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Torna indietro   WinTricks Forum > Off Topic > Chiacchiere in libertà

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Vecchio 31-03-2004, 20.41.02   #1
Lello
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Decreto Urbani... Archiviato!!!!!

Va verso l'archiviazione l'inutile Decreto Urbani?

Leggiamo gli atti parlamentari di oggi...

http://www.camera.it/_dati/leg14/lav...40331p4833.htm


Non riesco a capire se è un'interrogazione dell'opposizione o un atto della Camera definitivo...



Scelgo la seconda






QUESTIONI PREGIUDIZIALI
Conversione in legge del decreto-legge 22 marzo 2004, n. 72, recante interventi per contrastare la diffusione telematica abusiva di materiale audiovisivo, nonché a sostegno delle attività cinematografiche e dello spettacolo.


N. 1.

Seduta del 31 marzo 2004
La Camera,

premesso che:

le terminologie utilizzate dall'articolo 1 del decreto non risultano conformi alle definizioni della normativa europea ed in particolare alle direttive 2000/31 CE sul commercio elettronico e 2001/29 CE sulla tutela del diritto d'autore. Tale indeterminatezza nominalistica non consente una precisa individuazione dei destinatari delle norme e quindi una graduazione delle misure sanzionatorie, violando in tal modo sia l'articolo 117, primo comma, della Costituzione - in quanto assoggetta la potestà legislativa al rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario - sia il classico principio costituzionale della proporzionalità della sanzione;

la tutela del diritto d'autore limitatamente al solo settore delle opere audiovisive crea una irragionevole disparità di trattamento rispetto alle altre opere dell'ingegno, in violazione del principio di uguaglianza previsto dall'articolo 3, primo comma, della Costituzione;

il comma 3 dello stesso articolo 1 opera inoltre una violazione dell'articolo 109 della Costituzione prevedendo un'attività di polizia giudiziaria non coordinata dall'autorità giudiziaria,


delibera
di non procedere nell'esame del provvedimento.

n. 1. Grignaffini, Chiaromonte, Capitelli, Carli, Giulietti, Lolli, Martella, Sasso, Tocci, Leoni, Innocenti, Ruzzante, Magnolfi.

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Fermiamo la Guerra Globale: PACE

Ultima modifica di Lello : 01-04-2004 alle ore 21.58.08
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Vecchio 31-03-2004, 20.44.58   #2
handyman
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Già è stato segnalato:

http://www.wintricks.it/forum/showth...threadid=65948

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Io sono parte nopeo e parte napoletano
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Vecchio 31-03-2004, 20.54.20   #3
Lello
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Ops
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Fermiamo la Guerra Globale: PACE
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Vecchio 01-04-2004, 21.57.26   #4
Lello
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Cancellato

Una volta tanto vince la rete e l'opposizione: cancellato il decreto Urbani

di Giovanni Visone

Una volta tanto la rete s'è salvata. La commissione cultura di Montecitorio cancellerà dal decreto fatto approvare in consiglio dei ministri da Giuliano Urbani le pene per chi scarica opere cinematografiche da Internet. Gli utenti dunque possono tirare un sospiro di sollievo. E con loro anche i provider, costretti nella prima versione del decreto ad un assurdo lavoro di “polizia telematica” (a loro infatti era affidato il compito di denunciare gli eventuali trasgressori).



Che il decreto ideato da Urbani fosse nato male, lo si era visto fin dall’inizio. Il provvedimento infatti era stato accantonato una prima volta dallo stesso consiglio dei ministri, bocciato dal fuoco incrociato di vari colleghi di governo (in prima fila Lunardi e Tremonti). In quell’occasione il ministro della cultura aveva protestato platealmente, arrivando a disertare la riunione a palazzo Chigi. Ottenendo che alla fine, una settimana più tardi, il suo decreto venisse approvato.

Le polemiche, tuttavia, non si sono placate. E per una volta l’opposizione ha trovato una sponda non ostile in ampi settori della maggioranza. In particolare il provvedimento è stato esplicitamente criticato dalla stessa relatrice in commissione cultura , la forzista Gabriella Carlucci.

Ecco perché alla fine il ministro si è dovuto arrendere. Il presidente della commissione, Ferdinando Adornato, ha consegnato alla capogruppo dei Ds Giovanna Grignaffini una lettera nella quale il ministro si impegna (e impegna la maggioranza) ad apportare le modifiche richieste dall’opposizione, dagli operatori e dal buon senso.

