Lu(a
04-05-2003, 18.31.26
Sto per narrarvi del viaggio che due intrepidi baldi giovani intrapresero il giorno 25 Dicembre del 1987, un viaggio in macchina che li condusse da Napoli a Bolzano e che vide sulla loro strada un susseguirsi di avvenimenti alquanto grotteschi.
Ma prima di cominciare voglio avvisare i futuri lettori che si tratta di una storia vera e che non viè traccia alcuna di goliardica falsità.
Inizio….
Partimmo il 25 dicembre io e Freeze da Napoli a bordo di una Opel Kaddet del ’82; viaggiavamo senza patente, senza libretto e senza assicurazione e per giunta la macchina non aveva nemmeno passato la revisione e no teneva nemmeno il bollino blu.
La Opel era davvero messa male, mancavano tutte e 4 le frecce e i fanali posteriori erano assenti e le loro sedi erano tutte bucate tant’è che la pioggia era entrata e la ruggine l’aveva fatta da padrona.
I sedili erano in pelle umana e il volante era in marmo di Carrara così come i poggiatesta.
Tre ruote erano fuori assetto e la quarta era il ruotino di scorta. Ovviamente mancavano tutti i sistemi di sicurezza .
Partimmo alle otto di mattina, guidava Freeze mentre io me ne stavo sul solarium della Opel a prender i raggi che il sole appena sorto emanava, ero cosparso di Olio Johnson tant’è che sentivo la pelle friggere. Vicino a me il grill stava cocendo i polli per il pranzo e la piscina si stava riempiendo.
All’altezza dello svincolo per Certa Sud avvistiamo sul ciglio della strada Billow che era accanto al suo pulmino. Conoscete quei pulmini della Wolksvagen, quelli che o vengono usati dai drogati o dalle suore; ma quello di Billow era quello per i drogati.
Billow se ne stava accucciato vicino la ruota del pulmino il quale dal suo interno emanava strani odori ma comunque…..
….lo caricai in macchina (mentre Freeze era andato un attimo a giocare a biliardo nella sala giochi della Opel) e lo misi nel bagagliaio della Opel, dove stava un po stretto, ma che voleva era un ospite! Lui menava i calci da dietro ma poi si stancò, forse svenne pensammo.
Ripreso a guidare, Freeze decise di farlo bendato, con tutte le conseguenze che ne potettero succedere.
Intanto si fece sera, Billow da dietro reclamava la cena così gli passai un piattino dal sedile posteriore nella porta degli sci, ma sfortunatamente in quel momento la macchina (che Freeze guidava bendato) sobbalzò urtandosi con uno Scania (meno male che avevamo i copertoni sui lati) e quindi la cena di Billow cadde per terra facendo restare il nostro ospite con lo stomaco che brontolava.
Il girono dopo ci rimettemmo in marcia erano le 13, io era andato a dare uno sguardo alle cantine della Opel alla ricerca di un Barolo del ’68 da servire per cena, intanto Billow che si era meritato di uscire dal bagagliaio stava giocando a golf nel 28 buche della Opel.
Giunti a Roma sul raccordo, vediamo una tipa che lava i fari delle auto al semaforo. Chi era? Era Daniela, un po’ malandata ma sempre con la cazzimma che la caratterizza, infatti lavava i fari con gli sputi. Contro la volontà degli altri (dico altri perché ormai Billow aveva preso il sopravvento ed era diventato un o di noi tant’è che usufruiva del solarium e del poligono di tiro della Opel) decisi di farla salire, ma siccome le sue condizioni olfattive erano degenerate decisi di costruire un carrellino che attaccai al gancio traino della Opel e ci misi Daniela dentro. Ma lei replicava di continuo cosicché (stavolta in accordo con gli altri) decisi di usare i sedativi per gli elefanti. Così salii su una delle quattro torri della Opel e a mo’ di cecchino sparai le fiale. Ovviamente una non bastò a calmarla, così alla quinta si afflosciò per terra.
Procedevamo alla modesta velocità…..bhè veramente il tachimetro era saltato e la molla si muoveva su e giù sul cruscotto, comunque fate voi….vi dico solo che avevamo rotto la barriera del suono otto volte mi pare …fatevi un po’ i conti mica posso fare tutto io!
Freeze che guidava ancora bendato e fumava cannoni della dimensione mai viste decise di guidare con il c@@o mentre con l ebraccia faceva equitazione.
