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25-09-2002, 11.08.15 | #721 | |
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forse è sui giornali oggi, o addirittura ieri...ma non credo ai telegiornali non lo sentirai mai |
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25-09-2002, 11.11.11 | #722 | |
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Perche' non posti le tue proposte in materia di economia politica ? Con immutato affetto
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Non potrei mai essere ateo, neppure se Dio esistesse. |
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25-09-2002, 13.51.52 | #723 |
Don Chisciotte
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Intervengo nella diatriba tra indiano2 e the_Prof per precisare che
la tesi secondo la quale l'imposizione diretta rappresenti la politica sociale diversamente da quella indiretta è una str...ata. Tutto sta ovviamente da come imposti la riforma. Altro che politica sociale un'imposizione diretta, pure progressiva, ove le fasce reddituali più basse non siano protette da una bassa aliquota più o meno vicina allo zero! Mentre una vera politica sociale può ben farsi con l'imposizione indiretta ove sia prevista un'aliquota zero sui prodotti di primissima necessità per arrivare ad aliquote altissime per l'acquisto di beni di lusso. Ciao |
25-09-2002, 23.35.24 | #724 |
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Però qua ancora nessuno che ha votato questo governo sa spiegare con parole convincenti il perchè di tutta questa fretta per approvare la Cirami...
Per voi è imbarazzante.... per noi disgustoso. Buonanotte. |
26-09-2002, 00.45.23 | #725 |
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Non sono commenti denigratori, sono le leggi che ha approvato e che sta per approvare questo governo. Non sono un economista ma qualsiasi proposta dovrebbe privilegiare la difesa e l'innalzamento delle fasce deboli, bisogni di base soddisfatti per tutti e progressioni impositorie graduate verso l'alto, che siano imposte dirette o indirette ha importanza relativa, è il fine che poi conta. Ciao The_Prof
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Tatanka Iyotanka UD ex n°20 |
26-09-2002, 03.31.15 | #726 | |
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In breve il fatto che la Germania e la Francia sembrino allontanarsi dall'America isola sempre più l'Italia dall'Europa. E le sconsiderate dischiarazioni odierne di berlusconi (voce isolata nel contesto europeo) sull'Iraq, hanno dato una nuova notevole spinta.
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Ogni tanto viene Aprile. |
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26-09-2002, 09.04.15 | #727 | |
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Ma non mi illudo. Mancuso: così Berlusconi è ricattato da Previti di GIUSEPPE D'AVANZO ROMA - Filippo Mancuso li definisce "i fatti dimostrativi circa i rapporti fra Silvio Berlusconi e Cesare Previti". Otto "fatti" che, secondo l'ex Guardasigilli e transfuga di Forza Italia, sostengono l'accusa lanciata il 20 settembre nell'aula di una commissione Giustizia alle prese con la "legge Cirami". Suonava così, la denunzia: "Il presidente Berlusconi non è psicologicamente e moralmente libero (...) Dica Berlusconi che io sto mentendo quando asserisco che egli non è libero davanti a Cesare Previti, e che non è libero così nel Parlamento e nel Paese di svolgere moralmente il proprio compito". Gli otto "fatti" sono contenuti nel documento che l'onorevole ha consegnato al presidente della Camera Pierferdinando Casini al termine del suo intervento. Qui di seguito ne pubblichiamo una sintesi. 