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Originariamente inviato da Terno
Va bene, giusto.
Infatti, se il governo si vuole mettere contro i lavoratori, non è copa di nessun altro. Però, cribbio, come può avere senso la frase (generalizzo, dei sindacati): "Ci metteremo al tavolo per venirci incontro; avremo una sola proposta: non si tocca nulla". Mi sembra un po' contradditorio.
Poi, è chiaro, dipende da quanto si vuole andare avanti. Ma non dimentichiamoci che siamo in Italia....
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Veramente la cosa non è andata proprio così: la CGIL si è subito dichiarata contraria alla modifica dell'articolo 18 dello statuto in questione, e ha minacciato lo sciopero generale. CISL e UIL hanno acconsentito ad arrivare alle trattative con il governo, poi hanno deciso anche loro per lo scontro sociale.
Non sarà che il governo pretende che i sindacati si pieghino ad accettare cose che, per la loro natura, non possono accettare? Secondo me funziona così:
Il governo chiama i sindacati alle trattative, poi mantiene la sua linea e cerca di spingere i sindacati ad accettarla. -> I sindacati abbandonano le trattative, dal momento che non trovano margine di discussione, e decidono per lo sciopero. -> Il governo sostiene che i sindacati non vogliono trattare, e li accusa di scarsa propensione al dialogo.
A me pare che i sindacati si stiano comportando bene, secondo la loro funzione tutelativa degli interessi dei lavoratori.
D'altra parte, non vedo perché dovrebbero lasciare che il governo vari un provvedimento contro il quale sono scese in piazza centinaia di migliaia (milioni?) di persone, se non lo condividono e hanno il potere e la volontà di ostacolarlo. Voglio dire, mi pare che di consenso Cofferati ne abbia.