Quando vi danno la carne, come reagite ?

[Stalker]

No. Non si tratta di che faccia fate quando dovete pagare il conto dal macellaio.
Ho usato volutamente una espressione gergale veneziana (questa sì solo locale) sinonimo di cazziata.

Raccontate nella vostra vita quante cazziate vi siete beccati. Come state dopo ?
Parlo di quelle serie. Non di rimproveri banali di quano commettete un errore e dopo qualche minuto non se ne ricorda più nessuno.
Io, per fortuna, più di tante non ne ho beccate. Una volta al lavoro, qualcuna quando ero in tesi....
Al lavoro una volta mi sono preso una sgridata perchè il mio direttore (ma forse l'ho pure raccontato sul forum) credeva che io lo avessi "saltato" su una cosa... Ma era una storiaccia di inimicizie tra il direttore e il responsabile qualità. Io lavoravo per il responsabile qualità ma nello stesso tempo dovevo render conto al direttore... E siccome i due si odiavano io ero tra due fuochi... Storia triste. Quella volta sono rimasto un po' scosso. Fa male, ovviamente, ricevere le ire di qualcuno. Nello stesso tempo però bisogna rendersi conto che chi riceve il cazziatone è solo una immagine di te stesso. Si tenderebbe a fare l'errore di sentirsi coinvolti fin nelle più profonde pieghe esistenziali da simili scenate...mentre invece è solo un gioco delle parti: il capo che sgrida il sottoposto.
All'università invece avevo a che fare con dei figli di... sia come assistente che come professore... Bastava un niente per ricevere occhiate di fuoco e parole taglienti....
Sono episodi che comunque ricordi. Purtroppo.

Ma servono a qualcosa ? Può essere un modo per migliorarsi oppure chi ti sgrida non ha capito una mazza di come sei e come devi essere preso per tirare fuori il meglio da te ?

Tante, tante, tante....feroci e serie purtroppo...ma mi bastano due giorni per dimenticare.

[Dark!]

Odio essere cazziato. Faccio di tutto per evitarlo. Se sbaglio, cerco di insabbiare. Se mi beccano mi giustifico. Se proprio non posso salvarmi, sono il primo a calarmi le brache per ricevere le frustate Ma che siano veloci, però. Le conseguenze non si devono trascinare a lungo.


Dark!

[Stalker]

Originariamente inviato da Dark!
Se sbaglio, cerco di insabbiare.

Sì ma dopo è peggio... Forse è meglio avere il coraggio di ammettere subito l'errore e prepararsi alla giusta punizione.... Però ci vuole coraggio.

[TyDany]

Se me la merito me ne sto zitto con le orecchie basse, subisco, mi maledico e cerco un sistema per rimediare... se non me la merito faccio il diavolo a quattro dimostrando le mie ragioni

[Dark!]

Originariamente inviato da Stalker


Però ci vuole coraggio.

Giusto questo mi manca

Cmq, guarda la sign e capirai come la penso


Ciao Stalker
Dark!

[Doomboy]

Se ho sbagliato, ed il "cazziatone" me lo merito, faccio cenere sul capo, e vedo di rimediare, come dice anche Ty. In più faccio tesoro dell'esperienza.

Ma se per caso sò di avere ragione, ahhh lì non guardo in faccia nessuno e rendo pan per focaccia. Specie se il tono con cui mi ci si rivolge è arrogante o spocchioso, lì diventa uno spettacolo per chi è intorno.

Certo, se c'ho ragione, ma l'altro ha il crick in mano...

Originariamente inviato da TyDany
Se me la merito me ne sto zitto con le orecchie basse, subisco, mi maledico )

Questo mai! Controbatto sempre, anche se ho torto...e se si tratta di un mio amico che mi fa una mega cazziata, con me ha chiuso...è capitato già alcune volte.

[Stalker]

Butto là una provocazione: ma è "giusto" essere sgridati ? Non è un modo, diciamo, arcaico di stabilire un rapporto tra due esseri umani ? Che diritto ha l'altro di prendersi questa libertà, di farci questa, che in fin dei conti, è una violenza. Cosa vuole ottenere da noi ? Semplice. Noi, ricordandoci dell'umiliazione subita nel momento della sgridata, stiamo attenti a non ricommettere l'errore.
Secondo me esiste un modo meno arcaico che fa leva sul cervello delle persone.
Come quando si era bambini. Essere educati a schiaffi può servire o non servire. E' comunque una forma di violenza. Essere educati alla responsabilità delle proprie azioni è un atteggiamento più maturo.

