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Vecchio 20-12-2004, 17.26.22   #1
Giorgio Drudi
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L'universo Cina

L'universo Cina sta trasformandosi in un caos: le contraddizioni porteranno alla implosione?

Le sperequazioni fra Cina delle città, Cina industriale e Cina rurale sono enormi. L'industria cresce enormemente sullo sfruttamento della mano d'opera che lavora in condizioni disastrose, l'immensa campagna è in condizioni peggiori, la corruzione burocratica avvelena la società. L'unica libertà è quella di produrre, produrre e produrre.

Secondo le statistiche 2003 della World Health Organization, circa un milione di persone si suicidano ogni anno nel mondo. In Cina sono 287mila di cui 156mila donne, mentre dai 20 ai 50 milioni di cinesi tenterebbero il suicidio senza riuscire a portarlo a termine.

Vengono giustiziate più persone in un anno in Cina che in tutto il resto del mondo.
In molti casi, la pena di morte viene applicata arbitrariamente senza garanzie contro errori giudiziari
In Cina lo stato uccide per:
avvelenamento di bestiame - omicidio - tentato omicidio - omicidio colposo - uccisione di una tigre - rapina a mano armata - rapina - stupro - ferimento - assalto - furto ripetuto - furto - intrusione - rapimento - traffico di donne o bambini - organizzazione della prostituzione - sfruttamento della prostituzione - organizzazione di spettacoli pornografici - pubblicazione di materiale pornografico - teppismo - disturbo dell'ordine pubblico - esplosioni provocate - distruzione o danneggiamento della proprietà pubblica o privata - sabotaggio controrivoluzionario - incendio - traffico di droga - corruzione - truffa - concussione - frode - usura - contraffazione - rivendita di ricevute IVA - evasione fiscale - furto o costruzione illegale di armi - possesso o vendita illegali di armi e munizioni - furto o contrabbando di tesori nazionali o reliquie culturali - spaccio di denaro falso - ricatto.
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Vecchio 20-12-2004, 17.47.49   #2
dave4mame
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posso essere volgarmente sintetico?

implosione un c@$$0...
dave4mame non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 20-12-2004, 17.52.28   #3
infinitopiuuno
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Re: L'universo Cina

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Originariamente inviato da Giorgio Drudi

In Cina lo stato uccide per:
avvelenamento di bestiame - omicidio - tentato omicidio - omicidio colposo - uccisione di una tigre - rapina a mano armata - rapina - stupro - ferimento - assalto - furto ripetuto - furto - intrusione - rapimento - traffico di donne o bambini - organizzazione della prostituzione - sfruttamento della prostituzione - organizzazione di spettacoli pornografici - pubblicazione di materiale pornografico - teppismo - disturbo dell'ordine pubblico - esplosioni provocate - distruzione o danneggiamento della proprietà pubblica o privata - sabotaggio controrivoluzionario - incendio - traffico di droga - corruzione - truffa - concussione - frode - usura - contraffazione - rivendita di ricevute IVA - evasione fiscale - furto o costruzione illegale di armi - possesso o vendita illegali di armi e munizioni - furto o contrabbando di tesori nazionali o reliquie culturali - spaccio di denaro falso - ricatto.
OT
Se il governo cinese "governasse" in Italia occorrerebbero dei forni crematori.
Ot end
Sulla percentuale di suicidi, quella Cinese non è molto alta se si considera che probabilmente molti cinesi "vengono suicidati".

Uno dei problemi che ho notato nei servizi su Canton e altre metropoli è la mancanza assoluta di igiene e di sicurezza sui posti di lavoro.

Molto meglio cmq, di lavorare in campagna..se non c'è raccolto non ci sono i contributi UE.

Prevedo un'esplosione di contestazioni derivante dalle masse lavoratrici per i motivi di cui sopra e per il misero stipendio che ottengono.
___________________________________

Wt sta morendo.....
infinitopiuuno non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 20-12-2004, 17.54.42   #4
Giorgio Drudi
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" LA Cina: un gigante fascista

La Cina è il Paese più popolato al mondo: circa un sesto della popolazione mondiale, oltre un miliardo di persone sui sei miliardi che popolano il globo, vive nella Repubblica Popolare Cinese; ma i cinesi sono divisi in oltre 200 etnie, differenti tra loro culturalmente e somaticamente. L’etnia attualmente più influente è la Han, che insieme ai Manciù è la maggioritaria all’interno della variegata popolazione cinese: un potere amministrato dalla direzione del Partito Comunista in maniera totalitaria, spesso sanguinosa e noncurante del benché minimo rispetto dei più elementari Diritti Umani. Tortura, carcere, sparizioni, pene di morte, repressione feroce del dissenso: questa è la linea su cui si muove la dirigenza del gigante asiatico. "
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Vecchio 20-12-2004, 18.07.56   #5
Giorgio Drudi
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Re: Re: L'universo Cina

