Visualizza versione completa : Tatuaggi mentali
Skorpios
25-02-2004, 07.44.01
I ricordi, forse... ma non solo i ricordi...
... i pensieri/idee/convinzioni/sentimenti ricorrenti, fissi, irrisolti o irrisolvibili...
Sono come tatuaggi sulla nostra mente... non è un altro a farceli, siamo noi stessi... sempre... autonomamente... liberamente... nel bene e nel male... quasi sempre così...
E non c'è chirurgo plastico che tenga... sono irremovibili, per scelta... restano lì dove sono... ne siamo "catturati" inesorabilmente... nel bene e nel male... vi ritorniamo su con lo stilo della nostra volontà e dei nostri impulsi... ripetutamente... a metterli alla prova... e a ripassarne i contorni... a calcarne i bordi... a renderli indelebili... nel "bene" e nel "male"... oppure no... :) (Y)
Ci sono i tatuaggi positivi e negativi...io sto cercando di pulirmi dai secondi per lasciar spazio solo ai primi. :)
andrea70
25-02-2004, 14.04.12
Originariamente inviato da Skorpios
I ricordi, forse... ma non solo i ricordi...
... i pensieri/idee/convinzioni/sentimenti ricorrenti, fissi, irrisolti o irrisolvibili...
Sono come tatuaggi sulla nostra mente... non è un altro a farceli, siamo noi stessi... sempre... autonomamente... liberamente... nel bene e nel male... quasi sempre così...
E non c'è chirurgo plastico che tenga... sono irremovibili, per scelta... restano lì dove sono... ne siamo "catturati" inesorabilmente... nel bene e nel male... vi ritorniamo su con lo stilo della nostra volontà e dei nostri impulsi... ripetutamente... a metterli alla prova... e a ripassarne i contorni... a calcarne i bordi... a renderli indelebili... nel "bene" e nel "male"... oppure no... :) (Y)
beh alcune cose non le dimetichi mai almeno cosi sembra anche se pero' l'attenzione tende a scemare e la vita cambia nettamente a volte anche quei ricordi cosi chiari tendono a sbiadire in modo netto ....
Skorpios
25-02-2004, 19.18.12
Originariamente inviato da Paco
Ci sono i tatuaggi positivi e negativi...io sto cercando di pulirmi dai secondi per lasciar spazio solo ai primi. :)
Fantastico! (Y)
Mi è piaciuto tantissimo! :)
Paco facciamo un esercizio, vuoi...?
Immagina una mente... immagina non i ricordi, ma la nostra "parte peggiore" come fossero tatuaggi... e quindi quasi come solchi... percorsi preferiti e preferenziali, quasi come pozzanghere di piacere nelle quali "sguazzare" senza ritegno e senza pudore... e far sguazzare il proprio soddisfacimento, di qualsiasi genere sia... immagina inoltre una doccia mentale... e immagina anche sapone e spugna sotto l'acqua... immagina quella mente mentre si "lava"... o mentre sovrappone altri tatuaggi a quelli preesistenti... immagina questo... e scoprirai che quei fottuti tatuaggi sono impossibili da disconoscere... impossibile da "sfuggire"... si possono solo sovrascrivere... non si possono cancellare mai del tutto, ma solo rendere mimetici... la traccia latente resta sempre al suo posto, anche se sostituita... perchè è così e perchè "vogliamo" così... inoltre, non ci sarebbe neanche troppa possibilità di riuscita sia perchè non ce ne sarebbe l'intenzione o la volontà di farlo, sia perchè non sarebbero neppure mai considerati come "parte peggiore"... e quindi saremmo sempre pronti a "gestirla" accuratamente, e a "celarla" accuratissimamente... innanzitutto ai propri stessi occhi... e, di conseguenza,... ... ... ... il resto metticelo tu...! ;)
P. S.: sento l'obbligo di specificare una cosa... la mia definizione di "parte peggiore" non è affatto puritana e men che meno bigotta... la questione non è nella definizione, ma in ciò che noi stessi vi attribuiamo... ho scritto "parte peggiore" quasi come una provocazione... per delimitare i confini di ciò che noi stessi pensiamo di noi stessi... di quanto riusciamo perfettamente a prenderci per il c#lo... e di quanto conseguentemente risuciamo a prendere per il c#lo il prossimo, volendolo... e perfino non volendolo...
