La RAI chiede a gran voce il pagamento di un “canone speciale” da parte di coloro che detengono uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni. Il balzello andrebbe pagato da quasi 5 milioni di aziende italiane. Secondo Rete Imprese Italia “quella del canone speciale Rai è una richiesta assurda perché vengono ‘tassati’ strumenti come i computer che gli imprenditori utilizzano per lavorare e non certo per guardare i programmi Rai. E' stata inviata una lettera al Governo sollecitando “l’esclusione da qualsiasi obbligo di corrispondere il canone in relazione al possesso di apparecchi che fungono da strumenti di lavoro per le aziende, quali computer, telefoni cellulari e strumenti similari”.
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