Che bello, ogni tanto qualcuno che fa una domanda anche se al momento non ne ha bisogno... in altri termini si direbbe "farsi una cultura".
Prendo l'occasione per fare un po' di dietrologia.
Fino a Windows 10 tutti i sistemi Microsoft (sia retail sia OEM) avevano bisogno di un "seriale" che era univoco per il sistema. Con questo seriale "attivavi" l'installazione del sistema operativo online (Win7-8-8.1), il sistema registrava l'installazione in locale (in pratica "bruciavi" il seriale) tenendo conto di alcuni parametri del sistema (CPU code, matherboard code e periferiche in genere) così se volevi fare il furbetto e volevi copiare l'installazione del S.O. su altra macchina questo non si sarebbe attivato essendo troppo discordante dall'ambiente originario.
Per i sistemi OEM la cosa era simile ma il seriale era univoco per il produttore e non richiedeva attivazione online o telefonica ma usava un acrocchio che comprendeva un codice logico equivalente al seriale delle edizioni retail ma limitato alla tipologia di sistema (home, Professional, ...) e una firma scritta direttamente nel BIOS (questa "firma" ha avuto versione 1 in Win7 e la versione 2-2.1 in Win8-8.1).
Nella pratica essendo un sistema a "maglie larghe" era abbastanza facile leggere la firma nel BIOS, trasportarla in un BIOS diverso e attivare una versione OEM (pregressa o creata apposta da un disco retail) che portasse a una installazione apparentemente legale: MS non ha mai contrastato questa pratica anche se avrebbe ben potuto, da qui la definizione di sistema a "maglie larghe", ma è facilmente comprensibile che (privacy a parte, il primo scoglio) mentre mando un ispettore MS in una ditta è facile avere accesso alle macchine con o senza forza pubblica, ma discriminare una installazione tarocca o no di un privato porterebbe costi stratosferici per MS che non la ripagherebbero del lavoro.
Con Win10 invece la logica dell'attivazione è tutta sul sistema remoto: MS fornisce un seriale univoco per qualsiasi installazione legale di Windows (OEM compresi) e obbliga alla registrazione remota registrando i parametri macchina in remoto quindi una volta che quel seriale viene utilizzato su una macchina quella è legata a quel seriale "a vita" a meno che non si acquisti un nuovo pacchetto del sistema operativo.
Nella pratica anche questo che sembrava essere un sistema perfetto è risultato essere anche lui a "maglie larghe": a causa di un bug nelle routine remote di registrazione hanno trovato il modo di generare nuovi seriali online. Malgrado sia una notizia di pubblico dominio da parecchio tempo, MS non lo corregge o per i numeri esigui o per possibili problematiche con le installazioni pregresse (pensa cosa può significare riattivare un miliardo di installazioni). Comunque sia, anche in questo caso potrebbe contrastare l'abuso, ma non lo fa...
Fatta la veloce panoramica, passiamo alla domanda.
In VMware Workstation (sia la versione gratuita sia quella Professional) possiamo forzare (spiegandolo alla grossa) il sistema di virtualizzazione ad andare a prendere i valori di attivazione dell'installazione di Windows 10 presenti nella macchia reale o fisica che dir si voglia e di usarli per "attivare" l'installazione virtuale dello stesso tipo (se sul desktop-laptop hai Win10 Home e nella macchina virtuale hai installato Win10 Home con il DVD-chiavetta di restore della macchina o una versione seguente dello stesso tipo scaricata da MS).
Alias: installi il sistema virtualmente e inserisci le stringhe citate e avrai attivata l'installazione virtuale.
Questa pratica è comunque legale perché anche il sistema virtualizzato è legato alla macchina, in pratica è come installare in dualboot il sistema operativo che verrà fisicamente e legalmente installato in due volumi diversi della stessa macchina.
Al contrario, cosa che VMware non fa, Virtualbox ti permette di attivare virtualmente la stessa istallazione OEM dandogli in pasto la "firma" estrapolata dal BIOS unendola "logicamente" al BIOS della macchina virtuale.
Lo scotto è che Virtualbox non ti permette l'attivazione di Win10 come fa VMware. Considerato che Oracle sta puntando anche lei al cloud come Microsoft Azure è comprensibile che nessuno si metta a copiare VMware...
Ti ho dato in pasto molte cose, quindi se mi sono spiegato poco e male basta chiedere ...