Una specie di ginnastica mentale, insomma... e credo anche che sia assolutamente comune a tutti (ma naturalmente non posso parlare in nome e per conto di chicchessia)... quindi "fisiologico"... tutto sta nel riuscire ad affrontare questo genere di argomenti con sè stessi, o nel non riuscire a farlo... nel voler trascendere certe proprie implicite "debolezze" o nel non voler trascenderle... nell'essere attratti dalla conoscenza di sè e dei propri confini (che si possono realmente ampliare soltanto conoscendoli) o nel non esserne attratti... ma l'umanità è così magnificamente struggente anche per questo... :cool:
Sconsolata
25-02-2004, 19.21.23
La cosa che mi provaca più disagio e mi fa rimanere senza parole è quando comincio ad accorgermi che i miei tatuaggi mentali forse non sono giusti ....semmai dopo anni che li ho sentiti miei e radicati in me con forza,e mi ci sono affezionata!Allora dapprima combatto con chi mi mette in crisi i miei tatuaggi,ma non è facile ....non so a voi ma io ne esco esausta dal confronto con chi li fa vacillare!
Skorpios
25-02-2004, 19.22.23
Originariamente inviato da andrea70
beh alcune cose non le dimetichi mai almeno cosi sembra anche se pero' l'attenzione tende a scemare e la vita cambia nettamente a volte anche quei ricordi cosi chiari tendono a sbiadire in modo netto ....
Sono d'accordo... ma noi non siamo soltanto ricordi...
Ho appena risposto a Paco... forse un pò di quella risposta ci starebbe bene anche quì... però non mi auto-quoterò, un post solo basta e avanza...!
Originariamente inviato da Skorpios
Fantastico! (Y)
Mi è piaciuto tantissimo! :)
Paco facciamo un esercizio, vuoi...?
Immagina una mente... immagina non i ricordi, ma la nostra "parte peggiore" come fossero tatuaggi... e quindi quasi come solchi... percorsi preferiti e preferenziali, quasi come pozzanghere di piacere nelle quali "sguazzare" senza ritegno e senza pudore... e far sguazzare il proprio soddisfacimento, di qualsiasi genere sia... immagina inoltre una doccia mentale... e immagina anche sapone e spugna sotto l'acqua... immagina quella mente mentre si "lava"... o mentre sovrappone altri tatuaggi a quelli preesistenti... immagina questo... e scoprirai che quei fottuti tatuaggi sono impossibili da disconoscere... impossibile da "sfuggire"... si possono solo sovrascrivere... non si possono cancellare mai del tutto, ma solo rendere mimetici... la traccia latente resta sempre al suo posto, anche se sostituita... perchè è così e perchè "vogliamo" così... inoltre, non ci sarebbe neanche troppa possibilità di riuscita sia perchè non ce ne sarebbe l'intenzione o la volontà di farlo, sia perchè non sarebbero neppure mai considerati come "parte peggiore"... e quindi saremmo sempre pronti a "gestirla" accuratamente, e a "celarla" accuratissimamente... innanzitutto ai propri stessi occhi... e, di conseguenza,... ... ... ... il resto metticelo tu...! ;)
CUT
Non ci crederai, ma mi è capitato spesso di fare questo esercizio e ho scoperto che è proprio la volontà di pulirli che li rinforza e li rende indelebili. Li vuoi lavare? Li vuoi disconoscere? Ignorali, osservali con distacco e loro se ne andranno. Esci fuori da te stesso e osservati, osserva il tuo corpo e osserva la tua mente.
É un esercizio difficile, è necessario del tempo, ma i benefici sono straordinari.
Quei fottuti tatuaggi devono andarsene!!! :)
Ciao Skorpios
Skorpios
25-02-2004, 20.45.45
Originariamente inviato da Paco
Non ci crederai, ma mi è capitato spesso di fare questo esercizio e ho scoperto che è proprio la volontà di pulirli che li rinforza e li rende indelebili. Li vuoi lavare? Li vuoi disconoscere? Ignorali, osservali con distacco e loro se ne andranno. Esci fuori da te stesso e osservati, osserva il tuo corpo e osserva la tua mente.
É un esercizio difficile, è necessario del tempo, ma i benefici sono straordinari.
