Gigi75
14-06-2006, 10.47.50
Per me, bambino, furono dei giorni strani..per la prima volta mi sentivo preoccupato per la vita di un estraneo, e quella sensazione è tutt'oggi un ricordo indelebile.
Vedevo attraverso la tv tutta l'Italia preoccuparsi per la vita di un altro bimbo della mia stessa età..
E oggi, a distanza di 25 anni dalla morte, quell'episodio è entrato pienamente nella storia italiana.
Volevo ricordarlo..(F)
http://www.anni80.info/personaggi/images/alfredino.jpg
Alfredo Rampi, (Roma 11 aprile 1975 - Vermicino (Frascati), 14 giugno 1981) detto Alfredino per la giovane età, 6 anni, l'11 giugno 1981 cadde in un profondo pozzo artesiano nelle campagne della località di Vermicino (Frascati).
I soccorritori cercarono con grandi sforzi di salvarlo. Il dramma fu seguito per tutta la notte tramite una diretta televisiva non stop a reti unificate. L'Italia rimase in ansia a seguire l'evolversi della situazione. Si stimò che più di 30 milioni di persone avessero seguito alla televisione la straziante vicenda.
Sul luogo si portò anche l'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Un coraggioso volontario (Angelo Licheri) si fece calare nel pozzo, perché piccolo di statura e molto magro. Riuscì ad avvicinarsi al bambino, tentò di allacciargli l'imbragatura per tirarlo fuori dal pozzo, ma per ben tre volte l'imbragatura si aprì; tentò quindi di prenderlo per le braccine, ma purtroppo il bambino scivolò ancora più in profondità.
Man mano che passavano le ore la voce del bambino, raggiunto da un microfono, giungeva sempre più flebile. Il bambino, probabilmente ferito dalle cadute, morì la mattina del 14 giugno, senza essere stato ancora raggiunto dai soccorritori.
In seguito la madre, Franca Rampi, ha fondato il "Centro Rampi" che si occupa di Protezione Civile e minori.
Questo evento ha avuto una notevole importanza mediatica. Si è trattato del primo caso che, trasmesso a lungo in televisione, ha fatto rimanere milioni di persone in ansia davanti al televisore a seguirne lo svolgimento. Infatti in precedenza le tecnologie per le dirette da luoghi esterni non erano sufficientemente sviluppate da permettere agevolmente lunghe dirette e gli eventi di cronaca erano perlopiù mandati in onda in differita e in sintesi. Inoltre all'epoca i giornalisti, per pudore o per motivi etici, non volevano trasmettere, insistere ed insistere su tragedie così dolorose e tragiche (per rispetto sia delle vittime sia degli spettatori). In questo caso le immagini furono inizialmene trasmesse perché si riteneva che fosse un incidente non grave che si sarebbe risolto bene in poco tempo. Col passare del tempo la situazione si era però man mano aggravata, ma ormai era troppo tardi per interrompere le trasmissioni.
Vedevo attraverso la tv tutta l'Italia preoccuparsi per la vita di un altro bimbo della mia stessa età..
E oggi, a distanza di 25 anni dalla morte, quell'episodio è entrato pienamente nella storia italiana.
Volevo ricordarlo..(F)
http://www.anni80.info/personaggi/images/alfredino.jpg
Alfredo Rampi, (Roma 11 aprile 1975 - Vermicino (Frascati), 14 giugno 1981) detto Alfredino per la giovane età, 6 anni, l'11 giugno 1981 cadde in un profondo pozzo artesiano nelle campagne della località di Vermicino (Frascati).
I soccorritori cercarono con grandi sforzi di salvarlo. Il dramma fu seguito per tutta la notte tramite una diretta televisiva non stop a reti unificate. L'Italia rimase in ansia a seguire l'evolversi della situazione. Si stimò che più di 30 milioni di persone avessero seguito alla televisione la straziante vicenda.
Sul luogo si portò anche l'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Un coraggioso volontario (Angelo Licheri) si fece calare nel pozzo, perché piccolo di statura e molto magro. Riuscì ad avvicinarsi al bambino, tentò di allacciargli l'imbragatura per tirarlo fuori dal pozzo, ma per ben tre volte l'imbragatura si aprì; tentò quindi di prenderlo per le braccine, ma purtroppo il bambino scivolò ancora più in profondità.
Man mano che passavano le ore la voce del bambino, raggiunto da un microfono, giungeva sempre più flebile. Il bambino, probabilmente ferito dalle cadute, morì la mattina del 14 giugno, senza essere stato ancora raggiunto dai soccorritori.
In seguito la madre, Franca Rampi, ha fondato il "Centro Rampi" che si occupa di Protezione Civile e minori.
Questo evento ha avuto una notevole importanza mediatica. Si è trattato del primo caso che, trasmesso a lungo in televisione, ha fatto rimanere milioni di persone in ansia davanti al televisore a seguirne lo svolgimento. Infatti in precedenza le tecnologie per le dirette da luoghi esterni non erano sufficientemente sviluppate da permettere agevolmente lunghe dirette e gli eventi di cronaca erano perlopiù mandati in onda in differita e in sintesi. Inoltre all'epoca i giornalisti, per pudore o per motivi etici, non volevano trasmettere, insistere ed insistere su tragedie così dolorose e tragiche (per rispetto sia delle vittime sia degli spettatori). In questo caso le immagini furono inizialmene trasmesse perché si riteneva che fosse un incidente non grave che si sarebbe risolto bene in poco tempo. Col passare del tempo la situazione si era però man mano aggravata, ma ormai era troppo tardi per interrompere le trasmissioni.