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Vecchio 24-07-2003, 19.20.36   #1
veleno
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Fazio: «Siamo un Paese in serio declino»

«In Europa siamo davanti solo alla Grecia, forse al Portogallo»
Fazio: «Siamo un Paese in serio declino»
«Nel Dpef non sono indicate entrate e spese e per raggiungere obiettivo deficit/pil potrebbero servire misure aggiuntive»
ROMA - Addio mito del quinto Paese più industrializzato del mondo. Il governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, ci riporta bruscamente con i piedi per terra. «Abbiamo un rischio di declino perché gli altri Paesi fanno due passi e noi ne facciamo uno», ha detto Fazio alla commissione parlamentare congiunta Bilancio nell'ambito delle discussioni sul Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria) presentato giorni fa dal governo.
«Ogni anno perdiamo posizioni. È come il bradisismo di Pozzuoli. Non un terremoto, ma un lento abbassamento», ha detto il governatore. «Il sistema industriale italiano mostra una produttività totale dei fattori negativa negli ultimi sei anni. Mentre gli altri salivano del 2,3%, noi salivamo dell'1,8%. In Europa siamo davanti solo alla Grecia, e forse al Portogallo».
DPEF: NON CI SONO ENTRATE E SPESE - Fazio critica poi il fatto che il Dpef «non fornisce i valori programmati per le entrate e per le spese. Non vi è indicazione di un sentiero di riduzione della pressione fiscale, specie per le imprese».

PER CRESCITA PIL AZIONI CONCRETE - Per avere tassi di crescita in linea con quelli indicati dal Dpef servono «concrete, pronte, azioni di politica economica. In una prospettiva quadriennale, quale quella assunta dal Dpef», ha aggiunto Fazio, «è indispensabile procedere con la realizzazione del vasto piano di opere pubbliche indicato dal governo». Quanto all’obiettivo di riduzione del rapporto debito/pil, «date le previsioni ufficiali del fabbisogno, il conseguimento di questo obbietivo potrebbe richiedere l’adozione di misure finanziarie aggiuntive».

CONTI PUBBLICI - Per quanto riguarda i conti pubblici «la situazione negli altri Paesi è peggiore, ma noi abbiamo il debito. L'indebitamento cresce meno, ma noi avevamo preso un impegno preciso sulla rapidità di caduta del debito», ha ammesso Fazio.

PRODUZIONE INDUSTRIALE IN CALO - «Nel secondo trimestre la produzione industriale è diminuita ancora, di circa mezzo punto percentuale rispetto al primo». Fazio ha spiegato che «la produzione industriale della zona euro, dopo un modesto incremento in aprile, ha segnato in maggio una contrazione. In Italia il calo è risultato pronunciato; secondo nostre stime preliminari l’attività produttiva ha registrato un parziale recupero in giugno e un ulteriore lieve aumento in luglio».
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