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Vecchio 17-04-2006, 14.19.49   #1
lucabis
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lucabis promette bene
Il nemico Fritz

Ciao a tutti e buona pasuqa ho trovato questo articolo, su l'espresso, e penso sia una cosa grave a quello che andremo incontro per questo fatelo girare in modo che più persone possibili sappiano la verità. (ho diviso l'articolo in due pagine perche non entrava come spazio ma era troppo importante per tagliarlo)
Ecco l'articolo:
Il nemico Fritz.
Si chiama Fritz, un nome divertente, ma non fidatevi: non è un amico. E’ un chip che da qualche mese viene inserito in diversi computer portatili, ma in futuro potrebbe essere piazzato anche nei telefonini, nei lettori mp3 e in tanti altri attrezzi hi-tech.
Il suo fine? Ufficialmente, aiuta la sicurezza informatica. Consente al computer una maggiore protezione, ad esempio dai virus e dagli hacker. Ma forse può invadere la libertà e la privacy degli internauti. Infatti dietro a Fritz c’è il progetto Trusted Computing, a cui lavorano molti colossi dell’informatica, come Microsoft, Amd, Sony, Ibm, Hp, Apple e Intel. Da quando in rete si è iniziato a parlare di questo argomento, si è scatenata una mezza rivolta, in nome della libertà di navigazione e contro il rischio di monitoraggio da parte dei produttori di software e hardware. Tra i più accesi oppositori del progetto c’è un nome simbolo per il popolo del Web: quello di Richard Stallman, 53 anni, guru dell’informatica dai tempi in cui stava al Mit, e padre del Free Software.
Lo abbiamo intervistato.
Perché la rete si ribella al progetto Trusted Computing?
<<Premessa: smettiamo di chiamarlo computing “trusted”, “fidato”. Questo nome è fuorviante e viene usato dall’industria per convincerci che il TC sia una cosa buona, la soluzione definitiva ai problemi di sicurezza informatica. Il chip Fritz, infatti, sfrutta la crittografia in modo che l’utente possa eseguire solo quei file e programmi considerati “affidabili”. Ma considerati tali da chi? Dall’ industria stessa. Sono loro a decidere per noi, a permetterci o a impedirci di usare certi file. Oppure a decidere che con certi file siano possibili solo alcune azioni (la copia, la lettura, l’invio tramite e-mail …) e altre no. Per questo motivo io lo chiamo “treacherous computing”, computing proditorio. E’ una cospirazione, vuole cambiare il modo di funzionare dei futuri computer, così che il proprietario non possa più controllarli>>.
Quando diventerà realtà Fritz?
<<Penso nel 2008, con il Service pack 2 cioè la seconda espansione di Windows Vista, il nuovo sistema operativo Microsoft. Sarà il primo a supportare appieno le funzioni del Fritz e di alcune sue estensioni già previste dai produttori>>.
Ma in questo modo si fanno gli interessi di chi?
<<sospetto che il TC sia soprattutto un favore fatto alle major della discografia e dei film. Se il chip Fritz fa funzionare solo i file che sono identificati come affidabili e rifiuta a priori gli altri, non sarà possibile usare versioni pirata di canzoni farne una copia su cd o condividerli con altre persone via Internet. Perché questi file non saranno dotati del “passaporto” adatto per superare la frontiera del Fritz. Insomma, l’arma finale contro la pirateria, ma in spregio dei diritti legali degli utenti. Così facendo, l’industria viola anche il diritto, riconosciuto dalle leggi sul copyright, per l’acquirente di fare una copia personale di sicurezza dei propri film e album. Potrai fare solo le azioni previste da chi ha distribuito quel prodotto. Che accade se quei file contengono lavori che tu stesso hai creato? Potrai accedervi solo attraverso i programmi autorizzati dall’industria. Che ha deciso di tradire gli utenti, sottraendo loro la libertà di usare i mezzi informatici e consegnandoli nelle mani di chi produce hardware, software, film, musica>>.
