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06-12-2004, 21.43.59 | #811 | |
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Registrato: 03-04-2002
Loc.: Stranger in a strange land
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no era riferito alla buffonata che ho letto sopra.....
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"Woe to you Oh Earth and Sea... for the Devil sends the beast with wrath because he knows the time is short. Let him who hath understanding reckon the number of the beast, for it is a human number its number is six hundred and sixty six. " |
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06-12-2004, 21.47.50 | #812 | |
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Se cambi idea, ci rimango male! Poi mi devo tenere il senso di colpa per il resto dei miei giorni |
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06-12-2004, 21.48.15 | #813 | |
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Loc.: Lodi
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L'ignorante parla a vanvera, l'intelligente parla al momento opportuno, il saggio parla solo se è interpellato, il fesso parla sempre! |
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06-12-2004, 21.53.41 | #814 | |
Il re di bastoni
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Loc.: Milàn
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solo che..se la situazione degenererà mai, di sicuro NON me ne starò con le mani in mano!!
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Un giorno in cui voleva fare il cattivo, Mister Coniglietto sbirciò oltre la siepe e vide che l'orto del Contadino Fred era pieno di lattuga fresca e verde; Mister Coniglietto, invece, non era pieno di lattuga per niente. E ciò gli parve un'ingiustizia. Sono un Vampiro! I am a Vampire! |
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06-12-2004, 21.55.57 | #815 | |
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piuttosto prenditene uno anche tu... toh guarda, te ne regalo pure una scatola |
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06-12-2004, 22.24.27 | #816 |
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Loc.: BARI Beach
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exion, comunque adesso a parte tutto, voglio dire: il tuo discorso, ne converrai, non contempla il fattore omogeneità che non è cosa da poco.
i fenomeni migratori che hai citato erano omogenei riguardo a cultura, religione, storia etc..quello attuale non lo è...almeno su questo sarai d'accordo.
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sommelier di emozioni |
06-12-2004, 22.26.05 | #817 | |
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ok, il post è il mio, scusate, non si è sloggato il succhions |
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06-12-2004, 22.34.03 | #818 | |
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I loro genitori o comunque i loro nonni erano cittadini francesi al tempo delle colonie. Molti di loro erano alla testa delle colonne di carri armati che liberavano le città francesi nel '44. Conoscono moderatamente bene il funzionamento dello stato francese, perché a parte l'ordinamento democratico, il grosso delle infrastrutture statali nord-africane ha mantenuto l'impostazione data loro dalla terza repubblica francese. Lo stesso discorso si potrebbe fare con gli albanesi e l'Italia, anche se lì la conoscenza della lingua è data più dalle parabole satellitari che dal colonialismo. Però è chiaro che il periodo "italiano" in Albania ha lasciato sempre qualche traccia nelle coscienze delle persone. I polacchi che sbarcavano a Ellis Island nel 1900 invece non sapevano neanche come fare capire ai doganieri che gli accoglievano che venivano dalla Polonia. C'era uniformità culturale nell'America di inizio '900 tra un Bostoniano e uno scozzese, tra un abitante di New Orleans e un parigino, ma si ferma lì la cosa. La caratteristica dell'America era ed è ancora proprio la capacità di uniformare ciò che uniforme non è. |
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06-12-2004, 22.37.25 | #819 | |
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06-12-2004, 22.42.16 | #820 |
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exion ce l'hai presente un muro di gomma???? ecco, addosso a te rimbalzo di più...
non parlo della lingua, ma di background culturale. non parlo di uniformità, ma di omogeneità. eddai su, e fallo 'no sforzo, noooo???!!! p.s.: no, è che succhione stà postando da quello che una volta era il MIO pc |
06-12-2004, 22.51.36 | #821 | |
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Che background culturale comune potevano avere un operaio specializzato di Chicago e un bracciante agricolo siciliano nel 1880? O ancora nel 1990? O ancora nel 1920? Mi chiederei persino oggi che background culturale comune potrebbe avere un contandino calabro con un coltivatore diretto del Maine. Nella seconda metà dell'Ottocento gli Stati Uniti erano già una democrazia rappresentativa matura e estremamente complessa, di fede principalmente protestante, di lingua inglese, fortemente industrializzata, e in pieno "boom" dell'acciaio. Nello stesso periodo, l'Italia era una monarchia appena nata, culturalmente frammentata, senza traccia alcuna di democrazia reappresentativa compiuta, essenzialmente rurale fatta eccezione per il Piemonte, di lingua italiana ma solo sulla carta poiché si parlavano solo i dialetti regionali, di fede cattolica, con al sud residui ancora fortissimi del sistema feudale borbonico. Dove è questo punto in comune? Le radici cristiane dell'Europa? Glie ne fregava assai a un americano del XIX secolo delle radici cristiane dell'Europa |
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07-12-2004, 09.19.36 | #822 | |
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background culturale... pensi davvero di poter dire lo stesso oggi degli immigrati di fede musulmana? (mò te faccio rimbalzà un pò io ) |
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08-12-2004, 03.55.59 | #823 | |
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Per mia innata tendenza al quieto vivere, odio e malsopporto chi pretende di costringere un genere di esseri viventi alla sottomissione verso l'altro. Basta con luoghi comuni come "ma noi cristiani eravamo peggio". E probabilmente è vero. Ma per fortuna la maggiorparte dei cristiani sono rimasti "peggio" sulla carta. Ora "qualcuno"(uno a caso... carletto), cercherà, ignorando i miei posts, di dimostrare che le risse le fanno anche gli italiani. Io non crederò mai che gli italiani si comportino così in terra d'altri, a prescindere dal fatto che spiritualmente è l'uomo che appartiene alla terra. Qui si parla di politiche di stato, politiche di espansionismo.. ecc. Io continuo ad insistere sul fatto che deve passare ancora del tempo perché i musulmani, alcuni gruppi di religione ebraica e altri ancora, raggiungano quel "senso d'indipendenza" dalle assurdità accecanti di alcuni dogmi, rispetto ai cristiani moderni. |
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14-12-2004, 10.55.47 | #824 |
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Una trilogia di Oriana Fallaci
Milano, 13 dicembre 2004 - Riuniti in un cofanetto intitolato 'La Trilogia di Oriana Fallaci', nonchè aggiornati e ampliati da numerosi brani e lunghi inserti che li rinnovano e li arricchiscono, tornano in libreria le tre opere che negli ultimi tre anni hanno costituito il fenomeno più clamoroso e ineguagliato nella storia della nostra editoria. Vale a dire: 'La Rabbia e l'Orgoglio' , 'La Forza della Ragione', 'Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci' ora modificato in 'Oriana Fallaci intervista si stessa'.
