Furibonde polemiche a Roma dopo la terribile gaffe del Professore contro la città
Prodi: nella capitale non ci vivrei manco morto
E sì che di nome fa Romano. Eppure, Roma decisamente non gli piace. E non gli va neanche Milano.
Lo ha confessato Prodi stesso al grande pubblico, sollevando nella capitale un pandemonio indescrivibile. Il leader dell’Unione ultimamente sta collezionando terribili gaffe una dietro l’altra. Va detto che questa volta sono stati i leghisti a fargli commettere il passo falso: le sue affermazioni di “sgradimento” le ha fatte reagendo nervosamente a una loro contestazione.
«Quelli che hanno fatto il mio mestiere sono tutti andati ad abitare a Roma. Io manco morto», ha confessato Prodi, che giovedì sera a Cinisello Balsamo presentava il libro Insieme, scritto a quattro mani con la moglie. L’affermazione è stata fatta a Gad Lerner, che gli ha chiesto per quale motivo continua a vivere a Bologna. Prodi, questo è il bello, stava indicando le contestazioni dei leghisti che manifestavano davanti all’auditorium dell’incontro. I militanti avevano innalzato cartelli di protesta, tra i quali uno, “Benvenuto in Padania”. «Non c’è nessuno - ha detto ridendo Prodi - di quelli là fuori che manifestano che è nato più vicino al Po di me. Quando ho incontrato la prima volta Bossi gliel’ho detto: tu sei uno svizzero, io sono un padano».
Poi ha continuato: «Sono estraneo - ha detto Prodi - a certi ambienti romani. Quando ho finito il mio lavoro io torno a casa. Certo è uno svantaggio perché non fai parte dei salotti e non vieni a conoscenza di certe informazioni. È però un vantaggio nel tener ben ferma la rotta di lungo periodo». E ha pure aggiunto: «se devi durare degli anni stai lontano da Roma».
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