Anche Howard Rheingold, autore del libro “smart Mobs”, cita il fenomeno come una sorta di cospirazione di Hollywood. Però finora abbiamo parlato di diritti dei consumatori. Fritz può anche minacciare la libertà in senso più generale, della società e dei cittadini?
<<Si, perché tanto più la società dipende dai computer, quanto più questi ultimi operano su ogni genere di libertà. Se un’organizzazione controlla tutti i computer può intervenire, in potenza, su tutto ciò che le persone fanno con i computer. Al contrario, gli utenti perdono progressivamente la capacità di controllare i propri prodotti e azioni. La società diventa meno libera, la democrazia più a rischio>>.
Può fare qualche esempio concreto?
<<Per esempio, la possibilità di analizzare a distanza quello che fa l’utente (le caratteristiche del computer, i siti visitati, quali programmi sono installati …) e di identificarlo in modo univoco nella Rete>>.
Com’è possibile?
<<Fritz può obbligare il computer a inviare informazioni personali dell’utente a un server remoto, gestito da chi ha prodotto l’hardware o il sistema operativo. Senza che l’utente possa fare nulla per impedirlo. Immaginiamo che io scriva un documento digitale dove riporto alcune mie scoperte sulle attività illegali della Cia. Voglio diffonderlo tramite e-mail. Ho fatto l’errore però di usare Office World; in automatico può partire quindi una comunicazione con i server di Microsoft, che possono identificare me e tramite una ricerca di parole chiave, anche individuare il mio documento come pericoloso. Mi possono impedire di diffonderlo e segnalare alla Cia l’indirizzo dove mi connetto. Il tutto può incoraggiare una nuova forma di fascismo: il fascismo informatico. La privacy è importante: in Cina hanno potuto arrestare blogger dissidenti solo perché il governo li ha identificati su internet, con la complicità di provider e aziende anche americane, come YAHOO!. Il sistema fornisce uno strumento di controllo sugli individui. Non solo: se la gente si sentirà spata in quello che fa al computer, comincerà ad autocensurarsi. Avrà paura di pensare liberamente, come nelle dittature>>.
Se il pericolo è davvero questo, perché fuori dai blog ed alla Rete se ne parla così poco?
<<Il problema rischia di sfuggire all’attenzione del grande pubblico perché ha una base tecnica che solo pochi riescono a capire. Ma che coinvolge la vita di tutti, informatici e non. I creatori di Fritz sono stati bravi, poi, a nascondere la cosa come una protezione contro virus e pirati informatici. Ma già esistono sistemi in grado di difenderci contro queste minacce senza ledere la nostra libertà! Alla fine, avevano ragione gli hippies degli anni Sessanta …>>.
In che senso?
<<Nel ’68 qualcuno diceva: attenzione, i computer sono pericolosi. Io e altri ci mettevamo a ridere, ma adesso capisco che avevano ragione loro. All’epoca non c’era pericolo; adesso, con Fritz, sì. I computer possono essere strumenti di liberazione delle persone e delle idee, ma rischiano di diventare organo di tirannia. Si rischia di andare verso un controllo centralizzato della società tramite i computer. Credo che a questo punto, ad esempio, bisognerebbe bandire le urne elettroniche, che già adesso sono del tutto inaffidabili. Nelle elezioni del 2004, la stampa americana ha segnalato bug nei computer usati in alcuni Stati. Per esempio: in Indiana, un paese a prevalenza democratica. Hanno fatto sparire circa 50 mila voti. A Columbus, Ohio, un altro bug da dato 3,893 voti extra a Bush. In Nebraska sono risultati più voti che votanti. Nelle elezioni del 2000, i computer hanno cancellato molti voti per un errore di omonimia: erano di persone che avevano lo stesso nome di condannati per reati gravi. Erano soprattutto neri, che spesso hanno nomi uguali … E i neri sono in prevalenza democratici. La conta dei voti non andrebbe mai fatta al computer, sono strumenti troppo manipolabili>>.