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Prevedo un'esplosione di contestazioni derivante dalle masse lavoratrici per i motivi di cui sopra e per il misero stipendio che ottengono.
Credo anch'io che sia molto probabile.
  Rispondi citando
Vecchio 20-12-2004, 18.54.22   #6
Giorgio Drudi
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Se avete voglia di leggere:

Il "padre" della dissidenza cinese si chiama Wei Jingsheng.
E' nato nel 1950 a Pechino.
Nel 1966 durante la Rivoluzione Culturale con altri giovani costituisce un movimento democratico, uno degli obiettive è di distruggere gli archivi segreti della polizia politica di Pechino.
Wei viene arrestato e spedito, come milioni di altre persone, in campagna per un corso di rieducazione, dove e scopre la miseria e le ondate di carestie degli anni 60 provocate dagli orrori del regime.
Rimesso in libertà lavora come elettricista allo zoo di Pechino.
Partecipa, a distanza, al primo moto antigovernativo che scoppia in piazza Tienanmen nel 1976.
Alcuni anni dopo nei pressi di uno dei principali incroci della capitale si inaugura il Muro della Democrazia: un angolo di muro dove sono affissi i tazebao della contestazione democratica, brevemente autorizzata a esprimersi da un Deng Xiaoping che sfrutta il movimento per sbarazzarsi degli avversari politici maoisti.
Il 5 dicembre 1978, Wei Jingsheng affigge il testo che lo renderà celebre:" La Quinta Modernizzazione, dove sviluppa l'idea che il progresso economico del paese deve passare attraverso la democratizzazione del sistema, mancando la quale il popolo non ne beneficierà assolutamente.
Fonda una rivista, "Esplorazioni", distribuita al pubblico del Muro. Wei vi denuncia la detenzione per motivi politici, la miseria di una parte della popolazione, le origini politiche della delinquenza giovanile, la vendita di bambini per le strade di Pechino. Solleva un problema che fino ad allora era sconosciuto anche all'interno della piccola e male organizzata dissidenza cinese: la repressione in Tibet.
Wei si oppone all'attacco cinese alle limitrofe provincie vietnamite, lanciato a metà aprile 1979.
Denuncia il despotismo dell'uomo-guida dell'era post-maoista: Deng Xiaoping.
E' arrestato il 29 marzo e sparisce nel gulag cinese dopo un processo, detto falsamente pubblico dal regime, che si accontenta di rendere pubblica una foto di Wei, cranio rasato, mentre legge lui stesso la propria difesa.
Durante i primi due anni di detenzione a Pechino, viene relegato in una cella sotterranea, priva di luce.
In occidente Wei diviene il simbolo cinese della lotta per i diritti dell'uomo. A tal punto che, nel settembre 1993, sei mesi prima della fine della sua pena, viene finalmente liberato. Con tale gesto Pechino pensa di aggiudicarsi i giochi olimpici per l'anno 2000. Ma dopo l'assegnazione a Sydney dei Giochi del 2000, il primo aprile 1994 Wei Jingsheng viene nuovamente arrestato, assieme alla sua compagna Tong Yi, un'ex studentessa che aveva preso parte al movimento di Tienanmen nel 1989.
Wei e la sua compagna non vengono processati. Il dissidente e Tong Yi spariscono semplicemente. Infine, il 13 dicembre 1995, un anno e mezzo dopo l'arresto, Wei è condotto davanti alla Corte. Il processo è veloce e WEI viene condannato, sulla base della tesi del complotto per rovesciare il Governo, a 14 anni di prigione.
Nel 1996, soprattutto grazie a una tenace e difficile opera politica dei Parlamentari europei iscritti al Partito Radicale transnazionale, a Wei Jingsheng viene assegnato il Premio Sacharov del Parlamento Europeo.
Viene candidato per il Premio Nobel per la Pace nel 1996 e 1997, ma la procedura di appello non procede.
Wei Jingsheng, adesso in esilio forzato da quando il 16 novembre 1997 è stato scarcerato dalle autorità cinese, continua la sua lotta per la democrazia in Cina.
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Vecchio 20-12-2004, 19.00.05   #7
Giorgio Drudi
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Spero che postiate qualche notizia sulla Cina, che sarà di stimolo per conoscere qualcosa di più su questa immensa realtà.