Quei fottuti tatuaggi devono andarsene!!! :)
Ciao Skorpios
Dici così soltanto perchè sei attratto dal superare i tuoi confini...
Sono talmente d'accordo con quello che hai appena scritto che mi limiterò (quasi) a tacere...
E sono talmente compiaciuto che possiamo condividere la consapevolezza dell'immenso potere che risiede nell'ignorare le negatività dei propri pensieri che quelle poche parole che mi restavano si sono ridotte ai minimi termini...
Per dissolvere i propri pensieri "negativi" non esiste altra opzione che ignorarli...
In molti credono che solo lottando contro di essi se ne possa raggiungere il dissolvimento... non c'è niente da fare... insistono a "lottare"... e continuano contemporaneamente ad impregnarsene sempre più... non se ne rendono conto, non vogliono... e non vogliono sentir ragioni...
E' un discorso tremendamente ampio... quasi patetico (il mio), a tratti... anche perchè non si tratta solo di ricordi, e non si tratta solo di pensieri... c'è sempre quella "parte peggiore" che non dovremmo dimenticare... e perchè vi sono infinite sfaccettature... e innumerevoli modi di interpretare noi stessi e ciò di cui realmente stiamo parlando... ma siamo ancora quì... e finchè ci siamo possiamo sempre continuare ad insistere... ;)
Ciao Paco... :)
Skorpios
26-02-2004, 08.14.10
Originariamente inviato da Sconsolata
La cosa che mi provaca più disagio e mi fa rimanere senza parole è quando comincio ad accorgermi che i miei tatuaggi mentali forse non sono giusti ....semmai dopo anni che li ho sentiti miei e radicati in me con forza,e mi ci sono affezionata!Allora dapprima combatto con chi mi mette in crisi i miei tatuaggi,ma non è facile ....non so a voi ma io ne esco esausta dal confronto con chi li fa vacillare!
Un post interessante...
Di una persona che si pone domande... e tenta di darsi risposte...
Naturalmente non è affatto facile... nè nel primo nè nel secondo caso...
E' importante considerare la resistenza implicita che comporta il toccare certi argomenti sensibili... il nostro ego (?) tende a difendere lo status quo e, in fondo, fa solo il suo mestiere...
Quel senso di stanchezza, di stare al limite, di sentirsi distrutti per non-si-sa-ancora-cosa è una naturale conseguenza di quella resistenza...
Senza andare troppo per il sottile, per evitare di scrivere post che somigliassero ad un trattato (e senza alcuna autorevolezza, per giunta), io credo che per "sopravvivere" abbiamo bisogno (nel momento in cui davvero decidessimo di metter mano a quel tipo di "pulizia" interiore) di compensare quella resistenza e quel senso di stanchezza conseguente alla lotta con un forte anelito alla scoperta di sè... solo quel tipo di "soddisfazione" può bilanciare i piatti della bilancia... e la consapevolezza conseguente farà il resto...
Come al solito, si riconduce sempre tutto alla consapevolezza... ci si riferisce ad essa... consci o meno...
E ai nostri desideri... o alle nostre debolezze...
La priorità che abbiamo stabilito essere irrinunciabile detta le successive regole... quella priorità da noi stessi stabilita è la chiave di tutto...
Queste regole possono benissimo essere incompatibili con il resto di noi stessi e della nostra vita... e, se vogliamo a tutti i costi far quadrare anche ciò che non può quadrare, creiamo un inferno personale...
E' quasi come se recitassimo... in modo grottesco... conoscendo la trama, la nostra parte, e quella di tutto il resto...
Disconosciamo quell'inferno come generato da noi stessi...
Cerchiamo ed invariabilmente troviamo qualche "carnefice" disponibile al nostro sacrificio...
Gli attribuiamo tutte le nostre colpe... e, illudendoci ben puliti e rinnovati, continuiamo a perseverare nei nostri errori, e nella creazione del nostro palcoscenico privato... che poi corrisponde allo stesso inferno di prima...
Sembra tutto così insulso...
Eppure i nostri desideri, e le nostre debolezze, e il nostro impossibile anelito seguono una logica ferrea... leggi universali che non si possono ignorare... o meglio, che si potrebbe anche fare... ma solo per continuare ad abitare quell'inevitabile inferno...
