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Visualizza versione completa : Gabriella addio


Lello
03-04-2004, 20.32.37
Morta la cantante Gabriella Ferri
Simbolo della canzone romana

ROMA - La cantante Gabriella Ferri è morta questa sera a Roma. Era stata ricoverata in gravissime condizioni nel reparto rianimazione dell'ospedale San Camillo della capitale. In base ad una prima ricostruzione, si sarebbe lanciata dal balcone della sua abitazione di Corchiano, sui Monti Cimini a Viterbo. Secondo quanto si è appreso la cantante, che soffriva di crisi depressive, si sarebbe suicidata lanciandosi da una altezza di circa sette metri. Dopo essere stata ricoverata in un primo momento nell'ospedale di Civita Castellana è stata poi trasferita, vista la gravità delle sue condizioni, al San Camillo, dove è deceduta.

http://www.repubblica.it/2004/d/ARCHIVE/homepage/images/sezioni/cronaca/ferri/ferri_HM/ansa_4746786_26130.jpg

"Adesso sto bene". Così aveva detto, tre anni fa, in occasione del suo sessantesimo compleanno. Gabriella Frerri pensava di essersi liberata, finalmente, da quella depressione che spesso l'aveva tormentata in passato. E che oggi l'ha tradita per l'ultima volta. Nata a Roma, la cantante aveva iniziato la sua carriera negli anni Sessanta, ottenendo grandi consensi con la rivisitazione dei più celebri successi della canzone romana. Con La società dei magnaccioni arrivò a vendere un milione e 700 mila copie.
....
(F)(F)(F)
http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/cronaca/ferri/ferri/ferri.html


Ciao, ti ho amata

Lello
03-04-2004, 20.35.56
Che bella televisione quando c'era Zazà

http://www.hitparadeitalia.it/charta/ferri_sempre.jpg





non vi sono eguali oggi

afterhours
03-04-2004, 20.43.25
(F)

TyDany
03-04-2004, 20.55.53
(F)

Alhazred
03-04-2004, 20.57.26
(F)

Eccomi
03-04-2004, 21.09.22
Originariamente inviato da Lello


Ciao, ti ho amata

Anche io, Lello... Questo annuncio, poco fa, è stato come una pugnalata. Mi ero illuso, vedendola l'ultima volta, che stesse bene.:(
Ciao, Gabriella. (F)

Lello
03-04-2004, 21.24.25
Originariamente inviato da Eccomi


Anche io, Lello... Questo annuncio, poco fa, è stato come una pugnalata. Mi ero illuso, vedendola l'ultima volta, che stesse bene.:(
Ciao, Gabriella. (F)
Ci legano troppe cose Bruno, ricordi d'infanzia...
canzoni ed una napoletanità che Gabriella seppe interpretare meglio di altri.

Ti sento vicino Bruno in un momento triste per me e mia moglie...
mia madre l'adorava..
soprattutto per quella vena di irriverente follia...

un pazziariello femmina...

nel rivederla c'eravamo illusi anche noi..
le sue apparizioni erano sempre momento triste e tenero allo stesso tempo...

(F)

Lello
03-04-2004, 21.28.46
Una bella galleria di immagini su Repubblica



http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/spettacoliecultura/gferri/gferri.html

ed un tragico accostamento del destino....

http://www.repubblica.it/2003/e/gallerie/spettacoliecultura/gferri/ansa47469610304210406_big.jpg

ciao anche a te Mimì (F) (F) (F)

Brunok
03-04-2004, 21.44.49
'ndo sta Zazà ? (F)

Eccomi
03-04-2004, 21.49.24
Mia madre amava molto "Sempre", ed anche io la preferivo.
Mia moglie mi fece ascoltare "Il valzer della toppa". Credo che senza tanto "rumore" Gabriella si sia fatta amare da tutti, o almeno (come diceva Lello) da quelli della nostra generazione.
Mimì... (F) (Devo averlo detto già altre volte) era una delle poche voci che riuscivano ad emozionarmi. (L)
Sono sempre più poche. :(

carletto
03-04-2004, 23.06.14
(F)

Frequency
04-04-2004, 00.18.40
(F)

ledy
04-04-2004, 00.25.04
(F)

handyman
04-04-2004, 01.14.33
Ti sei liberata del male oscuro...
adesso spero tu possa riveder le stelle.

Addio Gabriella (L) (F)

einemass
04-04-2004, 01.23.32
(F)

rio2
04-04-2004, 03.11.58
(F) (F) (L) (F) (F) adesso alieta il paradiso come hai allietato noi mortali.:crying:

Paco
04-04-2004, 10.16.48
la solitudine ammazza (F)

Lu(a
04-04-2004, 10.39.12
La solita ipocrisia italiana: si accantona un'artista e poi la si "scopre" solo dopo morta.