«Il governo – commenta la diessina Franca Chiaromonte – era riuscito a mettere d’accordo tutti i soggetti coinvolti, da Telecom a Wind a Fastweb. Tutti contrari al decreto». Ora l’opposizione ha annunciato il ritiro delle pregiudiziali di costituzionalità presentate in commissione. La speranza è che la maggioranza, a partire dalle audizione che si svolgeranno all’inizio della prossima settimana, voglia lavorare assieme al centrosinistra per migliorare ulteriormente un testo sgangherato. «La decisione del Governo – spiega la Chiaromonte - rappresenta un primo passo verso l'apertura di una discussione che dovrà, senza alcun dubbio, riguardare i molti altri lati deboli di questo provvedimento: l'attribuzione al dipartimento della pubblica sicurezza di poteri di indagine spettanti all'autorità giudiziaria; l uso di terminologie incoerenti con le definizioni previste dalle normative europee; l’assegnazione implicita ai provider di funzioni a carattere ispettivo che non possono certo riguardare chi svolge un'attività imprenditoriale; il rischio della violazione della privacy degli utenti di Internet e, infine, la evidente disparità di trattamento e di tutela delle opere protette dal diritto d autore».

Non è la prima volta che il governo suscita l’apprensione del popolo della Rete. A fine dicembre il consiglio dei ministri aveva approvato il così detto decreto “grande fratello” con il quale, per presunte ragioni di lotta al terrorismo, si chiedeva ai provider di conservare la corrispondenza telematica e i dati di traffico di tutti gli utenti per almeno 30 mesi. Ma anche in quel caso, dopo solo un mese, la maggioranza era stata costretta ad una precipitosa marcia indietro.

http://www.unita.it/index.asp?SEZION...TOPIC_ID=34239
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Fermiamo la Guerra Globale: PACE

Ultima modifica di Lello : 01-04-2004 alle ore 22.06.23
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Vecchio 21-04-2004, 02.11.37   #5
afterhours
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appena letto su punto-informatico

Il DL Urbani oggi passa all'Aula

L'ultima versione del testo approda a Montecitorio e prevede sanzioni per gli utenti, pubblicazione dei nomi sui giornali, tassa sui masterizzatori, protezione per tutte le opere dell'ingegno e provider un po' meno sceriffi. I dettagli

21/04/04 - News - Roma - "Tutelati gli utenti internet, ma anche i 60.000 italiani autori di musica, cinema, cultura". Questo l'occhiello di una nota con cui ieri Gabriella Carlucci, relatrice del provvedimento più contestato dell'anno, il decreto legge Urbani su cinema e pirateria, ha descritto le ultime evoluzioni raggiunte in commissione Cultura. Da oggi il testo passa all'esame dell'aula di Montecitorio.
Il decreto, rispetto alla sua prima versione, è stato ampiamente rimaneggiato. Su uno dei fronti caldi, quello delle sanzioni per gli utenti, il nuovo testo prevede che l'uso personale di un file protetto scaricato illegalmente da internet, qualora venga rilevato, sia sanzionato con 154 euro. Il file può non essere più soltanto un film o un audiovisivo ma qualsiasi opera dell'ingegno tutelata dalle normative sul diritto d'autore.

Si tratta dunque di una sanzione amministrativa, che può salire a 1.032 euro nel caso che il comportamento illecito venga reiterato, e vale non solo per il download ma anche per la messa in condivisione dei file. A questa sanzione, però, si aggiungono la confisca dei materiali nonché la pubblicazione della condanna sui giornali. Quest'ultima disposizione viene spiegata come una estensione di quanto già previsto dalle attuali normative sul diritto d'autore per chi duplica CD o DVD per scopo non personale, per esempio con finalità di lucro.

La sanzione di tipo penale scatta invece soltanto per chi trae profitto o fa commercio di opere protette attraverso internet. A fronte di questo reato, la legge prevede anche la possibilità del carcere (da sei mesi a tre anni nei casi più gravi).

Uno degli aspetti più interessanti e per molti versi controversi del nuovo testo sta nel fatto che i soli file legalmente scaricabili di opere protette sono quelli che saranno distribuiti, non è chiaro come, con una nota informativa che attesterà il pagamento dei diritti per la circolazione del file stesso. Scaricare dunque un file che non abbia tale nota darà la certezza, secondo la nuova formulazione, che si sta compiendo un illecito o, se lo si fa per profitto, un reato.

