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08-03-2002, 11.17.35 | #211 | |
Senior Member
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Ciao :-) Zap |
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08-03-2002, 11.20.32 | #212 | |
Senior Member
Registrato: 17-09-2001
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Ecco, forse Montanelli rappresentava una D seria che però oggi non ha cittadinanza.
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Ciao :-) Zap |
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08-03-2002, 20.26.33 | #213 |
Junior Member
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E' evidente che il prof o non sa leggere o non legge.
Semplicemente alle politiche ho fatto come il compianto (ma non troppo) Indro Montanelli. Alle politiche il compianto Montanelli non ha certo votato per berlusconi. Come avrà fatto allora il prof a fare come Montanelli proprio non lo so. Se per qualcuno ha votato, Montanelli, si sarà probabilmete turato nuovamente il il naso ed avrà votato per l'ulivo. Odio la gente che si infiltra e parla non sapendo cosa dice.
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Qualsiasi programma, quando funziona, e'obsoleto. |
08-03-2002, 20.55.35 | #214 | |
Guest
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Non ti sembra di aver esagerato un pò? |
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08-03-2002, 21.24.52 | #215 | |
Hero Member
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Loc.: Roma
Messaggi: 1.153
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Su Montanelli ci sarebbe da dire ma adesso non mi va. Continuo solo con la mia critica al tg1. Stasera B. ha parlato in due servizi diversi. Prima nell'incontro con Schroeder e poi sull'art. 18. Forse neanche ai tempi del tg2 filo Craxi si vedeva tanta politica di parte. |
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09-03-2002, 04.33.08 | #216 | |
Senior Member
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Il vecchiume informativo da te citato mi ha fatto ricordare in che razza di nazione parasovietica vivevamo solo fino a qualche anno fa. Banche tutte di stato, energia di stato, tv e quindi gran parte dell'informazione di stato, scuola, manco a dirlo, per la maggior parte statale. (Personalmente ho studiato solo in scuole ed università statali, con testi ed insegnanti quasi esclusivamente di sx). Avevamo uno stato che produceva addirittura panettoni e pomodori pelati e possedeva importanti compagnie di alberghi. Insomma, se avessimo aggiunto un bel "Democratica" tra "Repubblica" e "Italiana" non avremmo di certo sfigurato al fianco dei fieri compagni della DDR. Ma andava bene così, un pò a tutti. Pochissimi manifestavano il proprio dissenso a questo assetto bulgaro e trasversale. Tra questi Montanelli, che con un coraggio da leone lasciò l'allora Corrierone per fondare Il Giornale. Iniziai a leggerlo subito dai primissimi numeri nel 1974, avevo dieci anni, avendolo visto in mano (anatema !) al carissimo Don Antonio, giovane prete intelligente aperto oltrechè onesto e simpatico (chissà dov'è finito?). La Maestra, (grande!), in classe leggeva Il Corriere. Mio padre, insegnante, faceva, a tempo perso, il corrispondente per Il Resto del Carlino che allora aveva un'edizione padovana. Il Gazzettino, l'Unità, l'Avanti! e più tardi La Repubblica avevo modo di leggerli qua è là, specie alla biblioteca pubblica. Ecco, così avevo modo di farmi, seppur giovanissimo immaturo ed inesperto, un mio punto di vista diverso da quello somministrato dai tg (2 e poi 3) di stato. Magari non sapevo a memoria gli editoriali dell'Unità piuttosto che quelli del Secolo D'Italia o dell'Avanti!, come qualche amico un po' più grande ed evoluto, ma qualche cosa leggiucchiavo, insomma... Montanelli, dicevo, fondava Il Giornale nel bel mezzo degli anni di piombo e di quella mostruosità politica in divenire chiamata compromesso storico, nome da festa del cattocomunismo, realtà politica e sociale ancorchè non codificata, ormai ben radicata e virulenta. Girare con una copia del Giornale sottobraccio allora era da temerari. In quel clima democratico e