:rolleyes:



(F)

veleno
04-04-2004, 11.25.42
(F)

Lello
04-04-2004, 12.57.37
Ciao Zazà

Gabriella Ferri è morta sabato precipitando da un balcone della sua casa di Cerchiano, in provincia di Viterbo. Un suicidio, è stato detto subito: da molti anni la Ferri era malata di una grave forma di depressione. La famiglia ha però smentito: secondo i parenti lka cantante sarebbe precipitata accidentalmente da un balcone, forse per una malore dovuto ai farmaci antidepressivi che prendeva.

http://www.unita.it/images/2004aprile/gabriellaferri1.jpg

Gabriella Ferri aveva paura di vivere. Da molti anni incontrare gente era per lei una sofferenza. Figuriamoci cantare su un palco, con il pubblico davanti. Si è spenta una delle voci più rappresentative di Roma ma amata dal pubblico di tutta Italia, un’artista di vaglia, una donna che non è riuscita a trovare il bandolo della matassa della vita. Aveva riportato al successo canzoni come Dove sta Zazà, un brano napoletano del dopoguerra, che le aveva dato grande fama, e aveva fatto conoscere agli italiani Grazie alla vita, un delicato canto della cilena Violeta Parra che oggi suona beffardo (ma del resto, dopo averlo scritto, anche Violeta si tolse la vita).

Cos'è che distruggeva Gabriella? Francamente è difficile a dirsi, perché la ragazza di Testaccio che conoscevo era inafferrabile, aveva un fuoco dentro, una irrequietezza feroce che era impossibile da afferrare. Anche chi gli era stato molto amico non riusciva più ad avere un rapporto con lei, a parlarle. Ti passava sopra con gli occhi e andava oltre. Diversamente da quando, negli anni Sessanta e Settanta, condivideva con i colleghi le canzoni popolari, e si divertiva a fare le seconde voci ed era capace di stare una intera nottata a cantarle, e guai se te ne volevi andare a dormire. Era una personalità forte e spigolosa che non si era certo piegata alle leggi dello spettacolo neanche dopo essere andata a Sanremo nel 1969 a cantare, in coppia con Stevie Wonder, Se tu ragazzo mio, un pezzo beat al quale teneva molto.

Era nata nel 1942 a Testaccio, quartiere che lei rivendicava con foga, la sua formazione musicale era popolaresca e ne era orgogliosa. Aveva una voce solare e negli ambienti intellettuali romani aveva destato simpatia e ammirazione per quel suo modo beffardo di lanciare la voce e per quel volto col caschetto biondo che esprimeva grande ironia. Le sue prime canzoni erano state quelle da osteria, come La società dei magnaccioni, interpretate accanto ad una ragazza timida, Luisa De Sanctis, figlia del regista Giuseppe, quello di Riso amaro. Due ragazze che cantano canzoni sfrontate, che intonano Alla renella ed altri stornelli romaneschi con il piacere di cantare, che ti perforano con gli occhi, non potevano passare inosservate. Ed eccole a Milano, ospiti di Camilla Cederna, che le presenta al maestro Intra, che le fa cantare nei localini di Brera. Giungono così (è il 1963) alla Fiera dei sogni di Mike Bongiorno. Ma il sodalizio con Luisa dura poco e Gabriella, che non si accontenta del folklore romanesco, si mette in proprio. Una delle tappe della sua carriera è una avventurosa tournée in Canada, assieme ad altri esponenti del folk, come Caterina Bueno, Otello Profazio, Carla Cassola, Lino Toffolo in uno spettacolo teatrale che ha la regia di Aldo Trionfo. Ma lo spettacolo è rivolto agli emigrati italiani i quali restano di sasso nel vedere che nessuno degli artisti (salvo uno, un siciliano, suonatore di friscaleddu) ha il costume regionale e le donne addirittura le minigonne! Storie che divertivano Gabriella, che nel frattempo si era sposata con un dirigente della Rca (il precedente matrimonio era con un funzionario del ministero degli esteri e Gabriella aveva vissuto un lungo periodo in Africa). Ma già allora, Gabriella era un mistero e le notti di New York (dove i folksinger si erano intrattenuti di ritorno dal Canada) si trasformavano nell'ossessione di non dormire e tirar mattina ad ogni costo. È come se quell'esperienza sia stata il giro di boa delle sue scelte musicali: diventa l'artista di punta del Bagaglino, allora in una stradina al lato di Corso Vittorio a Roma e aiutata da Piero Pintucci, musicista e arrangiatore, asseconda la sua vena beffarda.

