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Visualizza versione completa : Il peccato...


Skorpios
27-06-2002, 07.09.03
... ad alcuni (non io) basta semplicemente sentirne pronunciare la parola per avvertire una sensazione di malessere...

L'idea del peccato è la causa dei "mali" del mondo...?

Bè, magari non proprio di tutti i "mali"... ma di una buona parte credo di sì...

Le ripercussioni sul piano psichico (e quindi della relazione con sè stessi... della relazione di sè stessi con il mondo...), evolutivo, sociale, sono subdole quanto "silenziosamente" distruttive...

Dall'idea del peccato ai sensi di colpa...

Il senso di colpa è il peggior incubo che mente umana abbia potuto mai generare...

Il senso di colpa è un crudele, mimetico ed estenuante aguzzino...

La Legge Morale non esiste... non quella predefinita...
La legge morale è il perenne movimento di un magico e cristallino fiume... e non può essere in alcun modo trattenuta... :)























La vera libertà del cuore e della mente... ecco... il sogno più bello...! :)

sarahkerrigan
27-06-2002, 08.08.22
L'idea di peccato credo sia molto legata alla fantasia e alla necessità di evasione dalle "solite" abitudini....il peccato (in generale e non estremo), quello semplice, nel quale ci "stiamo dentro" tutti, può essere stimolante perchè tutti sono attratti dall'idea di superare il limite!....poi capita che l'immaginazione del peccato diventi ossessiva, un'idea fissa, che porti all'invenzione di nuove pratiche e sperimentazioni. Mi viene in mente un quadro di Bosch...mezzi busti umani in bocca a bestie schifose che animano una landa desolata....chissà se fosse vissuto ai giorni nostri cosa avrebbe dipinto!! Per me molti peccati non dipendono dalle circostanze, ma proprio dalla volontà di ogni individuo, e questa è la libertà di decidere se compiere o no, quindi dalla morale personale, dalla dignità personale…sono anche convinta che qualche peccato arricchisca una persona, per esempio…no, prima di addentrarmi voglio leggere che “plissé” prende questo thread:) :) :)

Cecco
27-06-2002, 17.07.42
Intanto bisognerebbe mettersi d'accordo sul significato di questa parola e capire da quale angolazione discuterne.
Diverso è il concetto di peccato visto da un cattolico cristiano piuttosto che da un mussulmano, da un filosofo piuttosto che da uno scenziato, da un politico piuttosto che da un sociologo, e potrei continuare all'infinito fino al banale, da un ricco piuttosto che da un povero, da un intelligente piuttosto che da un cretino, da un bello piuttosto che da un brutto.
Anche staccandoci da un concetto puramente religioso, dobbiamo
allora addentrarci nel campo della morale. Ma esiste una moralità assoluta, o non invece mille diverse sfaccettature.
Gli uomini sono nati tutti diversi gli uni dagli altri, perchè poi il peccato dovrebbe rappresentare un concetto unico?
Nessuno di voi giudicherà mai peccato il furto commesso da un padre disperato per la fame della propria famiglia! Di contro chi mai potrà perdonare la stessa azione perpetrata da un uomo benestante per pura sete di maggior arricchimento!

Skorpios
28-06-2002, 02.20.09
Originariamente inviato da Cecco

Intanto bisognerebbe mettersi d'accordo sul significato di questa parola e capire da quale angolazione discuterne.


Questo è il mio punto di vista:

il peccato non è nell'infrangere regole più o meno morali, più o meno religiose...
Il peccato è quel concetto implicitamente punitivo che comincia ad essere instillato (volenti o nolenti) dall'età scolare...
L'obbligo ad esser puri... a non pensare il "male"... a guardarsi con rinuncia... a disprezzarsi nella constatazione delle proprie "debolezze"...

(in parentesi, vorrei specificare che queste cose io non le ho subìte in maniera particolare... solo quanto basta... :p
dopo un pò d'esperienza, diretta ed indiretta, la successiva proiezione non è difficile... ;))

Una volta constatata l'impossibilità a mantenere fede a certi dogmi, tutto ciò non può non ingenerare il fatidico senso di colpa... e tutto il conseguente corteo di istinti dirompenti e distruttivi... pur nel variabilissimo, complesso ed articolato contesto della propria condizione di uomini unici...
Non è precisamente il peccato in sè il problema, quanto le conseguenze psichiche (evolutive, sociali) che può produrre la sua cattiva "gestione"...

Il rifiuto della parte "oscura" di sè stessi comporta solo apparentemente un successo... in realtà, la negazione della propria umanità porta ad una sorta di follia controllata...
"facciate" tirate a specchio... ed "interni" astiosi e malsani...

L'indesiderabile risultato finale è tuttavia ulteriormente (ed incontrollabilmente) amplificato dalla fanatica ed ottusa frequentazione di quelle "istituzioni" (famiglia compresa) che spesso sembrano fatte apposta per negativizzare il rapporto con sè stessi piuttosto che sublimarlo...

E' l'accettazione e la serena "scoperta" del proprio lato nascosto il primo passo verso un sano ed illuminato rapporto con sè stessi e con il mondo...

(IMHO)

IrONia
28-06-2002, 03.26.14
è tutto molto seggettivo...dipende dai limiti che uno si pone ...non puoi considerarare il peccato in senso assoluto....



ciaoooooooooo:D :D

Ov3rKuNtZ
28-06-2002, 05.03.27
...il peccato è tutto ciò ke va kontro ...la vita!....