Nothatkind
28-02-2005, 18.28.25
Il poeta e senatore a vita si è spento nella sua abitazione fiorentina. E' stato considerato il capostipite dell'emetismo italiano
E' morto a Firenze il poeta e senatore a vita Mario Luzi, 90 anni. A darne l'annucio è stato il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, Ds, incaricato dalla famiglia. «E' una gravissima perdita per la città e per il paese. Siamo profondamente addolorati», sono state le parole del primo cittadino del capoluogo toscano.
Secondo i familiari, la morte del poeta è sopraggiunta mentre era ancora nel letto, prim'ancora di potersi alzarsi. «La notizia mi riempie di tristezza. Era un uomo cordiale e di piacevole conversazione», ha detto Marcello Pera, che lo ha conosciuto a palazzo Madama.
Luzi era stato nominato da Ciampi l'anno scorso, il 14 ottobre. Nei pochi mesi in cui è stato in carica, aveva polemizzato con il presidente del Consiglio sulle riforme istituzionali e, a proposito della vicenda del lancio del treppiede da parte del muratore mantovano, aveva detto, non senza suscitare polemiche: «Anche Mussolini si mise un cerotto sul naso, era stato colpito da un proiettile, per certi aspetti si somigliano».
MAESTRO DELL'EMETISMO
Mario Luzi (al battesimo Mario Egidio Vincenzo Luzi), è considerato una delle figure chiave della poesia italiana del Novecento e l'ultimo grande protagonista della stagione dell'ermetismo.
Tema dominante della sua arte è stata l'angosciosa contrapposizione tempo-eternità, individuo-cosmo.
Diversamente da altri poeti della sua generazione come Bertolucci, Caproni e Sereni, Luzi è stato subito riconosciuto: la sua era un'«immagine esemplare» (secondo una famosa definizione di Carlo Bo) già nel 1940, quando il poeta viveva in quella capitale della letteratura italiana che era la Firenze degli anni trenta, la città allora di Montale, Gadda, Palazzeschi, Vittorini, Gatto, Pratolini . Il precoce riconoscimento comportò anche un'etichetta - Luzi poeta ermetico - che si è sempre più mostrata limitante e inadeguata.
L'ho presa da Panorama, tanto per.
(F)
E' morto a Firenze il poeta e senatore a vita Mario Luzi, 90 anni. A darne l'annucio è stato il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, Ds, incaricato dalla famiglia. «E' una gravissima perdita per la città e per il paese. Siamo profondamente addolorati», sono state le parole del primo cittadino del capoluogo toscano.
Secondo i familiari, la morte del poeta è sopraggiunta mentre era ancora nel letto, prim'ancora di potersi alzarsi. «La notizia mi riempie di tristezza. Era un uomo cordiale e di piacevole conversazione», ha detto Marcello Pera, che lo ha conosciuto a palazzo Madama.
Luzi era stato nominato da Ciampi l'anno scorso, il 14 ottobre. Nei pochi mesi in cui è stato in carica, aveva polemizzato con il presidente del Consiglio sulle riforme istituzionali e, a proposito della vicenda del lancio del treppiede da parte del muratore mantovano, aveva detto, non senza suscitare polemiche: «Anche Mussolini si mise un cerotto sul naso, era stato colpito da un proiettile, per certi aspetti si somigliano».
MAESTRO DELL'EMETISMO
Mario Luzi (al battesimo Mario Egidio Vincenzo Luzi), è considerato una delle figure chiave della poesia italiana del Novecento e l'ultimo grande protagonista della stagione dell'ermetismo.
Tema dominante della sua arte è stata l'angosciosa contrapposizione tempo-eternità, individuo-cosmo.
Diversamente da altri poeti della sua generazione come Bertolucci, Caproni e Sereni, Luzi è stato subito riconosciuto: la sua era un'«immagine esemplare» (secondo una famosa definizione di Carlo Bo) già nel 1940, quando il poeta viveva in quella capitale della letteratura italiana che era la Firenze degli anni trenta, la città allora di Montale, Gadda, Palazzeschi, Vittorini, Gatto, Pratolini . Il precoce riconoscimento comportò anche un'etichetta - Luzi poeta ermetico - che si è sempre più mostrata limitante e inadeguata.
L'ho presa da Panorama, tanto per.
(F)