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Vecchio 12-09-2005, 23.58.00   #1
Gigi75
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H5N1 (aka Spagnola): Ombre sui controlli UE (Virus in Croazia)


Virus polli, allarme anche per l'Italia
"In caso di pandemia 150 mila morti" Storace rassicura: "Siamo primi per numero di vaccini acquistati"

Pronto anche un opuscolo informativo dei medici di famiglia

ROMA - Se l'influenza aviaria dovesse trasformarsi da epidemia in pandemia, passando da uomo a uomo anziché soltanto da animale a uomo, una volta arrivata in Italia provocherebbe 16 milioni di contagi, due milioni di ricoveri, 150 mila morti, finendo per mettere in ginocchio il Paese. Sono queste le previsioni diffuse dagli esperti internazionali riuniti in questi giorni a Malta per la II Conferenza europea sulla malattia.

Si tratta di una ipotesi possibile, probabile secondo le stime dell'Organizzazione mondiale della sanità, ma non scontata, visto che al momento il virus è stato segnalato solo marginalmente in Europa e non è ancora in grado di passare da essere umano ad essere umano. Le autorità sanitarie italiane sono comunque convinte di essere pronte a fronteggiare l'emergenza nel caso si avverassero le previsioni più cupe.

A ribadire le linee guida della nostra politica di profilassi è stato il ministro della Salute Francesco Storace commentando l'allarme giunto da Malta. "E' probabile - ha detto il ministro Storace - che dai luoghi dove adesso si registra, il virus si possa estendere nella Russia meridionale, nelle zone ancora più vicine all'Europa", e occorre capire se poi la diffusione continuerà o meno verso l'Occidente.

Contro questo rischio, ha proseguito il ministro, "l'Italia ha puntato più sul vaccino che sui farmaci antivirali, perché è importante agire sulla prevenzione. E da questo punto di vista possiamo vantare un record mondiale: siamo il Paese che si è mosso con straordinaria tempestività. Il 10 agosto, il ministero ha sottoscritto tre contratti di prelazione con aziende farmaceutiche per la sperimentazione e l'immissione sul mercato di questi vaccini, per circa 35 milioni di dosi".


Nel corso del prossimo consiglio dei ministri, ha poi sottolineato Storace, il governo "venerdì prossimo sarà approvato un decreto che consentirà l'acquisizione di ulteriori scorte per circa sei milioni di cicli antivirali, in grado di coprire il 10% della popolazione. Un altro 10% - ha poi aggiunto il ministro - riguarderà lo sforzo che dovranno fare le regioni. Da questo punto di vista, quindi ci stiamo rimettendo in carreggiata".

Nei giorni scorsi i ritardi italiani nell'opera di prevenzione erano stati denunciati dall'Oms. Il nostro paese al momento può contare infatti su poco più di 185 mila cicli dosi di antivirali, i farmaci indispensabili nella prima fase di contrasto della malattia. Poche rispetto a nazioni che hanno già raggiunto, come l'Olanda, coperture per quasi un terzo dei cittadini: oltre 5 milioni su 16 milioni e mezzo.

E anche i nuovi interventi annunciati dal ministro Storace per arrivare al 10 per cento della copertura rischiano secondo l'Oms di rivelarsi insufficienti. Altre nazioni di dimensioni paragonabili all'Italia, come la Gran Bretagna, che conta 60 milioni di abitanti, hanno già incamerato quantità di farmaci per intervenire su quasi il 25% della popolazione.

Alla strategia farmacologica si affiancherà comunque quella informativa, impegnando in prima linea i medici di famiglia. La Società italiana di medicina generale (Simg) ha già preparato un libro bianco e un opuscolo, destinati rispettivamente ai medici e ai cittadini per offrire un supporto scientifico e informativo in caso di emergenza. Entrambi saranno a disposizione entro la fine di settembre. Il libro bianco - ha spiegato Aurelio Sessa, membro della Commissione pandemia influenzale del ministero della Salute - vuole essere uno strumento per informare chi gestirà clinicamente l'influenza, dalle strategie ai farmaci, alle varie misure di sorveglianza.