Perdonami se forse ho scritto cose incomprensibili (non sarebbe certo la prima volta), ma l'ho fatto con molto sentimento... :)
gemm@
26-02-2004, 09.18.42
non amo i tatuaggi, non amo nulla che resti indelebile ed immutabile nel tempo...
cambiare, evolvere, scorrere e fluire...
forse più che tatuaggi i miei sono punti, come quelli da unire nei settimanali di enigmistica... e ogni volta posso unire i punti in maniera diversa...
analizzare in maniera distaccata i condizionamenti (serve prima essersi resi conto di tali condizionamenti), creare quel distacco che faccia loro perdere la valenza condizionante.
Non sopporto le certezze inaffondabili: il Titanic era stato battezzato inaffondabile e il destino ha immediatamente provveduto a far capire che quando si dà una cosa per inoppugnabile si è già perdenti.
E' sempre successo così anche a me, non mi è mai stato permesso coltivare delle convinzioni: sono sempre state, di volta in volta spazzate via, demolite in piccoli pezzi. E di questo non posso che essere grata, perchè mi ha consentito di non cementarmi, di non fossilizzarmi.
Nulla di ciò che crediamo essere "assolutamente così" tale è.
Originariamente inviato da Skorpios
Dici così soltanto perchè sei attratto dal superare i tuoi confini...
Sono talmente d'accordo con quello che hai appena scritto che mi limiterò (quasi) a tacere...
E sono talmente compiaciuto che possiamo condividere la consapevolezza dell'immenso potere che risiede nell'ignorare le negatività dei propri pensieri che quelle poche parole che mi restavano si sono ridotte ai minimi termini...
Per dissolvere i propri pensieri "negativi" non esiste altra opzione che ignorarli...
In molti credono che solo lottando contro di essi se ne possa raggiungere il dissolvimento... non c'è niente da fare... insistono a "lottare"... e continuano contemporaneamente ad impregnarsene sempre più... non se ne rendono conto, non vogliono... e non vogliono sentir ragioni...
E' un discorso tremendamente ampio... quasi patetico (il mio), a tratti... anche perchè non si tratta solo di ricordi, e non si tratta solo di pensieri... c'è sempre quella "parte peggiore" che non dovremmo dimenticare... e perchè vi sono infinite sfaccettature... e innumerevoli modi di interpretare noi stessi e ciò di cui realmente stiamo parlando... ma siamo ancora quì... e finchè ci siamo possiamo sempre continuare ad insistere... ;)
Ciao Paco... :)
Come si dice in questa casi, ti ho lasciato senza parole...:p ;)
Non capisco il discorso della "parte peggiore" che non dovremmo dimenticare...quel non dovremmo mi lascia perplesso...? :)
Ciao Skorpios
Skorpios
27-02-2004, 13.23.34
Originariamente inviato da Paco
Non capisco il discorso della "parte peggiore" che non dovremmo dimenticare...quel non dovremmo mi lascia perplesso...? :)
Paco, si tratta solo della mia visione delle cose e di noi stessi...
La "parte peggiore" è una definizione provocatoria, te l'ho detto...
E' quella parte di noi stessi legata al piacere... nel senso più ampio che a "piacere" si riesca ad attribuire...
Il piacere è una parte estremamente importante di noi stessi... il piacere caratterizza la nostra umanità... e la direziona, naturalmente...
Vi sono piaceri veniali e piaceri nascosti... piaceri nobili e piaceri inconfessati...
Il mio atteggiamento verso il piacere (forse perchè ne sento molto la pressione, ma ancora non lo so bene...) è di un certo tipo... in fondo, a parte la nostra immensa sfera delle sensazioni e dei sentimenti, c'è poco di più in un uomo oltre ai ricordi, ai pensieri ed alle proprie azioni... ed oltre a tutto ciò che sia legato al piacere, appunto... il piacere è un motore di eccezionale potenza... probabilmente il più potente che esista... e può prendere i più diversi percorsi... dal misterioso "misticismo" più profondo ed attivo, all'energia sessuale...
Io desidero istintivamente assumere un atteggiamento distaccato nei riguardi del piacere... almeno di quel tipo di piacere che io considero fine a sè stesso...
E' argomento talmente intimo e personale che non ti nascondo una certa difficoltà da parte mia nel proseguire...
In ogni caso, e sintetizzando al massimo, io sono portato a finalizzare il mio piacere... e parlo della mia personale sfera d'azione... finalizzarlo alla mia "crescita" personale...