Dinanzi al compimento di un illecito amministrativo, come accade nel caso di uso personale, le attività di indagine si svolgono evidentemente in modo diverso che dinanzi al compimento di un reato. Una situazione che ha una relazione con il ruolo dei fornitori di connettività che viene ampiamente rivisto nel nuovo testo in modo tale che il provider non debba come uno "sceriffo". Rimarrà da vedere nelle prossime ore se la nuova formulazione incontrerà il favore degli operatori che, come si ricorderà, hanno commentato con estrema durezza il testo presentato a marzo dal ministro ai Beni Culturali e approvato dal Consiglio dei Ministri.

Nel provvedimento, infine, viene confermata la tassa sui masterizzatori, un 3 per cento sul prezzo di vendita che verrà distribuito, almeno così viene dichiarato, a produttori ed autori di opere dell'ingegno.

Va detto che la nuova formulazione sembra aver incontrato il via libera dell'opposizione. Uno dei più critici, il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, ha affermato che "le dichiarazioni dell'onorevole Carlucci (...) nelle quali afferma che il testo verrà cambiato togliendo le sanzioni per i provider e per gli utenti, ci fanno ben sperare per una positiva soluzione della vicenda. Resta il problema della vecchia e antiquata legislazione sul diritto d'autore. Ora aspettiamo il Governo e la Camera dei Deputati al vaglio dell'aula".

Nella nota in cui spiega il nuovo testo, la relatrice Carlucci ricorda che "l'Italia è il Paese europeo con il maggior livello di pirateria (784 milioni di dollari la perdita arrecata all'industria), e vanta anche una società degli autori (Siae) con oltre 60.000 iscritti. I diritti degli utenti internet vanno tutelati, ma anche quelli degli autori e dei produttori di cultura. Il "conflitto" tra cultura e tecnologia, tra legge sul diritto d'autore e tecnologie a banda larga, è stato, almeno in questa occasione, positivamente e superato".
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Vecchio 21-04-2004, 02.49.51   #6
carletto
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carletto promette bene
Scusate. post sbagliato
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Vecchio 21-04-2004, 02.50.32   #7
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carletto promette bene
E in definitiva eccoti la nuova fregatura governativa; una nuova tassa sui masterizzatori.
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Vecchio 21-04-2004, 14.26.38   #8
nemesis
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nemesis promette bene
be sembra che stiano semplicemente cercando un modo per guadagnare altri soldi....
Nn bastano le tasse che ci sn gìa bisogna tassare anche tutto il resto!
La prossima tassa sarà sull'aria che respiriamo!!!!!!
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-p4 775 3.4-corsair ddr2 1gb-nvidia 6600-nec3520-dvd-enermax-e thermaltake shark black!
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Vecchio 27-04-2004, 21.34.42   #9
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fonte: www.zeusnews.it

L'opposizione ha deluso sul decreto Urbani

Dopo l'approvazione del decreto Urbani alla Camera, fioccano le polemiche a proposito dell'atteggiamento deludente e ingenuo tenuto dall'opposizione.


L'approvazione da parte della Camera del decreto Urbani è stata accompagnata dalle critiche di commentatori autorevoli e riconosciuti della Rete italiana come Massimo Mantellini che non hanno nascosto la loro delusione per il comportamento tenuto in aula da parte dell'opposizione di centrosinistra.
Infatti il decreto Urbani è stato approvato con 221 voti favorevoli, 12 contrari (Verdi e Partito della Rifondazione Comunista) e 175 astenuti (il resto del centrosinistra). In questo caso le polemiche si appuntano contro l'esponente dei Ds Piero Folena che per tutta la giornata ha menato vanto sugli organi di stampa dell'emendamento presentato insieme al deputato verde Bulgarelli, che ha visto andare sotto la maggioranza.

Grazie a numerose assenze che indebolivano la maggioranza, è stato cancellato il comma 7 dell'articolo 1, che prevedeva l'obbligo da parte degli Internet Provider di comunicare al Ministero degli Interni le violazioni sui propri server da parte di chi scarica musica e film. Indubbiamente è un buon miglioramento della legge, che elimina l'obbligo per i Provider di trasformarsi in gendarmi della Rete e rende più difficile l'opera di repressione.

Il problema è che le opposizioni hanno lasciato passare non solo la sanzione di 154 euro, purtroppo già prevista dalla legge 633 del 1941 (e successive modifiche) per chi "abusivamente utilizza supporti audiovisivi, fonografici, informatici" ma, peggio ancora, la sanzione penale da 3 mesi a 6 anni sostituendo la dicitura "a fini di lucro" con quella "per trarne profitto" che punisce anche chi condivide file per uso personale.

