione ed un disegno di legge ordinario, che distingua chiaramente tra il contrasto alla pirateria e lo scambio culturale; al riguardo non è opportuno la modifica apportata dalla Camera che ha sostituito il concetto del lucro a quello di profitto. Sono condivisibili le disposizioni volte ad accelerare i finanziamenti alla cinematografia, anche se andrebbe meglio precisato il criterio dell'interesse culturale e rivista l'operatività della società per azioni appositamente costituita, che appare finalizzata più all'intermediazione che all'agevolazione del finanziamento pubblico. Sono altresì positive le norme che favoriscono la programmazione pluriennale delle fondazioni lirico-sinfoniche, benché resti aperto il problema dell'entità della partecipazione dei privati quale requisito per ottenere i finanziamenti pubblici. Infine, confermando l'astensione del Gruppo, che tuttavia seguirà con attenzione l'atteggiamento del Governo, ritiene che la funzione del CONI andrebbe meglio precisata e le associazioni sportive dilettantistiche distinte chiaramente da quelle con fini di lucro, mentre è opportuno il finanziamento alla celebrazione del cinquantesimo anniversario della conquista del K2, di cui andrebbe sottolineato il valore scientifico. TESSITORE (DS-U). Le norme sul settore dello spettacolo sono effettivamente urgenti al fine di evitare un ulteriore aggravamento della crisi in atto, che potrebbe addirittura pregiudicare la possibilità di un intervento sistematico. E' necessario un ripensamento della normativa che regola l'attività del settore lirico e sinfonico, in particolare affrontando l'aspetto nodale del sostegno di privati all'attività musicale, visto che in particolare gli enti lirici attraversano una grave crisi finanziaria che richiede interventi strutturali. Chiede quindi l'autorizzazione ad allegare il testo integrale dell'intervento (v. Allegato B). PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione generale. ASCIUTTI, relatore. Concorda con le osservazioni formulate negli interventi circa le modifiche apportate all'articolo 1 dalla Camera dei deputati e sulla necessità di regolamentare sistematicamente l'attività su Internet attraverso un disegno di legge ordinario, anche per non restringere i margini di operatività dei provider ed incentivarli a trasferire la loro attività all'estero. Ringrazia quindi gli intervenuti per il positivo contributo fornito all'esame del decreto-legge. |
18-05-2004, 15.42.34 | #84 |
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PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo.
URBANI, ministro per i beni e le attività culturali. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho almeno due ragioni per rivolgermi con gratitudine al Senato nella discussione di questo provvedimento, prima in Commissione e ora in Aula. Com’è a tutti noto, questo provvedimento riguarda quattro campi principali. Con espressione significativa, ancorché impropria della stampa, si è parlato di un "decreto salva cinema, salva musica, salva diritti d’autore, salva dilettanti". Infatti, in tutti questi campi esistono, per volontà non nostra, emergenze che richiedono, data la delicatezza e l’urgenza, di intervenire con uno strumento altrimenti improprio, il decreto-legge, per salvare, è il caso proprio di dirlo, il finanziamento pubblico o il funzionamento di importanti istituzioni operanti in quei campi. L’intervento dei colleghi senatori, prima in Commissione e ora in Aula, ha evidenziato come il punto di maggiore controversia abbia riguardato uno solo di questi quattro campi, quello inerente alle misure di contrasto alla cosiddetta pirateria telematica, che abbiamo introdotto in particolare per quanto riguarda la pirateria cinematografica, ma che poi la Camera ha esteso a tutte le forme dello spettacolo, compresa la musica. Dicevo che ho due ragioni per ringraziare il Senato. In primo luogo, per aver salvato gran parte di queste misure "salva molte cose" e per aver condiviso con noi il ricorso a questo strumento insolito per risolvere tali emergenze. È di grande conforto saperlo, perché ciò non solo legittima la nostra proposta normativa in materia ma consente di far fronte in tempi brevissimi a tale emergenza. In secondo luogo, ringrazio i colleghi senatori anche per le osservazioni critiche che hanno riguardato invece il quarto argomento, cioè quello inerente alle misure di contrasto contro la pirateria telematica. Sono sicuro che il complesso di tali osservazioni ci metterà in grado come Paese di migliorare rapidamente e considerevolmente le prime misure proposte. Come si è evidenziato nel corso del dibattito, sulla materia è in corso esclusivamente una discussione sui mezzi, non sui fini, sui quali siamo tutti d’accordo, compreso lo spirito con il quale progressivamente andremo avanti. Saremo sempre più il Paese europeo che ha dimostrato maggiore coraggio e lungimiranza nel tentare di combattere efficacemente tale fenomeno. Sono consapevole, e nel dibattito in Commissione ne abbiamo dato conto, che essere pionieri in tale campo comporta rischi notevoli, in particolare quello di sperimentare in corpore vili qualche misura, compiendo un atto di coraggio. Occorre pertanto