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Vecchio 27-08-2003, 13.15.11   #5
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La cocaina non è più la droga dei ricchi


Il consumo della polvere bianca aumenta in modo esponenziale e coinvolge tutte le fasce sociali e di età. Nel 2002 boom di sequestri. Ma cresce anche il numero dei consumatori abituali.


ROMA – Tra le droghe è quella che più desta l’allarme delle forze dell’ordine e dei sociologi. Il suo consumo aumenta in modo esponenziale e coinvolge tutte le fasce sociali e di età. Fino a qualche tempo fa era considerata la droga dei ricchi, ma ora non ci sono più differenze di ceto, la usano tutti e a tutte le età. “I dati – spiega al Corriere della Sera – il commissario governativo antidroga, Pietro Sotgiu – ci dicono che molti ragazzi di vent’anni ne fanno un uso abituale. E non bisogna farsi illusioni: i giovanissimi preferiscono altro perché il prezzo della cocaina continua a rimanere elevato rispetto a quello dei derivati della cannabis o delle pasticche. Se l’offerta dovesse portare ad un livellamento dei costi la situazione diventerebbe ancora più pericolosa”.

L’allarme risale al 2002, anno in cui le forze dell’ordine hanno sequestrato 4.000 chili di polvere bianca, il doppio dell’anno precedente. Un successo, certo, ma anche un segnale preciso: la cocaina sta invadendo prepotentemente il mercato italiano.

E non basta: secondo le forze dell’ordine aumenta in modo preoccupante anche il numero delle persone segnalate come consumatori abituali, oltre a quello delle denunce per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

La situazione – sostengono gli analisti – potrebbe peggiorare se il prezzo della cocaina al dettaglio dovesse scendere. Allora il suo consumo si espanderebbe ancora di più.

L’allarme si fa più forte se si pensa agli effetti di questa droga. “Sappiamo tutti – dice preoccupato Sotgiu – gli effetti criminogeni della cocaina: i criminali sniffano sempre prima di compiere gesti efferati. Per non parlare delle reazioni incontrollabili di ferocia e violenza dei consumatori abituali”.

Ma allora che fare. La parola d’ordine è prevenzione. Della vendita, certo, ma anche del consumo. “E quella – conclude il prefetto – non può che avvenire in famiglia”.

(27 AGOSTO 2003, ORE 9.50)
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