Se io sbaglio a scrivere un rapporto di una analisi sarà più efficace un capo che mi dice, con tono fermo ma calmo:
"Il suo errore mi può causare delle lamentele da parte del cliente xyz"
piuttosto che:
"Lei è un cretino ! Controlli i rapporti prima di portarmeli !!!"

Insomma, capire l'importanza delle proprie azioni nel tutto di una realtà lavorativa come nella vita aiuta a dare maggiore valore alle azioni stesse e quindi, ad averne più cura.
No ?

[Sabba]

bravo stalker!!! d'accordo in pieno!!!
e poi chi sa fare il capo davvero, non tratta chi gli sta intorno da subalterni, insultandoli quando sbagliano sapendo che non risponderanno perché non possono permettersi di perdere il lavoro! Un vero capo secondo me si circonda di collaboratori, non di schiavi!!!
Ma so benissimo che in Italia non esiste una cultura d'impresa (nella maggioparte dei casi) degna di questo nome! Son tutti dei cialtroni improvvisati!!!

P.S: Scusate la mia sfuriata!!! ma ne ho visti tanti così in giro con il mio lavoro!

Originariamente inviato da Stalker
Butto là una provocazione: ma è "giusto" essere sgridati ? Non è un modo, diciamo, arcaico di stabilire un rapporto tra due esseri umani ? Che diritto ha l'altro di prendersi questa libertà, di farci questa, che in fin dei conti, è una violenza. Cosa vuole ottenere da noi ? Semplice. Noi, ricordandoci dell'umiliazione subita nel momento della sgridata, stiamo attenti a non ricommettere l'errore.
Secondo me esiste un modo meno arcaico che fa leva sul cervello delle persone.
Come quando si era bambini. Essere educati a schiaffi può servire o non servire. E' comunque una forma di violenza. Essere educati alla responsabilità delle proprie azioni è un atteggiamento più maturo.

Se io sbaglio a scrivere un rapporto di una analisi sarà più efficace un capo che mi dice, con tono fermo ma calmo:
"Il suo errore mi può causare delle lamentele da parte del cliente xyz"
piuttosto che:
"Lei è un cretino ! Controlli i rapporti prima di portarmeli !!!"

Insomma, capire l'importanza delle proprie azioni nel tutto di una realtà lavorativa come nella vita aiuta a dare maggiore valore alle azioni stesse e quindi, ad averne più cura.
No ?

(Y)

[JMass]

Originariamente inviato da Sabba
bravo stalker!!! d'accordo in pieno!!!
e poi chi sa fare il capo davvero, non tratta chi gli sta intorno da subalterni, insultandoli quando sbagliano sapendo che non risponderanno perché non possono permettersi di perdere il lavoro! Un vero capo secondo me si circonda di collaboratori, non di schiavi!!!
Ma so benissimo che in Italia non esiste una cultura d'impresa (nella maggioparte dei casi) degna di questo nome! Son tutti dei cialtroni improvvisati!!!

(Y)
Del resto non si dice (e per esperienza credo sia vero) che le persone salgono di grado finchè non occupano un posto per cui sono incompetenti? Se ho un minimo di ragione reagisco come un cobra ferito, la miglior difesa è l'attacco. :anger:

P.S: Scusate la mia sfuriata!!! ma ne ho visti tanti così in giro con il mio lavoro!

A chi lo dici! (purtroppo ce ne sono dovunque).

[skizzo]

(Y) Sabba.

Ma quello che dici è vero anche in senso lato...anche a scuola...il capo-professore dovrebbe stimolare invece che insultare...e invece!

In tutti gli ambiti, a scuola, in famiglia, nel lavoro, per strada, il modo peggiore per ottenere qualcosa è umiliare chi ci sta di fronte...purtroppo chi se lo può permettere spesso non ha abbastanza cervello per capire che non fa altro che peggiorare la situazione...

Ma ci sono anche atteggiamenti ancora più spregevoli...

[Stalker]

Originariamente inviato da skizzo
(Y) Sabba.
Ma ci sono anche atteggiamenti ancora più spregevoli...

Tipo ?

[skizzo]

Tipo...però vado nello specifico:

Un direttore di collegio che insulta (solo in pubblico) il segretario/amministratore dello stesso collegio davanti a 200 universitari solo per dimostrare che è lui (il direttore) che sa gestire la struttura, mentre l'altro è completamente inutile.

Questo tutti i giorni, nel momento in cui più studenti possibili possono vedere la scena.

(e il direttore è un prete! )

C'è di peggio?