Visualizza messaggio singolo
Vecchio 12-05-2005, 22.24.46   #2
TyDany
WT Italian Team Leader
Top Poster
 
L'avatar di TyDany
 
Registrato: 07-11-2001
Loc.: Everywhere with Monster Fede: Desmocredente
Messaggi: 7.677
TyDany promette bene
Non pensa che la Raptor, sia invece un po’ troppo ricercata?
Per me rappresenta la semplicità del futuro, per questo abbiamo fatto due modelli. Vedendo la Raptor la gente diceva che era brutta, "mi piace di più la Monster, oppure
"ma questa è una copia della Monster" o ancora "ma questa è più bella della Monster". Questo accade perché la gente ha un parametro di comparazione. Nel caso della V-Raptor, invece, non c’era niente di simile, niente con cui compararla, ha suscitato le stesse reazioni della Monster. Per me la V-Raptor è semplice, ma è una semplicità che è ancora da capire. Ha un contenuto tecnologico molto alto, ma è tranquilla, uno può relazionarsi più tranquillamente senza essere spaventato. La Monster all’inizio si vendeva bene ma non quanto si è venduta tre anni fa, è andata in crescendo man mano che la gente si è abituata a lei. Questo è il nostro pensiero: dalla Monster abbiamo fatto la Raptor, ma la Raptor già ci porta avanti su altre strade con la V-Raptor, la Xtra-Raptor etc.

E come si evolverà in futuro?
La mia idea è quella di creare delle alternative, di poter realizzare diverse t
ipologie di moto da una stessa base. L’esempio della Raptor è chiaro: con due pezzi verniciati posso cambiare la moto, basta un serbatoio e un parafango anteriore e diventa la mia moto, un modello che non ha nessun altro. Se conosco un carrozziere, in un fine settimana posso farla diventare "la mia moto", solo mia, senza farla diventare qualcos’altro. Secondo me oggi c’è voglia di individualità c’è voglia di poter dire "io ho la mia moto" a prescindere dalla marca. Con Cagiva stiamo seguendo proprio questa strada. Tu diventi unico perché hai una moto che non ha nessun altro e non perché hai una Ducati o una Cagiva. Questa è la cosa più significativa: diventi unico perché hai una moto che non ha nessuno. E’ "tua", e a questo punto può anche essere di qualsiasi marca. Sei comunque differente da tutto il resto.

E’ una tendenza che nasce dal basso o siete voi a proporla?
Secondo me è la gente che vuole la personalizzazione. Lo vediamo nei ragazzi di oggi non si individuano più, sono tutti mescolati. Lo vediamo anche nella musica: l’altro giorno parlavo con mio figlio che ha 13 anni e stavo vedendo un video di un gruppo che gli piace, sono otto matti con le maschere che fanno un gran casino… A quale genere musicale appartengono? Mio figlio mi ha risposto che è speed-metal-rap-alternativo. Ma cosa c’entra lo speed metal con il rap alternativo? Questa è la risposta. E’ tutto mescolato e quindi "unico" nel suo genere. Non esistono più le classificazioni tipo "tu sei un rockettaro" e "tu sei un metallaro": sei un rockettaro metallaro alternativo.

Quindi, la moto che più si presta a essere personalizzata è forse quella che ha più probabilità di successo?
Sì, perché è quella che ti fa sognare, la senti tua.

Ma allora, le nude?
Le nude sono quelle, nude e crude. E’ come avere un pezzo di carta bianca. Se io compro una moto sportiva, posso comprare una carenatura in carbonio che è la stessa, al massimo compro qualche pezzo speciale, se ho una Harley Davidson basta sfogliare il catalogo. Se invece io mi compro una naked, posso fare quello che voglio, è solo una questione di immaginazione, di creatività. La puoi fare diventare sportivissima, oppure custom, oppure… quello che vuoi. Poi però dobbiamo vedere se abbiamo la possibilità di offrire i pezzi per modificarla, ma questo non so fino a che punto possa servire, perché poi torniamo a limitare la fantasia della gente. Lasciare la gente libera di fare, forse questa è la strada.

Insomma, il contrario di ciò che ha portato al successo della Harley Davidson?
Se io oggi compro una Raptor posso farla diventare una V-Raptor, devo
solamente comprare 4/5 pezzi in più. Allo stesso modo, se compro una V-Raptor, mi stanco e voglio diventare tradizionalista posso togliere i pezzi, comprarne altri e metterli su. Questa è una cosa diversa rispetto alla customizzazione: io non sto personalizzando, sto cambiando la mia moto. Stiamo pensando ad una cosa del genere: offrire parti per cambiare la moto. In pratica si può comprare una Raptor e comprando altri tre pezzi, cambiare la moto, mantenendo un carattere semplice come quello della Raptor. Nel caso della V-Raptor le strade sono ancora più aperte. Quello che farei con la V-Raptor adesso sarebbe troppo, non lo capirebbe nessuno. Ho in mente qualcosa ma poi c’è la realtà del mercato.