riformista (sic!) si rischiava di prenderle e di brutto, per giunta. Coraggio da leone, quindi quello di Montanelli che, pur essendo da tempo giornalista e scrittore di fama riconosciuta, ebbe tutti (e di tutti gli ambienti) contro, soprattutto quelli che poi diventarono suoi tardivi ed interessati estimatori che, allora, invece, se proprio volevano fargli un complimento, gli davano del fascista. Ad ogni buon conto, era comunque forte di una carriera già in gran parte percorsa e male che andasse (se non lo uccidevano prima le BR, come quasi accadde) poteva, come poi fece, ritornare al Corriere. Chi invece, la carriera l'aveva appena iniziata, e che quindi non aveva certo bisogno, già allora, di avere tutto il mondo contro, era un certo S. Berlusconi che, vuoi per ambizione, vuoi per prestigio, vuoi perchè glielo chiese il già grande Indro, accettò di sostenere al 100% l'avventura editoriale del Giornale. Non certo per soldi, poichè per tutta l'era Montanelli, la testata fu un bagno di sangue, dal punto di vista economico. Quindi, se Indro ebbe coraggio, Silvio forse ne ebbe ancora di più o più semplicemnete si trattò di sventata sfrontatezza. Certo è che da quell'accordo editoriale nato da stima ed ammmirazione reciproche, naque una grandissima amicizia durata anni. Amicizia che si concluse (almeno pubblicamente e politicamente) con una rottura unilaterale e drammatica, come spesso succede ai grandi sentimenti. Amicizia che, fra l'altro, non viene citata ad ogni piè sospinto, come dovrebbe, da quelli che in maniera vile e pelosa citano sempre invece l'amicizia con Craxi, come fosse un crimine. Amicizia, giustamente, mai rinnegata come non si rinnegano le amicizie tra le persone con un minimo di dignità e lealtà. Lealtà e dignità che altri amici di Craxi, recenti presidenti del consiglio, ma non solo loro, hanno dimostrato di non avere nemmeno in minima parte. Commissioni P2, commissioni Anselmi, provvedimenti legislativi e governativi concepiti ad hoc per far morire aziende ed imprenditori, nonchè lavoratori (il tutto sotto stretto silenzio stampa, silenzio non ancora infranto) campagne stampa durate anni sulla situazione finanziaria del concorrente (avesse guardato la sua di situazione finanziaria, il buon De B. e forse ad Ivrea l'Olivetti ci sarebbe ancora, non solo le insegne) e quant'altro di folle ed inconcepibile per una nazione democratica citato sopra, non mi stupiscono affatto, considerato quello che era il clima politico italiano di allora. Quello che mi stupisce e mi lascia sgomento è la loro vicinanza ai nostri giorni. Non si tratta di storia, purtroppo, ma ancora di cronaca. Ciao.
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"...Niente paura, niente distrazioni. La capacità di lasciarsi scivolare di dosso ciò che non conta." Ultima modifica di ennys : 09-03-2002 alle ore 04.42.37 |
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09-03-2002, 04.57.40 | #217 | |
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Tutti hanno il sacrosanto diritto di criticare l'azione della magistratura , che non essendo di emanazione divina non è quindi infallibile. Parimenti quando si critica un provvedimento, come hanno fatto i lavoratori di Gela o come può fare chiunque altro, non si mette in discussione nè tutta la magistratura nè tutto il sistema.
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09-03-2002, 05.07.10 | #218 | |
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Le accuse ad Andreotti non solo erano infamanti, ma di una assurdità a dir poco inconcepibile. (Bacio a Riina ) Comunque Andreotti, politicamente morto e sepolto. Il che può anche farmi anche piacere però... Resta il fatto che processare un innocente è un atto di una iniquità inaudita, altro che "se è innocente si faccia pure processare, tanto uscirà vincitore"
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09-03-2002, 05.19.41 | #219 | |
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Qui invece sono convinti del contrario, ed infatti, mi pare, il buon M. (quello con la faccia da Hitler ingrassato) ha tacciato Blair come il peggior esponente europeo della destra reazionaria...
