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Visualizza versione completa : Thread Delle Riflessioni


Mr.Dirty
09-07-2003, 00.24.29
Stavo fissando una luce, una luce che penetrava nel mio sguardo quando poi mi sono passati davanti tanti di quei ricordi che mi hanno portato nostalgia nel cuore, nostalgia di ritornare ai momenti in cui la preoccupazione era un lontano presagio, il momento in cui la parola "mamma" risuonava gentile e dolce. Purtroppo andando avanti mi sono reso conto che le dolcezze che la vita regala diventano sempre più sottili, fino ai momenti in cui ne senti la totale mancanza. Voi cosa fate quando sentite la pressione del mondo? la durezza di apparire per essere, la durezza di sapere che a volte solo una luce, il silenzio può salvarvi dal silenzio interiore al quale vi constringono gli altri..

Lillo
09-07-2003, 04.04.10
Che dire Lord... hai beccato un bel tema, e proprio al momento giusto (almeno per me). (Y)

Comincio dicendo che è proprio la lotta nel cercare di essere senza dover apparire che talvolta mi sfianca. E quando sono più stanco prendo fiato richiudendomi in me stesso e nella mia tana. Lì scrivo, penso, cerco di ritrovarmi attraverso un percorso di discesa e risalita.
Ma mi rifugio anche quando, come dici tu, la pressione del mondo si fa sentire. E questa sensazione la ho tutte le volte che accumulo problemi di persone più o meno vicine a me.
Considera che ho dovuto prendere una pausa dalle mie attività di volontariato perché la sensazione di accollarmi le difficoltà di tutti mi stava schiacciando.

In questo periodo sto vivendo sensazioni molto contrastate di delusione ed entusiasmo, di costrizione e di libertà. La mia vita è ad un'ennesima svolta. E ogni tanto mi ritrovo a piangere appoggiato sul tavolo della cucina di casa, sfogando le tensioni accumulate e le
paure di un percorso che affronto in totale solitudine.
Per non parlare delle costrizioni.
Mi piace la tua espressione "silenzio interiore", che è un pò ciò che mi sta capitando. Costretto al silenzio, a non essere, a non provare, ad accettare un'indifferenza disumana tanto marcata da sembrare artificiosa.
Cosa faccio? Boh, per ora cerco di sistemare una parte importante della mia vita che investe il futuro immediato, facendo in modo di impegnarmi e lavorare sodo, sperando di anestetizzare quella parte del mio cervello, per risvegliarla con nuove prospettive che leniscano il dolore della privazione.
E ti dirò che, se spesso gli amici sono una risorsa per il solo fatto di esserci, in alcuni casi preferisci addirittura non vederli.

Trovare me stesso e volermi bene è l'imperativo che mi grido tutte le volte che mi mancano le "dolcezze della vita".
In concreto sintonizzarmi sui miei desideri e cercare di assecondarli... anche scrivendo parole come queste.
Ciao Lord. :)(F)

Mr.Dirty
09-07-2003, 20.04.20
Originariamente inviato da Lillo
Che dire Lord... hai beccato un bel tema, e proprio al momento giusto (almeno per me). (Y)

Comincio dicendo che è proprio la lotta nel cercare di essere senza dover apparire che talvolta mi sfianca. E quando sono più stanco prendo fiato richiudendomi in me stesso e nella mia tana. Lì scrivo, penso, cerco di ritrovarmi attraverso un percorso di discesa e risalita.
Ma mi rifugio anche quando, come dici tu, la pressione del mondo si fa sentire. E questa sensazione la ho tutte le volte che accumulo problemi di persone più o meno vicine a me.
Considera che ho dovuto prendere una pausa dalle mie attività di volontariato perché la sensazione di accollarmi le difficoltà di tutti mi stava schiacciando.

In questo periodo sto vivendo sensazioni molto contrastate di delusione ed entusiasmo, di costrizione e di libertà. La mia vita è ad un'ennesima svolta. E ogni tanto mi ritrovo a piangere appoggiato sul tavolo della cucina di casa, sfogando le tensioni accumulate e le
paure di un percorso che affronto in totale solitudine.
Per non parlare delle costrizioni.
Mi piace la tua espressione "silenzio interiore", che è un pò ciò che mi sta capitando. Costretto al silenzio, a non essere, a non provare, ad accettare un'indifferenza disumana tanto marcata da sembrare artificiosa.
Cosa faccio? Boh, per ora cerco di sistemare una parte importante della mia vita che investe il futuro immediato, facendo in modo di impegnarmi e lavorare sodo, sperando di anestetizzare quella parte del mio cervello, per risvegliarla con nuove prospettive che leniscano il dolore della privazione.
E ti dirò che, se spesso gli amici sono una risorsa per il solo fatto di esserci, in alcuni casi preferisci addirittura non vederli.

Trovare me stesso e volermi bene è l'imperativo che mi grido tutte le volte che mi mancano le "dolcezze della vita".
In concreto sintonizzarmi sui miei desideri e cercare di assecondarli... anche scrivendo parole come queste.
Ciao Lord. :)(F)

Cavolo Lillo, sei riuscito a rendere a parole degli stati d'animo davvero "umani". Sai, anche virtualmente a me fa molto piacere leggere queste parole, perchè ti fanno rendere conto che alla fine il fulcro di tutto è la proprio persona.
Ciao Lillo (Y) (F)