Scorpion
14-11-2003, 10.27.38
Tumore polmoni, gol della genetica
Funziona in 450 animali su 500
Largo alla genetica nella lotta al cancro. Il prof. Antonio Giordano ha annunciato il primo goal della ricerca sul cancro. "Introducendo un gene 'regista' nelle masse tumorali polmonari di 500 animali, abbiamo ottenuto la guarigione in 450 casi, il 90%". Giordano, direttore dello "Sbarro Institute for Cancer Research" della Temple University di Philadelphia, ha comunicato la notizia durante il convegno di Erice (Trapani). "Finora siamo stati molto cauti nel rendere noti i risultati della sperimentazione - dice - per non creare false illusioni, tuttavia, adesso ci sentiamo pronti per avviare la terapia genica sull' uomo. Considero il risultato conseguito di estrema importanza: abbiamo capito quali sono i bersagli centrati dal gene 'regista' all' interno delle cellule tumorali del polmone".
La scoperta ha permesso di capire come questo gene 'regista' inibisca il tumore al polmone. "Aver capito i meccanismi molecolari significa - continua Giordano - poter impiegare questo farmaco biologico (il gene 'regista') nella terapia oncologica". "Immaginiamo di guardare un film - spiega lo scienziato - Il gene 'regista' coordina il lavoro di settanta geni 'attori'; quando è presente vedremo un bel film; se non c'è, i geni 'attori' producono un cattivo film: il tumore".
"Il gene 'regista' è stato scoperto nel 1988, durante il mio dottorato nei laboratori prestigiosi di Cold Spring Harbor di New York, diretti dal premio Nobel James Watson, che cinquant'anni fa insieme a Crick e Wilkins ha scoperto la doppia elica del DNA. Ma solo nelle scorse settimane si è potuto constatare che il gene controlla altri 70 geni implicati nella crescita tumorale. Inserendo nel tumore polmonare di animali ammalati abbiamo notato la regressione del male".
"Nel 1992 - spiega - ho clonato, finalmente, il gene che ho chiamato Rb2/p130, gene 'regista'. Da quel giorno con il mio gruppo abbiamo cercato di identificare la funzione di questo gene oncosoppressore. I risultati ci hanno portato a capire che questo gene è danneggiato o inattivato in molti tipi di tumori, fra i quali quelli alla mammella, alla prostata e al polmone". "Come risultato di questi studi - prosegue il professore che sull' argomento ha all'attivo oltre 200 pubblicazioni scientifiche e 10 brevetti internazionali - abbiamo intuito che l' introduzione nelle cellule tumorali del gene 'regista' blocca la crescita del tumore, riportando le cellule nello stato di riposo e, quindi, bloccandone la crescita incontrollata. Gli studi più recenti, compiuti negli ultimi giorni, pubblicati sulla prestigiosa rivista 'Oncogene', ci hanno permesso, usando la nuova tecnologia del Microarry, di identificare, una volta che l'Rb2 viene inserito nella cellula tumorale, settanta geni coinvolti in differenti processi cellulari".
Per Giordano questa scoperta è importante perché "si può studiare la regolazione, non solo del gene di nostro interesse, ma delle molecole regolate, e usare queste informazioni per sviluppare nuovi approcci terapeutici molecolari per il tumore al polmone e per altri tumori".
"Dal laboratorio all' ammalato abbiamo decisamente compiuto dei passi avanti anche se abbiamo bisogno di maggior tempo per trasferire i risultati sul paziente". Per quanto concerne la sperimentazione diretta su pazienti affetti da tumore al polmone, il professor Giordano ritiene che possa "essere avviata a cominciare dal 2005: vogliamo essere sicuri di avere una 'macchina' vincente messa a punto per bene prima di portarla in pista e, quindi, provarla sull' uomo".
Funziona in 450 animali su 500
Largo alla genetica nella lotta al cancro. Il prof. Antonio Giordano ha annunciato il primo goal della ricerca sul cancro. "Introducendo un gene 'regista' nelle masse tumorali polmonari di 500 animali, abbiamo ottenuto la guarigione in 450 casi, il 90%". Giordano, direttore dello "Sbarro Institute for Cancer Research" della Temple University di Philadelphia, ha comunicato la notizia durante il convegno di Erice (Trapani). "Finora siamo stati molto cauti nel rendere noti i risultati della sperimentazione - dice - per non creare false illusioni, tuttavia, adesso ci sentiamo pronti per avviare la terapia genica sull' uomo. Considero il risultato conseguito di estrema importanza: abbiamo capito quali sono i bersagli centrati dal gene 'regista' all' interno delle cellule tumorali del polmone".
La scoperta ha permesso di capire come questo gene 'regista' inibisca il tumore al polmone. "Aver capito i meccanismi molecolari significa - continua Giordano - poter impiegare questo farmaco biologico (il gene 'regista') nella terapia oncologica". "Immaginiamo di guardare un film - spiega lo scienziato - Il gene 'regista' coordina il lavoro di settanta geni 'attori'; quando è presente vedremo un bel film; se non c'è, i geni 'attori' producono un cattivo film: il tumore".
"Il gene 'regista' è stato scoperto nel 1988, durante il mio dottorato nei laboratori prestigiosi di Cold Spring Harbor di New York, diretti dal premio Nobel James Watson, che cinquant'anni fa insieme a Crick e Wilkins ha scoperto la doppia elica del DNA. Ma solo nelle scorse settimane si è potuto constatare che il gene controlla altri 70 geni implicati nella crescita tumorale. Inserendo nel tumore polmonare di animali ammalati abbiamo notato la regressione del male".
"Nel 1992 - spiega - ho clonato, finalmente, il gene che ho chiamato Rb2/p130, gene 'regista'. Da quel giorno con il mio gruppo abbiamo cercato di identificare la funzione di questo gene oncosoppressore. I risultati ci hanno portato a capire che questo gene è danneggiato o inattivato in molti tipi di tumori, fra i quali quelli alla mammella, alla prostata e al polmone". "Come risultato di questi studi - prosegue il professore che sull' argomento ha all'attivo oltre 200 pubblicazioni scientifiche e 10 brevetti internazionali - abbiamo intuito che l' introduzione nelle cellule tumorali del gene 'regista' blocca la crescita del tumore, riportando le cellule nello stato di riposo e, quindi, bloccandone la crescita incontrollata. Gli studi più recenti, compiuti negli ultimi giorni, pubblicati sulla prestigiosa rivista 'Oncogene', ci hanno permesso, usando la nuova tecnologia del Microarry, di identificare, una volta che l'Rb2 viene inserito nella cellula tumorale, settanta geni coinvolti in differenti processi cellulari".
Per Giordano questa scoperta è importante perché "si può studiare la regolazione, non solo del gene di nostro interesse, ma delle molecole regolate, e usare queste informazioni per sviluppare nuovi approcci terapeutici molecolari per il tumore al polmone e per altri tumori".
"Dal laboratorio all' ammalato abbiamo decisamente compiuto dei passi avanti anche se abbiamo bisogno di maggior tempo per trasferire i risultati sul paziente". Per quanto concerne la sperimentazione diretta su pazienti affetti da tumore al polmone, il professor Giordano ritiene che possa "essere avviata a cominciare dal 2005: vogliamo essere sicuri di avere una 'macchina' vincente messa a punto per bene prima di portarla in pista e, quindi, provarla sull' uomo".