Io intanto aravo i campi di granoturco della Opel con il trattore. E Billow era nella stalla ad accudire le vacche.
Dicevo,….ah, stavamo correndo quando prima quella anteriore e dopo 3 ore e 12 minuti quella posteriore, tutte e due le ruote anteriori se ne andarono. Così che Freeze fu costretto a guidare con la macchina inclinata.
Eravamo verso Firenze, ma camminare con la macchina inclinata comportava una serie di limitazioni e problemi, tra cui il livello dell’acqua della piscina e le navi che non potevano uscire dal porto della Opel.
Decisi così di intervenire abbassando il ponte levatoio della Opel per fare da contrappeso, nell’atto di abbassare il ponte però, sfondai la carrozzeria ad una Multipla che ci stava di fianco, ma al contrario del previsto il padrone della Multipla ci ringraziò e mi ricordo ancora le parole “Mi avete fatto un piacere, è meglio ora, prima era davvero un cesso!”
Mentre ci avvicinavamo a Milano io davo una ripulita ai saloni da ballo della Opel e controllavo quanta carne era rimasta nelle celle frigorifere. Intanto Billow, confezionava delle canne che al confronto Bob Marley poteva darsi tranquillamente al lavaggio parabrezza ai semafori.
Al casello di Milano incontriamo tre persone incappucciate, minacciatole con le armi, scopriamo loro i volti e ci accorgiamo che sono Ironia, Gervy e Topov.
Ci rimettemmo in macchina ed io accompagnai i nostri nuovi tre ospiti nelle loro camere; erano davvero delle belle camere, avevano pure il caminetto e l’ari condizionata, il frigobar, le hostess in topless le piante di cactus; unico difetto: davano sul carburatore e sulla centralina elettrica della Opel.
A 70Km da Bolzano (eravamo quasi arrivati) Daniela si veglia e comincia a dare fastidio, così ci toccò, lo fece Ironia, di metterla dietro la rete per i cani dietro i sedili posteriori.
A 20Km da Bolzano sentiamo la macchina che sobbalza, prima di scendere per vedere cos’era, ci scateniamo in danze dai sapori afrodisiaci delle isole Baleari.
Poi scendemmo e vedemmo un uomo che sanguinava per terra, ci facemmo due risate alla faccia sua e rientrammo in macchina.
Però il senso di colpa ci riempì tutti, e così per sfogarci sparammo un sedativo a Daniela.
Mentre rientravamo in macchina però un F16 e un tornado che erano partiti dalla base nato della Opel ci tagliarono la strada
Così, arrivammo a Bolzano, facemmo scendere tutti, salutammo ed io e Freeze tornammo a Napoli.
M siccome questa è una storia vera devo dire tutto: quando Daniela scese dalla macchina mi colpi violentemente in testa con un palo della luce che aveva preventivamente estratto dalla strada, e così facendo costrinse Freeze a portarmi di corsa in ospedale dove mi fu diagnosticata la rottura della tibia e del perone….sapete, la botta si era ripercossa.
Ma la storia non finisce certo qui.
Infatti io e Freeze eravamo ancora sulla nostra fidata Opel Kaddet quando a 300mt da Bolzano i Carabinieri ci fermarono, ma si sa come sono e quindi ci fecero proseguire.
Il problema invece si presentò quando dopo 2mt dai Carabinieri ci si parò davanti un posto di blocco della Finanza la quale ci sequestrò tutto, e cioè: l’aeroporto con tutti gli F16, una locomotiva delle FS modello “tartaruga” e un’altra modello “Caimano” che avevamo nascosto sotto il tappetino anteriore del passeggero. L’incrociatore Garibaldi che avevamo rubato alla Marina. Poi ci sequestrarono un tir di cemento e una 50ina di paletti per il passo carraio che avevamo rubato in un cantiere.
Poi, la sfiga a volte, proprio un quel momento dalla sala cinema della Opel andava in onda il TG4 che dava la notizia di una nave da crociera della Costa che era stata sequestrata al porto di Genova, così insospettiti da tutta quella roba che tenevamo (ci sequestrarono pure il grill dei polli) controllarono per la nave da crociere, e la trovarono nel portacenere (io cel’avevo detto a Freeze di metterla dentro il portaoggetti della portiera).
Così ci portarono in caserma, ci processarono, ma durante il processo riuscimmo a scappare ed ora siamo Qui.