Il suo fisico, da sottile, si è andato via via irrobustendo e questo nuovo aspetto fa parlare di lei come di una mamma Roma che tiene testa (in Tv in una trasmissione che è divenuta culto) a Claudio Villa: stornellando, i due si dicono le cose peggiori e Gabriella ne esce come l'erede di un genere romanesco che non è solo voce, ma aspetto. È così che si appropria delle canzoni, vecchie o nuove non importa, che le diano la possibilità di costruire dei veri e propri numeri, quasi delle «macchiette», nelle quali però non c'è imitazione dei vecchi artisti napoletani ma il filtro di una personalità esuberante e irrefrenabile. Così Dove sta Zazà, che nel dopoguerra era stata il simbolo dell'Italia dissolta («Dove sta Zazà/ uh Madonna mia») tornava ad essere nella sua interpretazione un brano intriso di perfidia e di amarezza. E così era per Ciccio Formaggio, vecchio numero di Nino Taranto.

Dal Bagaglino alla tv il passo era stato breve ma dopo i trionfi di Mazzabubù ed altri incentrati su di lei, il rapporto con la canzone si era fatto difficile. Anzi, più che con la canzone, con il complesso mondo dello spettacolo, dal quale lei cominciava a rifuggire. Per una celebrazione di Villa era stato difficile portarla sul palco del Palazzo delle esposizioni ma più difficile ancora farla cantare. Si sapeva che non voleva più cantare ma qualche anno fa un impresario era riuscito a farle incidere un nuovo disco e contava di organizzarle una tournée. Tutti lo guardavano con incredulità, infatti la tournée non ci fu. L'impresario combinò allora una settimana al Teatro Vittoria ma anche quello spettacolo non andò in porto. Appariva raramente in show televisivi, come testimone di un'epoca e non so francamente come riuscissero a vincere le sue resistenze.

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=34290

Nothatkind
04-04-2004, 15.25.48
(F)

Lillo
04-04-2004, 19.31.19
(F)

dolly
04-04-2004, 20.02.41
(F)

Doomboy
05-04-2004, 10.26.53
(F)


GUARDA CHE SOLE E' SORTITO NANNI',

CHE PROFUMO DE ROSE DE GAROFANI E PANSE'

COM'E' TUTTO UN PARADISO, LI CASTELLI SO COSI'

GUARDA FRASCATI CHE E' TUTTO UN SORRISO,

NA DELIZIA D'AMORE, NA BELLEZZA DA INCANTA'.

LO VEDI ECCO MARINO, LA SAGRA C'E' DELL'UVA

FONTANE CHE DANNO VINO, QUANTA ABBONDANZA C'E'

APPRESSO CE VIE' GENZANO COR PITTORESCO ALBANO

SU VIETTE A DIVERTI' NANNI', NANNI'.

LA C'E' L'ARICCIA, PIU' GIU' C'E' CASTELLO

CHE E' DAVVERO UN GIOIELLO CO QUEL LAGO DA INCANTA'.

SE DE FRAGOLE UN PROFUMO SOLO A NEMI POI SENTI'

SOTTO QUEL LAGO UN MISTERO CE STA'

DE TIBERIO LE NAVI SO L'ANTICA CIVILTA'.

SO MEJO DE LO SCIAMPAGNA LI VINI DE STE VIGNE

CE FANNO LA CUCCAGNA DAR TEMPO DE NOE'

LI PRATI A TUTTO SPIANO, SO TUTTE VIGNE E GRANO

S'ANNAMO A METTE LI', NANNI' NANNI'.

E' SERA E GIA' LE STELLE, TE FANNO UN MANTO D'ORO

E LE VELLETRANELLE SE METTENO A CANTA'

SE SENTE UNO STORNELLO, RISPONDE UN RITORNELLO

CHE CORO VIE' A SENTI' NANNI', NANNI'.......

CHE CORO VIE' A SENTI' NANNI', NANNI'

Lello
05-04-2004, 10.52.29
Grazie alla vita
Violeta Parra(F) (reinterpretata da Gabriella Ferri)


http://www.corriere.it/speciali/gallerie/2004/aprile/ferri/galleria/jpg/image4.jpg

Grazie alla vita che tanto mi ha dato,
mi ha dato due astri che quando li apro
distinguo perfettamente il nero dal bianco,
e nell'alto cielo li suo sfondo stellato,
e nelle moltitudini l'uomo che amo.

Grazie alla vita che tanto mi ha dato,
mi ha dato l'udito che nella sua ampiezza
registra notte e giorno grilli e canarini,
martelli, turbine, latrati, acquazzoni,
e la così tenera voce del mio beneamato.

Grazie alla vita che tanto mi ha dato,
mi ha dato il suono e l'abbecedario
con esso le parole che penso e declamo,
madre, amico, fratello e luce illuminante,
la strada dell'anima di colui che sto amando.

Grazie alla vita che tanto mi ha dato,
mi ha dato il passo dei miei piedi stanchi,
con loro camminai per città e pozzanghere,
spiagge e deserti, montagne e pianure
e a casa tua, la tua strada e il tuo cortile.