L'opuscolo per i cittadini, 16 pagine in tutto, verrà distribuito negli ambulatori dei medici di famiglia. L'invito contenuto sarà quello di evitare il "fai da te" e rivolgersi subito al medico in caso di sintomi sospetti, che saranno indicati. "Nessuno intende creare allarmismo - ha spiegato Ovidio Brignoli, vicepresidente della Simg - è indubbio però che, in caso di pandemia, è necessaria la collaborazione di tutti: l'esperienza della Sars nel 2003 ha dimostrato come l'efficacia del risultato finale dipenda in larga misura dal coordinamento di tutti gli interventi nei singoli paesi".

In ogni Asl sarà nominato inoltre un commissario, che, in caso di dichiarazione di pandemia influenzale, avrà il compito di gestire l'emergenza. Non si tratterà di un manager con superpoteri, ma di una figura di collegamento con le regioni, il ministero, gli altri ospedali ed i medici di famiglia, per organizzare al meglio ogni intervento.
http://www.repubblica.it/2005/g/sezi...accipolli.html

Influenza polli, l'allarme della Fao "In Italia la prossima primavera"

Dal 2003 ha ucciso oltre 60 persone in Asia. E 140 milioni di volatili morti
Appello all'Ue: "Più investimenti nella sorveglianza e nella prevenzione"

ROMA - Le migrazioni degli uccelli acquatici aumentano il rischio di contagio dell'influenza aviaria. Il sospetto c'era da tempo e ora la conferma arriva dalla Fao: il virus dei polli viaggia da est ad ovest sulle rotte migratorie assieme agli animali selvatici. E a primavera potrebbe addiruttura arrivare in Italia.

Secondo la Fao è probabile che il ceppo mortale dell' influenza arrivi in Medio oriente, in Europa, nel sud dell'Asia ed in Africa, a causa degli uccelli migratori acquatici. E per l'Italia il rischio maggiore sarà la prossima primavera, "quando si incroceranno nelle zone umide, tra Francia e arco alpino, le rotte delle migrazione del mar Nero insieme ai volatili provenienti dall'Asia centrale" ha detto Samuel Jutzi, del dipartimento prevenzione e salute animale . "Non essendo state intraprese tutte le misure di prevenzione richieste il virus - ha spiegato Jutzi - si è diffuso e si diffonderà a breve nell'Europa occidentale.

Ed è la situazione dei paesi poveri del sud-est dell'Europa a preoccupare particolarmente la Fao. Non ci sarebbero le condizioni per fronteggiare eventuali emergenze e questa incapacità di gestione diventerebbe una cassa di risonanza per il virus. "Il timore - ha spiegato oggi Joseph Domenech, capo del servizio veterinario della Fao - è che questi paesi non abbiano le risorse per individuare il virus e fronteggiare l'esplosione di un'epidemia aviaria".

Ma ci sono anche molte altre rotte che gli uccelli migratori percorrono e che sono nel mirino dell'Organizzazione. L'Azerbaigian, l'Iran, l'Iraq, la Georgia, lUcraina e alcuni paesi mediterranei: tutte aree dove si potrebbero sviluppare focolai epidemici E pure India e Bangladesh, che al momento sembrano immuni dall'infezione, sono da considerare a rischio.


Dal 2003 a oggi l'influenza aviaria ha ucciso oltre 60 persone in asia e più di 140 milioni di volatili sono morti o sono stati abbattuti nel tentativo di contenere i focolai epidemici. E sottolinea Domenech "Fintanto che il virus h5n1 continuerà a circolare tra i polli, gli esseri umani saranno a rischio". Perciò la Fao lancia un appello all'Unione Europea, all'Ocse, alla
Banca mondiale e agli istituti regionali d'investimento a stanziare maggiori fondi einvestire di più nella sorveglianza e nella prevenzione contro la possibile diffusione del virus. "Prevenire il virus negli animali è il modo migliore per prevenire la pandemia" ha ribadito Domenech.