Con questa storia (vera) non ho voluto ne ledere la sensibilità e la morale altrui ne offendere il forum ed i suoi componenti.
Se così sia parso vi prego di scusarmi.
Grazie
Ma prima di cominciare voglio avvisare i futuri lettori che si tratta di una storia vera e che non viè traccia alcuna di goliardica falsità.
Inizio….
Partimmo il 25 dicembre io e Freeze da Napoli a bordo di una Opel Kaddet del ’82; viaggiavamo senza patente, senza libretto e senza assicurazione e per giunta la macchina non aveva nemmeno passato la revisione e no teneva nemmeno il bollino blu.
La Opel era davvero messa male, mancavano tutte e 4 le frecce e i fanali posteriori erano assenti e le loro sedi erano tutte bucate tant’è che la pioggia era entrata e la ruggine l’aveva fatta da padrona.
I sedili erano in pelle umana e il volante era in marmo di Carrara così come i poggiatesta.
Tre ruote erano fuori assetto e la quarta era il ruotino di scorta. Ovviamente mancavano tutti i sistemi di sicurezza .
Partimmo alle otto di mattina, guidava Freeze mentre io me ne stavo sul solarium della Opel a prender i raggi che il sole appena sorto emanava, ero cosparso di Olio Johnson tant’è che sentivo la pelle friggere. Vicino a me il grill stava cocendo i polli per il pranzo e la piscina si stava riempiendo.
All’altezza dello svincolo per Certa Sud avvistiamo sul ciglio della strada Billow che era accanto al suo pulmino. Conoscete quei pulmini della Wolksvagen, quelli che o vengono usati dai drogati o dalle suore; ma quello di Billow era quello per i drogati.
Billow se ne stava accucciato vicino la ruota del pulmino il quale dal suo interno emanava strani odori ma comunque…..
….lo caricai in macchina (mentre Freeze era andato un attimo a giocare a biliardo nella sala giochi della Opel) e lo misi nel bagagliaio della Opel, dove stava un po stretto, ma che voleva era un ospite! Lui menava i calci da dietro ma poi si stancò, forse svenne pensammo.
Ripreso a guidare, Freeze decise di farlo bendato, con tutte le conseguenze che ne potettero succedere.
Intanto si fece sera, Billow da dietro reclamava la cena così gli passai un piattino dal sedile posteriore nella porta degli sci, ma sfortunatamente in quel momento la macchina (che Freeze guidava bendato) sobbalzò urtandosi con uno Scania (meno male che avevamo i copertoni sui lati) e quindi la cena di Billow cadde per terra facendo restare il nostro ospite con lo stomaco che brontolava.
Il girono dopo ci rimettemmo in marcia erano le 13, io era andato a dare uno sguardo alle cantine della Opel alla ricerca di un Barolo del ’68 da servire per cena, intanto Billow che si era meritato di uscire dal bagagliaio stava giocando a golf nel 28 buche della Opel.
Giunti a Roma sul raccordo, vediamo una tipa che lava i fari delle auto al semaforo. Chi era? Era Daniela, un po’ malandata ma sempre con la cazzimma che la caratterizza, infatti lavava i fari con gli sputi. Contro la volontà degli altri (dico altri perché ormai Billow aveva preso il sopravvento ed era diventato un o di noi tant’è che usufruiva del solarium e del poligono di tiro della Opel) decisi di farla salire, ma siccome le sue condizioni olfattive erano degenerate decisi di costruire un carrellino che attaccai al gancio traino della Opel e ci misi Daniela dentro. Ma lei replicava di continuo cosicché (stavolta in accordo con gli altri) decisi di usare i sedativi per gli elefanti. Così salii su una delle quattro torri della Opel e a mo’ di cecchino sparai le fiale. Ovviamente una non bastò a calmarla, così alla quinta si afflosciò per terra.
Procedevamo alla modesta velocità…..bhè veramente il tachimetro era saltato e la molla si muoveva su e giù sul cruscotto, comunque fate voi….vi dico solo che avevamo rotto la barriera del suono otto volte mi pare …fatevi un po’ i conti mica posso fare tutto io!
Freeze che guidava ancora bendato e fumava cannoni della dimensione mai viste decise di guidare con il c@@o mentre con l ebraccia faceva equitazione.
Io intanto aravo i campi di granoturco della Opel con il trattore. E Billow era nella stalla ad accudire le vacche.
