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Vecchio 10-06-2003, 20.11.30   #31
sarahkerrigan
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Tutto per sè... innanzitutto...

Vedo coloro che si prodigano per risolvere problemi altrui... lo fanno per sè... soltanto per sè... per il piacere che ricavano da quel modo di apparire e di porsi... poi, il destinatario può anche riceverne un "beneficio", come sottoprodotto... so cosa significa impiegare il mio tempo per risolvere un problema altrui... so quale sensazione procura... è proprio per quella sensazione e non per altro che si fa... non mi illudo di essere un altruista... e non ricerco il riconoscimento per qualcosa che non esiste...

Mi chiedo cosa ci sia di più autoerotico di un diario personale... che non ho mai tenuto...


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Certo, il desiderio di riuscire a scambiare è alla base di tutto il nostro tentato comunicare... io stesso ci provo quotidianamente, ma non mi illudo... anche quando posto sensazioni intime e "profonde" nel tentativo di condividere... non mi illudo... e se accade qualcosa, quando raramente accade, di innocente e non voluto, godo delle "conseguenze"... senza illudermi mai troppo...

Un diario si scrive per sé, uno zibaldone della vita in fondo... il depositario delle proprie emozioni, esperienze…ha avuto un certo valore nel periodo che mi sono sentita di riempire quelle pagine che hanno ospitato pazientemente una quantità tale di pensieri e momenti, anche i più intimi di quel periodo … si può considerare sotto qualsiasi aspetto, anche autoerotico…..scrivere un diario, è un’alternativa in più, forse un po’ desueta, di conversare e di lottare con sé stessi, di affidare le proprie riflessioni ad un amico muto fatto a propria immagine e somiglianza, fatto di un’altra essenza e che accetta completamente la persona che lo scrive, che accoglie i cedimenti della volontà, pensieri grotteschi, momenti fulgidi.... ma, è necessario essere leali anche così, perché i pensieri sono lì, e ti guardano …è com’essere davanti ad uno specchio. Rimane il rischio che l’istantaneità del pensiero, nel passaggio dalla mente alla penna, finisca per non essere reso perfettamente rispetto al significato nativo o, più semplicemente, di perdere un po’ del valore e della forza iniziale. Non l’ ho mai visto come un’ oggetto strumentale ma, come un prolungamento naturale di me stessa. …scrivere un diario è come fissare un momento come con una fotografia…invece delle immagini, ci sono i pensieri…la fotografia richiama i ricordi tramite l’immagine….la scrittura richiama, con la penna, a volte infiammata, le immagini legate ai ricordi.
Effimero, illusorio per il tempo che trova ma, è possibile condividere anche sul forum alcuni di questi momenti oltre che con le persone che si amano…io scrivo principalmente per me ma, anche per chi vuole leggere una mia esperienza o un’informazione.. fisso alcune mie sensazioni anche in questa comunità oltre che per me stessa….


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