anche l’umiltà di imparare strada facendo per approntare il prima possibile strumenti aggiuntivi in questo campo. Si è parlato, ad esempio, dell'opportunità di creare un gruppo tecnico presso il dipartimento per l'innovazione tecnologica in maniera tale da fare quanto più possibile tesoro delle esperienze vissute al suo interno. Assumo formalmente l'impegno di parlarne con il collega Stanca per attivare nel più breve tempo un gruppo di lavoro tecnico che si muova in quella direzione. Al contempo, a nome del Governo sono estremamente favorevole all'idea di istituire - qualora il Parlamento accedesse a tale possibilità - una Commissione bicamerale con funzioni di studio e monitoraggio sistematico di questo argomento. Ciò perché in questo settore, al di là del fatto che oggi il nostro è Paese pioniere in Europa per il fatto di legiferare in questa materia, le cose cambiano quasi quotidianamente. Cambiano le tecnologie, gli usi e le esperienze tratte dagli usi delle stesse; ma cambiano anche le normative. Sappiamo tutti, ad esempio, che l'esame presso il Parlamento europeo di una direttiva in proposito è in fase avanzata. Ebbene, questa continua evoluzione delle sfide che abbiamo di fronte richiede un monitoraggio sistematico, il più ampio ed apprezzato possibile e, aggiungo, il più sereno possibile dal momento che la legislazione è già di per sé difficile in questo campo. In proposito, sono state fatte alcune citazioni colte che ho molto apprezzato, a cominciare da quella di Popper. Mi permetto di aggiungerne un'altra: tutti i lettori dell'opera di Hayek dedicata ai rapporti tra legge, legislazione e libertà sanno bene quanto sia difficile, al momento di legiferare, salvaguardare in modo ottimale il rispetto della legge e quello della libertà dei soggetti. Si tratta di un settore delicatissimo dove purtroppo è facile sbagliare. Pertanto, dobbiamo legiferare nei limiti in cui la nostra Costituzione ce lo consente con un'attitudine di tipo sperimentale. Dobbiamo saper apprendere dalle esperienze che facciamo. Pertanto, credo che le stesse osservazioni critiche mosse nei confronti dell'iniziativa del Governo possano risultare estremamente utili e possano essere accolte attraverso lo strumento degli ordini del giorno. Al riguardo, tengo a precisare che non considero gli ordini del giorno uno strumento per gli archivi. In questo caso essi rappresentano uno strumento immediato di indirizzo per il legislatore che prima interverrà a correggere eventuali errori (sia quelli noti che quelli che dovessero emergere in un prossimo futuro) meglio sarà. |
18-05-2004, 15.43.12 | #85 |
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La possibilità, onorevoli colleghi, ce l'abbiamo perché tutti sappiamo che in tempi rapidissimi dovremo porre mano al provvedimento annuale recante interventi nel settore dei beni e delle attività culturali, dello spettacolo e dello sport. Si tratta di un appuntamento parlamentare annuale ed è buona prassi utilizzare questo strumento in termini di grande consenso reciproco perché - come è noto - si richiede che possano deliberare le Commissioni in sede legislativa e che quindi possano essere le stesse Commissioni di merito competenti a legiferare. Credo che questo rappresenti il massimo delle garanzie reciproche nel senso che quel decreto si scrive assieme.
Personalmente ritengo consigliabile non solo approvare ordini del giorno condivisi, ma trasfondere il prima possibile il contenuto degli stessi in questo progetto di legge parlamentare che potrebbe rappresentare la sede ottimale sia per gli argomenti che per la rapidità del procedimento con cui tutte queste misure verranno tradotte in legge. È stato ricordato, infatti, che qualche opportuna correzione al testo approvato dalla Camera possa e debba riguardare anche lo stesso campo dello sport, l’ordinamento sportivo in generale e più in particolare i rapporti tra il mondo dilettantistico e il CONI, per la semplice ragione che tutti condividiamo che la certificazione delle attività sportive delle società dilettantistiche debba comunque essere fatta dal CONI per dare unitarietà a tutto ciò che in materia dilettantistica sfocia poi in competizioni sportive a carattere nazionale che rientrano nelle competenze tradizionali del Comitato olimpico e, nel caso italiano, del CONI. Chiedo al Senato il sacrificio di legiferare in un modo che normalmente è da tutti riconosciuto non opportuno, cioè attraverso lo strumento della decretazione di urgenza, nel riconoscimento che alcune materie richiedono un intervento urgente ancorché riconosciuto come imperfetto. Si tratta di imperfezioni che sono compatibili con la natura del provvedimento di urgenza e che non pregiudicano la possibilità del miglioramento a posteriori in tempi brevi. Del resto, anche nel campo della pirateria, per darvi una dimensione del fenomeno, è necessario guardare alle travi e non alle pagliuzze, che sarà possibile eliminare successivamente. Si tenga poi conto del fatto che nel nostro Paese si è evidenziato, di quinquennio in quinquennio, un sostanziale decremento dei trasferimenti pubblici del Fondo unico dello spettacolo in termini reali di valore. Come sapete l’intero FUS ammonta a 1.000 