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Vecchio 10-06-2003, 19.44.29   #32
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Originariamente inviato da sarahkerrigan



Un diario si scrive per sé, uno zibaldone della vita in fondo... il depositario delle proprie emozioni, esperienze…ha avuto un certo valore nel periodo che mi sono sentita di riempire quelle pagine che hanno ospitato pazientemente una quantità tale di pensieri e momenti, anche i più intimi di quel periodo … si può considerare sotto qualsiasi aspetto, anche autoerotico…..scrivere un diario, è un’alternativa in più, forse un po’ desueta, di conversare e di lottare con sé stessi, di affidare le proprie riflessioni ad un amico muto fatto a propria immagine e somiglianza, fatto di un’altra essenza e che accetta completamente la persona che lo scrive, che accoglie i cedimenti della volontà, pensieri grotteschi, momenti fulgidi.... ma, è necessario essere leali anche così, perché i pensieri sono lì, e ti guardano …è com’essere davanti ad uno specchio. Rimane il rischio che l’istantaneità del pensiero, nel passaggio dalla mente alla penna, finisca per non essere reso perfettamente rispetto al significato nativo o, più semplicemente, di perdere un po’ del valore e della forza iniziale. Non l’ ho mai visto come un’ oggetto strumentale ma, come un prolungamento naturale di me stessa. …scrivere un diario è come fissare un momento come con una fotografia…invece delle immagini, ci sono i pensieri…la fotografia richiama i ricordi tramite l’immagine….la scrittura richiama, con la penna, a volte infiammata, le immagini legate ai ricordi.
Effimero, illusorio per il tempo che trova ma, è possibile condividere anche sul forum alcuni di questi momenti oltre che con le persone che si amano…io scrivo principalmente per me ma, anche per chi vuole leggere una mia esperienza o un’informazione.. fisso alcune mie sensazioni anche in questa comunità oltre che per me stessa….


§

Devo dire di essere particolarmente impressionato... per uno come me che non affida ai ricordi materiali lo scoccare della scintilla l'argomento è molto intrigante (bruttissimo aggettivo, ma parlando di un diario lo trovo particolarmente azzeccato)...

Vorrei anche specificare che il termine autoerotico era stato fatto per la prima volta da Lello (ciao ), io l'ho soltanto ripreso... avallandone le varie estensioni del significato...

Io vedo un "rischio"... quello del compiacimento e dell'auto-compiacimento (bruttissima bestia, efficacissimamente mimetica)... se costruisco un santuario di pensieri e prolungamenti di me stesso a mia immagine e somiglianza mi sono creato un ambiente che mi trasmette sicurezza, forse... ma una sicurezza pericolosa... il problema è proprio lì... secondo me...

Non posso fare a meno di vedere il mio percorso personale come una serie di prove... e l'auto-compiacimento (dal quale ovviamente non sono affatto immune) è una di queste... io sono proteso ad "individuarlo" (dovrei dire smascherarlo) e a neutralizzarlo... ma non è il solo "nemico invisibile"...
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