Soltanto in Italia i tre volumi sono stati venduti in un milione di copie ciascuno. All'estero, dove sono stati tradotti in oltre 20 lingue, si è registrato un successo che supera anche quello delle altre opere della scrittrice e giornalista fiorentina. Rizzoli International manda in libreria il cofanetto al prezzo di 30 euro. La grande novità è proprio il terzo libro, cio è 'Oriana Fallaci intervista si stessa'. A parte i numerosi inserti, infatti, a quest'ultimo la Fallaci ha aggiunto un sorprendente post-scriptum che in realtà è un quarto libro. Non a caso ha un suo titolo, 'L'Apocalisse', come l'Apocalisse dell'evangelista Giovanni. Al contrario dell'evangelista Giovanni che basa la sua profezia su allegorie e metafore e enigmi, Oriana Fallaci vi parla di realtà molto precise e delinea il ritratto di un Occidente rassegnato e indifeso che rischia di andare in frantumi.Basti pensare all'inaspettata rivelazione del fortuito incontro con il giovane Bin Laden a Beirut nei primi anni Ottanta, o al suo giudizio sulle adozioni-gay concesse dal primo ministro spagnolo Zapatero, alla sua interpretazione sulla vittoria elettorale di Bush, all'agonia di Re Mida ossia di Arafat. E' proprio con «L'Apocalisse» che, sempre intervistando si stessa, con il consueto coraggio Oriana Fallaci completa e conclude la sua Trilogia. In realtà una Quadrilogia,visto che si tratta praticamente di un quarto libro di oltre 100 pagine. 'La Rizzoli International' è fiera di offrire al grande pubblico di Oriana Fallaci questo suo triplice anzi quadruplice lavoro. 'Un lavoro che ha risvegliato e risveglia tante coscienze', afferma una nota dell'editore.
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L'ignorante parla a vanvera, l'intelligente parla al momento opportuno, il saggio parla solo se è interpellato, il fesso parla sempre! |
14-12-2004, 15.50.09 | #825 |
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grazie Flying, non lo sapevo...ci farò + di un pensierino (Y)
ecco la grande apertura mentale degli integralisti: Incinta di un italiano, aggredita Torino, marocchina fatta abortire Una storia agghiacciante arriva da Torino, dalla Torino della casbah di porta Palazzo. Vittima una donna marocchina punita perché aspettava un figlio da un italiano. Soumaya, 22 anni, è stata aggredita da quattro arabi integralisti, mentre faceva la spesa. A causa del raid punitivo, organizzato dall'ex marito, Soumaya ha perso il bimbo che portava in grembo. Un marocchino di 21 anni è stato arrestato ma ora la donna vive nel terrore. La vicenda, raccontata dal quotidiano Libero, si è consumata una mattina di maggio. Soumaya esce di casa per andare al mercato, quando viene aggredita per strada. Quattro uomini la palpeggiano, la malmenano e la insultano. Lei alla fine riesce a scappare e a chiamare la polizia. Un uomo viene arrestato, lei soccorsa, ma troppo tardi. Lo spavento, lo choc è stato troppo forte: perde il bambino. Era all'ottava settimana di gravidanza. La "colpa" di questa 22enne è quella di indossare la minigonna e di non portare il velo nero, di vivere come un'occidentale e di essersi innamorata di un italiano con cui voleva farsi una famiglia. Tutte cose che non sono andate giù ai connazionali amici dell'ex marito, da cui Soumaya ha divorziato. Per questi ragazzi marocchini, fuggiti per fame o disperazione dal loro Paese e che vivono solo con una cultura rozza incentrata su stereotipi coranici, è sacro l'uso della forza contro le connazionali che osano comportarsi da italiane. Ora l'aggressore, Karim Tuffik, è in carcere, ma tra le vie di Torino, di quella Torino islamica, di Karim ce ne sono tanti e Soumaya ha paura. "Perdere un figlio è il male più grande", dice terrorizzata e triste nella speranza che le cose, un giorno, possano cambiare. |
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