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09-03-2002, 05.31.21 | #220 |
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[QUOTE]Originariamente inviato da Stalker
[B]Sì. Sono convinto anche io che ci siano delle cose che al di là della dialettica politica siano abbastanza evidenti. E' ovvio comunque che chi crede in un determinato schieramento e disprezza quello avversario queste cose non le veda. E' naturale e non possiamo far loro una colpa. Poveretti... sono nati così... cosa vuoi farci... ammazzarli, no! Stalker, sei impagabile.
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09-03-2002, 05.44.02 | #221 | |
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Scusami, ma queste perle di saggezza spicciola mi fanno tanta tristezza. Specialmente se dette da te che, di solito, sei insuperabile nel dibattere dei massimi sistemi. Ciao
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09-03-2002, 05.50.36 | #222 | |
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Evviva la sincerità.
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09-03-2002, 05.57.43 | #223 | |
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[QUOTE]Originariamente inviato da Nothatkind
Anche perchè nessuno saprebbe mai quante persone abbiano realmente spento la TV... Quota:
Per la cronaca anche D'A. ha pubblicato per i tipi di Mondadori e, se non ricordo male, pure l'Unità era (o è?) distribuita da da una società riconducibile a Fininvest.
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09-03-2002, 06.01.46 | #224 | |
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Mi chiedo lo stesso, da anni, riguardo agli elettori di sx.
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09-03-2002, 11.02.13 | #225 |
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X Ennys
Ok. Hai messo in riga tutti.
Io voglio solo farti l'esempio di mio padre. Dice sempre che prima della guerra a Bologna erano tutti ferventi fascisti poi dopo sono tutti diventati comunisti. La sua famiglia, dice orgogliosamente, è stata sempre social democratica. Mio padre negli anni 70 leggeva l'Espresso e ammirava i radicali. In casa ricordo oltre al Resto del Carlino anche giornali di sinistra. Poi arrivò Craxi. Ci fu un innamoramento ed entrambi i miei genitori votavano socialista... un poco alla volta i comunisti per mio padre divennero il male di tutto il mondo. Lo ricordo quando disse che per le Europee dell'84, dopo la morte di Berlinguer il PCI sorpassò la DC.... lo ricordo che si lamentò dicendo: "Ma vogliamo un regime ???" . Avevo 13 anni ma mi pareva una esagerazione. A 13 anni non ero niente, ne di sinistra ne di destra. Mi pareva una esagerazione pensare che una maggioranza alle europee significasse "regime" (eravamo quasi in epoca Gorbachev). Poi ripensandoci dopo ritenevo quella cosa una "Craxxata"... era il clima che si stava diffondndo in Italia alimentato dal CAF per mettere all'angolo un PCI ormai svuotato e insensato. Era solo un gioco di potere che i soliti noti mettevano in pratica. Coraggiosi adesso con un partito agonizzante, inciuciosi prima quando il PCI faceva paura. Era il clima degli anni 80. Poi arrivò mani pulite e in casa mia tutti i giorni da allora compare il Foglio e il Giornale. Da mio padre ti aspetti di sentire tutto quello che leggi su quei giornali, con lo stesso tono. Quando compare in tv uno di sinistra sono sbuffi e mezze ingiurie. Non litighiamo no, anche perchè io non esterno molto spesso le mie opinioni anche se le faccio capire. Per me quindi la politica è anche un fatto privato, familiare. Forse una scusa per giustificare la mia ritrosia, la mia incapacità a stabilire a 30 anni suonati un rapporto decente. Intrinsecamente molto complesso perchè si attorciglia in un groviglio di sentimenti che vanno dal disprezzo, al senso di colpa, all'affetto, alla sfida. Tutti sentimenti che si provano nei confronti di un padre distante. Lui ha le sue colpe e io ho le mie. Lui è più vecchio. Non ci capiamo. Così è la vita per noi, così è la politica. Ciao. |
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