1. Via del Plebiscito. "Nel pomeriggio del 28 giugno 2000 - scrive Mancuso - vengo inaspettatamente chiamato nello studio di Berlusconi, in via del Plebiscito dove trovo presenti Pisanu, Letta e, mi pare, saltuariamente Paolo Bonaiuti. L'esigenza di questa riunione nasceva da due telefonate ricevute da Berlusconi: la prima, da parte di Giuliano Amato, allora presidente del Consiglio, e l'altra da parte dell'on. Fassino, ministro di Grazia e Giustizia, entrambe aventi ad oggetto l'amnistia e/o condono, allora attuale per molteplici ragioni (ricorrenza giubilare, sollecitazioni vaticane, situazione penitenziaria...). La seconda conversazione telefonica approda alla conclusione che il giorno dopo vi sarebbe stato un incontro ufficioso sul tema fra Berlusconi e Fassino. Dopo di che vengono decise subito due cose: che sarebbe stato esclusivamente il sottoscritto ad accompagnare Berlusconi all'incontro, e che noi due ci mettessimo subito al lavoro per la preparazione della necessaria piattaforma propositiva della questione. (...) Mentre è in corso la consultazione preparatoria tra me e Berlusconi, fa ingresso nello studio Letta, il quale, evidentemente nella veste di chi filtra le telefonate, dice così: "Presidente, c'è per te al telefono Cesare Previti che vuole parlarti subito". Mai avrei immaginato di ascoltare il formalissimo Berlusconi esplodere in una così furiosa reazione verbale negativa, una vera e propria esplosione di insofferenza e di stanchezza psicologica sigillata dal seguente ordine di servizio per Letta: "Digli, a questo signore, che non voglio assolutamente né vederlo, né sentirlo, neanche per telefono. Basta! Basta! Non si faccia vedere!". (...) Vedo allora Letta, evidentemente non persuaso, avanzare subito il seguente invito: "Presidente, ascoltami, è meglio per tutti che tu gli risponda, è assolutamente necessario farlo. Vieni al telefono e rispondigli". Il presidente esegue l'invito con l'aria di sentirlo alla stregua di una "proposta che non si può rifiutare". Il breve colloquio telefonico seguitone non saprei dire quale risultato abbia poi avuto. Sta di fatto però che, conclusolo, Berlusconi ancora in preda a forte agitazione, torna a sedersi davanti a me e parla come segue: "Scusami, Filippo, hai capito quali sono i miei rapporti con Previti? Non mi lascia in pace; a suo tempo per il ministero di Grazia e Giustizia, e via via un'infinità di pretese incessanti nella stessa materia. Ricordalo!"". 2. Michele Saponara. "Nel corso della presente legislatura, per ben due volte, questo collega deputato, onestamente attento al divenire "dell'eterna questione Berlusconi-Previti", mi dice di sapere per certo che la preoccupazione di quest'ultimo (Previti) intorno alle note procedure di Milano era giunta a un tale punto di esasperazione da inviare all'altro (Berlusconi) una missiva di certissimo contenuto ultimativo. Nella quale, Previti latineggiava il seguente allusivo avvertimento: Simul stabunt simul cadent". |
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26-09-2002, 09.05.30 | #728 |
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3. Gaetano Pecorella. "Siamo al vicino tempo della discussione alla Camera del disegno di legge sulle rogatorie. Io più volte mi lamento della eccessiva rigidità delle posizioni di Forza Italia sugli emendamenti dell'opposizione. Mi sento contestare con concetti del genere: "Letta non vuole, Letta ha telefonato dicendo che la materia, per noi, è bloccata". Ciò essenzialmente ad opera della coppia danzante Elio Vito e Antonio Leone, capogruppo e vice capogruppo di F.I. alla Camera (...)