miliardi delle vecchie lire. Mi esprimo ancora in questi termini perché nella contabilità tradizionale la formulazione delle cifre avveniva in lire e dunque mi viene naturale equalizzare le cifre in euro in vecchie lire. Ebbene, la pirateria è stimata dagli operatori del settore dello spettacolo, per ciò che riguarda le minori entrate derivanti dall’evasione dell’IVA, in cifre che si aggirano intorno ai tremila miliardi di lire e, per ciò che riguarda i mancati guadagni degli operatori stessi, in cifre superiori agli ottomila miliardi di lire. Fatto un calcolo netto, a prescindere da tutto ciò che riguarda il trasferimento di file a fini privati tra giovani - e concordo totalmente con quanto è stato detto, per cui auspico che attraverso un ordine del giorno si possa poi trasfondere tale questione nell’ambito del futuro provvedimento legislativo in fase di ipotesi -, che faccia esclusivo riferimento ai furti e alla pirateria intesi in senso delittuoso, classico, di diritto comune, di cui parlava il senatore Compagna, bisogna tener conto delle cifre di cui parlavo. Mille miliardi per il vecchio FUS, mentre l’ordine di grandezza derivante dalla somma tra i danni arrecati all’erario e quelli ai privati è pari a dodicimila miliardi di vecchie lire. Una piaga di questo genere richiede o no un intervento emergenziale? Credo che lo richieda, anzi lo imponga a tutti. Questo naturalmente non lo dico per difendere l’intera formulazione dell’attuale articolo 1, di cui riconosco che una parte cospicua è migliorabile in fretta, ma soltanto per mettere i senatori di fronte a questa non facile scelta: legiferare in termini perfezionistici e lasciare che tutti i problemi del cinema, della musica, dello sport dilettantistico, della pirateria vadano avanti come avviene oggi oppure legiferare in termini emergenziali ma con l’impegno reciproco di rispondere e rimediare alle pagliuzze di cui parlavo prima in tempi molto brevi in maniera tale da innalzare nel contempo le dighe nei confronti di queste autentiche calamità. Consentitemi di concludere l’intervento con una piccola battuta. Nel corso del dibattito, parlando di musica e in particolare della difficile situazione nella quale si trovano non da oggi le fondazioni lirico-sinfoniche (situazione che richiede un intervento d’urgenza), ho notato sia in Commissione - risulta dai resoconti - sia oggi in questa sede che quasi tutti i colleghi siano incorsi in un lapsus freudiano molto simpatico. Molti senatori non hanno parlato di fondazioni lirico-sinfoniche bensì di enti lirico-sinfonici. In sostanza, hanno usato la vecchia dizione, quella esistente prima della legge di riforma. Ciò è indicativo del fatto che riconoscono che la trasformazione da enti a fondazioni non ha francamente comportato grossi mutamenti per quanto riguarda gli antichi problemi strutturali. È contro detti antichi problemi strutturali che si giustifica il ricorso ad un decreto-legge. Vi assicuro che anche il Governo ne avrebbe fatto volentieri a meno. Non è questo il modo migliore per procedere. In un sistema bicamerale poi, all’emergenza del legislatore si aggiunge inevitabilmente anche quella dei legislatori frettolosi, data la natura dello strumento, degli altri settori. La conclusione è che qualche pagliuzza viene fuori. Tuttavia, con il conforto delle vostre osservazioni e soprattutto dell’impegno ad usare uno strumento - se mi permettete - a quattro mani come quello che ho evocato prima, credo sia possibile non solo salvare le questioni per le quali il decreto in esame è stato concepito, ma anche effettuare una rapida correzione delle non poche pagliuzze esistenti messe utilmente in evidenza, grazie al controllo del Senato, per il nostro Paese. PRESIDENTE. Rinvio il seguito della discussione del disegno di legge in titolo ad altra seduta. Per il resoconto stenografico qui Personalmente sono deluso dal discorso di Cortiana, molto poco incisivo e molto soporifero. Vedremo come andrà A dopo bYe Ultima modifica di Gigi75 : 18-05-2004 alle ore 16.13.09 |
18-05-2004, 21.20.28 | #87 |
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Speriamo lo siano davvero.
Facci sapere anche i motivi della tua delusione. Ciao |
19-05-2004, 10.47.30 | #89 |
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in poche parole siamo tutti nella ... mXXXX ? sigh sigh....
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19-05-2004, 10.48.54 | #90 |
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E' passata
http://www.senato.it/bgt/ShowDoc.asp...odo=PRODUZIONE 1) Se non ho capito male è rimasto l'obbligo per i gestori di segnalare le infrazioni. 2) Cosa si può ancora scaricare, un freeware su un sito estero privo di questi avvisi, è legalmente scaricabile? 3) Come scrivevano ieri su Mediavideo c'è veramente questa divisione frà chi scarica a scopo di lucro e chi scarica a livello "dilettantistico" , e chi decide quando si supera questo confine. Insomma il solito pasticcio all'italiana, si colpiranno o si spaventeranno le piccole "pagliuzze" (come le ha definite il ministro) e i grossi continueranno a fare tutto come prima. Prepariamoci a tante disdette delle linee adsl.
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