Molti aspetti dei cambiamenti in atto sono poco conosciuti, non solo per le enormi dimensioni del paese, quasi 1,3 miliardi di persone, ma anche per le scarse informazioni disponibili su una realtà cosi vasta e differenziata.
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Vecchio 20-12-2004, 19.22.30   #8
Eccomi
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Spero che postiate qualche notizia sulla Cina, che sarà di stimolo per conoscere qualcosa di più su questa immensa realtà.
Non ho molti argomenti...
Ma mi fa paura il silenzio della Cina.
Fino a qualche tempo fa (parecchio tempo fa), diceva la sua nelle questioni internazionali, poi (mi pare) più nulla.
E mi chiedo cosa stia preparando, nel silenzio.
Mi chiedo anche se George DoubleW Bush non abbia una mezza idea di esportare la democrazia anche in Cina...
Glielo sconsiglierei vivamente.
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Vecchio 20-12-2004, 19.57.52   #9
Giorgio Drudi
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Non ho molti argomenti...
Ma mi fa paura il silenzio della Cina.
Fino a qualche tempo fa (parecchio tempo fa), diceva la sua nelle questioni internazionali, poi (mi pare) più nulla.
E mi chiedo cosa stia preparando, nel silenzio.
Mi chiedo anche se George DoubleW Bush non abbia una mezza idea di esportare la democrazia anche in Cina...
Glielo sconsiglierei vivamente.
Off topic

Eccomi guarda i pvt...grazie
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Vecchio 21-12-2004, 04.22.26   #10
afterhours
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Beppe Grillo

Giocattoli incredibili

Nel Guangdong si producono tre quarti dei giocattoli di tutto il mondo. Salario: tra 40 e 70 euro al mese

Internazionale 570, 16 dicembre 2004

Chi sono davvero Gli incredibili di questi giorni? Ciampi, il presidente buono che ripudia la guerra ma anche l'embargo delle armi italiane alla dittatura cinese? O Fini, il primo fascista che si batte per vendere armi al più grande stato comunista?

Forse però i più incredibili di tutti sono proprio i manager della Disney. Per forza che Disneyland in Francia va male. Cosa volete che combinino quei fannulloni dei dipendenti in 35 ore alla settimana? Nella "vecchia Europa", un'oretta qua, una là, si batte la fiacca. In Cina invece sì che si lavora. Presto 35 ore al giorno, altro che alla settimana!

Per fortuna di Paperone, a risollevare le finanze della Disney ci pensano le laboriose Paperine del Guangdong, la regione della Cina dove si producono tre quarti dei giocattoli del pianeta. Per fabbricare giocattoli Disney le operaie cinesi nei mesi di punta arrivano a fare 214 ore al mese di straordinari, oltre alle ore di base. È così che la Banda Bassotti di Burbank, California, si aggiudica la maglia nera mondiale nello sfruttamento del lavoro femminile cinese.

È stata la televisione svizzera a render noto questo primato nella sua più importante trasmissione sui consumi, Á bon entendeur, sul primo canale in francese, alle 20.10 del 30 novembre. Allora che fare? Smettere di comprare Disney per comprare, che so, Mattel? Disney è all'ultimo posto di una lista di sei colossi dei giocattoli, in cui anche il meno peggio non brilla.

La ricerca è stata organizzata da 25 organizzazioni di consumatori riunite nella Icrt (International consumer research & testing) e svolta intervistando in otto mesi centinaia di operaie di sei fabbriche concessionarie. Risultato: "In nessuna delle aziende analizzate i salari permettono di vivere decentemente tutto l'anno; le protezioni contro il calore, il rumore, le sostanze tossiche e gli incidenti sono sistematicamente trascurate; nessuna delle marche esaminate può quindi vantarsi di garantire condizioni di lavoro soddisfacenti nelle fabbriche che producono per essa".

Racconta la tv svizzera "cominciando dal meno peggio": 1) Lego, Danimarca, numero quattro mondiale del giocattolo. Solo il 10 per cento dei suoi prodotti sono fatti in Cina. Tra le aziende esaminate è l'unica che concede un congedo di maternità. Inoltre garantisce un giorno e mezzo di riposo settimanale e la libertà di dare le dimissioni senza pagare penali. In periodi di alta produzione le ore straordinarie raggiungono le 55 al mese. Trasparenza: sembra fare sforzi per rispettare le regole e accetta che la verifica del suo codice di condotta sia fatta da fonti indipendenti.

2) Mattel, California, numero uno mondiale. Prodotto principale: bambola Barbie. 120mila persone lavorano per lei in Cina. Propone i contratti di lavoro più stabili del settore, uno-due anni, contro i tre mesi medi dei concorrenti. Il giorno di riposo settimanale è rispettato. Le operaie che si dimettono perdono 20 giorni di salario. Orari: 10-12 ore in alta stagione, con straordinari che arrivano a 112 ore al mese. Accetta una verifica indipendente del codice di condotta, ma ordina alle operaie di rispondere con prudenza alle inchieste esterne.