In occasione di uno di tali miei dissensi, Gaetano Pecorella, presidente della commissione Giustizia, con irritazione e preoccupazioni visibili, mi partecipava di sua iniziativa un suo stato d'animo: "Non ne posso più dell'avvocato Previti, che parrebbe l'unico avvocato esistente; non mi dà pace con le sue continue pressioni, che talvolta accompagna con la inverosimile asserzione che io, con la pretesa fiacchezza nella conduzione del mio ruolo, starei dimostrando di 'volerlo in galera'." Gli chiedo perché non liquida la questione. Pecorella mi ribatte: 'E' molto difficile, tu sai chi c'è dietro, c'è Berlusconi'". 4. Iole Santelli. "Non si voglia ritenerla cosa inelegante, ma ai fini della pienezza del quadro di subordinazione di Berlusconi è impossibile non tener conto della vicenda assai imbarazzante della nomina all'alta responsabilità di sottosegretario alla Giustizia di una giovane semisconosciuta neoparlamentare (Iole Santelli), già interna allo studio Previti. Pacificamente e all'evidenza trattasi di nomina proposta da Berlusconi, ma di esclusiva provenienza e diretto interesse previtiani, solo queste essendo le credenziali per tali designazione e nomina". 5. Il giudice costituzionale. "Durante la primavera di quest'anno, Berlusconi abbandona la sua stessa personale designazione (Filippo Mancuso, ndr). Ne segue la surrogazione di tale candidatura con quella di un intimo, attuale e continuativo sodale professionale dello studio Previti (Romano Vaccarella, ndr): surrogazione da quest'ultimo prima ventilata e poi chiaramente comunicata al sottoscritto. Si tratta di una designazione anch'essa voluta dal predetto personaggio (Previti) e formalizzata in un repentino e notturno mutamento di linea da parte di Berlusconi il quale, poi, una volta raggiunta la elezione del neo designato, non esita a dar fuori con una esclamazione piuttosto confessoria ("E' andata bene!") pronunciata addirittura nella solenne sede del Quirinale". 6. La legge Cirami. "La vicenda è ancora in atto. Senato e Camera sono stati e sono da mesi alla frusta di una cosiddetta "urgenza e necessità", l'una e l'altra artificiose e strumentali. Motivo reale e determinante di cosiffatto andamento: il dover consegnare a tutti i costi il "prodotto finito" (...) Un "prodotto finito" mirato alla specifica finalità di avvantaggiare i processi milanesi dell'on. Previti, finalità purtroppo forte dell'indispensabile via libera del titolare unico del potere formale di comando politico, cioè Berlusconi". 7. Cronologia. "La semplice cronologia costituisce un elemento anch'esso probatorio. 1 marzo 2002: istanza alla Cassazione per la remissione del giudizio per Previti. 30 maggio/3 luglio, la Corte di Cassazione accetta di sollevare la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 45 (remissione). 5 luglio, viene presentato il disegno di legge Cirami al Senato. 31 luglio, Berlusconi asserisce di non conoscere il motivo dell'urgenza. 1 agosto, il Senato approva il d.d.l Cirami. 30 agosto, Berlusconi muta d'avviso, senza mai fornirne una giustificazione, e dichiara che la Cirami costituisce una urgente priorità politica e istituzionale del governo. La logica espressa da questa cronologia non potrebbe essere più stringente di com'è nel confermare il sistema di sbarramento apprestato da Previti". 8. Scioglimento delle Camere. "Tali minacce sono pervenute sia dal presidente della commissione Giustizia Pecorella sia dallo stesso presidente del Consiglio. Il senso di tali minacce è quello di una intimidazione ripetuta, a carico dei parlamentari che si apprestano a votare o a rivotare la materia, a temere le conseguenze di un eventuale rigetto della Cirami, vale a dire lo scioglimento presidenziale della Camere. Minacce, inaudite e irresponsabili, che sottintendono la possibilità che la maggioranza scontenta imponga al presidente della Republica di compiacerla con l'immediato esercizio del potere di scioglimento. Nessuno, tra gli eccessi di questa vicenda, dimostra più di questo l'intensità e la spregiudicatezza dell'interesse messo in campo". http://www.repubblica.it/online/poli...o/mancuso.html |
26-09-2002, 10.08.50 | #729 |
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ricevuta stamani..