Che cosa in particolare?
Io vedrei un motore con molti cavalli, su qualcosa di molto leggero, roba da farsi molto male. Pensi che il primo prototipo della Raptor aveva un interasse di 1390 mm, avevamo una geometria estrema, cannotto inclinato di 23 gradi, l’avancorsa era quasi 86, in pratica le quote di una 500 da GP. Non a caso il capo progetto era l’ing. Albesiano, quello che seguiva la 500 al Gran Premio. Quell’estate abbiamo realizzato il prototipo, aveva il motore della Suzuki TL-S a potenza piena (120-122 cavalli, mentre ora ne ha 105) e la moto pesava 182 chilogrammi: troppo bello ma troppo pericoloso... Il prototipo era davvero una cosa impressionante.

E come sarà la moto di domani?
Questa, per esempio, potrebbe essere una moto del futuro (dal un blocco estrae il disegno di una moto tutta carenata, con il pilota completamente racchiuso in una specie di abitacolo n.d.r.).

Pensa che sia davvero una proposta realizzabile?
Perché no? Saremo protetti dall’acqua, dalla pioggia, da tutti questi problemi che lo scooter tenta di risolvere, ma che non riesce e non riuscirà mai a offrire. Avremo ancora il piacere di guida della moto ma guideremo protetti. La carenatura potrebbe però essere diversa da quelle finora prodotte, potrebbe utilizzare altri materiali. Non è detto comunque che le idee che mettiamo su carta siano poi le risposte a quello che stiamo cercando.

E gli scooter? Ci pare di capire che non le piacciano troppo...
No, per niente, anche se sono utili. La guidabilità di una moto e di uno scooter
non sono nemmeno da paragonare. Lo scooter si guiderà come una moto solo quando si cominceranno a costruire dei telai che peseranno 600 kg, ma a quel punto costeranno 20 milioni e allora sarà più conveniente comprarsi un’auto. Il concetto dello scooter era bello perché era un veicolo semplice e non aveva nessuna pretesa. Oggi stiamo pretendendo troppo da un concetto che era chiaro. Alla fine dov’è il vantaggio se nel traffico devo fare la coda tra le macchine?

Se oggi apriamo il garage di Miguel Galluzzi, quali auto e quali moto troviamo?
Tranne una Renault Scenic, al momento ci sono solo moto. Ho una Honda Helsinor del 1973, la prima due tempi mai prodotta dalla Honda. Era la moto dei miei sogni quando correvo nei cross in Argentina, perché lì non c’era. Per cui quando sono andato in America ne ho subito rintracciata una. Ho anche una
Ducati 888, tutta smontata perché volevo farne una Super Monster; poi ho una Monster speciale che avevo realizzato con Azzalin (team manager Husqvarna n.d.r.), peccato che in quel momento tra Ducati e Cagiva sia successo quel che è successo. Ha il telaio con tubi ellittici, l’idea era di produrne una versione speciale in serie limitata a 100 pezzi, ma non se ne è fatto più niente: è un pezzo unico. In questo momento vado in giro con una Honda X4 1300 versione customizzata, enorme, comoda per me (Galluzzi è alto 1.94 metri e peserà oltre cento chili n.d.r.). In Italia non è importata.

Quali sono invece, per lei, le 10 moto più belle tra quelle in commercio?
Sicuramente la F4: ho guidato parecchie moto sportive ma dopo la F4 il mondo cambia. E’ tutta un’altra cosa, qualsiasi moto sportiva dopo aver provato la F4 è deludente. Io con la F4 mi sono trovato ad andare 30/40 Km in più rispetto a tutte le altre moto che ho guidato. E questo vuol dire che la moto è superiore a tutto il resto. In questo caso rappresenta il massimo della tecnologia ed è imbattibile. Secondo me è il punto di riferimento.

Altre moto...
Mi ricordo quando è uscita la Buell: è lo stesso concetto della Monster ma molto più grezzo, mi piacerebbe averne una, perché è così grezza, selvaggia, molto americana ma in senso positivo. Sono riusciti a fare qualcosa di nuovo senza dover reinventare le moto degli Anni 40. Ho provato anche la Speedtriple, il motore è bellissimo, peccato il cambio, esteticamente però è bruttissima. Ma come moto, come insieme, dopo averla provata, questa bruttezza diventa quasi accettabile.
___________________________________


www.TyDany.it News! -> Il mio sito... la mia vita e le mie passioni...
TyFoto.it -> TyDany Fotografia, fotografie sportive, ritratti, paesaggi...
Tutto quello che è stato ora non è più... come un colpo di spugna che tutto cancella...
TyDany non è collegato   Rispondi citando