Io la penso come Thor: internet non va considerato un mondo a parte ma dobbiamo imparare a viverlo come integrazione del mondo reale.
È vero che nei primi mesi di utilizzo c'è chi spinto da un'impressione di anonimato tende a viverla più come una terra anarchica da assaltare, ma io penso che tutti prima o poi inizino a "sentire" la presenza di persone dietro a tutte le pagine web che legge.
Io stesso quando ho scoperto il mondo dei forum mi lasciavo prendere più facilmente da qualche flame-war

però dopo averli frequentato per parecchio tempo ho cominciato a capire che i messaggi che vengono scritti ogni giorno sono frutto del pensiero di persone, che hanno la stessa validità di discorsi fatti a voce.
Secondo me quello che ci rende diffidenti verso la comunicazione su internet è l'impossibilità di crearsi pregiudizi: è innegabile che nel momento in cui incontriamo per la prima volta una persona partono nella nostra mente, in modo quasi inconscio, migliaia di pregiudizi basati solamente sul suo aspetto esteriore (avevo letto un interessante articolo al riguardo).
Su internet non vedendo il nostro interlocutore non siamo in grado di farci un'idea di lui e quindi nutriamo la stessa diffidenza che abbiamo nei confronti di una persona misteriosa, che non riusciamo a ricondurre a modelli già conosciuti. Penso sia un comportamento radicato nell'istinto, del resto è ciò che salvaguarda tutti gli animali dal fare incontri pericolosi con individui diversi.
È per questo che considero le amicizie virtuali al pari di quelle reali. Ovviamente parlo di amicizie nel senso più esteso: potrei considerare mio amico un membro del forum come potrei considerarlo un compagno di classe con cui trascorro del tempo insieme solamente a scuola.
Se parliamo di amicizie nel senso più ristretto, quindi amicizie intime, il discorso è diverso: non potrei mai sentirmi veramente amico di una persona che non ho mai visto in faccia.