spero non l'abbiano già postata... che dire è tragicomica 24 settembre 2002 Siamo venuti in possesso del carteggio tra Berlusconi e Bush mentre soffiano i venti di guerra contro l'Iraq. Caro George, com'è nel mio costume faccio una precisa scelta di campo e mi schiero al tuo fianco. Hai un nuovo, grande alleato nella difficile guerra contro i terroristi dell'Ira. Fammi sapere quando si comincia e cosa devo portare. Ciao. Silvio B. Caro Silvio, grazie per la tua offerta. Purtroppo l'Ira non è tra gli obiettivi: l'Irlanda del Nord è troppo piccola e più di duemila bombe non riusciamo proprio a farcele stare. Ne ho settantacinquemila da smaltire! Sarà per la prossima volta. George Amico George, ti chiedo scusa, ho fatto confusione coi nomi. È che qua devo fare tutto io: governo, esteri, sport, giustizia, fiori, cucinare... Volevo dire Iran! Per questa importante battaglia di libertà consentimi di offrirti esercito, marina, aviazione e guardia di finanza. Anzi, comincerei da questi ultimi, anche in prima linea. Che ne dici? Silvio B. Caro Silvio, cos'è questa storia dell'Iran? La Cia, che legge tutte le mie lettere prima di me, è andata su tutte le furie. Dice che l'Iran è un obiettivo così segreto che ne sono a conoscenza solo quelli che contano davvero. Io infatti non ne sapevo niente! Credevo stessimo per attaccare l'Iraq. Attendo spiegazioni. George Giorgino, Giorgetto, Giorgiuzzo, perdonami ancora. Iran, Iraq, Irac o Irak, di geografia non ci capisco un cazzo. Attacca quello che vuoi, a me preme solo esserti amico. Se non vuoi soldati, meglio. Sai com'è, gli italiani odiano morire in battaglia, preferiscono schiantarsi in autostrada. Ma ti propongo i più entusiasti anchor man per aiutarti a convincere il paese: Mike Bongiorno, Iva Zanicchi, Raimondo Vianello... Scegli chi vuoi. Silvio B. Caro Silvio lascia perdere. Purtroppo neanch¹io di geografia capisco granché. È un'ora che cerco il tuo paese sulla carta geografica e non trovo niente. Sarà che è un po' imprecisa (sono quelle che usiamo per bombardare) ma non mi raccapezzo proprio. Insomma, chi cacchio siete? George Giorgio, permettimi di colmare questa tua lacuna. Ho già provveduto a inviarti (e già che c'ero anche a tutto il popolo americano) il mio libro "L'Italia che ho in mente", con tanto di carta geografica grande grande, di quelle che usavo da Vespa. Scoprirete che non siamo solo pizza e mafia: oggi siamo pizza, mafia e risotto alla milanese. P.S. In cartina vedrai strade, autostrade e ponti bellissimi che purtroppo non ho ancora completato. È che sono incasinato: Nobel, Cirami, Nesta... A presto Silvio B. Caro Silvio, questa è l'ultima lettera che ti scrivo. La Cia mi invita a non perdere più tempo con te. Dice che non abbiamo bisogno di niente, né di soldati, né di enciclopedie, né di aspirapolvere. Mi spiace, perché eri simpatico. P.S. Scusami anche per non aver capito subito dov'è il tuo importante paese. E' che lo cercavo in Sudamerica. Non so perché, ma conoscendoti avevo avuto questa impressione. George
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26-09-2002, 10.44.40 | #730 | |
Don Chisciotte
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subito la mia risposta. Al di là del merito dei processi contro Berlusconi, qui nessuno di noi può dire di avere la verità in mano, non c'è dubbio che ormai da tantissimi anni tale problematica si è trasferita dal campo della mera giustizia a quello politico. Da parte nostra non v'è ormai più alcun dubbio che il problema non sia più solo e tanto quello di condannare per eventuali reati bensì di porre il premier in condizioni di grande difficoltà. Faccio presente che, al di là di una eventuale innocenza magari assodabile se non nel primo, nel secondo grado di giustizia una eventuale condanna in primo grado porrebbe il capo del governo in profonda crisi interna ed internazionale. Ma vengo al punto essenziale della tua domanda: nelle varie richieste di spostamento del processo, ad un certo punto la Cassazione dice , rinviando alla corte costituzionale, che potrebbe sussistere un vuoto legislativo in quanto nella Legge attuale non sarebbe presente quell'istituto del legittimo sospetto che nella legge delega era stato