So, o credo di sapere, che ci sono piaceri "dannosi" e piaceri potenzialmente "proficui"...
Il piacere del mangiare... per esempio... pur essendo io una buona forchetta, ma senza esagerazioni, o almeno essendolo stato perchè da un paio di anni a questa parte ho mutato il mio atteggiamento verso il cibo, ed apprezzando particolarmente la qualità di ciò che mangio non posso fare a meno di impedirmi di superare una certa soglia di compiacimento, o se vuoi di abbandono... mentre gusto il cibo che mangio... non so se riesco ad esprimermi... non è una lotta, stavolta no, è una specie di esercizio quasi spontaneo... una specie di sottile "controllo"... una specie di distacco che avverto impulsivamente, verso qualcosa che in fondo arbitrariamente non ritengo mi possa arricchire sul piano della mia evoluzione personale... anzi, probabilmente, ma non ne sono affatto sicuro, potrebbe persino limitarne lo sviluppo...
Insomma, anche se posso particolarmente apprezzare il tutto... esercito volontariamente un certo distacco... mangiare per mangiare non voglio che rientri specificamente nella mia sfera di interessi... semplicemente non desidero che accada... e questo, naturalmente, fatte salve le condizioni o situazioni speciali, nelle quali ciascuno di noi "decide" di abbandonarsi e di raggiungere altri possibili "obiettivi"... una cena romantica carica di travolgente erotismo, per esempio...
Detto così sembra quasi una forzatura oppure una specie di rinuncia, ma in realtà non lo è, e comunque non saprei spiegarlo meglio...
Devo anche confessare che ho scelto il "mangiare" come esempio meno impegnativo (?) da poter trattare, e puoi certo immaginare l'ulteriore amplissimo ventaglio di situazioni che potremmo invece analizzare...
Potrei anche dire della mia attrazione verso tutto ciò che in qualche modo intervenga sulle mie percezioni, ma sarebbe troppo "rischioso" e quindi me ne asterrò... in quel caso però non sento il bisogno di esercitare quel distacco... ed è proprio questo tipo di aspetto che volevo evidenziare... il piacere ciascuno di noi lo gestisce nei modi che più ritiene opportuno... c'è chi vi si abbandona totalmente e chi fa una certa "scelta"... la questione diventa "interessante" quando siamo noi stessi a celare certe nostre preferenze o attitudini o piaceri stessi... perchè se lo celiamo a noi stessi non possiamo fare a meno di celarlo anche al mondo... e si innesca fatalmente una reazione a catena che coinvolge tutti e tutto ciò che ci circonda...
Quella "parte peggiore" non dobbiamo dimenticarla perchè essa fa di tutto per riuscire a farsi dimenticare... ed è in grado di cambiare il mondo... perchè tutto viene dopo e solo dopo il soddisfacimento di quel piacere... non è detto che sia sempre un piacere materiale... e non è detto che sia sempre un piacere nobile... con tutte le diverse conseguenze possibili... semplicemente, penso sia utile ricordarsene... di tanto in tanto... :)
Skorpios
27-02-2004, 14.27.43
Originariamente inviato da Skorpios
Il piacere del mangiare...
Il piacere dell'avere...
Il piacere dell'essere...
Il piacere del compiacersi... del compiacere...
Il piacere del tirare a lucido l'ego... del celare... del celarsi...
:o
Ho capito meglio cosa intendevi. É importante rendersi conto quando quel piacere non è fine a se stesso.
Porto un esempio, l'eccesso nel piacere di mangiare potrebbe essere soltato una soluzione apparente a un problema più grande. In quel caso è meglio dimenticarlo, è meglio evitarlo, è meglio concentrarsi su altro di più utile alla propria crescita.
Per quanto riguarda i piacere proficui, sono pienamente daccordo con te.
Il problema è saperli gestire e credo che gestire i tatuaggi non sia affatto facile e l'unica soluzione è quella di guardarsi da fuori.
Ciao Skorpios
Skorpios
28-02-2004, 20.21.19
Originariamente inviato da Paco
l'unica soluzione è quella di guardarsi da fuori.
Sì... non ci sono alternative, infatti...
Da fuori... come se non si trattasse di noi stessi... anche con compassione, qualche volta... ma non con cecità...
Ciao Paco. ;)
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