koff
18-09-2003, 10.43.49
Il 20 maggio 2003 sono stato contattato telefonicamente da un "rappresentante" Wind, il quale mi ha proposto l'attivazione del servizio "CANONEZERO".
Dopo avermene illustrati i vantaggi, mi chiede alcuni dati anagrafici, al solo fine, dichiarato, di pre-compilare la proposta di contratto.
Dieci giorni dopo, ricevo la suddetta proposta di contratto e una fattura commerciale contenente l'addebito delle spese di canone (l'opzione "CANONEZERO" prevede una quota fissa) e di alcune telefonate già effettuate.
Ovviamente, decido di interrompere qualsiasi rapporto, e scrivo una prima lettera raccomandata a Wind (non senza aver ripetutamente e infruttuosamente interpellato gli operatori del 155), nella quale sollecito l'immediata disattivazione del servizio e la revoca istantanea della richiesta avanzata nei confronti di Telecom Italia perché estinguesse il rapporto preesistente con me, procedura attivata arbitrariamente dalla stessa Wind col fine evidente di prendermi in carico in esclusiva, precisando che mai avrei pagato la fattura ricevuta in quanto NULLA avevo approvato né firmato.
Sembrerebbe tutto risolto, ma a fine luglio trovo nella segreteria telefonica messaggi da parte di un risponditore automatico Wind, in cui mi avvertono che "tra pochi giorni" la mia linea sarà svincolata da Telecom e diventerò quindi cliente Wind a tutti gli effetti.
Inizio una serie di chiamate al 155, parlo con un operatore, il quale mi assicura che la mia situazione è chiara, i miei fax e raccomandate sono stati ricevuti, e di star tranquillo, perché le comunicazioni sono state effettuate "in modo automatico".
Io proprio tranquillo non sono, chiamo Telecom al 187, e tutti gli operatori interpellati mi assicurano che la mia utenza Telecom non è stata modificata, e non vi è peraltro alcuna richiesta in proposito da parte di Wind; è solo probabile che sia stato attivato il servizio di pre-selezione, in quanto è dal 29 luglio che la linea Telecom è inutilizzata.
Scrivo nuovamente all'ufficio reclami di Wind un fax in cui disconosco il contratto in oggetto, precisando una volta di più che tale contratto non è stato da me MAI sottoscritto.
Il 25 agosto, un'operatrice del 155 mi contatta per avvisarmi che, a seguito delle mie reiterate proteste scritte e verbali, Wind procederà a interrompere l'erogazione del servizio e contestualmente la linea telefonica.
Dovrò dunque per forza di cose provvedere a un successivo riallaccio della linea Telecom Italia (123 € e rotti).
Il costo di detta operazione mi sarà interamente rimborsato da Wind.
Nei giorni successivi chiamo in più occasioni il 187, e tutti gli operatori mi ribadiscono come la mia utenza telefonica sia e rimanga in quota a Telecom.
Sennonché il 16 settembre il mio telefono è muto.
Oggi (17 settembre) ho quindi dovuto richiedere il riallaccio a Telecom, logicamente con il mantenimento del vecchio numero di telefono (il che non è sicuro): il tempo di attesa è di almeno due settimane. Due settimane in cui rimarrò senza una linea telefonica "fissa", con evidenti disguidi, anche economici.
Io mi chiedo:
· come è possibile che Wind abbia mandato avanti una procedura simile SENZA nemmeno UNA mia firma su un contratto? Forse falsificandole?? (molti loro operatori mi hanno fatto intendere che l'ipotesi è più che plausibile, in quanto alcuni “rappresentanti”, mi auguro pochissimi, non si fanno scrupoli ad apporre una firma)
· e come è possibile che Telecom accetti una tale richiesta (soppressione del servizio erogato, dismissione di linea) da parte di un altro operatore senza verificare in NESSUN modo la volontà dell'utente (e fin lì cliente) interessato?
Dopo avermene illustrati i vantaggi, mi chiede alcuni dati anagrafici, al solo fine, dichiarato, di pre-compilare la proposta di contratto.
Dieci giorni dopo, ricevo la suddetta proposta di contratto e una fattura commerciale contenente l'addebito delle spese di canone (l'opzione "CANONEZERO" prevede una quota fissa) e di alcune telefonate già effettuate.
Ovviamente, decido di interrompere qualsiasi rapporto, e scrivo una prima lettera raccomandata a Wind (non senza aver ripetutamente e infruttuosamente interpellato gli operatori del 155), nella quale sollecito l'immediata disattivazione del servizio e la revoca istantanea della richiesta avanzata nei confronti di Telecom Italia perché estinguesse il rapporto preesistente con me, procedura attivata arbitrariamente dalla stessa Wind col fine evidente di prendermi in carico in esclusiva, precisando che mai avrei pagato la fattura ricevuta in quanto NULLA avevo approvato né firmato.
Sembrerebbe tutto risolto, ma a fine luglio trovo nella segreteria telefonica messaggi da parte di un risponditore automatico Wind, in cui mi avvertono che "tra pochi giorni" la mia linea sarà svincolata da Telecom e diventerò quindi cliente Wind a tutti gli effetti.
Inizio una serie di chiamate al 155, parlo con un operatore, il quale mi assicura che la mia situazione è chiara, i miei fax e raccomandate sono stati ricevuti, e di star tranquillo, perché le comunicazioni sono state effettuate "in modo automatico".
Io proprio tranquillo non sono, chiamo Telecom al 187, e tutti gli operatori interpellati mi assicurano che la mia utenza Telecom non è stata modificata, e non vi è peraltro alcuna richiesta in proposito da parte di Wind; è solo probabile che sia stato attivato il servizio di pre-selezione, in quanto è dal 29 luglio che la linea Telecom è inutilizzata.
Scrivo nuovamente all'ufficio reclami di Wind un fax in cui disconosco il contratto in oggetto, precisando una volta di più che tale contratto non è stato da me MAI sottoscritto.
Il 25 agosto, un'operatrice del 155 mi contatta per avvisarmi che, a seguito delle mie reiterate proteste scritte e verbali, Wind procederà a interrompere l'erogazione del servizio e contestualmente la linea telefonica.
Dovrò dunque per forza di cose provvedere a un successivo riallaccio della linea Telecom Italia (123 € e rotti).
Il costo di detta operazione mi sarà interamente rimborsato da Wind.
Nei giorni successivi chiamo in più occasioni il 187, e tutti gli operatori mi ribadiscono come la mia utenza telefonica sia e rimanga in quota a Telecom.
Sennonché il 16 settembre il mio telefono è muto.
Oggi (17 settembre) ho quindi dovuto richiedere il riallaccio a Telecom, logicamente con il mantenimento del vecchio numero di telefono (il che non è sicuro): il tempo di attesa è di almeno due settimane. Due settimane in cui rimarrò senza una linea telefonica "fissa", con evidenti disguidi, anche economici.
Io mi chiedo:
· come è possibile che Wind abbia mandato avanti una procedura simile SENZA nemmeno UNA mia firma su un contratto? Forse falsificandole?? (molti loro operatori mi hanno fatto intendere che l'ipotesi è più che plausibile, in quanto alcuni “rappresentanti”, mi auguro pochissimi, non si fanno scrupoli ad apporre una firma)
· e come è possibile che Telecom accetti una tale richiesta (soppressione del servizio erogato, dismissione di linea) da parte di un altro operatore senza verificare in NESSUN modo la volontà dell'utente (e fin lì cliente) interessato?