Inoltre sempre il decreto Urbani prevede una tassa di 0,36 euro per Gbyte sui supporti di memorizzazione digitale e una tassa del 3% sul prezzo di listino per masterizzatori e software di masterizzazione che verrà versata alla Siae (alla faccia della riduzione della pressione fiscale). Queste tasse erano state giustificate, in Commissione, dalla relatrice Gabriella Carlucci (Forza Italia)come un'alternativa alle sanzioni per l'uso personale. Invece ora ci sono le une e le altre.

Un altro auorevolissimo commentatore come Beppe Caravita, giornalista specializzato in Internet del Sole 24 Ore, ammette che l'opposizione si è fatta letteralmente "prendere in braccio" dalla maggioranza credendo alle promesse di eliminazione delle sanzioni per la cosidetta "pirateria domestica". Comunque, ingenuità o no, è un fatto che l'atteggiamento dell'opposizione parlamentare sia stato troppo morbido.

L'astensione deriva anche dal fatto che il decreto Urbani conteneva norme che con la pirateria on line non c'entravano per niente: dagli aiuti agli enti lirici in crisi, a quelli a Cinecittà, a quelli dello sport amatoriale. In sostanza, si tratta di interessi diffusi, che investono milioni di persone, come lo sport dilettantistico o i sindacati per i lavoratori dei treatri lirici, che l'opposizione ha temuto di sfidare mettendosi di traverso.

C'è da chiedersi che razza di Governo e Parlamento siano quelli che sfornano decreti minestrone, dove dentro c'è di tutto, mentre la Corte Costituzionale e tutti i Presidenti della Repubblica e delle Camere, da Pertini in avanti, sono stati critici verso questo uso disinvolto dei decreti legge.

Pesa comunque una sottovalutazione culturale da parte dell'opposizione dei problemi legati a una revisione delle categorie del diritto d'autore e dei problemi nuovi delle cosidette "libertà digitali" degli utenti della Rete, una sottovalutazione che investe anche le frangie radicali della sinistra italiana.
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Vecchio 11-05-2004, 03.08.18   #10
carletto
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Il decreto Urbani torna peggio di prima. In piazza per scongiurarlo
di s.b.

Il carcere per chi si scarica un brano musicale. L’hanno proposto, è stato scongiurato. Ma ora - di nuovo - stanno per approvarlo definitivamente, nella stesura iniziale. Forse anche peggiorata. E così chi preleva una canzone on line rischia lo stesso trattamento di un pedofilo. Manifestazione davanti al Senato, il 18 maggio, prima che il decreto Urbani sia convertito in legge.

E a presentare questo nuova modifica è stata sempre la maggioranza, con la Carlucci.

Lei s’è limitata a chiedere che l’espressione “fini di lucro” fosse sostituita con quella di “per trarne profitto”. Apparentemente espressioni simili, tanto che nel linguaggio comune si usano come sinonimi. A lume di naso, insomma, sembrava che anche le destre fossero per punire solo chi si arricchisce illegalmente dallo scambio di files in rete. Ma appunto: sembrava. Giuridicamente le due espressioni sono infatti molto, molto diverse. Come spiegano compiutamente tanti siti, (http://www.interlex.it/copyright/pnuti7.htm ,per dirne uno) ci sono state diverse sentenze della Cassazione. E tutte insistono sullo stesso punto: con quell’espressione – “per trarne profitto” – si deve intendere tutto ciò che consente un vantaggio, anche minimo. E prelevare un brano musicale in rete, di fatto, è un risparmio per l’utente. Incredibilmente piccolo, insignificante (tanto più che tutti – ma proprio tutti – gli studi sostengono che la crisi del settore musicale non ha nulla a che fare con la rete ma dipende dall’eccessivo e ingiustificato costo dei cd). Ma di risparmio si tratta. E così, grazie all’emendamento – o come lo chiamano: grazie al controemendamento - i semplici utenti ora rischiano fino a quattro anni di reclusione. O una multa fino a 14 mila euro. Esattamente lo stesso rischio che corre il boss della malavita che organizza la stampa dei cd o dei dvd craccati. Senza contare che, sempre in base a quest’ultima stesura del decreto Urbani, basta un file mp3 per vedersi sequestrato computer e modem.
___________________________________

Ogni tanto viene Aprile.

Ultima modifica di carletto : 11-05-2004 alle ore 03.13.27
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