3) Bandai, Giappone, numero tre mondiale. Prodotti principali: Tamagochi e Power Rangers. A pari merito con Mattel. Metà della produzione è in Cina (45mila persone). In alta stagione il giorno di riposo da settimanale diventa mensile e gli straordinari arrivano a 123 ore al mese. Il salario si paga con un mese di ritardo. Trasparenza: le operaie non conoscono il codice di condotta, l'azienda detta le risposte da dare ai controllori esterni.

4) Mga Entertainment, California. Prodotto principale: bambola Bratz. Tutte le Bratz sono fatte in Cina. Il giorno di riposo settimanale è rispettato. I contratti sono corti e gli orari demenziali: in alta stagione le giornate sono di 10-13 ore, più 149 ore straordinarie mensili obbligatorie. È la meno trasparente delle sei aziende: non ha un codice di condotta.

5) Hasbro, Stati Uniti, numero due mondiale. Prodotto: Action Man. Il dipendente che si dimette perde l'ultimo mese di stipendio e la cauzione che ha dovuto depositare all'assunzione (5 euro, al cambio); 157 ore di straordinari mensili in alta stagione. L'azienda detta ai dipendenti le risposte da dare ai controllori indipendenti.

6) Disney, Stati Uniti, California. Prodotto: personaggi in pelouches. Durata del contratto: un anno. Chi si dimette perde un mese di stipendio. In alta stagione il giorno di riposo settimanale non è rispettato e gli straordinari arrivano al record di 214 ore mensili. In caso di controlli indipendenti l'azienda detta le risposte ai dipendenti e ha due bollettini-paga, uno per la fabbrica, uno per i controlli.

Il Guangdong, dove si trovano le sei fabbriche esaminate, è la provincia industriale intorno a Shenzhen. Oltre ai giocattoli si producono qui due terzi delle scarpe e la metà dei telefonini, degli orologi e delle macchine fotografiche del mondo. Da giugno a ottobre in quattromila fabbriche si producono tre quarti dei giocattoli di tutto l'anno. Stipendio, al cambio ufficiale: 40-70 euro al mese.
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Vecchio 21-12-2004, 09.06.43   #11
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Non ho molti argomenti...
Ma mi fa paura il silenzio della Cina.
Fino a qualche tempo fa (parecchio tempo fa), diceva la sua nelle questioni internazionali, poi (mi pare) più nulla.
E mi chiedo cosa stia preparando, nel silenzio.
Mi chiedo anche se George DoubleW Bush non abbia una mezza idea di esportare la democrazia anche in Cina...
Glielo sconsiglierei vivamente.
ma credo che neanche cheney in un giorno di sbronza cattiva glielo consiglierebbe...
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Vecchio 21-12-2004, 09.09.40   #12
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giusto per desiderio di chiarezza; il "cambio ufficiale" dello yuan è un numero sparato completamente a casaccio che non dice assolutamente nulla sul suo potere di acquisto.
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Vecchio 21-12-2004, 09.41.38   #13
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giusto per desiderio di chiarezza; il "cambio ufficiale" dello yuan è un numero sparato completamente a casaccio che non dice assolutamente nulla sul suo potere di acquisto.
Veramente? Non c'è nessuna correlazione col dollaro? Fammi sapere grazie.
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Vecchio 21-12-2004, 09.59.01   #14
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mi sono espresso male.
un cambio ufficiale ovviamente c'è;
però vuol dire ben poco (o almeno.. fino a 5 anni fa di sicuro).
non riflette in alcun modo il potere di acquisto della moneta...
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Vecchio 21-12-2004, 11.06.21   #15
Giorgio Drudi
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Lo yuan è sottostimato ma sembra ormai che la Cina, per le molte pressioni, non potrà fare a meno di rivalutarlo. Le principali preoccupazioni delle autorità riguardano la stabilità sociale: se lo si rivatulerà le conseguenze sull'economia interna saranno notevoli e diminuirà anche il grande flusso di investimenti dall'estero.
Un adeguamento dello yuan al suo valore reale gioverebbe a tutta l'economia sana degli altri paesi compresa quella dell'Italia.
La Cina si comporta sul mercato internazionale con una certa arroganza, questo atteggiamento le è consentito per ragioni prettamente politiche e in particolare modo per la questione nucleare nord-coreana...fino a quando non sarà risolta la questione, la Cina potrà "spadroneggiare" sui mercati a suo piacimento. C'è anche la questione sempre aperta di Taiwan...
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