Dicevo,….ah, stavamo correndo quando prima quella anteriore e dopo 3 ore e 12 minuti quella posteriore, tutte e due le ruote anteriori se ne andarono. Così che Freeze fu costretto a guidare con la macchina inclinata.
Eravamo verso Firenze, ma camminare con la macchina inclinata comportava una serie di limitazioni e problemi, tra cui il livello dell’acqua della piscina e le navi che non potevano uscire dal porto della Opel.
Decisi così di intervenire abbassando il ponte levatoio della Opel per fare da contrappeso, nell’atto di abbassare il ponte però, sfondai la carrozzeria ad una Multipla che ci stava di fianco, ma al contrario del previsto il padrone della Multipla ci ringraziò e mi ricordo ancora le parole “Mi avete fatto un piacere, è meglio ora, prima era davvero un cesso!”
Mentre ci avvicinavamo a Milano io davo una ripulita ai saloni da ballo della Opel e controllavo quanta carne era rimasta nelle celle frigorifere. Intanto Billow, confezionava delle canne che al confronto Bob Marley poteva darsi tranquillamente al lavaggio parabrezza ai semafori.
Al casello di Milano incontriamo tre persone incappucciate, minacciatole con le armi, scopriamo loro i volti e ci accorgiamo che sono Ironia, Gervy e Topov.
Ci rimettemmo in macchina ed io accompagnai i nostri nuovi tre ospiti nelle loro camere; erano davvero delle belle camere, avevano pure il caminetto e l’ari condizionata, il frigobar, le hostess in topless le piante di cactus; unico difetto: davano sul carburatore e sulla centralina elettrica della Opel.
A 70Km da Bolzano (eravamo quasi arrivati) Daniela si veglia e comincia a dare fastidio, così ci toccò, lo fece Ironia, di metterla dietro la rete per i cani dietro i sedili posteriori.
A 20Km da Bolzano sentiamo la macchina che sobbalza, prima di scendere per vedere cos’era, ci scateniamo in danze dai sapori afrodisiaci delle isole Baleari.
Poi scendemmo e vedemmo un uomo che sanguinava per terra, ci facemmo due risate alla faccia sua e rientrammo in macchina.
Però il senso di colpa ci riempì tutti, e così per sfogarci sparammo un sedativo a Daniela.
Mentre rientravamo in macchina però un F16 e un tornado che erano partiti dalla base nato della Opel ci tagliarono la strada
Così, arrivammo a Bolzano, facemmo scendere tutti, salutammo ed io e Freeze tornammo a Napoli.
M siccome questa è una storia vera devo dire tutto: quando Daniela scese dalla macchina mi colpi violentemente in testa con un palo della luce che aveva preventivamente estratto dalla strada, e così facendo costrinse Freeze a portarmi di corsa in ospedale dove mi fu diagnosticata la rottura della tibia e del perone….sapete, la botta si era ripercossa.
Ma la storia non finisce certo qui.
Infatti io e Freeze eravamo ancora sulla nostra fidata Opel Kaddet quando a 300mt da Bolzano i Carabinieri ci fermarono, ma si sa come sono e quindi ci fecero proseguire.
Il problema invece si presentò quando dopo 2mt dai Carabinieri ci si parò davanti un posto di blocco della Finanza la quale ci sequestrò tutto, e cioè: l’aeroporto con tutti gli F16, una locomotiva delle FS modello “tartaruga” e un’altra modello “Caimano” che avevamo nascosto sotto il tappetino anteriore del passeggero. L’incrociatore Garibaldi che avevamo rubato alla Marina. Poi ci sequestrarono un tir di cemento e una 50ina di paletti per il passo carraio che avevamo rubato in un cantiere.
Poi, la sfiga a volte, proprio un quel momento dalla sala cinema della Opel andava in onda il TG4 che dava la notizia di una nave da crociera della Costa che era stata sequestrata al porto di Genova, così insospettiti da tutta quella roba che tenevamo (ci sequestrarono pure il grill dei polli) controllarono per la nave da crociere, e la trovarono nel portacenere (io cel’avevo detto a Freeze di metterla dentro il portaoggetti della portiera).
Così ci portarono in caserma, ci processarono, ma durante il processo riuscimmo a scappare ed ora siamo Qui.
Con questa storia (vera) non ho voluto ne ledere la sensibilità e la morale altrui ne offendere il forum ed i suoi componenti.
Se così sia parso vi prego di scusarmi.
Grazie