(ANSA) - ROMA - E' caccia alle scorte di vaccini e di farmaci antivirali per difendere la popolazione da una eventuale epidemia di virus dei polli. Ma per gli antivirali, unica arma per ora realmente a disposizione, c'e' chi si e' mosso in anticipo mentre l'Italia, secondo una tabella dell'Oms, e' in ritardo. Storace. sull'influenza aviaria ormai la domanda 'non e' se scoppiera', ma quando e dove scoppiera'' e occorre per questo 'mantenere la guardia sempre alta'.
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Ultima modifica di Giorgius : 17-10-2005 alle ore 21.42.02
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Vecchio 13-09-2005, 00.03.31   #2
afterhours
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Si dice che il presidente Bush sia immerso in questi giorni nella lettura del libro “The Great Influenza” che descrive l’influenza spagnola che fece decine di milioni di morti all’inizio del secolo scorso. E che lo legga per prepararsi ai possibili effetti dell’influenza aviaria, detta anche H5N1.

Si sa invece per certo che il contagio ha raggiunto alcune zone della ex Unione Sovietica e che il suo arrivo in Europa è solo questione di settimane.

L’Olanda ha vietato pochi giorni fa l’allevamento di pollame all’aperto per diminuire le possibilità di contagio.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) avverte che la capacità di produzione del vaccino è limitata e non potrà in nessun caso impedire una pandemia.

Stime pessimistiche dicono che, se si verificasse il passaggio del virus da persona a persona, oltre che da animale a persona, potrebbero morire fino a 400 milioni di esseri umani in pochi mesi.

Dopo queste poco rassicuranti notizie, mi sono tirato un po’ su con le dichiarazioni del Governo e della Fedagri-Confcooperative

- Storace, ministro della Sanità, “l’Italia è il primo Paese della UE ad aver messo in campo le misure necessarie per contrastare la diffusione del virus H5N1”

- Cesare Cursi, sottosegretario alla Salute, “l’Italia non importa pollame dai Paesi dell’ex-Urss perché abbiamo piena autosufficienza in questo settore e che sarebbe preoccupante sopravvalutare il pericolo di una pandemia in Italia”

- Paolo Bruni, presidente Fedagri-Confcooperative, “il rischio derivante dalle importazioni di carni avicole non esiste in quanto è in vigore il blocco totale dell’importazione di carni vive e financo delle piume”.

I dinosauri, specie più evoluta di noi, si sono estinti a causa di un meteorite. Noi non avremo neppure questa soddisfazione. Ci estingueremo a causa di una piuma di un galletto russo. Mentre uno storace qualunque ci rassicurerà che tutto è sotto controllo.

Beppe Grillo
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Vecchio 13-09-2005, 00.23.19   #3
afterhours
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L'”Elite” inglese prende le pillole per sopravvivere all'influenza aviaria.
Di Sarah-Kate Templeton e Jonathan Calvert - "The Sunday Times"
Traduzione per Disinformazione.it a cura di Stefano P.

Alcuni esponenti dell'elite Britannica sono stati inseriti in una lista di precedenza per ricevere pillole e vaccini, a carico dei contribuenti, qualora il paese venisse colpito dalla mortale influenza aviaria.
Impiegati della BBC e politici di rilevo - ministri di gabinetto - godranno di questa protezione dal virus.
Ken Livingstone, il sindaco di Londra, ha già speso un milione di sterline per assicurare 100.000 pastiglie antivirali di emergenza per il personale del suo ufficio e gli impiegati.
Se ci fosse una pandemia di influenza aviaria nei prossimi mesi, ci sarebbero abbastanza medicine per proteggere meno del 2% della popolazione Britannica per un mese.
Il ministero della salute ha redatto una lista di coloro che riceveranno per primi le medicine salvavita. In cima alla lista ci sono gli operatori del servizio sanitario seguiti dai lavoratori dei settori pubblici ritenuti “chiave”.
Anche se i ministri anziani del governo rientrano tra i casi di maggior priorità, il ministero ha detto questo fine settimana che non ha ancora deciso se includere anche i politici dell'opposizione.

