Stalker
15-09-2002, 18.05.48
Notizia divertente. :)
Blocco da matematica?
Promossi grazie al Tar
TRENTO - Per tutti gli alunni che sognano un mondo senza i brutti voti in matematica arriva una bellissima notizia: se si riesce a dimostrare che l' avversione alla materia deriva da un "blocco psicologico", si può non essere bocciati. Lo dice una sentenza del Tar di Trento che ha promosso alla quinta classe del Liceo scientifico un'alunna bocciata in quarta a causa di un bruttissimo tre in matematica.
Viviana L., studentessa del Liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Trento, indirizzo linguistico, non si è data pace quando sul tabellone dei voti è comparsa vicino al suo nome la scritta "respinta". Ha così deciso di ricorrere al Tar e ha spiegato agli avvocati che il suo odio per la matematica era un qualche cosa di più di una semplice difficoltà. Era un vero e proprio blocco psicologico.
Gli avvocati si sono messi in moto: hanno chiamato un noto psicologo di Trento e lo hanno invitato a sottoporre Viviana a una perizia. Il professionista ha stilato una relazione da cui emerge che la ragazza nutre una "paura ossessiva" nei confronti della materia, e cioè una vera e propria "patologia psicologica". Per di più, ha spiegato l'esperto, si tratta di una "situazione irreversibile".
Gli avvocati, forti di questa perizia, hanno scritto nel ricorso che l'alunna "è turbata da una totale e invincibile idiosincrasia per la matematica, handicap che ella si trascina sin dall'inizio della scuola elementare e che in tutti questi anni, nonostante i suoi sforzi e l'aiuto della famiglia (che non ha risparmiato sulle ripetizioni private), non ha fatto che aggravarsi, sino a giungere all'attuale grave insufficienza in tale materia, causa unica della bocciatura".
I legali, inoltre, spiegano che altri compagni di classe di Viviana sono stati promossi perfino con tre insufficienze, in materie ben più essenziali in relazione allo specifico corso di studio. Infatti Viviana ha tutti bei voti nelle altre materie, dal 7 al 9, con un media superiore al 7, e in particolare va molto bene nelle lingue straniere, "per le quali nutre da sempre una vera e propria passione", tanto che ha ottenuto l'attestato di bilinguismo italiano-tedesco in Alto Adige.
"L'unica insufficienza in matematica, scrivono gli avvocati nel ricorso, deriva non già da scarso impegno scolastico, come supposto dal consiglio di classe, bensì da un vero e proprio blocco psicologico nei confronti della materia, che trae origine dall'infanzia e che le successive vicende (sia scolastiche che familiari) non hanno fatto altro che ingigantire, sino a giungere all'attuale situazione, che lo psicologo definisce irreversibile".
In questa situazione, concludono gli avvocati, essendo quasi certo che anche la ripetizione della quarta classe non porterebbe alla ragazza alcun giovamento, "dato che essa verrebbe con tutta probabilità a trovarsi, al termine del prossimo anno scolastico, nella stessa situazione odierna, la bocciatura equivale a dire che Viviana vedrà ormai chiusa definitivamente la sua carriera scolastica, con rinuncia a ogni aspirazione agli studi superiori nel settore linguistico ed alle prospettive professionali che le sue non comuni attitudini in tale settore le garantirebbero".
Un'arringa degna dei migliori principi del foro. Tanto che il Tar ha discusso a lungo la vicenda in camera di consiglio, poi ha emesso il suo verdetto, favorevole alla studentessa. Viviana frequenterà la quinta classe.
http://www.repubblica.it/online/cronaca/epilettico/promossa/promossa.html
Blocco da matematica?
Promossi grazie al Tar
TRENTO - Per tutti gli alunni che sognano un mondo senza i brutti voti in matematica arriva una bellissima notizia: se si riesce a dimostrare che l' avversione alla materia deriva da un "blocco psicologico", si può non essere bocciati. Lo dice una sentenza del Tar di Trento che ha promosso alla quinta classe del Liceo scientifico un'alunna bocciata in quarta a causa di un bruttissimo tre in matematica.
Viviana L., studentessa del Liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Trento, indirizzo linguistico, non si è data pace quando sul tabellone dei voti è comparsa vicino al suo nome la scritta "respinta". Ha così deciso di ricorrere al Tar e ha spiegato agli avvocati che il suo odio per la matematica era un qualche cosa di più di una semplice difficoltà. Era un vero e proprio blocco psicologico.
Gli avvocati si sono messi in moto: hanno chiamato un noto psicologo di Trento e lo hanno invitato a sottoporre Viviana a una perizia. Il professionista ha stilato una relazione da cui emerge che la ragazza nutre una "paura ossessiva" nei confronti della materia, e cioè una vera e propria "patologia psicologica". Per di più, ha spiegato l'esperto, si tratta di una "situazione irreversibile".
Gli avvocati, forti di questa perizia, hanno scritto nel ricorso che l'alunna "è turbata da una totale e invincibile idiosincrasia per la matematica, handicap che ella si trascina sin dall'inizio della scuola elementare e che in tutti questi anni, nonostante i suoi sforzi e l'aiuto della famiglia (che non ha risparmiato sulle ripetizioni private), non ha fatto che aggravarsi, sino a giungere all'attuale grave insufficienza in tale materia, causa unica della bocciatura".
I legali, inoltre, spiegano che altri compagni di classe di Viviana sono stati promossi perfino con tre insufficienze, in materie ben più essenziali in relazione allo specifico corso di studio. Infatti Viviana ha tutti bei voti nelle altre materie, dal 7 al 9, con un media superiore al 7, e in particolare va molto bene nelle lingue straniere, "per le quali nutre da sempre una vera e propria passione", tanto che ha ottenuto l'attestato di bilinguismo italiano-tedesco in Alto Adige.
"L'unica insufficienza in matematica, scrivono gli avvocati nel ricorso, deriva non già da scarso impegno scolastico, come supposto dal consiglio di classe, bensì da un vero e proprio blocco psicologico nei confronti della materia, che trae origine dall'infanzia e che le successive vicende (sia scolastiche che familiari) non hanno fatto altro che ingigantire, sino a giungere all'attuale situazione, che lo psicologo definisce irreversibile".
In questa situazione, concludono gli avvocati, essendo quasi certo che anche la ripetizione della quarta classe non porterebbe alla ragazza alcun giovamento, "dato che essa verrebbe con tutta probabilità a trovarsi, al termine del prossimo anno scolastico, nella stessa situazione odierna, la bocciatura equivale a dire che Viviana vedrà ormai chiusa definitivamente la sua carriera scolastica, con rinuncia a ogni aspirazione agli studi superiori nel settore linguistico ed alle prospettive professionali che le sue non comuni attitudini in tale settore le garantirebbero".
Un'arringa degna dei migliori principi del foro. Tanto che il Tar ha discusso a lungo la vicenda in camera di consiglio, poi ha emesso il suo verdetto, favorevole alla studentessa. Viviana frequenterà la quinta classe.
http://www.repubblica.it/online/cronaca/epilettico/promossa/promossa.html