Ultima modifica di Flying Luka : 17-04-2006 alle ore 15.20.23
lucabis non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 17-04-2006, 14.20.52   #2
lucabis
Newbie
 
Registrato: 13-05-2005
Messaggi: 23
lucabis promette bene
Il nemico Fritz pag2

La continuazione:

SOTTO CONTROLLO.

La sicurezza: Il cuore del progetto Trusted Computing è il chip crittografico Fritz presente nelle schede madri del computer. Grazie a questo processore, dicono le aziende che stanno dietro al progetto, i nostri computer saranno più “sicuri”. E’ sul significato di questa “sicurezza”, tuttavia, che si discute parecchio. Secondo gli oppositori del progetto, come la Free Software Foundation (www.gnu.org/) e il gruppo No1984 (www.no1984.org), di fatto si produrrà un controllo molto più stretto da parte dei produttori di software sulle possibilità di usare Internet e il pc.

La libertà: Ad esempio, sarà molto più difficile ascoltare musica e guardare video non acquistati regolarmente dalle major; sarà quasi impossibile far girare sul pc software che non siano quelli messi in vendita dalle corporation; sarà estremamente complesso passare da un software proprietario come Office a uno diverso (come Open Office), e così via. Una spiegazione completa degli effetti del Trusted Computing e delle ragioni che hanno spinto le multinazionali dell’informatica a progettarlo si trova (in italiano) al sito www.complessita.it/tcpa/. Da leggere anche la pagina sul tema di Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Trusted_computing).

Le barriere: Stanno quindi per nascere architetture software o hardware che estenderanno le funzioni del chip, aggiungendone altre più invadenti per la privacy. Rafforzeranno la tutela del diritto d’autore, ma non solo. Microsoft NGSCB (Next-Generation Secure Computing Base) è per esempio un’architettura software che sarà lanciata per la prima volta, molto probabilmente con il Service pack 2 di Windows Vista (si prevede nel 2008), il nuovo sistema operativo Microsoft. Renderà operativo Fritz e alcune delle sue espansioni.

La privacy: Intel LaGrande è invece una soluzione TC in via di sviluppo, sarà presente nei nuovi processori Intel. Tra le funzioni già note, la più contestata è quella di Attestation: permette di esaminare a distanza le caratteristiche del computer usato. Hardware, sistema operativo, programmi saranno vagliati e giudicati affidabili oppure no da LaGrande. Chi critica questo sistema fa notare che è una violazione della privacy, per due ragioni. Permette a un estraneo di conoscere la struttura della nostra macchina (senza che noi possiamo evitarlo) e ci identifica come proprietari del sistema. Così, qualunque cosa facciamo con il nostro computer, ci potrebbe sempre essere una traccia che conduce a noi, a mo’ di impronte digitali.

Apple: Anche i nuovi computer Apple Macintosh, basati su architettura Intel, montano un chip Fritz che impedisce di installare il sistema operativo Mac Os X su normali pc. Apple, per rispetto degli utenti, ha scelto però di integrare in modo parziale questa protezione, cosicché qualcuno è riuscito a installare Mac Os X su pc. Non sarebbe stato possibile se Apple si fosse servita di tutti gli strumenti mesi a disposizione dal TC, anche di quelli considerati più lesivi della privacy, che identificano in modo univoco i chip Fritz installati. L’hardware e il software Apple sono in teoria già pronti a supportare tutte le funzioni del TC; non lo fanno solo per via di una scelta di Apple.

Amd Presidio: L’Amd Presidio è invece un’architettura hardware che arriverà nel 2006, all’interno dei nuovi processori Athlon 64. Amd, che al mondo è il secondo produttore di processori dopo Intel, dice soltanto che Presidio supporterà Trusted Computing e avrà finalità di sicurezza. Per ragioni di compatibilità tecnica, è inevitabile che Amd Presidio funzioni in modo simile a Intel LaGrande.

I telefonini: Il Trusted Computing, infine, può arrivare anche sui telefonini. I principali produttori di cellulari (Nokia, Motorola, Samsung) se ne stanno già occupando. I primi prodotti dovrebbero giungere sul mercato nel 2006, secondo il TC Group. Altre aziende porteranno il Trusted Computing negli hard disk e nelle memorie flash. SanDisk ha già lanciato le prime memorie flash dotate di Drm integrato (Digital right management, funzioni che gestiscono e proteggono il diritto d’autore).
lucabis non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 18-04-2006, 18.39.48   #3
UG0_BOSS
Young Promise
 
Registrato: 04-02-2006
Messaggi: 2.114
UG0_BOSS promette bene
mmm.. è già un po' che se ne sente parlare... se continua così io mi terrò ben stretto il mio windows xp

<OT>wow! 100° post... sono un senior member!</OT>
UG0_BOSS non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 18-04-2006, 21.13.21   #4
sergreg
Senior Member
 
L'avatar di sergreg
 
Registrato: 17-04-2001
Messaggi: 413
sergreg promette bene
se non erro è la continuazione del progetto palladium di cui si parlava un paio di anni fa...
Anche io vorrei tenermi il mio win xp ma quando non avrò più il supporto per il mio SO ed il mio software sarò costretto a passare a vista dato che linux non è una soluzione professionalmente praticabile (almeno per me ed almeno per ora.. )

Ciao
___________________________________

.:WinTricks Italian Team:.
sergreg non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 18-04-2006, 21.19.57   #5
UG0_BOSS
Young Promise
 
Registrato: 04-02-2006
Messaggi: 2.114
UG0_BOSS promette bene
purtroppo hai ragione... per informarsi si può visitare http://www.no1984.org
UG0_BOSS non è collegato   Rispondi citando
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