Gli impiegati della BBC sono inclusi visto il rilievo dell'azienda per diffondere informazioni vitali durante i disastri nazionali.
I pianificatori del governo hanno posto i politici e gli operatori dei media prima dei pazienti malati, delle donne incinte e degli anziani.
Ieri, i più noti presentatori della BBC hanno appreso con sorpresa che avrebbero ricevuto un trattamento preferenziale. Jeff Randall, editor commerciale della BBC, ha detto: "Volete dirmi che figuro nella lista privilegiata dell'influenza aviaria? Splendido. Ho sempre saputo che sarebbe stato utile lavorare per la BBC. "
John Humphrys, presentatore del programma Today della Radio 4 della BBC, ha detto: "Penso che se mi avessero offerto questo posto, probabilmente l'avrei dato a qualcuno con 40 anni di meno."
Nick Clarke, presentatore di World at One della Radio 4 della BBC, ha detto: "Sono certo di non meritarlo. Il mio programma divulga notizie e commenti e se c'è una cosa che non serve in una pandemia sono i commenti . . . Potrebbero prendere Huw Edwards per rassicurare alla radio i lettori dei giornali."

Le paure che un virus da giorno del giudizio possa spazzare il globo si sono acuite con il recente diffondersi dell'influenza aviaria H5N1. I morti finora stimati sono 120 e si tratta di persone che lavoravano a stretto contatto di uccelli infettati. Gli scienziati hanno ammonito che i decessi potrebbero essere milioni qualora il virus H5N1 mutasse.
Il Ministero della Salute attualmente non sarebbe in grado di far fronte ad un simile evento. Anche se sono state ordinate 14.6 milioni di dosi di Tamiflu, un farmaco antivirale che si suppone possa avere efficacia contro l'influenza provocata dal H5N1, solo 900.000 dosi sono ora a magazzino e l'ordine non sarà completato prima del marzo 2007, per un costo di circa 100 milioni di sterline.
Oltre al ministero della salute e alla BBC, nella lista prioritaria di coloro che riceveranno il vaccino, figurano i vigili del fuoco, la polizia e le forze armate.
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Vecchio 13-09-2005, 01.02.16   #4
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Ma non dovevamo già morire tutti di SARS due o tre anni fa?
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Vecchio 13-09-2005, 10.26.11   #5
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Ma non dovevamo già morire tutti di SARS due o tre anni fa?

...naa...siamo già morti x quell'acquazzone qualche tempo fà.....



......eppoi..phuff...!!!

..Ci hanno dato un'altra possibilità !

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Vecchio 13-09-2005, 14.38.56   #6
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Vecchio 13-09-2005, 18.48.12   #7
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....occhio.......che le cozze..possono anche uccidere...lentamente !!

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Vecchio 13-09-2005, 18.56.11   #8
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Vecchio 13-09-2005, 18.57.22   #9
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Vecchio 13-09-2005, 19.04.58   #11
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Vecchio 13-09-2005, 19.05.27   #12
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Vecchio 13-09-2005, 19.17.37   #13
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...oh..quanto mi dispiace..!
... potrei consigliarti un ottimo rimedio...


...pero'...ti avverto che se non ami visceralmente i Baresi....lui si rivolta/collateralmente e ti ulcerizza l'apparato tutto...!

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Vecchio 14-09-2005, 20.51.35   #14
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Porto anche io il mio piccolo contributo: il virus dei polli ci ha gia' colpito anni fa.. precisamente nel 2001 allorche' abbiamo mandato Berlusconi a Palazzo Chigi, e' da allora che abbiamo una febbre da cavallo!