Grazie alla vita che tanto mi ha dato,
mi ha dato il cuore che agita la sua cornice
quando guardo il frutto del cervello umano,
quando guardo il buono così lontano dal cattivo,
quando guardo in fondo ai tuoi occhi chiari.

Grazie alla vita che tanto mi ha dato,
mi ha dato il sorriso e mi ha dato il pianto,
così distinguo la gioia dal dispiacere
i due materiali che costruiscono il mio canto
e il vostro che è il mio stesso
e il canto di tutti che è il mio proprio canto.

Grazie alla vita che tanto mi ha dato.

nana_d
05-04-2004, 13.09.38
(F)

Eccomi
05-04-2004, 13.23.41
Originariamente inviato da Lello
Grazie alla vita
Violeta Parra(F) (reinterpretata da Gabriella Ferri)




Meravigliosa.(F) Non la ricordavo più. :S
Devo assolutamente riascoltarla.

Totor@
05-04-2004, 13.45.32
“Commare mia” diceva Gabriella, “io so n’eccezione, tu sei n’eccezione, che ce frega de le regole? Dai, fatte na tirata!” e mi passava lo spinello. Era il 1966. Lei fumava quegli spinelli
perché le pareva così di essere politicamente corretta e in piena sintonia con i nuovi grandi divi internazionali del rock che aveva conosciuto. Io invece lo facevo proprio per contravvenire
alle regole che me lo vietavano. Ma lo facevo poco e molto saltuariamente. Preferivo il ‘whisky on the rocks’ che mi facevo offrire al Bagaglino al vicolo della Campanella.
Olghina di Robilant

Dinfra
05-04-2004, 18.43.55
(F) (F) (F)

Lello
05-04-2004, 20.10.54
Originariamente inviato da Eccomi


Meravigliosa.(F) Non la ricordavo più. :S
Devo assolutamente riascoltarla.
Un bellissimo ed ormai introvabile libretto: Laudato Sii, o almeno così mi sembra si chiamasse (piccolo bianco, con la scritta multicolore...)
la conteneva insieme a tante altre belle canzoni...

(L)

Lu(a
05-04-2004, 20.28.24
Originariamente inviato da Lello


Grazie alla vita che tanto mi ha dato,
mi ha dato due astri che quando li apro
distinguo perfettamente il nero dal bianco,
e nell'alto cielo li suo sfondo stellato,
e nelle moltitudini l'uomo che amo.

Grazie alla vita che tanto mi ha dato,
mi ha dato l'udito che nella sua ampiezza
registra notte e giorno grilli e canarini,
martelli, turbine, latrati, acquazzoni,
e la così tenera voce del mio beneamato.

Grazie alla vita che tanto mi ha dato,
mi ha dato il suono e l'abbecedario
con esso le parole che penso e declamo,
madre, amico, fratello e luce illuminante,
la strada dell'anima di colui che sto amando.

Grazie alla vita che tanto mi ha dato,
mi ha dato il passo dei miei piedi stanchi,
con loro camminai per città e pozzanghere,
spiagge e deserti, montagne e pianure
e a casa tua, la tua strada e il tuo cortile.

Grazie alla vita che tanto mi ha dato,
mi ha dato il cuore che agita la sua cornice
quando guardo il frutto del cervello umano,
quando guardo il buono così lontano dal cattivo,
quando guardo in fondo ai tuoi occhi chiari.

Grazie alla vita che tanto mi ha dato,
mi ha dato il sorriso e mi ha dato il pianto,
così distinguo la gioia dal dispiacere
i due materiali che costruiscono il mio canto
e il vostro che è il mio stesso
e il canto di tutti che è il mio proprio canto.

Grazie alla vita che tanto mi ha dato.

Non ho aggettivi....


(F)

Lello
17-05-2004, 14.37.17
http://www.mollica.rai.it/images/instantanee.gif
La grande cantante, ospite di Taratatà, ha cantato alcune delle sue prime canzoni, altre più recenti, con un omaggio anche alla musica napoletana. Ecco i video con i momenti più emozionanti di una delle sue ultime apparizioni televisive.

SEMPRE
Uno dei brani più intensi della Ferri
"Ho dei periodi no, dei periodi no esistenziali per cui ogni tanto mi ritiro. Però, quando rifiorisco mi piace molto ritrovare il lavoro, perché è la mia vita. E poi con questa 'vociaccia' che mi ritrovo..."

http://www.mollica.rai.it/images/immagine_vinile.gif

http://www.mollica.rai.it/main.html?vinile/ferri_taratata/

E in RadioScrigno insieme a Mia Martini con molte clip audio

http://www.radio.rai.it/radioscrigno/img_schede/Gabriella_Ferri1.jpg

http://www.radio.rai.it/radioscrigno/trasmettiamo/trasmettiamo_lancio.cfm?Q_IDSCHEDA=184