indicato e poi dimenticato dal legislatore. Questo fatto ha spinto immediatamente il parlamento ad agire per colmare questo vuoto legislativo. Quindi, certo che questa Legge in discussione ha valenza non solo generale ma anche sui processi in corso, ed è normalissimo poichè, proprio a causa di quel vuoto legislativo, la Cassazione non ha proprio potuto tener conto delle richieste di spostamento dei processi richiesto a voce alta dagli imputati. Ma voglio sottolineare un altro punto essenziale che ovviamente voi avversari politici omettete di proposito al fine di gridare allo scandalo quando non alla illiberalità e quant'altro. La Legge in discussione assolutamente interrompe i tempi di prescrizione: ammettiamo quindi che, una volta entrata in vigore, la cassazione dovesse giudicare inammissibile il ricorso degli imputati, beh in tal caso il processo ritornerebbe tranquillamente a Milano come se non fosse passato neppure un giorno dalla sospensione e quindi senza vantaggio alcuno per gli imputati. Adesso però, se hai capito come stanno le cose, almeno dal punto di vista giuridico, rispondi a queste domande presupponendo invece che la cassazione accolga la richiesta e sposti il processo a Brescia: 1) Temi forse che la Cassazione sia composta da amici di Berlusconi e per questo sposti il processo? 2) O pensi invece che amici di Berlusconi siano i giudici di Brescia? Il senso di queste domande è ovvio poichè, una volta assodato che la Legge interrompe la prescrizione e dunque la sospensione non agevola in alcun modo gli imputati, allora la paura è che vi siano nuovi giudici corruttibili, o magari solo più sereni? Un ultima notazione devo farla: la tua domanda ha trovato una risposta poichè sono informato ed abbastanza ferrato in materia, ti saresti sentito un eroe se nessuno avesse potuto risponderti con argomentazioni tecniche? Ciao |
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26-09-2002, 11.35.36 | #731 |
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Cavolo, ho aperto questo Post parecchi mesi fà
ed è ancora in auge...
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26-09-2002, 13.08.00 | #732 | |
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io, tu e Stalker non abbiamo il potere di spostare una causa perchè trovare delle buone scuse per dimostrarlo è davvero difficile. Non lo è invece per il buon Previti e Berlusconi, che hanno molto meno difficoltà a trovare i pretesti necessari per spostare il processo a Brescia. Alle tue domande non posso rispondere perchè non hanno senso. Io non posso sapere cosa c'è a Brescia come non lo puoi sapere tu Ciao P.S. Invidio la tua pacatezza nell'esprimere le tue idee, la stessa pacatezza di Bush a dichiarare una guerra, la stessa di Berlusconi che ieri ha detto che Saddam è come Hitler e che noi siamo debitori nei confronti dell'America perchè ci ha liberati dal fascismo. Peccato che siamo nel 2002 (le cose sono leggermente cambiate ) Ariciao |
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26-09-2002, 13.08.41 | #733 | |
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26-09-2002, 13.23.15 | #734 | |
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La mia proposta, che va oltre quella del governo, si basa su 2-3 aliquote progressive molto piu' basse di quelle attuali, con un sistema di detrazioni che comportino per i redditi bassi una NO-TAX-AREA. L'imposizione indiretta dovrebbe drasticamente diminuire per i beni di largo consumo, ed aumentare notevolmente per i beni di lusso. Se ad esempio volessi acquistare un'autovettura da 100.000 Euro l'IVA e la tassa di proprieta' dovrebbero essere molto piu' alte di quelle attuali, mentre per l'acquisto di un'utilitaria dovrebbe essere il contrario. P.S. Mi scuso per il tono scortese nel mio post precedente. Ciao
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26-09-2002, 16.27.28 | #735 | |
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Vorrei chiedere per amore di verità: perchè Prodi nominò ministro della giustizia il suo avvocato difensore e ministro dei lavori pubblici, il pubblico ministero che nello stesso processo lo accusava? Ciao Pacissimo |
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