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Vecchio 06-10-2005, 10.44.33   #15
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Influenza polli come la 'spagnola'
Stesso virus, rischi di pandemia


ROMA - Il virus dell'influenza dei polli potrebbe trasformarsi ed essere in grado di trasmettersi da uomo a uomo senza aver bisogno di un passaggio intermedio. E in queste condizioni il rischio di una pandemia sarebbe altissimo. Sono le conclusioni alle quali sono giunti diversi gruppi di ricercatori americani che negli ultimi mesi hanno lavorato al sequenziamento del genoma e poi alla resurrezione del temibile virus della spagnola. Gli scienziati hanno scoperto che il virus che causò l'epidemia di spagnola nel 1918 era, molto probabilmente, un virus aviario che riuscì a adattarsi all'uomo senza passaggi intermedi. E quello dell'influenza aviaria attualmente in circolazione sta assumendo caratteristiche biologiche simili a quello della spagnola, la violenta pandemia influenzale che tra il 1918 e il 1919 fece circa 50 milioni di vittime in tutto il mondo.

La notizia è stata data con grande risalto dalle due principali riviste scientifiche mondiali, Nature e Science. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno prima ricostruito l'intero genoma del virus dell'influenza spagnola e, dopo averlo riassemblato in laboratorio, lo hanno confrontato con il virus H5N1, responsabile dell'epidemia di influenza aviaria nel Sud Est Asiatico. Il completamento del genoma del virus della spagnola (H1N1) è stato reso possibile grazie agli sforzi dei ricercatori dell'Armed forces Institute of Pathology di Rockville, nel Maryland, guidati da Jeffery Taubenberger, lo stesso scienziato che per primo è riuscito ad isolare il virus della spagnola nel 1997. Ma fino ad oggi i ricercatori erano riusciti a decifrare solo cinque degli otto geni che compongono il genoma del virus.



Nell'articolo pubblicato su Nature, Taubenberger ha descritto le sequenze genetiche degli ultimi tre geni che mancavano. Si tratta dei geni della polimerasi, quelli cioè che codificano le proteine necessarie al virus per replicarsi all'interno delle cellule dell'organismo ospite.

Ebbene, studiando queste specifiche sequenze geniche i ricercatori hanno scoperto che sono molto simili a quelle dei virus dell'influenza aviaria che negli anni scorsi hanno causato infezioni nell'uomo, compreso l'H5N1 attualmente in circolazione nel Sud est asiatico. Secondo i ricercatori questo elemento sarebbe un indizio tale da rendere il virus della spagnola un virus influenzale del tutto singolare. Sarebbe infatti il primo virus influenzale pandemico esclusivamente aviario che è riuscito ad adattarsi all'organismo umano. Gli altri virus che nel passato hanno scatenato delle pandemie influenzali, come per esempio nel 1957 quello dell'Asiatica e nel 1968 quello della Hong Kong, erano sensibilmente diversi da quello della spagnola. Si trattava infatti di virus ricombinati, o meglio erano virus "chimera". Si tratta di agenti patogeni nuovi nati dalla fusione del materiale genetico di un virus aviario con quello dell'influenza umana. Questa ricombinazione tra i due virus dava luogo ad un nuovo agente molto più pericoloso di quello fino ad allora in circolazione.

In genere la ricombinazione dei due virus avveniva in alcune specie di mammiferi, come per esempio i maiali che possono prendere l'influenza sia dai polli che dagli uomini. Secondo Taubenberg nel 1918, quando nel mondo si scatenò la terribile pandemia di influenza chiamata "spagnola", non avvenne questo processo di ricombinazione tra due virus diversi. Quello che accadde fu invece che un virus tipicamente aviario riuscì lentamente ad adattarsi all'uomo e a trasmettersi per contatto diretto da uomo a uomo.

Nel loro studio i ricercatori hanno anche individuato quali sono state le mutazioni e quindi le proteine che hanno permesso al virus aviario di adattarsi all'organismo umano. E hanno anche notato che alcune di queste mutazioni sono state già individuate in alcuni ceppi di H5N1 attualmente in circolazione. Questo, secondo il team di ricercatori dell'istituto militare Usa, potrebbe suggerire che il virus dell'influenza dei polli potrebbe acquisire direttamente la capacita di adattarsi all'uomo aumentando sensibilmente il rischio di una pandemia.
http://www.repubblica.it/2005/g/sezi...rusorigen.html
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